L'orso bruno
Quando la luna della foresta (continuer)
envoyé par Dq82 20/1/2024 - 11:37
Parcours:
Guerre aux animaux
Francesco Baccini: Antonello Venditti
[1992]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Baccini
Album / Albumi: Nomi e Cognomi
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Baccini
Album / Albumi: Nomi e Cognomi
Dedicata al Webmaster brutalizzato da un anonimo apostolo di Lucio Dalla, e a Sergio Falcone.
Curiosamente, in rete (Tubo ecc.) tutti i video relativi a questa canzone oramai quasi trentennale sono stati rimossi. Si trova solo il "piano tutorial" riportato nel box video.
Dallo storico album "Nomi e Cognomi", che contiene anche canzoni su Renato Curcio, Giulio Andreotti e Radio Maria. [RV]
Curiosamente, in rete (Tubo ecc.) tutti i video relativi a questa canzone oramai quasi trentennale sono stati rimossi. Si trova solo il "piano tutorial" riportato nel box video.
Dallo storico album "Nomi e Cognomi", che contiene anche canzoni su Renato Curcio, Giulio Andreotti e Radio Maria. [RV]
Quanti bei giovanotti
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/6/2019 - 10:07
Sotto il segno dei pesci
(1978)
Testo e musica di Antonello Venditti
Dall'album omonimo
Siamo arrivati anche al quarantennale di questo storico disco di Venditti, un album che in questi ultimi mesi è stato riproposto integralmente e cantato con vari ospiti. E' forse l'album della svolta definitiva verso il pop ma nella semplicità dei testi riesce a raccontare le storie, gli ideali e le illusioni di quegli anni in cui inevitabilmente il personale era politico e il politico era personale.
Esemplare in questo senso la canzone che dava il titolo e che apriva l'album, una canzone sulla fine di quel sogno collettivo di "meritarsi un'altra vita più giusta e libera", un sogno di cui si presagisce la fine nell'individualismo e imborghesimento che caratterizzerà il decennio successivo. Così nel 1978 un Venditti non ancora trentenne poteva cantare la nostalgia dei suoi vent'anni quando si era stupidi davvero, ma tra discussioni,... (continuer)
Testo e musica di Antonello Venditti
Dall'album omonimo
Siamo arrivati anche al quarantennale di questo storico disco di Venditti, un album che in questi ultimi mesi è stato riproposto integralmente e cantato con vari ospiti. E' forse l'album della svolta definitiva verso il pop ma nella semplicità dei testi riesce a raccontare le storie, gli ideali e le illusioni di quegli anni in cui inevitabilmente il personale era politico e il politico era personale.
Esemplare in questo senso la canzone che dava il titolo e che apriva l'album, una canzone sulla fine di quel sogno collettivo di "meritarsi un'altra vita più giusta e libera", un sogno di cui si presagisce la fine nell'individualismo e imborghesimento che caratterizzerà il decennio successivo. Così nel 1978 un Venditti non ancora trentenne poteva cantare la nostalgia dei suoi vent'anni quando si era stupidi davvero, ma tra discussioni,... (continuer)
Ti ricordi quella strada, eravamo io e te,
(continuer)
(continuer)
21/12/2018 - 20:04
Il treno delle sette
[1973]
Parole e musica di Antonello Venditti
Nel disco intitolato “Le cose della vita”
Parole e musica di Antonello Venditti
Nel disco intitolato “Le cose della vita”
Tra le fabbriche bruciate
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/8/2014 - 13:08
Oltre il confine
[2011]
Album : Unica
Album : Unica
Oltre il confine che cosa c'è
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 30/11/2011 - 13:41
Lontana è Milano
dal secondo album di Venditti (il primo da solista) "L'Orso Bruno"
Lontana è Milano dalla mia terra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Luca 'The River' 22/3/2011 - 22:17
Canzone per Seveso
Nell'album "Ullallà", 1976 , Antonello Venditti canta la disperazione provocata dalla fuga di diossina (nel brano "Canzone per Seveso") , gas altamente tossico, che si verifica nel '76 all'Icmesa di Seveso.
(da Sole Gemello)
(da Sole Gemello)
Era il dieci luglio di una terra senza colpa
(continuer)
(continuer)
30/1/2011 - 17:50
Parcours:
Guerre à la Terre
Ronda o non ronda
[2009]
Testo di Don Fulvio Capitani
da cantarsi sull'aria di Bomba o non bomba di Antonello Venditti.
Sulle « ronde », ultima trovata dell'italico genio, il perfido Riccardo Scocciante aveva già messo gli occhi per una piccola rielaborazione; ma stavolta è stato battuto sul tempo nientepopodimeno che da don Fulvio Capitani, altrettanto perfido parroco di campagna, che dello Scocciante è del resto fraterno amico (come dire: Dio li fa e poi li accopp[i]a). Ve lo sareste mai immaginato, il bieco mangiapreti al fosforo amico di un parroco, oppure il parroco amico del bieco mangiapreti al fosforo? Eppure è così: il di-vin disegno dell'amicizia va ben oltre qualche lieve divergenza di vedute su questa o quella cosa. E sia pure: che a suo tempo ci abbia messo lo zampino il buon Guccini che li fe' incontrare su un glorioso e defunto newsgroup, oppure il buon Dio che -presumiamo- è superiore a... (continuer)
Testo di Don Fulvio Capitani
da cantarsi sull'aria di Bomba o non bomba di Antonello Venditti.
Sulle « ronde », ultima trovata dell'italico genio, il perfido Riccardo Scocciante aveva già messo gli occhi per una piccola rielaborazione; ma stavolta è stato battuto sul tempo nientepopodimeno che da don Fulvio Capitani, altrettanto perfido parroco di campagna, che dello Scocciante è del resto fraterno amico (come dire: Dio li fa e poi li accopp[i]a). Ve lo sareste mai immaginato, il bieco mangiapreti al fosforo amico di un parroco, oppure il parroco amico del bieco mangiapreti al fosforo? Eppure è così: il di-vin disegno dell'amicizia va ben oltre qualche lieve divergenza di vedute su questa o quella cosa. E sia pure: che a suo tempo ci abbia messo lo zampino il buon Guccini che li fe' incontrare su un glorioso e defunto newsgroup, oppure il buon Dio che -presumiamo- è superiore a... (continuer)
Partirono in due ed erano abbastanza
(continuer)
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envoyé par CCG/AWS Staff 24/2/2009 - 17:36
Corrado Guzzanti: Grande Raccordo Anulare
[2000]
Testo e musica di Corrado Guzzanti
Dalla trasmissione di Rai 3 "L'ottavo nano"
L'anno era il 2001, e nella trasmissione di rai 3 L'Ottavo Nano, condotta dalla contessa Serena Dandini de Sylva (non ci crederete, ma si chiama proprio così) accadeva una cosa strana, che ancora oggi, a distanza di anni, viene ricordata e -soprattutto- berciata a squarciagola. A determinati punti di quella trasmissione satirica, l'ideatore della stessa, Corrado Guzzanti, prorompeva in scena con un pianoforte semovente, travestito -anche vocalmente, e in modo perfetto- da Antonello Venditti e si metteva a cantare quanto segue, la vera e unica epopea toponomastica metropolitana di Roma e del suo Grande Raccordo Anulare. Su una melodia strappacore più vendittiana di quelle di Venditti, due innamorati si godono tutto il consueto ingorgo facendo l'amore e figli nelle soste, e raccontando tutte le uscite (o... (continuer)
Testo e musica di Corrado Guzzanti
Dalla trasmissione di Rai 3 "L'ottavo nano"
L'anno era il 2001, e nella trasmissione di rai 3 L'Ottavo Nano, condotta dalla contessa Serena Dandini de Sylva (non ci crederete, ma si chiama proprio così) accadeva una cosa strana, che ancora oggi, a distanza di anni, viene ricordata e -soprattutto- berciata a squarciagola. A determinati punti di quella trasmissione satirica, l'ideatore della stessa, Corrado Guzzanti, prorompeva in scena con un pianoforte semovente, travestito -anche vocalmente, e in modo perfetto- da Antonello Venditti e si metteva a cantare quanto segue, la vera e unica epopea toponomastica metropolitana di Roma e del suo Grande Raccordo Anulare. Su una melodia strappacore più vendittiana di quelle di Venditti, due innamorati si godono tutto il consueto ingorgo facendo l'amore e figli nelle soste, e raccontando tutte le uscite (o... (continuer)
Vieni con me, amore, sur Grande Raccordo Anulare,
(continuer)
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envoyé par Riccardo & Adriana 11/2/2009 - 17:57
E subito ci hanno detto
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti)
"Nel disco c'era anche una dolente riflessione sulla violenza che in quegli anni continuava a fare vittime tra gli operai. Ero stato ad Avola, in Sicilia, dove la polizia aveva ancora una volta sparato, uccidendo."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti)
"Nel disco c'era anche una dolente riflessione sulla violenza che in quegli anni continuava a fare vittime tra gli operai. Ero stato ad Avola, in Sicilia, dove la polizia aveva ancora una volta sparato, uccidendo."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Ne hanno ammazzati due
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 22/4/2008 - 18:32
Consigli per una buona condotta
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli e Marco Ligini
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
"La canzone più dura era forse quella scritta con Marco Ligini, un architetto prestato al cabaret (quello messo in scena all'Armadio) che aveva un linguaggio pungente e iconoclasta (una volta mi definì "l'Orietta Berti della Rivoluzione"). "
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 38. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Scritta da Leoncarlo Settimelli e Marco Ligini
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
"La canzone più dura era forse quella scritta con Marco Ligini, un architetto prestato al cabaret (quello messo in scena all'Armadio) che aveva un linguaggio pungente e iconoclasta (una volta mi definì "l'Orietta Berti della Rivoluzione"). "
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 38. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Per ogni cento Vietcong massacrati
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 22/4/2008 - 18:25
Mio padre ha un buco in gola
Antonello ha dedicato al padre diverse canzoni: "Mio padre ha un buco in gola"(dall'album "le cose della vita", 1973) , che prende il titolo dalla ferita subita da Vincenzo Italo Venditti nella seconda guerra mondiale. La "leggenda" racconta che un proiettile rimbalzò sulla fibbia della cinta e si conficcò in gola.
La canzone, dai toni molti aspri, è un atto di accusa verso i genitori giudicati dal giovane Venditti estremamente "chiusi" e simboli di un'Italia che non gli piace. La madre è "professoressa" di latino e greco, il papà proprio negli anni della contestazione è vice prefetto di Roma. Da notare il "simpatico" aneddoto secondo cui durante l'occupazione della facoltà di Architettura (Valle Giulia, vedi la canzone "Qui", "Cuore", 1984), il vice-prefetto chiamò con il megafono suo figlio dicendo "Antonello non fare il cretino, vai a casa"; Tornando alla canzone "Mio padre ha un buco... (continuer)
La canzone, dai toni molti aspri, è un atto di accusa verso i genitori giudicati dal giovane Venditti estremamente "chiusi" e simboli di un'Italia che non gli piace. La madre è "professoressa" di latino e greco, il papà proprio negli anni della contestazione è vice prefetto di Roma. Da notare il "simpatico" aneddoto secondo cui durante l'occupazione della facoltà di Architettura (Valle Giulia, vedi la canzone "Qui", "Cuore", 1984), il vice-prefetto chiamò con il megafono suo figlio dicendo "Antonello non fare il cretino, vai a casa"; Tornando alla canzone "Mio padre ha un buco... (continuer)
Mio padre ha un buco in gola
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silva 14/9/2007 - 10:13
Compagno col kashmiv
Detto fatto. Non c'è stato neppure il tempo di abituarsi all'idea, ed ecco che il perfido Riccardo Scocciante, che oramai ha preso a definirsi il "Cantastorie Carogna", se n'esce fuori con una nuova composizione. Stavolta, ohimé, ha preso di mira un noto politico italiano di estvema sinistva, uno che animava le manifestazioni per la pace con tanto di bandierina, uno che si faceva fotografare col Subcomandante Mavcos, uno che...insomma, uno che adesso espelle dal partito chi dice che in Iraq l'Italia c'era andata a far la guerra e a difendere interessi economici, non una "missione di pace", e uno che il due giugno scorso s'è fatto vedere tutto compunto mentre sfilavano cavvi avmati, missili, mezzi covazzati, bazzùca, ometti al passo dell'oca, cazzi di gomma, casseruole al plutonio, urànii impoveriti, isole dei famosi & altre belle cosine del geneve. Bisogna scendeve a compvomessi, neh,... (continuer)
A Montecitovio tanta gente
(continuer)
(continuer)
18/8/2006 - 15:20
Grecia '67
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
Testo ripreso da
Il Deposito - Canti di lotta
"Il colpo di stato in Grecia e le notizie dei compagni arrestati in seguito al golpe non potevano non suscitare in me ricordi legati ai miei genitori, spediti al confino sotto il fascismo. Immaginai le navi che portavano gli oppositori nelle isole (come del resto fu per Theodorakis) e scrissi una canzone su di un tema musicale che avevo ascoltato da Paolo Castagnino quando, insieme con Arnoldo Foà, aveva rappresentato a Roma lo spettacolo In Grecia la tirannide."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40/41.
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
Testo ripreso da
Il Deposito - Canti di lotta
"Il colpo di stato in Grecia e le notizie dei compagni arrestati in seguito al golpe non potevano non suscitare in me ricordi legati ai miei genitori, spediti al confino sotto il fascismo. Immaginai le navi che portavano gli oppositori nelle isole (come del resto fu per Theodorakis) e scrissi una canzone su di un tema musicale che avevo ascoltato da Paolo Castagnino quando, insieme con Arnoldo Foà, aveva rappresentato a Roma lo spettacolo In Grecia la tirannide."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40/41.
E' quasi l'alba, la notte va
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envoyé par Riccardo Venturi 21/9/2005 - 03:34
Addio mia bella addio
[XIX secolo, circa 1848?]
attribuito a C.A.Bosi
Canto nato durante il risorgimento, da alcuni attribuito a tale C.A.Bosi, che entrò a far parte della tradizione popolare venendo cantato in tutte guerre che sono seguite. Dal testo, risulta evidente la nascita non popolare di questo canto: nelle intenzioni degli autori, per i soldati di allora questa canzone doveva servire a comunicarsi con la patria alla quale si voleva bene "come alla mamma e alla fidanzata". In realtà il testo si è sempre prestato a immediata ironia, con il massimo vertice nella terza strofa.
Dal canto loro i riformati e gli imboscati avevano sostituito i versi della prima strofa nel modo più sotto citato.
(Dal sito del Gruppo Pane e Guerra, del cui repertorio il canto fa parte e da cui riprendiamo il testo)
*
Alcuni versi del canto fanno parte dell'omonima canzone di Antonello Venditti.
attribuito a C.A.Bosi
Canto nato durante il risorgimento, da alcuni attribuito a tale C.A.Bosi, che entrò a far parte della tradizione popolare venendo cantato in tutte guerre che sono seguite. Dal testo, risulta evidente la nascita non popolare di questo canto: nelle intenzioni degli autori, per i soldati di allora questa canzone doveva servire a comunicarsi con la patria alla quale si voleva bene "come alla mamma e alla fidanzata". In realtà il testo si è sempre prestato a immediata ironia, con il massimo vertice nella terza strofa.
Dal canto loro i riformati e gli imboscati avevano sostituito i versi della prima strofa nel modo più sotto citato.
(Dal sito del Gruppo Pane e Guerra, del cui repertorio il canto fa parte e da cui riprendiamo il testo)
*
Alcuni versi del canto fanno parte dell'omonima canzone di Antonello Venditti.
Addio mia bella addio,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 6/8/2005 - 23:08
Sotto la pioggia
(1982)
Album: "Sotto la pioggia"
Album: "Sotto la pioggia"
I carri armati a fari spenti nella notte sotto la pioggia
(continuer)
(continuer)
17/4/2005 - 22:31
Ruba
Un brano composto nel 1967, ripreso nel 2003.
Rispetto alla versione originale che diceva "tutto il sangue dell'Irlanda" nel 2003 Venditti dice "tutto il sangue del petrolio".
Mia Martini aveva inciso questa canzone in un provino del '73 che è stato incluso nel disco "Canzoni segrete"
Rispetto alla versione originale che diceva "tutto il sangue dell'Irlanda" nel 2003 Venditti dice "tutto il sangue del petrolio".
Mia Martini aveva inciso questa canzone in un provino del '73 che è stato incluso nel disco "Canzoni segrete"
Ruba il colore della luna
(continuer)
(continuer)
22/11/2004 - 14:40
×
L'orso bruno
"L'orso bruno rappresentava proprio il diverso, la minoranza; poi fu proprio la prima espressione ecologista dell'epoca, concomitante con la nascita del WWF per il quale feci un concerto e allora incontrai Fulco Pratesi
Da MUSIKBOX -INTERVISTA AD ANTONELLO VENDITTI - Gen/feb 2001