Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Questo non è uno scherzo,
Non è neanche una fantasia.
Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Come ci illudi, Tom,
Di essere ancora tutti vivi
Mentre guardiamo sempre dall'altra parte.
Avrei voluto dirti tante cose,
Forse la più importante non la ricordo più.
Avrei voluto averti amato.
Ma è così tardi ora,
Parlami ancora Tom,
Parlami ancora...
Dimmi qualcosa.
Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Questo non è uno scherzo,
Non è neanche una fantasia.
Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via... per sempre!
Ma come ci illudi, Tom,
Di essere ancora tutti vivi
Mentre guardiamo sempre dall'altra parte.
Avrei voluto dirti tante cose...
Forse la più importante non me la ricordo più.
Avrei voluto averti amato,
Ma è così tardi ora.
Parlami ancora Tom,
Parlami... (continuer)
Come richiesto qui, eccovi il testo della canzone tratta dall'album collettivo "Il paese è reale". Ispirata alle vicende degli obiettori di coscienza israeliani che rifiutano di imbracciare le armi in segno di protesta contro l'occupazione dei territori palestinesi.
Temo che la riscrittura di questo testo sia stata fatta attraverso l'ascolto. Le inesattezze sono molte, e alcune di esse purtroppo significative.
Mi permetto dunque di spedirvi il testo originale, esatto in ogni sua parte.
Pierpaolo Capovilla (l'autore del brano).
Yesterday Shahar Perets (19) and Eran Aviv (19) once again arrived at the Israeli military enlistment center to declare their refusal to serve as soldiers and take part in the oppression of the Palestinian people. Each of them was tried and sentenced to 30 days in military jail. This is Eran's sixth prison sentence totaling 114 days. Shahar has already served 28 days in jail and this is her third jail sentence.
Ieri Shahar Peret ed Eran Aviv (entrambi diciannovenni) si sono nuovamente presentati al centro di arruolamento militare israeliano per dichiarare il loro rifiuto di prestare servizio come soldati e di prendere parte all'oppressione del popolo palestinese. Sono stati entrambi processati e condannati a 30 giorni di carcere militare. Questa è la sesta pena detentiva di Eran per un totale di 114 giorni. Shahar ha già scontato 28 giorni di carcere e questa è la sua terza condanna.
'Lavorare per il male' è la nostra nuova canzone con Pierpaolo
La canzone offre diversi punti di vista sull'argomento 'lavoro'. Quello dell'azienda, quello del lavoratore e quello del narratore. Una commedia cantata che ricorda per acume Giorgio Gaber ma anche le canzoni più ironiche de Il Teatro degli Orrori.
Nessuno è innocente in questa diatriba che vede l'esigenza di lavorare contro l'etica dell'esistere. Per questa ragione il brano è uscito il Primo Maggio.
Illustrazione di Davide Toffolo, grafica di Vinyl From Italy Est 1982. Fonte
Gli ordigni, prodotti da un consorzio internazionale in cui spcca la Alenia Aermacchi (Finmeccanica), sono partiti da Cagliari alla volta dell'Arabia Saudita.
Carina, anche i razzi carini
Karino, era il nome di un giovane stallone in una telenovella polacca degli anni settanta, credo, ecco, del 1974 https://pl.wikipedia.org/wiki/Karino
“Matteo dammi il fucile”, Renzi imbattibile mercante d’armi
Nei 1204 giorni a Palazzo Chigi ha moltiplicato sei volte l’esportazione di bombardieri, cannoni, armi leggere. Medio Oriente e Paesi arabi clienti pronto cassa. Record nella storia della Repubblica. “Riserbo” della sottosegretaria Boschi.
di Giorgio Beretta
Lo sa, ma non lo dice in pubblico. E la notizia non compare né sul suo sito personale, né sul portale Passo dopo passo e nemmeno tra “I risultati che contano” messi in bella mostra con tanto di infografiche da Italia in cammino. Eppure è stata la miglior performance del suo governo. Nei 1024 giorni di permanenza a Palazzo Chigi, Matteo Renzi ha raggiunto un primato storico di cui però, stranamente, non parla: ha sestuplicato le autorizzazioni per esportazioni di armamenti. Dal giorno del giuramento (22 febbraio 2014) alla consegna del campanellino al successore (12 dicembre... (continuer)
Nel loro forse meno riuscito album, trovo però questa canzone de Il TdO che mi ha fatto subito pensare ad Andrea Soldi – ve lo ricordate? - quel ragazzone con qualche problema psichico, ma che non aveva mai fatto male ad una mosca, che giusto un anno fa a Torino, nel corso di un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), venne strangolato da alcuni energumeni della Legge, alcuni “civich” troppo zelanti, e sbattuto a tirare le cuoia sul lettino di un'ambulanza, ammanettato e a faccia in giù, mentre lentamente soffocava.
“Violenta asfissia da compressione”, così morì Andrea Soldi, 45 anni.
Nei giorni scorsi, la panchina dove Andrea solitamente si fermava a sedere, in piazza Umbria, la stessa dove ebbe inizio il suo assassinio, è stata ripulita, da mano sconosciuta, di tutti i fiori, le foto, i pensieri che lì avevano posto quanti avevano conosciuto... (continuer)
Stati di ansia, squilibri emotivi collegati a stress situazionali o ambientali o ad affezioni organiche acute o croniche. (continuer)
“... una decina di mesi fa lessi 'Il manicomio chimico' di Piero Cipriano e ne rimasi molto colpito. Avevo appena scritto Benzodiazepina, che inizia proprio rapinandone il bugiardino. Il brano apre con l’elenco degli effetti collaterali. Li ho poi immaginati operanti nella vita reale di una persona che fa uso di questa sostanza. Contattai allora Piero, anche per avere un consiglio sul pezzo. Grazie a lui ho conosciuto il Forum Salute Mentale e ho cominciato ad approfondire. Ne sapevo poco. Sono rimasto impressionato da ciò che è il commercio degli psicofarmaci nel mondo. È uno scandalo. C’è una statistica incontrovertibile sulle speranze di vita di chi fa uso per lunghi periodi di psicofarmaci: diminuisce di circa 20anni. La cosa che stupisce di più è la loro diffusione epidemica. È un commercio enorme ed estremamente lucroso. Anche un veterinario può prescriverti uno psicofarmaco da dare... (continuer)
La panchina di Andrea Soldi, in piazza Umbria a Torino, vandalizzata nei giorni scorsi, è stata dipinta di rosso con la scritta "Andrea faremo tutto il possibile affinchè quello che è successo a te non accada mai più."
Il titolo richiama il nome della band statunitense e il testo parla di un tema delicato, di un uomo in un manicomio, una questione a voi cara visto che sostenete la campagna per l’abolizione della costrizione meccanica. P: Slint è un pezzo molto complesso, soprattutto dal punto di vista narrativo. Il titolo sì, suggerisce il gruppo, che fa parte del nostro percorso culturale e artistico in modo cruciale, tutti noi amiamo Spiderland e, in Spiderland, amiamo in particolar modo quel capolavoro che è Washer, uno di quei pezzi indimenticabili che ti restano dentro al cuore, dalla cui bellezza è impossibile fuggire. Slint, però, nel vocabolario urbano inglese indica anche un sottilissimo raggio di luce. Detto questo, io ho cercato di immaginare un possibile, verosimile me stesso, imprigionato in un SPDC, ovvero in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, cosa che... (continuer)
Chanson italienne – Slint – Il Teatro degli Orrori – 2014
Le titre rappelle le nom du band américain et le texte parle d'un sujet brûlant, d'un homme dans un asile, une question qui vous est chère vu que vous soutenez la campagne pour l'abolition de la contrainte mécanique. P : Slint est un morceau très complexe, surtout du point de vue narratif. Le titre oui, suggère le groupe, qui fait partie de notre tradition culturelle et artistique de manière cruciale, nous aimons tous Spiderland et, dans Spiderland, nous aimons particulièrement ce chef-d’œuvre qu'est Washer, une de ces morceaux inoubliables qui vous restent dans le cœur, dont il est impossible d'échapper à la beauté. Slint dans le vocabulaire urbain anglais indique même rayon de lumière très subtil . Ceci dit, j'ai cherché à m'imaginer un possible, un vraisemblable moi-même, emprisonné dans un SPDC, dans un Service Psychiatrique... (continuer)
Non manca l’attualità. Il brano Una donna recita: “Ma guarda, li vedi, amico mio sono profughi, scappano da morte certa e noi qui a farci i cazzi nostri, e tu, donna la bellezza del tuo sorriso parla del tuo coraggio la sua dolcezza è una bandiera”. Nel libretto è l’unico testo che manca, al suo posto c’è una foto. “Ho visto la foto di una ragazza e sono risalito alla fonte, l’abbiamo comprata da un’agenzia irachena. È una ragazza yazida di quattrodici anni in fuga dall’Is con quello che resta della sua famiglia, indossa un kalashnikov che le ha regalato l’Unità di Protezione del popolo kurdo per proteggerla. Lo scatto la coglie mentre si volta, coglie il suo sguardo straordinario: in questa foto c’è la contemporaneità. Non parla solo del dramma dei profughi, di questa incredibile migrazione. Parla anche di noi, dei nostri egoismi, della nostra indifferenza. Per questo ho messo solo l’immagine: il testo è quella ragazza”.
Una donna una ragazza pronta a dare tutto ciò che ha senza riserve In cambio niente (continuer)
Chanson italienne – Una donna – Il Teatro degli Orrori – 2015
L’actualité. Une femme parle : « Mais regarde, tu les vois, mon ami, ce sont des réfugiés, ils fuient une mort certaine et nous ici à nos petites affaires, et toi, femme, la beauté de ton sourire parle de ton courage, sa douceur est un drapeau ». Dans le livret , c’est l’unique texte qui manque, à sa place il y a une photo. « J’ai vu la photo d’une fille et suis remonté à la source, nous l’avons achetée à une agence irakienne. C’est une fille yazida de quatorze ans en fuite de l’Isis avec ce qui reste de sa famille, elle porte un kalashnikov que lui a donné l’Unité de Protection du peuple kurde pour la protéger. Le clic la cueille alors qu’elle se tourne, cueille son regard extraordinaire : dans cette photo il y a la contemporanéité. Il ne parle pas seulement du drame des réfugiés, de cette incroyable migration. Il parle même... (continuer)
Ion è dedicata a Ion Cazacu, operaio rumeno ucciso col fuoco nel 2000 a Varese; l'imprenditore, capo dell'azienda in cui lavorava Ion, lo ha ucciso dopo che questo si era ribellato alle disumane condizioni di lavoro a cui era sottoposto, insieme ai suoi compagni. Pierpaolo Capovilla ha chiesto alla vedova Nicoleta Cazacu l'autorizzazione per poter pubblicare il brano.
Chanson italienne – Ion – Il Teatro degli Orrori – 2012
Chanson dédiée à ION CAZACU
Pour dire très brièvement les choses : ION CAZACU était un ouvrier roumain qui fut immolé par le feu par son patron. Comment dire autrement la mort d'un homme sur lequel un patron a délibérément versé un bidon d'essence et l'a enflammé...
En effet, dit Lucien l'âne, « IMMOLER » est le mot juste.
C'est bien pour cela que j'ai pris – pour la traduction en langue française – un titre très explicite. « ION » est un titre très sobre, mais pour ceux qui ne connaissent pas sa terrible fin, c'est un titre fort énigmatique. Je voulais qu'il soit dit clairement qu'il s'agissait d'une mise à mort...
Je pense que tu as bien fait. Au moins, on sait de qui et de quoi il s'agit, dit Lucien l'âne sentencieusement.
Et la pire absurdité de cette mort inutile est qu'elle est née de la revendication d'un simple droit,... (continuer)
In realtà tutto l'album meriterebbe di essere inserito, album che come ha dichiarato il frontman doveva chiamarsi "Storia di un immigrato" insomma un concept sull'immigrazione
Locandina del film documentario di Paola Sangiovanni dedicato ad Anna Cherchi, Claudia Balbo, Marisa Ombra e Nicoletta Soave, quattro ragazzine che, non ancora diciottenni, operarono nel Monferrato durante la Resistenza nel delicato e pericolosissimo ruolo di staffette.
Anna, Claudia, Marisa e Nicoletta sono sopravvissute alla guerra e nel 2000 hanno potuto raccontare le loro storie di resistenti alla regista Paola Sangiovanni... Ma moltissime donne partigiane non hanno avuto la stessa buona sorte... Come Irma Bandiera, detta Mimma, bolognese, gappista.
Mimma non era una ragazzina. Era nei Gruppi d'Azione Patriottica con compiti operativi. Era una comunista, una combattente per la libertà.
Nell'agosto del 1944 Mimma venne arrestata dopo uno scontro a fuoco con le SS tedesche, mentre tornava da una consegna di armi al comando dei GAP di Castel... (continuer)
"A sangue freddo" è il primo singolo estratto dall'omonimo album de Il Teatro degli Orrori.
La canzone tratta delle opere e dell'uccisione di Ken Saro Wiwa, poeta nigeriano che lottò duramente per i diritti delle popolazioni stanziate sul Delta del fiume Niger. inquinate dalle multinazionali e dalle compagnie petrolifere.
Ken Saro venne impiccato insieme ad altri 8 attivisti dopo un processo.
A giugno 2009, inoltre, la compagnia petrolifera Shell decise di pagare 15 milioni e mezzo di dollari per non essere imputata in un processo come collaboratrice del regime militare nigeriano, e quindi responsabile anche dell'uccisione di Ken Saro Wiwa.
Non ti ricordi di Ken Saro Wiwa? (continuer)
envoyé par Adriano Seghezzi 9/12/2009 - 17:47
Ken Saro-Wiwa era un grande scrittore anche di televisione. Ne ha parlato recentemente Saviano a Chetempochefa. Vi segnalo i sui racconti intitolati Foresta di fiori
Chanson italienne – A Sangue Freddo – Il Teatro degli Orrori
Le Notre Père revu et corrigé
Maïakowski en rock
Des mots comme des balles, poésies à main armée
Textes qui creusent le quotidien et interrogent la conscience
Un char d'assaut rock appliqué à la musique d'auteur
Tout cela et plus encore est
« A Sangue Freddo »
Le rock appliqué à la chanson d'auteur...
C'est ainsi, dit Marco Valdo M.I. qu'Il Teatro degli Orrori présente le disque « A Sangue Freddo »...
Un théâtre des horreurs, de sang froid... Tout un programme, en effet, dit Lucien l'âne en avançant d'un pas rythmé sur les cailloux. Tout cela a l'air bien intéressant. Mais la chanson elle-même de quoi parle-t-elle ?
Elle raconte l'histoire d'un homme libre, d'un héros populaire, d'un poète, de quelqu'un qu'on ne peut pas oublier, une fois qu'on le connaît. Naître poète dans le delta du Niger et s'opposer à sa destruction... (continuer)
Alessandro, questo gruppo mi garba parecchio. Non è che troveresti da qualche parte l'introvabile testo di Refusenik, una bella canzone contro la guerra tratta dall'album collettivo "Il paese è reale" sponsorizzato dagli Afterhours?
Ciao Lorenzo, su Indieitalia la canzone che tu dici c'è all'interno della compilescion "Il paese è reale" (2009)... ora provo anche a cercare il testo e, se lo trovo, lo posto...
La Canzone di Tom
Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Questo non è uno scherzo,
Non è neanche una fantasia.
Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Come ci illudi, Tom,
Di essere ancora tutti vivi
Mentre guardiamo sempre dall'altra parte.
Avrei voluto dirti tante cose,
Forse la più importante non la ricordo più.
Avrei voluto averti amato.
Ma è così tardi ora,
Parlami ancora Tom,
Parlami ancora...
Dimmi qualcosa.
Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via!
Questo non è uno scherzo,
Non è neanche una fantasia.
Hai sentito di Tom?
Tom che se n'è andato via... per sempre!
Ma come ci illudi, Tom,
Di essere ancora tutti vivi
Mentre guardiamo sempre dall'altra parte.
Avrei voluto dirti tante cose...
Forse la più importante non me la ricordo più.
Avrei voluto averti amato,
Ma è così tardi ora.
Parlami ancora Tom,
Parlami... (continuer)