Una nota cronologica solo per chiarire il senso di una strofa:
la canzone nasce di getto a novembre 1984 leggendo un minuscolo trafiletto sul giornale che segnalava senza pathos un'esecuzione capitale negli States corredandola dell'annuncio che il giorno dopo sarebbe toccato anche a una donna, "fatto che non accadava da anni".
La canzone in origine aveva due strofe in più a cui il tempo non ha reso giustizia e sono state perciò messe da parte.
Nei concerti dell'epoca la dedicammo spesso a Bruce Cockburn, ispiratore musicale e di denuncia ed impegno civile.
In difficile equilibrio tra Occidente e Russia, l’Uzbekistan compie un passo importante in difesa dei diritti umani
CON LA NUOVA COSTITUZIONE L’UZBEKISTAN ABOLISCE LA PENA DI MORTE
Gianni Sartori
Non conosco abbastanza la vera Storia dell’Uzbekistan (intendo dire: oltre alle versioni contrapposte - all’apparenza alquanto strumentali, propagandistiche -che circolano) per prendere posizione sulla recente polemica in merito alla mancata esposizione - già programmata -del dipinto a olio “Quando (le truppe dell’Armata Rossa nda) bombardarono Bukhara”. L’’opera di Vjačeslav Akhunov (sette metri per due, appena arrivata dagli USA, ma rimasta impacchetta) si riferisce agli eventi del 1920. Secondo un’altra versione era stato bombardato più che altro l’Ark di Bukhara, il palazzo-fortezza dell’emiro Mohammed Alim Khan. Secondo altre ancora, sarebbe stato egli stesso (prima di fuggire in Afghanistan... (continuer)
E' nata una curiosa discussione con i miei musicisti sull'uso (voluto...) di termini oggi avvertiti come desueti; ed ecco la conclusione proposta dall'autore :-)
...il testo parte da una situazione immaginaria di ascolto confllittuale: espressioni di un tempo superate ("popolo oppresso" "il nemico" "l'ora del cambiamento", ...) stimolano e incrociano in modo inestricabile riflessioni attuali e più vive che trovano una sintesi e un adesione quasi abbandonata nella frase storica di Calamandrei assunta a ritornello, che vale "per me"...
In piena 1^ (sigh) guerra del Golfo il 12 gennaio 1991 ci fu una grande manifestazione NO WAR a Roma: andandovi, in treno nacque questa canzone da urlare sulle note dell'ancora e allora nota sigla arboriana Ma la notte no.
Ricordo che a Roma fu subito adottata da tutti, cantata continuamente, finita nei servizi del TG, trascritta di foglio in foglio.
Appena appena rielaborata fu riproposta due settimane dopo anche a Verona all'Arena Golfo.
Il suo ciclo finì (giustamente) più o meno lì e - a parte il gioco del ritornello - nemmeno io ne ricordavo il testo.
Il ritrovamento di un ciclostilato (gulp! ma quanti anni...) mi ha rimesso sotto gli occhi quel testo e quei momenti: combattuto fra il conservare per me il ricordo e condividerlo ho scelto la seconda opzione; mi è parsa una polaroid: l'obiezione fiscale, l'appello a L'Italia ripudia la guerra, la convinzione di poter contare, la voglia di esserci... Ed era solo un canto da strada, nato in gruppo su un treno di speranza...
Ogni giorno la vita è una lotta infinita - NO LA GUERRA NO (continuer)
La canzone prese spunto da alcuni giorni d'estate passati in Jugoslavia pochi mesi prima dello scoppio del conflitto del 1992, giorni in cui si coglievano già segnali dell'odio a venire.
Il testo credo sia comunque fruibile indipendentemente da una collocazione storico-geo-temporale, libero a personali suggestioni.
Incredibilmente, il "testo più misterioso delle CCG/AWS" ogni tanto torna impercettibilmente a far parlare di sé. Della sua storia come poesia si parla nell'introduzione; ma è adesso anche canzone, con musica di Fabio Bello e suonata dai Fonetica, nell'ambito di "Chitarre di pace". Alla cosa crediamo non sia estraneo il nostro sito, dato il link diretto a questa pagina su "Chitarre di pace".
CHITARRE DI PACE
SPETTACOLO DI CANZONI E TESTI
SULLA PACE E/O CONTRO LA GUERRA
I testi originali sono liberamente utilizzabili non a fine di lucro, previa citazione dell'autore.
Per gli altri testi citati o linkati, fare riferimento ai titolari dei diritti.
Per l'ascolto e/o l'utilizzo delle musiche originali è richiesto un contatto diretto.
Lo spettacolo al momento non è più disponibile.
Riccardo Venturi 7/11/2008 - 04:15
Intanto un saluto di pace a chi gestisce queste bellissime pagine.
Volevo specificare che lo spunto per mettere in musica il testo di Igle Saragoza è nato direttamente dalla sua lettura nel booklet di "Disarmati" di Giorgio Cordini, al quale sono grato per l'amicizia sempre dimostratami e di cui ammiro musica ed impegno pacifista.
Inutile dire che poi ritrovare il testo fra la Canzoni contro la guerra mi ha fatto immenso piacere e l'ho subito linkato (così come ho fatto poi per tutto il sito).
E fu dopo un concerto di Giorgio al Lido di Venezia che provai timidamente ad indagare e a raccogliere qualche indizio da lui e da Luisa su Igle Saragoza...
la canzone nasce di getto a novembre 1984 leggendo un minuscolo trafiletto sul giornale che segnalava senza pathos un'esecuzione capitale negli States corredandola dell'annuncio che il giorno dopo sarebbe toccato anche a una donna, "fatto che non accadava da anni".
La canzone in origine aveva due strofe in più a cui il tempo non ha reso giustizia e sono state perciò messe da parte.
Nei concerti dell'epoca la dedicammo spesso a Bruce Cockburn, ispiratore musicale e di denuncia ed impegno civile.