In ogni lingua di questo mondo
Antiwar Songs Blog
”In ogni lingua di questo mondo”: Termina oggi la ristrutturazione e la traduzione integrale in italiano delle Ballads of Sacco and Vanzetti di Woody Guthrie. Le undici ballate, più la dodicesima, (Sacco’s Letter To His Son), musicata e cantata nel 1951 da Pete Seeger, erano già state inserite nel sito nel 2006; ma, a […]
Antiwar Songs Staff 2014-09-12 12:53:00
Vanzetti's Rock
11 settembre 2014
Due parole del traduttore. Secondo la tradizione, la cosiddetta Roccia di Plymouth fu lo scoglio (in realtà un masso erratico ai piedi della Cole's Hill) sul quale posarono per primo i loro piedi William Bradford e i “Padri Pellegrini” sbarcati dalla nave Mayflower, il 21 dicembre 1620. In realtà, la tradizione non ha alcun fondamento storico certo; ma la Roccia di Plymouth ha un valore pressoché sacrale negli Stati Uniti. Valore che è rispettato da Woody Guthrie, ma che è messo a contrasto con la folla di curiosi e di “turisti della morte” venuti a presenziare all'esecuzione di Sacco e Vanzetti. Desacralizzata in modo così violento e volgare, la Roccia di Plymouth diventa allora la “Roccia di Vanzetti”. Il luogo sacro alla memoria collettiva degli Stati Uniti diviene il luogo dove si assiste alla più orribile delle ingiustizie, commessa verso due persone che, come un tempo... (continuer)
Due parole del traduttore. Secondo la tradizione, la cosiddetta Roccia di Plymouth fu lo scoglio (in realtà un masso erratico ai piedi della Cole's Hill) sul quale posarono per primo i loro piedi William Bradford e i “Padri Pellegrini” sbarcati dalla nave Mayflower, il 21 dicembre 1620. In realtà, la tradizione non ha alcun fondamento storico certo; ma la Roccia di Plymouth ha un valore pressoché sacrale negli Stati Uniti. Valore che è rispettato da Woody Guthrie, ma che è messo a contrasto con la folla di curiosi e di “turisti della morte” venuti a presenziare all'esecuzione di Sacco e Vanzetti. Desacralizzata in modo così violento e volgare, la Roccia di Plymouth diventa allora la “Roccia di Vanzetti”. Il luogo sacro alla memoria collettiva degli Stati Uniti diviene il luogo dove si assiste alla più orribile delle ingiustizie, commessa verso due persone che, come un tempo... (continuer)
LA ROCCIA DI VANZETTI
(continuer)
(continuer)
11/9/2014 - 10:08
Vanzetti's Letter
4/9 settembre 2014
Due parole del traduttore. La lunghissima ballata basata sull'estrema lettera di Vanzetti al governatore Fuller ha richiesto giorni di lavoro, e non solo per le sue dimensioni, ma anche per il particolare linguaggio usato. Per la sua non buona conoscenza dell'inglese scritto, Vanzetti si fece effettivamente redigere la lettera dai compagni di prigionia; i quali, dovendo rivolgersi al governatore di uno Stato, usarono quella mistura di inglese burocratico e "high-flown" (arcaismi ecc.) unita a volgarismi (tipo "cussed" per "cursed", o l'uso regolare del singolare "was" per "were" ["we was"] ecc.) e grafie scorrette (tipo "Shelly" per il poeta Shelley). Nulla di tutto questo può essere riprodotto in italiano in modo adeguato; ho quindi scelto una traduzione in linguaggio piano e corretto, interpretando a volte alcuni passi che, tradotti letteralmente, non avrebbero avuto... (continuer)
Due parole del traduttore. La lunghissima ballata basata sull'estrema lettera di Vanzetti al governatore Fuller ha richiesto giorni di lavoro, e non solo per le sue dimensioni, ma anche per il particolare linguaggio usato. Per la sua non buona conoscenza dell'inglese scritto, Vanzetti si fece effettivamente redigere la lettera dai compagni di prigionia; i quali, dovendo rivolgersi al governatore di uno Stato, usarono quella mistura di inglese burocratico e "high-flown" (arcaismi ecc.) unita a volgarismi (tipo "cussed" per "cursed", o l'uso regolare del singolare "was" per "were" ["we was"] ecc.) e grafie scorrette (tipo "Shelly" per il poeta Shelley). Nulla di tutto questo può essere riprodotto in italiano in modo adeguato; ho quindi scelto una traduzione in linguaggio piano e corretto, interpretando a volte alcuni passi che, tradotti letteralmente, non avrebbero avuto... (continuer)
LA LETTERA DI VANZETTI
(continuer)
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9/9/2014 - 06:02
Suassos Lane
1° settembre 2014
Due parole del traduttore. Scarsissime notizie ho trovato sul Suassos Lane, la strada dove Bart Vanzetti teneva il suo carretto del pesce. Non di rado lo si trova nominato anche come Suasso's Lane, ivi compreso nel titolo di questa ballata nella quale vengono enunciate le testimonianze di alcune persone a favore di Vanzetti (testimonianze precise di cui il giudice Thayer non tenne alcun conto). Nella traduzione ho però reso con "Vicolo Suasso", tenendo presente che la stradina doveva avere qualcosa a che fare con la famiglia Suasso, antichi banchieri.
Due parole del traduttore. Scarsissime notizie ho trovato sul Suassos Lane, la strada dove Bart Vanzetti teneva il suo carretto del pesce. Non di rado lo si trova nominato anche come Suasso's Lane, ivi compreso nel titolo di questa ballata nella quale vengono enunciate le testimonianze di alcune persone a favore di Vanzetti (testimonianze precise di cui il giudice Thayer non tenne alcun conto). Nella traduzione ho però reso con "Vicolo Suasso", tenendo presente che la stradina doveva avere qualcosa a che fare con la famiglia Suasso, antichi banchieri.
VICOLO SUASSO
(continuer)
(continuer)
1/9/2014 - 10:32
Root Hog And Die
31 agosto 2014
Due parole del traduttore.Il modo di dire root hog or die (alla lettera: “grufola maiale, o muori”) significa “combatti o muori”; qui si noti che si dice and die, quasi non ci fosse alternativa alla lotta. Il testo della canzone presente in rete è sbagliato in alcuni punti, per il consueto procedimento della copia automatica e acritica di testi imprecisi; e così è rimasto a lungo anche in questo sito. All'ascolto sono stati effettuati gli opportuni aggiustamenti.
Due parole del traduttore.Il modo di dire root hog or die (alla lettera: “grufola maiale, o muori”) significa “combatti o muori”; qui si noti che si dice and die, quasi non ci fosse alternativa alla lotta. Il testo della canzone presente in rete è sbagliato in alcuni punti, per il consueto procedimento della copia automatica e acritica di testi imprecisi; e così è rimasto a lungo anche in questo sito. All'ascolto sono stati effettuati gli opportuni aggiustamenti.
LOTTA E MUORI
(continuer)
(continuer)
31/8/2014 - 21:02
Red Wine
28 agosto 2014
Vino rosso per Sacco e Vanzetti, dalle loro terre.
Red wine for Sacco e Vanzetti, from their homelands.
Vino rosso per Sacco e Vanzetti, dalle loro terre.
Red wine for Sacco e Vanzetti, from their homelands.
VINO ROSSO
(continuer)
(continuer)
28/8/2014 - 11:31
The Flood And The Storm
25/26 agosto 2014
Il fatto che nella canzone sia nominato Wilson poteva avere una valenza particolare per Guthrie: il suo nome completo era infatti Woodrow Wilson Guthrie, che suo padre gli diede essendo un ammiratore dell'allora governatore del New Jersey, e che sarebbe divenuto Presidente di lì a poco. [RV]
L'ALLUVIONE E LA TEMPESTA
(continuer)
(continuer)
26/8/2014 - 22:31
I Just Want To Sing Your Name
24 agosto 2014
VOGLIO SOLO CANTARE IL VOSTRO NOME
(continuer)
(continuer)
24/8/2014 - 14:08
Deportees
Versione spagnola di Roy Brown dall’album “Que vaya bien” di Roy Brown, Tito Auger e Tao Rodríguez-Seeger (2006)
DEPORTADO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/5/2013 - 10:27
Pastures of Plenty
in parte di Alessandro Portelli
PASCOLI D'ABBONDANZA
(continuer)
(continuer)
28/3/2013 - 22:45
The Peekskill Story (Parts 1 & 2)
[1949]
Voce narrante: Howard Fast, che poi su quegli eventi scrisse pure un libretto intitolato “Peekskill, U.S.A.”
Interpreti: Pete Seeger (che suona anche il banjo), Lee Hays, Fred Hellerman e Ronnie Gilbert.
Musica: sulla melodia di Hold the Line scritta da Pete Seeger e Lee Hays.
La voce di Paul Robeson fu registrata a Peekskill proprio il 4 settembre 1949 da Francis Dellorco, così come pure i rumori di sottofondo che si riferiscono alle aggressioni dei gruppi di fascisti e razzisti.
Testo trovato su Folk Archive.
In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni coraggiosi sindacalisti (che in seguito vennero espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in odore di comunismo) organizzarono a Peekskill, NY, un concerto per i diritti civili e sindacali, sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo dopoguerra.
La star della serata... (continuer)
Voce narrante: Howard Fast, che poi su quegli eventi scrisse pure un libretto intitolato “Peekskill, U.S.A.”
Interpreti: Pete Seeger (che suona anche il banjo), Lee Hays, Fred Hellerman e Ronnie Gilbert.
Musica: sulla melodia di Hold the Line scritta da Pete Seeger e Lee Hays.
La voce di Paul Robeson fu registrata a Peekskill proprio il 4 settembre 1949 da Francis Dellorco, così come pure i rumori di sottofondo che si riferiscono alle aggressioni dei gruppi di fascisti e razzisti.
Testo trovato su Folk Archive.
In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni coraggiosi sindacalisti (che in seguito vennero espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in odore di comunismo) organizzarono a Peekskill, NY, un concerto per i diritti civili e sindacali, sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo dopoguerra.
La star della serata... (continuer)
Let me tell you the story of a line that was held
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 23/8/2012 - 10:42
My Thirty Thousand
[1949]
Parole di Woody Guthrie
Musica di Billy Bragg
Dall’album di Wilco e Billy Bragg “Mermaid Avenue – The Complete Sessions” (che include la nuova parte terza del progetto e ripubblica le precedenti due)
Dopo Hold the Line di Pete Seeger, ecco il racconto che dei fatti di Peekskill del 1949 fece il menestrello dell’Oklahoma, anche lui intervenuto in quei giorni - insieme ad altri trentamila, "I miei trentamila" - in sostegno a Paul Robeson, alla libertà di espressione, ai diritti civili e sindacali e contro fascisti e razzisti.
In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni coraggiosi sindacalisti (in seguito espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in odore di comunismo) organizzarono un concerto per i diritti civili e sindacali, sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo dopoguerra. La star della serata doveva essere niente... (continuer)
Parole di Woody Guthrie
Musica di Billy Bragg
Dall’album di Wilco e Billy Bragg “Mermaid Avenue – The Complete Sessions” (che include la nuova parte terza del progetto e ripubblica le precedenti due)
Dopo Hold the Line di Pete Seeger, ecco il racconto che dei fatti di Peekskill del 1949 fece il menestrello dell’Oklahoma, anche lui intervenuto in quei giorni - insieme ad altri trentamila, "I miei trentamila" - in sostegno a Paul Robeson, alla libertà di espressione, ai diritti civili e sindacali e contro fascisti e razzisti.
In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni coraggiosi sindacalisti (in seguito espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in odore di comunismo) organizzarono un concerto per i diritti civili e sindacali, sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo dopoguerra. La star della serata doveva essere niente... (continuer)
Paul Robeson he’s the man
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 22/8/2012 - 16:12
Hold the Line
[1949]
Il resoconto quasi giornalistico di ciò che avvenne a Peekskill (contea di Westchester, Stato di New York) nell’agosto del 1949.
In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni coraggiosi sindacalisti (in seguito espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in odore di comunismo) organizzarono un concerto per i diritti civili e sindacali, sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo dopoguerra. La star della serata doveva essere niente meno che Paul Robeson, il possente baritono nero e fieramente comunista che aveva appena dichiarato che i neri americani non avrebbero mai combattuto contro l’Unione Sovietica nel caso di scontro tra gli opposti blocchi.
Gli spettatori arrivati in massa per il concerto si trovarono circondati da una “mob” furiosa armata di sassi e di mazze da baseball, spalleggiata dalla polizia locale, che urlava... (continuer)
Il resoconto quasi giornalistico di ciò che avvenne a Peekskill (contea di Westchester, Stato di New York) nell’agosto del 1949.
In un’America che si stava preparando agli anni bui del maccartismo, alcuni coraggiosi sindacalisti (in seguito espulsi dalle rispettive organizzazioni perché in odore di comunismo) organizzarono un concerto per i diritti civili e sindacali, sempre più a repentaglio in quell’immediato secondo dopoguerra. La star della serata doveva essere niente meno che Paul Robeson, il possente baritono nero e fieramente comunista che aveva appena dichiarato che i neri americani non avrebbero mai combattuto contro l’Unione Sovietica nel caso di scontro tra gli opposti blocchi.
Gli spettatori arrivati in massa per il concerto si trovarono circondati da una “mob” furiosa armata di sassi e di mazze da baseball, spalleggiata dalla polizia locale, che urlava... (continuer)
Let me tell you the story of a line that was held,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 22/8/2012 - 15:56
John Henry
anonyme
[seconda metà dell’800]
Quella del fortissimo nero John Henry in gara con la perforatrice a vapore nella costruzione di una ferrovia è una figura mitica dell’orgoglio afroamericano, così come Casey Jones lo è per i macchinisti e ferrovieri bianchi o The Big Hewer per minatori inglesi.
Mitologica ma anche storica.
Come tantissime sono le versioni della canzone popolare – io ho scelto quella pubblicata nel 1900 il cui testo ho reperito proprio sul sito dedicato, John Henry, the Steel Driving Man – parecchie sono le biografie del protagonista. Quel che è sicuro è che un possente nero chiamato Henry, uno schiavo oppure un detenuto membro di una “chain gang” (le squadre di prigionieri alla catena utilizzati come manodopera a costo zero nei lavori più faticosi), lavorò nella seconda metà dell’800 alla costruzione di un tunnel ferroviario, probabilmente in Virginia. La leggenda... (continuer)
Quella del fortissimo nero John Henry in gara con la perforatrice a vapore nella costruzione di una ferrovia è una figura mitica dell’orgoglio afroamericano, così come Casey Jones lo è per i macchinisti e ferrovieri bianchi o The Big Hewer per minatori inglesi.
Mitologica ma anche storica.
Come tantissime sono le versioni della canzone popolare – io ho scelto quella pubblicata nel 1900 il cui testo ho reperito proprio sul sito dedicato, John Henry, the Steel Driving Man – parecchie sono le biografie del protagonista. Quel che è sicuro è che un possente nero chiamato Henry, uno schiavo oppure un detenuto membro di una “chain gang” (le squadre di prigionieri alla catena utilizzati come manodopera a costo zero nei lavori più faticosi), lavorò nella seconda metà dell’800 alla costruzione di un tunnel ferroviario, probabilmente in Virginia. La leggenda... (continuer)
John Henry was a railroad man,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 21/8/2012 - 15:11
Howjido
[1947]
Nell’album “Nursery Days” pubblicato nel 1956 e poi in edizione rimasterizzata ed ampliata nel 1991 dalla Smithsonian Folkways Records.
“[…] Come I bambini, Woody Guthrie è intento a riscoprire il linguaggio, come loro ama giocare con il suono puro e semplice e con la forma delle parole. […] Come un bimbo, Woody Guthrie prende le parole in mano, le fa rotolare sulla lingua, sulla macchina da scrivere e sulla matita, le esamina come se fossero state appena inventate, come se il linguaggio stesse giusto emergendo dal caos ‘semiotico’ delle origini: ’…Howdy doozle doodle doozie, howji hijie heejie hojie, howjido, howjido, howjido, doodle doosie, howjido.’
E tuttavia non perde l’occasione di includere un messaggio, di pace e di fratellanza, anche in una canzoncina senza senso: ospitalità per tutti, buoni o cattivi, amici o nemici. Purchè siano umani: ‘… Caccio fuori la... (continuer)
Nell’album “Nursery Days” pubblicato nel 1956 e poi in edizione rimasterizzata ed ampliata nel 1991 dalla Smithsonian Folkways Records.
“[…] Come I bambini, Woody Guthrie è intento a riscoprire il linguaggio, come loro ama giocare con il suono puro e semplice e con la forma delle parole. […] Come un bimbo, Woody Guthrie prende le parole in mano, le fa rotolare sulla lingua, sulla macchina da scrivere e sulla matita, le esamina come se fossero state appena inventate, come se il linguaggio stesse giusto emergendo dal caos ‘semiotico’ delle origini: ’…Howdy doozle doodle doozie, howji hijie heejie hojie, howjido, howjido, howjido, doodle doosie, howjido.’
E tuttavia non perde l’occasione di includere un messaggio, di pace e di fratellanza, anche in una canzoncina senza senso: ospitalità per tutti, buoni o cattivi, amici o nemici. Purchè siano umani: ‘… Caccio fuori la... (continuer)
I stick out my little hand
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 21/8/2012 - 13:14
The Jolly Banker
[1940]
Dalla collezione di Alan Lomax custodita presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America.
"Tom Cranker è l’allegro banchiere che ti tira fuori dai guai, un vero protettore dei contadini, delle vedove e degli orfani. Quando la siccità uccide il raccolto, se i parassiti si mangiano il tuo cotone, se non hai di che dar da mangiare alla tua famiglia, ecco che l’allegro banchiere è pronto per ogni tuo bisogno, se firmi una bella ipotechina su quanto possiedi! Non preoccuparti ora, tanto dopo mi restituirai il doppio di quanto ti ho imprestato e quando avrai bisogno d’aiuto l’allegro banchiere sarà lì pronto a rastrellarti tutto quel che hai e a scotennarti!
E se hai dei problemi con i proprietari - quei cattivoni – non preoccuparti: l’allegro banchiere ti manderà la polizia per tirarti fuori dai guai!"
"The Jolly Banker" è anche una delle canzoni che Wilco... (continuer)
Dalla collezione di Alan Lomax custodita presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America.
"Tom Cranker è l’allegro banchiere che ti tira fuori dai guai, un vero protettore dei contadini, delle vedove e degli orfani. Quando la siccità uccide il raccolto, se i parassiti si mangiano il tuo cotone, se non hai di che dar da mangiare alla tua famiglia, ecco che l’allegro banchiere è pronto per ogni tuo bisogno, se firmi una bella ipotechina su quanto possiedi! Non preoccuparti ora, tanto dopo mi restituirai il doppio di quanto ti ho imprestato e quando avrai bisogno d’aiuto l’allegro banchiere sarà lì pronto a rastrellarti tutto quel che hai e a scotennarti!
E se hai dei problemi con i proprietari - quei cattivoni – non preoccuparti: l’allegro banchiere ti manderà la polizia per tirarti fuori dai guai!"
"The Jolly Banker" è anche una delle canzoni che Wilco... (continuer)
My name is Tom Cranker and I'm a jolly banker,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 20/8/2012 - 15:11
Blowin’ Down the Road (I Ain’t Going to Be Treated This Way)
[1940]
Parole e musica di Woody Guthrie e Lee Hays
Album “Dust Bowl Ballads”
Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la resistenza del suolo, che si inaridì e desertificò velocemente sotto i colpi degli aratri. All’inizio degli anni 30 il dissesto geologico era compiuto e i venti cominciarono a strappare via, letteralmente, la superficie della terra, alzando spaventose tempeste di sabbia. Nella “Dust Bowl”, la “conca della polvere”, compresa tra Texas, Kansas, Oklahoma, Colorado e Nuovo Messico, mezzo milione di americani restarono senza nulla e cominciarono un esodo biblico verso ovest, verso la California. Lì, nel “paese... (continuer)
Parole e musica di Woody Guthrie e Lee Hays
Album “Dust Bowl Ballads”
Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la resistenza del suolo, che si inaridì e desertificò velocemente sotto i colpi degli aratri. All’inizio degli anni 30 il dissesto geologico era compiuto e i venti cominciarono a strappare via, letteralmente, la superficie della terra, alzando spaventose tempeste di sabbia. Nella “Dust Bowl”, la “conca della polvere”, compresa tra Texas, Kansas, Oklahoma, Colorado e Nuovo Messico, mezzo milione di americani restarono senza nulla e cominciarono un esodo biblico verso ovest, verso la California. Lì, nel “paese... (continuer)
I'm blowin' down this old dusty road,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 20/8/2012 - 14:08
Dust Can't Kill Me
[1940]
Album “Dust Bowl Ballads”
Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la resistenza del suolo, che si inaridì e desertificò velocemente sotto i colpi degli aratri. All’inizio degli anni 30 il dissesto geologico era compiuto e i venti cominciarono a strappare via, letteralmente, la superficie della terra, alzando spaventose tempeste di sabbia. Nella “Dust Bowl”, la “conca della polvere”, compresa tra Texas, Kansas, Oklahoma, Colorado e Nuovo Messico, mezzo milione di americani restarono senza nulla e cominciarono un esodo biblico verso ovest, verso la California. Lì, nel “paese del latte e del miele”, i migranti finivano... (continuer)
Album “Dust Bowl Ballads”
Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la resistenza del suolo, che si inaridì e desertificò velocemente sotto i colpi degli aratri. All’inizio degli anni 30 il dissesto geologico era compiuto e i venti cominciarono a strappare via, letteralmente, la superficie della terra, alzando spaventose tempeste di sabbia. Nella “Dust Bowl”, la “conca della polvere”, compresa tra Texas, Kansas, Oklahoma, Colorado e Nuovo Messico, mezzo milione di americani restarono senza nulla e cominciarono un esodo biblico verso ovest, verso la California. Lì, nel “paese del latte e del miele”, i migranti finivano... (continuer)
That old dust storm killed my baby,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 20/8/2012 - 13:45
Don't You Push Me Down
[1954?]
Nell’album “Nursery Days” pubblicato nel 1992.
“… Originariamente la bandiera della Rivoluzione americana era un serpente attorcigliato che recava le parole ‘Non mi calpestare’: alle origini del rock and roll c’è l’inno militante di Carl Perkins ed Elvis Presley ‘Non calpestare le mie scarpe di pelle blu’. E all’origine dell’educazione e degli insegnamenti di Woody Guthrie, c’è una canzoncina che si chiama “Don’t You Push Me Down”. Non mi spingete a terra, tanto la polvere non può uccidermi e non ho intenzione di essere trattato così. Conosciamo Woody Guthrie come il cantante dei braccianti sradicati dalla loro terra e degli sfollati della Dust Bowl, la voce che racconta la storia di ‘Furore’ dall’interno e senza retorica. E conosciamo Woody Guthrie come il cantante delle meraviglie della sua terra e della rabbia per chi se ne appropria indebitamente. Pensiamo a Woody... (continuer)
Nell’album “Nursery Days” pubblicato nel 1992.
“… Originariamente la bandiera della Rivoluzione americana era un serpente attorcigliato che recava le parole ‘Non mi calpestare’: alle origini del rock and roll c’è l’inno militante di Carl Perkins ed Elvis Presley ‘Non calpestare le mie scarpe di pelle blu’. E all’origine dell’educazione e degli insegnamenti di Woody Guthrie, c’è una canzoncina che si chiama “Don’t You Push Me Down”. Non mi spingete a terra, tanto la polvere non può uccidermi e non ho intenzione di essere trattato così. Conosciamo Woody Guthrie come il cantante dei braccianti sradicati dalla loro terra e degli sfollati della Dust Bowl, la voce che racconta la storia di ‘Furore’ dall’interno e senza retorica. E conosciamo Woody Guthrie come il cantante delle meraviglie della sua terra e della rabbia per chi se ne appropria indebitamente. Pensiamo a Woody... (continuer)
Well you can play with me
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 13/8/2012 - 15:56
I Want My Milk
[1963?]
Nell’album “Songs To Grow On For Mother & Child” pubblicato nel 1992.
“… Vogliamo la libertà e la vogliamo ora, cantava il movimento americano per I diritti civili: la voce dei bambini che si leva in una richiesta incessante è per Woody Guthrie matrice di azione e protesta politica: vogliamo i nostri diritti e li vogliamo ora.”
(Alessandro Portelli da “Note americane – Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake edizioni, 2011)
Nell’album “Songs To Grow On For Mother & Child” pubblicato nel 1992.
“… Vogliamo la libertà e la vogliamo ora, cantava il movimento americano per I diritti civili: la voce dei bambini che si leva in una richiesta incessante è per Woody Guthrie matrice di azione e protesta politica: vogliamo i nostri diritti e li vogliamo ora.”
(Alessandro Portelli da “Note americane – Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake edizioni, 2011)
I want my milk and I want it now.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 13/8/2012 - 15:22
Christmas in Washington
[1997]
Parole e musica di Steve Earle.
Album: El Corazón, uscito a 30 anni dalla morte di Woody Guthrie
Interpretata anche da Joan Baez nell'album "Dark Chords on a Big Guitar" (2003)
“Ritorna Woody Guthrie, ritorna da noi
Strappa il tuo sguardo dal paradiso e risorgi se puoi
Se per caso incontri Gesù, forse lui ti può aiutare
Torna Woody Guthrie, torna adesso”
(traduzione italiana di Alessandro Portelli da “Note americane – Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake edizioni, 2011)
Parole e musica di Steve Earle.
Album: El Corazón, uscito a 30 anni dalla morte di Woody Guthrie
Interpretata anche da Joan Baez nell'album "Dark Chords on a Big Guitar" (2003)
“Ritorna Woody Guthrie, ritorna da noi
Strappa il tuo sguardo dal paradiso e risorgi se puoi
Se per caso incontri Gesù, forse lui ti può aiutare
Torna Woody Guthrie, torna adesso”
(traduzione italiana di Alessandro Portelli da “Note americane – Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake edizioni, 2011)
It's Christmastime in Washington
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 13/8/2012 - 14:19
Round, Round Hitler's Grave
[1942]
Scritta da Woody Guthrie, Millard Lampell e Pete Seeger
Sulla melodia della popolare “Old Joe Clark”
Testo trovato su WoodyGuthrie.de,
La maggior parte del testo fu scritta da Pete Seeger. Di Guthrie certamente la strofa dedicata a Mussolini…
Nell’album “Dear Mr. President”.
Poi anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Dedicata a “X Mas” (che non sta per “Natale” ma per “Decima Mas”), un tizio alquanto confuso che per brevissimo tempo è apparso su queste pagine salvo poi tornarsene per sempre a casa (Pound) con la coda tra le gambe… Auguri! Spero che tu guarisca presto!
Scritta da Woody Guthrie, Millard Lampell e Pete Seeger
Sulla melodia della popolare “Old Joe Clark”
Testo trovato su WoodyGuthrie.de,
La maggior parte del testo fu scritta da Pete Seeger. Di Guthrie certamente la strofa dedicata a Mussolini…
Nell’album “Dear Mr. President”.
Poi anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Dedicata a “X Mas” (che non sta per “Natale” ma per “Decima Mas”), un tizio alquanto confuso che per brevissimo tempo è apparso su queste pagine salvo poi tornarsene per sempre a casa (Pound) con la coda tra le gambe… Auguri! Spero che tu guarisca presto!
Now I wished I had a bushel
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 6/4/2012 - 13:54
Talking Centralia
[1947]
In “Long Ways to Travel: The Unreleased Folkways Masters, 1944-1949”, Smithsonian Folkways, 1994.
Parole e musica Woody Guthrie
Una delle tre canzoni (le altre due sono The Dying Miner e Waiting At The Gate) che Woody Guthrie scrisse all’indomani del disastro minerario di Centralia, Illinois, dove 111 minatori rimasero uccisi in seguito ad una serie di esplosioni di gas. Poco tempo prima gli ispettori minerari avevano avvertito i proprietari e le autorità locali che le gallerie non erano sicure ma il loro monito era stato deliberatamente ignorato.
In “Long Ways to Travel: The Unreleased Folkways Masters, 1944-1949”, Smithsonian Folkways, 1994.
Parole e musica Woody Guthrie
Una delle tre canzoni (le altre due sono The Dying Miner e Waiting At The Gate) che Woody Guthrie scrisse all’indomani del disastro minerario di Centralia, Illinois, dove 111 minatori rimasero uccisi in seguito ad una serie di esplosioni di gas. Poco tempo prima gli ispettori minerari avevano avvertito i proprietari e le autorità locali che le gallerie non erano sicure ma il loro monito era stato deliberatamente ignorato.
I'm just a miner in a mining town
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 15:11
When the Curfew Blows
[1947]
Parole e musica di Woody Guthrie.
In “The Asch Recordings, Vol. 4”, Smithsonian Folkways, 1999.
Come riportato nelle note di cui alla fondamentale raccolta edita dalla Smithsonian Folkways, Woody Guthrie scrisse questa canzone contro l’imposizione del coprifuoco che in quegli anni era pratica assai comune di gestione dell’ordine in pubblico in molte città del sud contro la popolazione nera, ma anche in California contro le masse dei lavoratori migranti.
Parole e musica di Woody Guthrie.
In “The Asch Recordings, Vol. 4”, Smithsonian Folkways, 1999.
Come riportato nelle note di cui alla fondamentale raccolta edita dalla Smithsonian Folkways, Woody Guthrie scrisse questa canzone contro l’imposizione del coprifuoco che in quegli anni era pratica assai comune di gestione dell’ordine in pubblico in molte città del sud contro la popolazione nera, ma anche in California contro le masse dei lavoratori migranti.
The lonesomest sound, boys,
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envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 13:29
Hangknot, Slipknot
In "Pastures of Plenty: a Self Portrait" Woody Guthrie scrive: "Dedicata a tutte le madri, i padri e i figli neri che sono stati linciati ed impiccati sotto il ponte del Canadian River, sette miglia a sud di Okemah, Oklahoma, la mia città natale. Perchè questo non accada mai più".
Guthrie si riferiva in particolare all'orribile assassinio di Lawrence e Laura Nelson avvenuto nel 1911, linciaggio cui probabilmente prese parte anche suo padre, e a cui Woody dedicò anche la canzone Don’t Kill My Baby and My Son.
Guthrie si riferiva in particolare all'orribile assassinio di Lawrence e Laura Nelson avvenuto nel 1911, linciaggio cui probabilmente prese parte anche suo padre, e a cui Woody dedicò anche la canzone Don’t Kill My Baby and My Son.
Bartleby 13/2/2012 - 12:13
So Long, It's Been Good to Know You (World War II Version)
[1942]
Parole e musica di Woody Guthrie.
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.
Ancora una canzone con cui Guthrie esprimeva il proprio favore per la guerra contro i nazisti.
E’ giusto che canzoni come questa compaiano sulle CCG/AWS? Secondo me, sì. Si tratta di canzoni dell’epoca che celebrano la lotta contro il fascismo che aveva messo a ferro e fuoco l’Europa intera e mi pare che abbiano diritto di stare su queste pagine al pari delle canzoni sulla Resistenza o sulla Guerra di Spagna.
Parole e musica di Woody Guthrie.
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.
Ancora una canzone con cui Guthrie esprimeva il proprio favore per la guerra contro i nazisti.
E’ giusto che canzoni come questa compaiano sulle CCG/AWS? Secondo me, sì. Si tratta di canzoni dell’epoca che celebrano la lotta contro il fascismo che aveva messo a ferro e fuoco l’Europa intera e mi pare che abbiano diritto di stare su queste pagine al pari delle canzoni sulla Resistenza o sulla Guerra di Spagna.
I got the news that the war had begun
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envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 10:18
Better World a-Coming
[194?]
Parole e musica di Woody Guthrie.
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.
Scritta durante la seconda guerra mondiale, una canzone in cui il menestrello di Okemah auspicava un mondo migliore, lontano dai massacri, dai bombardamenti, dal terrore, dalla miseria e dal pianto.
Parole e musica di Woody Guthrie.
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.
Scritta durante la seconda guerra mondiale, una canzone in cui il menestrello di Okemah auspicava un mondo migliore, lontano dai massacri, dai bombardamenti, dal terrore, dalla miseria e dal pianto.
There's a better world that's a-coming
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envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 09:38
What Are We Waiting On?
[1942]
Parole e musica di Woody Guthrie
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.
“Che cosa stiamo aspettando ad abbattere i fascisti?”
Tutt’altro che una canzone contro la guerra, anzi. Ma non si riferisce tanto all’intervento militare americano nel secondo conflitto mondiale (quando Guthrie la scrisse gli USA erano già in guerra da alcuni mesi) quanto alla mobilitazione delle masse lavoratrici del mondo contro la minaccia fascista. Per questo ritengo che possa essere inserita a buon diritto fra le CCG/AWS.
Parole e musica di Woody Guthrie
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.
“Che cosa stiamo aspettando ad abbattere i fascisti?”
Tutt’altro che una canzone contro la guerra, anzi. Ma non si riferisce tanto all’intervento militare americano nel secondo conflitto mondiale (quando Guthrie la scrisse gli USA erano già in guerra da alcuni mesi) quanto alla mobilitazione delle masse lavoratrici del mondo contro la minaccia fascista. Per questo ritengo che possa essere inserita a buon diritto fra le CCG/AWS.
There's a great and a bloody fight 'round this whole world tonight
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envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 08:47
My Peace
[1952]
Parole di Woody Guthrie
Musica di Arlo Guthrie
Non credo che Woody Guthrie abbia mai inciso questa canzone.
Si trova invece in “Every 100 Years”, disco registrato dal vivo in Germania nel 2006 da Arlo Guthrie con il cantautore tedesco Hans-Eckardt Wenzel.
Parole di Woody Guthrie
Musica di Arlo Guthrie
Non credo che Woody Guthrie abbia mai inciso questa canzone.
Si trova invece in “Every 100 Years”, disco registrato dal vivo in Germania nel 2006 da Arlo Guthrie con il cantautore tedesco Hans-Eckardt Wenzel.
My peace, my peace is all I’ve got that I can give to you
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envoyé par Bartleby 10/2/2012 - 15:43
Been Down the River Too Long
[1951]
Parole e musica di Woody Guthrie
Non credo che Woody Guthrie abbia mai inciso questa dolorosa canzone di prigionia.
Si trova invece in “Every 100 Years”, disco registrato dal vivo in Germania da Arlo Guthrie con il cantautore tedesco Hans-Eckardt Wenzel
Parole e musica di Woody Guthrie
Non credo che Woody Guthrie abbia mai inciso questa dolorosa canzone di prigionia.
Si trova invece in “Every 100 Years”, disco registrato dal vivo in Germania da Arlo Guthrie con il cantautore tedesco Hans-Eckardt Wenzel
I doubt if I can write my right name down;
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envoyé par Bartleby 10/2/2012 - 15:31
Parcours:
Des prisons du monde
Eisler on the Go
[1948]
Una canzone rimasta inedita e ripresa 50 anni dopo da Billy Bragg & Wilco nel loro “Mermaid Avenue – Vol. 1”.
Parole di Woody Guthrie.
Musica di Billy Bragg.
Come sappiamo, il compositore ebreo tedesco Hanns Eisler, amico e sodàle artistico di Bertolt Brecht, nel 1933 insieme a questi scappò dalla Germania nazista alla volta, prima, di Mosca e poi di New York.
Quel che invece è meno noto ai più è che nel 1948 Eisler fu costretto ad un nuovo viaggio d’esilio nel senso esattamente inverso, espulso dalle autorità americane perché accusato di essere non solo un attivista comunista ma addirittura una spia al soldo dei sovietici. La “guerra calda” lo aveva strappato alla sua terra, quella “fredda” lo strappò ai suoi amici Charlie Chaplin, Igor Stravinsky, Aaron Copland e Leonard Bernstein, che inutilmente cercarono di difenderlo, e lo rispedì in Germania, nella... (continuer)
Una canzone rimasta inedita e ripresa 50 anni dopo da Billy Bragg & Wilco nel loro “Mermaid Avenue – Vol. 1”.
Parole di Woody Guthrie.
Musica di Billy Bragg.
Come sappiamo, il compositore ebreo tedesco Hanns Eisler, amico e sodàle artistico di Bertolt Brecht, nel 1933 insieme a questi scappò dalla Germania nazista alla volta, prima, di Mosca e poi di New York.
Quel che invece è meno noto ai più è che nel 1948 Eisler fu costretto ad un nuovo viaggio d’esilio nel senso esattamente inverso, espulso dalle autorità americane perché accusato di essere non solo un attivista comunista ma addirittura una spia al soldo dei sovietici. La “guerra calda” lo aveva strappato alla sua terra, quella “fredda” lo strappò ai suoi amici Charlie Chaplin, Igor Stravinsky, Aaron Copland e Leonard Bernstein, che inutilmente cercarono di difenderlo, e lo rispedì in Germania, nella... (continuer)
Eisler on the go, Eisler on the move
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envoyé par Bartleby 10/2/2012 - 13:45
Aginst Th' Law
It's against th' law to walk, it's aginst th' law to talk
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envoyé par DonQuijote82 24/9/2011 - 22:08
Blood of the Lamb
WORDS: Woody Guthrie (1955) -
MUSIC: Jay Bennett/Jeff Tweedy (1997)
Album: Mermaid Avenue Vol. II
Interpretata da Billy Bragg & Wilco
MUSIC: Jay Bennett/Jeff Tweedy (1997)
Album: Mermaid Avenue Vol. II
Interpretata da Billy Bragg & Wilco
Are your garments all spotless?
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envoyé par DonQuijote82 24/9/2011 - 22:06
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