(2020)
Parole di Emel Mathlouthi
Musica ripresa dalla canzone persiana Soltane Ghalbha (سلطان قلبها letteralmente "Re di cuori"), colonna sonora dall'ononimo film iraniano del 1968
dall'album The Tunis Diaries
La réalisation de ce Tunis Diaries est très singulière, à plusieurs titres. Au printemps dernier, Emel Mathlouthi, installée depuis plusieurs années à New York, passe quelques jours dans la maison de son père, sur les hauteurs de Tunis, où elle a grandi. Comme c’est arrivé à beaucoup, elle s’y retrouve prise au piège du confinement décidé par le gouvernement pour lutter contre la pandémie de Covid-19. Que faire de ces longues semaines loin d’un studio, d’une scène, de tout le microcosme dans lequel baigne Emel depuis presque une décennie ? L’artiste réfléchit, se pose, décide de de faire le point, et d’embrasser d’un large regard sa propre carrière, mais aussi de revenir à ses... (continuer)
Sono cose che non si sanno e neanche trapelano. È una questione di stile personale e di riservatezza professionale anzi deontologia professionale. Ma alla fine hanno sbottato.
*Gli Angeli custodi si sono stufati ed ora protestano.*
Una cosa di pochi giorni fa alla vigilia di questo Natale.
Non è uno sciopero ma poco ci manca, un'astensione prestazionale neanche ma, ripeto, poco ci manca.
Sono andate su tutte le furie dopo millenni di silenzio.
*San Pietro* è stato sentito ma poco ha potuto fare, *San Paolo* ha sbagliato l'approccio: _"A nome di chi parlate? Chi rappresentate?"_ e questo ci poteva anche stare ma quando il santo di origini turche ha risposto in modo stentoreo - é sembrato un proclama a chi c'era e lo ha sentito -: _"Io parlo solo con gli arcangeli: Gabriele, Raffaele e Michele! Poi Gabriele é trasversale per gli angeli cristiani e per quelli musulmani.... (continuer)
Il testo originale in lingua araba (proveniente da questa pagina) è stato finalmente reperito grazie a Tareq R. Qasem, che ovviamente ringraziamo di cuore. La canzone va anche sotto il titolo spagnolo di Nací en Palestina.
The original lyrics in Arabic (reproduced from this page) have been contributed by Tareq R. Qasem, whom we obviously thank with all our heart. The song is also knows with its Spanish title Nací en Palestina.
"The song “Nací en Palestina” is based on “Nací en Alamo” (lyrics by Tony Gatlif, music by Dionisis Tsaknis, Gritos de Guerra, and Tony Gatlif), which was performed by Remedios Silva Pisa for the film Vengo (Dir. Tony Gatlif, 2000). “Nací en Alamo,” by the way, has also been performed by Jerusalem-born singer Yasmin Levy, whose father Isaac Levy, an ethnomusicologist from Turkey, had collected 14 volumes of Judaeo-Spanish... (continuer)
no tengo lugar (continuer)
envoyé par adriana + Tareq R. Qasem 13/1/2009 - 20:42
Finora inserita come unico testo disponibile, viene riportata adesso come traduzione grazie al reperimento del testo arabo originale.
This English translation of the song, included up to now as the only text available, is now given its correct status thanks to inclusion of the original Arabic lyrics. [CCG/AWS Staff]
Il brano originale Naci en Alamo di Yasmine Levy, una cantante di origini israeliane safardite ma come leggo da una sua biografia è ambasciatrice di pace.
La musica unisce ciò che la guerra vuol dividere
[2006]
Testo di Amin al-Ghozzi
Inclusa nell’album intitolato “Khaief” pubblicato alla fine del 2006.
Bella canzone (e profetica, alla luce di quanto sta accadendo nel Maghreb e nel nord Africa) scritta da questa giovane cantautrice tunisina di origine palestinese trapiantata a Parigi.
Il testo in arabo l’ho trovato su quello che parrebbe il sito ufficiale dell’artista (in verità non molto curato).
L’introduzione in francese è invece trascritta – spero correttamente – dal video di una bella esibizione della Mathlouthi sulla piazza della Bastiglia a Parigi nel corso dell’edizione 2007 del festival “Rythmes Africains”:
Nous sommes des hommes libres qui n'ont pas peur,
nous sommes des secrets qui jamais ne meurent
et de ceux qui résistent nous sommes la voix,
dans leur chaos nous sommes l'éclat,
nous sommes libres et notre parole est libre,
mais elle n'oublie... (continuer)
La versione araba tunisina de L'estaca ha accompagnato la "primavera tunisina" che ha portato, nel 2011, alla caduta del regime di Ben Ali, il dittatore preferito dal fu Bettino Craxi. Quel che è stato dopo è altro discorso, specialmente dopo l'assassinio del leader di sinistra Chokri Belaïd; e proprio a Chokri Belaïd e alla sua morte ha dedicato una canzone Yasser Jradi, che oltre al musicista fa il calligrafo. Yasser Jradi è anche l'autore di quello che è il vero inno della rivolta tunisina: Dima dima, ovvero "Sempre, sempre". La versione araba de L'estaca di Lluís Llach, una canzone che dal 1968, quando è stata composta in catalano preconizzando la caduta del "palo" franchista, ha accompagnato ogni lotta per la libertà in tutto il mondo. In rete si trovano parecchi... (continuer)
Parole di Emel Mathlouthi
Musica ripresa dalla canzone persiana Soltane Ghalbha (سلطان قلبها letteralmente "Re di cuori"), colonna sonora dall'ononimo film iraniano del 1968
dall'album The Tunis Diaries
La réalisation de ce Tunis Diaries est très singulière, à plusieurs titres. Au printemps dernier, Emel Mathlouthi, installée depuis plusieurs années à New York, passe quelques jours dans la maison de son père, sur les hauteurs de Tunis, où elle a grandi. Comme c’est arrivé à beaucoup, elle s’y retrouve prise au piège du confinement décidé par le gouvernement pour lutter contre la pandémie de Covid-19. Que faire de ces longues semaines loin d’un studio, d’une scène, de tout le microcosme dans lequel baigne Emel depuis presque une décennie ? L’artiste réfléchit, se pose, décide de de faire le point, et d’embrasser d’un large regard sa propre carrière, mais aussi de revenir à ses... (continuer)