«Ho scritto il testo in una notte dei primi giorni di giugno – ha raccontato Taddia -. Erano forse le due e mi trovavo nella tenda che avevamo montato in giardino dopo le prime scosse. L’ho scritta di getto: una lettera alla nostra terra. Le parole fluivano spontanee e la musica mi risuonava già in testa».
Dalla tragedia del terremoto del 2012, con la forza che sanno avere gli Emiliani, sono germogliati come fiori, un brano e un diario, diventato il libro "Bellemilia. Tra le pietre un fiore" il cui ricavato è stato devoluto ad un Associazione onlus.
Il brano è stato ripreso da Gianni Morandi.
Dopo tanti anni che l'ascolto, questa canzone mi emoziona sempre.
Le due versioni, Taddia e Morandi, sono entrambe bellissime.
Il testo, condensa in poche strofe cosa significa l'Emilia, il suo laborioso popolo, le sue tradizioni e cultura nel segno dell'accoglienza e della solidarietà.
Sono genovese, ma amo la vostra terra e il vostro modo di essere. Spero che l'Emilia resti la stessa, per quelli che come me l'hanno conosciuta e per quelli che verranno.
Avanti sempre Emilia !
di Daniele Biacchessi
Presidente associazione Arci Ponti di memoria
Creare la prima rete sulla memoria e sull’impegno civile in Italia.
Dal dovere della memoria nasce l’associazione Arci Ponti di memoria.
Lo scopo è riunire musicisti, attori, narratori, registi, giornalisti, scrittori, associazioni, teatri, operatori, spettatori, cittadini.
L’associazione Arci Ponti di Memoria realizza un grande progetto di democrazia partecipata per diffondere e promuovere la cultura della memoria italiana attraverso festival di musica, cinema, teatro, arti visive, workshop didattici, rassegne letterarie, iniziative editoriali (libri, cd, dvd).
L’associazione Arci Ponti di Memoria promuove operazioni culturali in difesa dei valori scritti nella nostra Costituzione e quelli fondanti della Resistenza, in ricordo delle vittime delle stragi che hanno insanguinato il nostro... (continuer)
Non c'è filo spinato, né carte d'identità (continuer)
Giuseppe Di Vittorio, nato a Cerignola-Puglia-l'11 agosto 1892, è stato un politico, sindacalista e antifascista italiano. Fra gli esponenti più autorevoli del sindacato italiano del secondo dopoguerra, a differenza di molti altri sindacalisti non aveva origini operaie ma contadine, nato in una famiglia di braccianti, il gruppo sociale più numeroso alla fine dell'ottocento in Puglia.
I suo genitori lavoravano la terra dei marchesi Rubino-Rossi di Cerignola. Costretto a fare il bracciante,a causa della morte del padre per un incidente sul lavoro nel 1900, dopo aver imparato a leggere e a scrivere sommariamente, teneva un quaderno in cui annotava termini ignoti che udiva, mettendo da parte faticosamente i soldi per acquistare un vocabolario.
Già negli anni dell'adolescenza, a 12 anni circa,aveva iniziato una intensa attività politica e sindacale... (continuer)
Canzone di anonimo autore comunista, databile intorno al 1926.
Testo tratto dal “Canzoniere della protesta 3. Canzoni comuniste. Testi e musiche.”, a cura di Cesare Bermani, Franco Coggiola, Ezio Cuppone, Silvio Uggeri. Collana «I canzonieri della protesta» Edizioni del Gallo, 1973.
Come precisa Cesare Bermani nel suo libro dedicato a Gianni Bosio (“Gianni Bosio. L’intellettuale rovesciato”, Istituto Ernesto de Martino - Jaca Book, 1998), questa canzone fu adottata e modificata dalla Resistenza ma nacque parecchi anni prima, quando la repressione del regime fascista contro l’opposizione (comunista, ma anche socialista e liberale) si fece più sistematica e feroce. L’episodio che fece da innesco al giro di vite impresso da Mussolini fu l’attentato da lui subito a Bologna il 31 ottobre 1926 ad opera dell’anarchico Anteo Zamboni, 15 anni, subito linciato sul posto dagli squadristi al seguito... (continuer)
Musica di Luca Caselli
«Ho scritto il testo in una notte dei primi giorni di giugno – ha raccontato Taddia -. Erano forse le due e mi trovavo nella tenda che avevamo montato in giardino dopo le prime scosse. L’ho scritta di getto: una lettera alla nostra terra. Le parole fluivano spontanee e la musica mi risuonava già in testa».
Dalla tragedia del terremoto del 2012, con la forza che sanno avere gli Emiliani, sono germogliati come fiori, un brano e un diario, diventato il libro "Bellemilia. Tra le pietre un fiore" il cui ricavato è stato devoluto ad un Associazione onlus.
Il brano è stato ripreso da Gianni Morandi.