Turchia: qualche considerazione a posteriori (“a bocce ferme”, relativamente ferme almeno) post elettorale.
Con qualche segnale di speranza (anche se sappiamo che il peggio può sempre arrivare).
Ricordando soprattutto che la questione principale, quella determinante,rimane l’economia. Quella turca (con la la lira in caduta libera) è messa piuttosto male, naviga a vista e non si esclude un naufragio.
Stando ai dati forniti per il 2023 da Enag (Gruppo di ricerca sull’inflazione) l’inflazione si aggira sul 58,9% e l’aumento dei prezzi al consumo arriva al 128%. Una tendenza che si mantiene e conferma almeno dal 2019.
L’aumento del costo della vita, insopportabile per una fetta consistente di popolazione, è sicuramente uno dei principali fattori degli scarsi risultati conseguiti dal partito di Erdogan alle ultime lezioni municipali del... (continuer)
Today, a poet died. The first verse of this song was dedicated to Shane MacGowan long before his death, the second to Helno (Noel Rot), and the third to Brendan Behan.
While my translation may not be perfect, it stands as a small tribute to a great man.
Si temono fino a 600 morti. Seicento. Se ne parla poco, ci sono notizie più importanti. Si dichiara il lutto nazionale per un 86enne mafioso e corruttore. Seicento morti.
Una prima versione di Le déserteur venne registrata insieme ad Erica Boschiero e subito pubblicata su YouTube, pochi mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Erica ed io – racconta Lariccia - eravamo sconvolti dalla leggerezza con cui, nel dibattito pubblico, veniva affrontata la questione della guerra, del rifornimento di armi ad una delle fazioni (ad entrambe le fazioni se si considerano le armi vendute ai russi negli anni precedenti) e, in definitiva, del coinvolgimento attivo dell’Italia e dell’Europa stessa in un conflitto nel continente.
La registrazione del violino di Francesco Fry Moneti, violinista dei Modena City Ramblers, risale invece all’estate del 2022 quando, in tour in Italia, Lariccia ha avuto il piacere di ospitarlo in alcuni suoi concerti.
Il risultato è una ballata che, fra reminiscenze... (continuer)
Ora anche il Marocco invia armi pesanti all’Ucraina. Un favore a Washington in cambio, presumibilmente, del riconoscimento dell’occupazione dei territori della RADS. Nel frattempo le esercitazioni congiunte tra Rabat e la NATO.
ANCHE IL MAROCCO SCHIERATO CON L’UCRAINA? PIU’ CHE ALTRO CON WASHINGTON
Gianni Sartori
Parlare di “partita a scacchi” (o di risiko) sarà anche banale, ma è quello che (mi) viene in mente. Stando a quanto preannunciato, era previsto che in febbraio il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov includesse anche il Marocco nel suo secondo giro di capitali africane. Ed ecco che tempestivamente - a pochi giorni dalla notizia della partecipazione a esercitazioni Nato - arriva anche quella per cui Rabat ha già inviato carri armati in Ucraina. Il primo tra i paesi africani.
Si tratta di venti T-72B, riveduti e corretti dalla Excalibur Army (Repubblica Ceca) acquistati una... (continuer)
Gianni Sartori 28/1/2023 - 17:16
Gli accordi tra Unione Europea e Marocco in merito ai territori rivendicati dell’ex Sahara spagnolo non tengono conto delle richieste di autodeterminazione della popolazione saharawi
ACCORDI TRA UE E MAROCCO A SPESE DEI SAHARAWI?
Gianni Sartori
Mentre il dibattito su quale sia o dovrebbe essere il rapporto corretto (?!?) con il Continente africano rimane sostanzialmente intriso o di volgare razzismo (più o meno malcelato) o di paternalismo buonista e mentre ci si interroga su chi sia più “colonialista” (i francesi, gli Usa…o le new entry cinesi, russe o saudite), da qualche parte un popolo oppresso e colonizzato (prima dalla Spagna, ora da Marocco) resiste.
E lo fa smascherando l’ipocrisia di chi sotto la foglia di fico di una “soluzione politica” fasulla e inconsistente contribuisce a prolungarne l’oppressione.
Un passo indietro. Nel dicembre 2022 il Qatar-gate e il suo corollario,... (continuer)