Krivi smo mi
Album: Jedan od onih života… (1993.)
O, nisu krivci primitivci što su pokupili mast.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia Verardi
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Traslitterazione in ћирилица, l'alfabeto cirillico serbo.
Balašević nonostante sia un cantante serbo, di solito pubblica i testi delle sue canzoni in caratteri latini. La lingua serba usa ufficialmente l'alfabeto cirillico, ma in Serbia e nelle zone di lingua serba (dialetto štokavo-ekavo) l'uso dell'alfabeto latino (latinica) è diffuso. Per questo motivo, in questa come nelle altre canzoni in lingua serba preferiamo dare i testi in entrambe le grafie. La corrispondenza tra i due alfabeti è d'altronde perfetta. [CCG/AWS Staff]
КРИВИ СМО МИ
(continuer)
(continuer)
Balasevic è proprio un grande. Il testo di questa canzone è, purtroppo, bellissimo
Valentina 13/10/2011 - 12:23
Un artista eccezionale, parlo il serbo-croato e mi complimento anche per la traduzione, non avrei saputo fare una traduzione così fedele, neanche lontanamente! Questa canzone esprime il vero sentimento di chi ha visto la nazione in cui ha vissuto, che ha amato e che ha protetto, sgretolarsi sotto i suoi piedi e ha visto i vicini di casa sgozzarsi a vicenda. Non ho vissuto quella guerra perché ero troppo piccolo, ma non mi potrei mai definire croato, serbo, bosniaco, sono nato in Jugoslavia e sarò per sempre Jugoslavo.
Ognjen 24/7/2014 - 01:34
Carissimo Ognjen, senza mezze parole: ti abbraccerei. Chi ti scrive, ha visto bene sia la Jugoslavia prima della guerra, "prije rata", sia c'è stato durante e nemmeno una volta sola. E non immagini nemmeno, forse, lo sgomento e il dolore nel vedere gli stessi luoghi "prima" e "dopo"; ho in mente, particolarmente, Mostar. Da come scrivi, se eri troppo piccolo durante la guerra, devi essere molto giovane; nel '93 durante la guerra, quando lavoravo come interprete per le spedizioni umanitarie, avevo trent'anni precisi. Sentire un ragazzo, perché credo di poterti definire così, definirsi non "croato", "serbo" o "bosniaco", ma Jugoslavo, mi fa un effetto incredibile. Un paese intero ucciso in nome della Deutsche Bank, dei traffici d'armi, del riassetto europeo: nessuno dovrebbe scordarsene. La Jugoslavia è stato uno dei banchi di prova del "New World Order", un'anomalia da eliminare a tutti i... (continuer)
Riccardo Venturi 24/7/2014 - 05:16
Caro Riccardo,
Non ho avuto modo di crearmi ricordi della Jugoslavia, sono nato nell'88 ma quel che sò viene dai ricordi dei miei genitori e della mia famiglia, un paese nel quale non solo l'etnia non era importante, ma che usava il pugno di ferro contro chiunque recasse offesa a qualcun'altro tirandone in ballo le origini o la religione.
Specialmente nella mia città, sul confine bosniaco con la Croazia, la guerra civile ha inscenato episodi orribili e sanguinosi; chi è rimasto, chi non ha potuto o voluto abbandonare la propria casa, ha visto quanto in basso può cadere l'uomo.
Ha ragione Balasevic, la colpa è nostra.
Non ho avuto modo di crearmi ricordi della Jugoslavia, sono nato nell'88 ma quel che sò viene dai ricordi dei miei genitori e della mia famiglia, un paese nel quale non solo l'etnia non era importante, ma che usava il pugno di ferro contro chiunque recasse offesa a qualcun'altro tirandone in ballo le origini o la religione.
Specialmente nella mia città, sul confine bosniaco con la Croazia, la guerra civile ha inscenato episodi orribili e sanguinosi; chi è rimasto, chi non ha potuto o voluto abbandonare la propria casa, ha visto quanto in basso può cadere l'uomo.
Ha ragione Balasevic, la colpa è nostra.
Ognjen 25/7/2014 - 18:06
Dragi Ognjen in Riccardo Venturi,
Preprosto ljubim vaju. "Govorita moj jezik" miru in pameti. Spoštovanje do inteligentnih in dobrosrčnih ljudi od drugega pravega Jugoslovana.
Dear Ognjen and Riccardo Venturi,
I simply love you, guys. You "speak my language" of peace and knowledge. Respect to intelligent and good hearted people from another true Yugoslavian.
Cari Ognjen e Riccardo Venturi,
Semplicemente vi amo, ragazzi. Tu "parli la mia lingua" di pace e conoscenza. Rispetto per le persone intelligenti e di buon cuore di un altro vero jugoslavo.
Preprosto ljubim vaju. "Govorita moj jezik" miru in pameti. Spoštovanje do inteligentnih in dobrosrčnih ljudi od drugega pravega Jugoslovana.
Dear Ognjen and Riccardo Venturi,
I simply love you, guys. You "speak my language" of peace and knowledge. Respect to intelligent and good hearted people from another true Yugoslavian.
Cari Ognjen e Riccardo Venturi,
Semplicemente vi amo, ragazzi. Tu "parli la mia lingua" di pace e conoscenza. Rispetto per le persone intelligenti e di buon cuore di un altro vero jugoslavo.
Aleš Plut 23/6/2021 - 09:09
Dopo qualche anno sono tornato casualmente qui a leggere questi commenti, il piacere di ritrovare queste parole è indescrivibile. E sono sorpreso di trovare un commento recente come quello di Aleš. Ti abbraccerei fratello. È bello quando parole come “pace” e “fratellanza” creano un’empatia così pura. Mi piacerebbe tornare nella sezione commenti tra qualche tempo e trovare nuove notizie di Aleš e Riccardo.
Ognjen 25/9/2021 - 16:24
Dno dna
[2017]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ðorđe Balašević
Album / Albumi: Dno dna
E così se n'è andato anche Ðorđe Balašević.
Non passa giorno che qualcuno se ne va. Ma è normale, dicono.
Qua dentro, Ðorđe Balašević è presente fin dagli inizi. Nel 1986 aveva scritto una canzone, la numero 443 di tutto il sito, dove si diceva che tutto poteva anche andare alla malora, bastava che non ci fosse la guerra. Sappiamo tutti come è andata, poi. Ce ne sono diverse, delle cose più vecchie, o “classiche”, del cantautore di Novi Sad; questa, invece, è una cosa più recente. Del 2017. Nel 2017 Ðorđe Balašević parlava del fondo del fondo; ci sembra sempre di toccarlo, il fondo del fondo, da che mondo è mondo. Se si facesse la conta dei fondi dei fondi che l'umanità ha creduto di toccare nella sua storia, si arriverebbe diritti al buco del culo dell'Universo. E... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ðorđe Balašević
Album / Albumi: Dno dna
E così se n'è andato anche Ðorđe Balašević.
Non passa giorno che qualcuno se ne va. Ma è normale, dicono.
Qua dentro, Ðorđe Balašević è presente fin dagli inizi. Nel 1986 aveva scritto una canzone, la numero 443 di tutto il sito, dove si diceva che tutto poteva anche andare alla malora, bastava che non ci fosse la guerra. Sappiamo tutti come è andata, poi. Ce ne sono diverse, delle cose più vecchie, o “classiche”, del cantautore di Novi Sad; questa, invece, è una cosa più recente. Del 2017. Nel 2017 Ðorđe Balašević parlava del fondo del fondo; ci sembra sempre di toccarlo, il fondo del fondo, da che mondo è mondo. Se si facesse la conta dei fondi dei fondi che l'umanità ha creduto di toccare nella sua storia, si arriverebbe diritti al buco del culo dell'Universo. E... (continuer)
Napiši, brate nešto i o Ovima
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 21/2/2021 - 22:34
Riccardo Venturi, 21-2-2021
Il fondo del fondo
(continuer)
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Samo da rata ne bude
[1986]
Testo e musica di Đorđe Balašević
Lyircs and music by Đorđe Balašević
Album: U tvojim molitvama - Balade
Nel 1986 Đorđe Balašević era già, e da tempo, una star del cantautorato jugoslavo. Nato a Novi Sad da un padre che di cognome faceva Balašev (derivato a sua volta dall'ungherese Balász e che lo aveva poi “serbizzato”), e da una madre mezza ungherese e mezza croata, Balašević si identifica completamente con la sua città natale, tanto da abitare ancora, con la moglie e i figli, nella stessa casa della Ulica Jovana Cvijića dove è nato.
Novi Sad, la seconda città della Serbia e capoluogo della Vojvodina, è da sempre una città multiculturale: serba, magiara, slovacca e persino greca. Ognuno dei popoli che la abita ha per lei un nome: si chiama Újvidék in ungherese, Nový Sad in slovacco, Nausatz an der Donau in tedesco, Mlada Loza in bulgaro del Banato e Πέτρικον in greco. Poche... (continuer)
Testo e musica di Đorđe Balašević
Lyircs and music by Đorđe Balašević
Album: U tvojim molitvama - Balade
Nel 1986 Đorđe Balašević era già, e da tempo, una star del cantautorato jugoslavo. Nato a Novi Sad da un padre che di cognome faceva Balašev (derivato a sua volta dall'ungherese Balász e che lo aveva poi “serbizzato”), e da una madre mezza ungherese e mezza croata, Balašević si identifica completamente con la sua città natale, tanto da abitare ancora, con la moglie e i figli, nella stessa casa della Ulica Jovana Cvijića dove è nato.
Novi Sad, la seconda città della Serbia e capoluogo della Vojvodina, è da sempre una città multiculturale: serba, magiara, slovacca e persino greca. Ognuno dei popoli che la abita ha per lei un nome: si chiama Újvidék in ungherese, Nový Sad in slovacco, Nausatz an der Donau in tedesco, Mlada Loza in bulgaro del Banato e Πέτρικον in greco. Poche... (continuer)
Pijani momci prolaze
(continuer)
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Traslitterazione in ћирилица, l'alfabeto cirillico serbo.
Balašević nonostante sia un cantante serbo, di solito pubblica i testi delle sue canzoni in caratteri latini. La lingua serba usa ufficialmente l'alfabeto cirillico, ma in Serbia e nelle zone di lingua serba (dialetto štokavo-ekavo) l'uso dell'alfabeto latino (latinica) è diffuso. Per questo motivo, in questa come nelle altre canzoni in lingua serba preferiamo dare i testi in entrambe le grafie. La corrispondenza tra i due alfabeti è d'altronde perfetta. [CCG/AWS Staff]
САМО ДА РАТА НЕ БУДЕ
(continuer)
(continuer)
February 17, 2009
JUST LET THERE BE NO WAR
(continuer)
(continuer)
Piu di mille studenti delle scuole di Sarajevo hanno reso omaggio il 10 maggio scorso ai 1601 bambini uccisi durante l'assedio della città, durato 1.425 giorni, cantando questa canzone.
video
video
Il grande cantautore serbo Đorđe Balašević è morto oggi a Novi Sad per le complicazioni di una polmonite da covid-19. Aveva 67 anni.
Preminuo Đorđe Balašević
Legendarni kantautor Đorđe Balašević preminuo je tokom lečenja od kovida 19 na Kliničkom centru Vojvodina, potvrđeno je RTS-u.
CCG Staff 19/2/2021 - 18:22
Računajte na nas
(1978)
Dal singolo dei Rani Mraz: Računajte na nas, con Biljana Krstić e Bora Đorđević
"Contate su di noi", una delle primissime canzoni di Balašević con il gruppo Rani Mraz, è un vero e proprio inno della gioventù comunista jugoslava. Dava voce ai giovani nati negli anni '50, per cui la guerra di liberazione partigiana era una leggenda raccontata dai genitori, che - negli anni della relativa liberalizzazione della politica comunista - si aprivano al mondo dei loro coetanei dei paesi capitalisti, ascoltavano la musica rock e portavano i capelli lunghi.
Tuttavia i giovani credevano ancora negli ideali di unità e fraternità, i due valori fondanti della Repubblica Federale Socialista che negli anni '90 finirono sepolti dalle macerie della guerra insieme a un intero paese, dalle divisioni e dalle pulizie etniche. La canzone si rivolge alla generazione precedente, quella dei partigiani,... (continuer)
Dal singolo dei Rani Mraz: Računajte na nas, con Biljana Krstić e Bora Đorđević
"Contate su di noi", una delle primissime canzoni di Balašević con il gruppo Rani Mraz, è un vero e proprio inno della gioventù comunista jugoslava. Dava voce ai giovani nati negli anni '50, per cui la guerra di liberazione partigiana era una leggenda raccontata dai genitori, che - negli anni della relativa liberalizzazione della politica comunista - si aprivano al mondo dei loro coetanei dei paesi capitalisti, ascoltavano la musica rock e portavano i capelli lunghi.
Tuttavia i giovani credevano ancora negli ideali di unità e fraternità, i due valori fondanti della Repubblica Federale Socialista che negli anni '90 finirono sepolti dalle macerie della guerra insieme a un intero paese, dalle divisioni e dalle pulizie etniche. La canzone si rivolge alla generazione precedente, quella dei partigiani,... (continuer)
U ime svih nas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia e Lorenzo 16/12/2017 - 22:20
Com'è che mi verrebbe tanto da contribuire Nostalgia canaglia?!? Negli Extra, chiaro...
B.B. 17/12/2017 - 20:43
jugonostalgia canaglia... devi ammettere però che è abbastanza trascinante. Ho conosciuto addirittura chi, italiano, ce la aveva come suoneria del cellulare!
Lorenzo 17/12/2017 - 23:03
Крвава бајка
[1941]
Poesia di Desanka Maksimović /A poem by Desanka Maksimović /
Poème de Desanka Maksimović / Desanka Maksimović'in runo
Musica / Music / Musique / Sävel: Nikola Žanetić [1985]
Miroslav Čangalović / Beogradska Filharmonija / Oskar Danon.
Album / Albumi: Crvena svitanja i snovi mora
Ho letto stamani dei ragazzi di Sarajevo che, il 10 maggio, hanno cantato la famosa canzone Samo da rata ne bude di Đorđe Balašević per ricordare i 1601 bambini e i ragazzi morti durante l'assedio tra il 1992 e il 1995. Mi è venuta allora a mente una vecchia poesia che dovevo aver letto chissà quando in una di quelle improbabili “antologie delle letterature jugoslave” che venivano pubblicate anni addietro. Perché mi sia venuta a mente lo capirete, credo e spero, leggendola. Poiché si tratta di una poesia a mia conoscenza mai musicata e cantata (ma chissà), la metto negli “Extra”; ma ciò di cui parla... (continuer)
Poesia di Desanka Maksimović /A poem by Desanka Maksimović /
Poème de Desanka Maksimović / Desanka Maksimović'in runo
Musica / Music / Musique / Sävel: Nikola Žanetić [1985]
Miroslav Čangalović / Beogradska Filharmonija / Oskar Danon.
Album / Albumi: Crvena svitanja i snovi mora
Ho letto stamani dei ragazzi di Sarajevo che, il 10 maggio, hanno cantato la famosa canzone Samo da rata ne bude di Đorđe Balašević per ricordare i 1601 bambini e i ragazzi morti durante l'assedio tra il 1992 e il 1995. Mi è venuta allora a mente una vecchia poesia che dovevo aver letto chissà quando in una di quelle improbabili “antologie delle letterature jugoslave” che venivano pubblicate anni addietro. Perché mi sia venuta a mente lo capirete, credo e spero, leggendola. Poiché si tratta di una poesia a mia conoscenza mai musicata e cantata (ma chissà), la metto negli “Extra”; ma ciò di cui parla... (continuer)
у Крагујевцу, 21. октобра 1941.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/5/2019 - 10:26
Parcours:
Musique classique contre la guerre
Dok gori nebo nad Novim Sadom
Una pagina profondamente ristrutturata grazie anche alla traduzione fornitaci da Sanja. Anche il testo originale serbo è stato rivisto e provvisto dei diacritici sinora mancanti. Un'operazione necessaria per questa pagina contenente un autentico brano di grande poesia da parte del grande Đorđe Balašević; non semplicemente una "canzone". [CCG/AWS Staff].
"Io suppongo che la donna in questa canzone sia la città di Novi Sad. Il ponte è stato distrutto dai bombardamenti NATO (1999). Ogni notte i bombardamenti illuminavano il cielo e all'alba la gente oltre il Danubio doveva andare al lavoro oltrepassando il fiume coi traghetti. La folla vi era stipata dentro, e molte persone cadevano nel fiume. Siccome era nel mese di aprile, alle 6 al mattino c'era la nebbia ed era ancora mezzo buio."
Sanja - Serbia
I bombardamenti NATO su Novi Sad, la seconda città della Serbia e uno dei principali centri... (continuer)
"Io suppongo che la donna in questa canzone sia la città di Novi Sad. Il ponte è stato distrutto dai bombardamenti NATO (1999). Ogni notte i bombardamenti illuminavano il cielo e all'alba la gente oltre il Danubio doveva andare al lavoro oltrepassando il fiume coi traghetti. La folla vi era stipata dentro, e molte persone cadevano nel fiume. Siccome era nel mese di aprile, alle 6 al mattino c'era la nebbia ed era ancora mezzo buio."
Sanja - Serbia
I bombardamenti NATO su Novi Sad, la seconda città della Serbia e uno dei principali centri... (continuer)
Da se ne lazemo:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia 21/10/2007 - 01:00
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90, Ponts
Il testo in ћирилица, о азбука (l'alfabeto serbo cirillico). La trascrizione è stata effettuata da Riccardo Venturi.
ДОК ГОРИ НЕБО НАД НОВИМ САДУ
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 15/2/2009 - 03:23
Grazie per aver messo la mia traduzione e come l' altra volta avete corretto certi errori del mio italiano, e così con voi imparo a scrivere bene l'italiano.:)
Il titolo in serbo si deve correggere, si scrive: Dok Gori Nebo Nad Novim Sadom.
Saluti!
(Sanja Serbia)
Il titolo in serbo si deve correggere, si scrive: Dok Gori Nebo Nad Novim Sadom.
Saluti!
(Sanja Serbia)
La cosa, almeno per il sottoscritto, è reciproca perché con le tue traduzioni io imparo meglio il serbo :-) Grazie anche per la precisazione sul titolo, che è stato corretto sia nella versione "latinica" che in quella "kirilica" [RV]
Quando fu distrutto il ponte di Varadin il 1. aprile, la vita perse il giovane Oleg Nasov; la sua moglie era incinta. Questo bambino adesso ha il nome del suo padre.
Sanja Serbia 15/2/2009 - 12:50
WHILE THE SKY OVER THE NOVI SAD BURNS
(continuer)
(continuer)
Qui prima si è sentita una botta, poi è stata colpita la caserma Majevac, e poi è arrivata la sirena. Cosi' è iniziato tutto. Io ero più eccitato che spaventato. Credo in qualche modo nel karma e non credevo che sarei potuto morire sotto qualche missile della NATO a Novi Sad. Allora sono partito con lo scooter per andare a comprare i cevapcici. Olivera [mia moglie] si è opposta, perché c'era un'allerta generale. Allora le ho detto: "Ma ti può sembrare realistico sentir dire che il famoso cantautore jugoslavo Djordje Balasevic è morto nel momento del bombardamento della NATO con una borsa piena di cevapcici?" Non sono mai stato in cantina e non so come sono fatti i nascondigli. Quando suona, l'uomo primitivo ha paura del cielo, quello intelligente si chiede perché succede.
Uno normale non avrebbe mai sparato su un ponte sul quale ci sono delle persone. Uno normale non avrebbe mai sparato... (continuer)
Uno normale non avrebbe mai sparato su un ponte sul quale ci sono delle persone. Uno normale non avrebbe mai sparato... (continuer)
Monia 14/1/2019 - 22:07
Sarajevo će biti
(1992)
Questa canzone è stata scritta dal cantautore serbo Đorđe Balašević e dal bosniaco Zlatan Fazlić Fazla all'inizio dell'assedio di Sarajevo.
Questa canzone è stata scritta dal cantautore serbo Đorđe Balašević e dal bosniaco Zlatan Fazlić Fazla all'inizio dell'assedio di Sarajevo.
Što više mislim, sve manje shvatam
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia 10/5/2018 - 23:03
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Galicia
[2004]
Testo e musica: Đorđe Balašević
Tekst i muzika: Đorđe Balašević
Lyrics and music: Đorđe Balašević
Album: Rani mraz
Questa canzone è, come dichiarato da Balašević durante il suo tour del 2005 (si veda qui), lo spunto per la sceneggiatura di un film, poi effettivamente prodotto ed uscito nel 2010 in Serbia, "Kao rani mraz", "Come un precoce inverno" (http://www.salayka.org/).
Ambientata nella Galizia, tra Polonia e Ucraina, attraverso magnifici quasi solo schizzi dipinge il classico quadro da Grande guerra. Buon ascolto (e lettura).
Testo e musica: Đorđe Balašević
Tekst i muzika: Đorđe Balašević
Lyrics and music: Đorđe Balašević
Album: Rani mraz
Questa canzone è, come dichiarato da Balašević durante il suo tour del 2005 (si veda qui), lo spunto per la sceneggiatura di un film, poi effettivamente prodotto ed uscito nel 2010 in Serbia, "Kao rani mraz", "Come un precoce inverno" (http://www.salayka.org/).
Ambientata nella Galizia, tra Polonia e Ucraina, attraverso magnifici quasi solo schizzi dipinge il classico quadro da Grande guerra. Buon ascolto (e lettura).
Pred zoru je sa njine strane obično muk...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 11/7/2010 - 11:01
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Version française – GALICIE – Marco Valdo M.I. – 2010
d'après la version italienne – GALIZIA – Filip Stefanović d'une chanson serbe de Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић
La Galicie est le pays, la « région »... Comment dire ? Cet endroit de la Cacanie, quelque part entre l'Ukraine et la Pologne, qui fut l'empire de la nostalgie pour Joseph Roth... Cet écrivain, si galicien et si clairvoyant, qui écrivait : « Je ne donne pas cher de notre vie. On a réussi à laisser la Barbarie prendre le pouvoir. Ne vous faites pas d’illusions. C’est l’Enfer qui prend le pouvoir. ». C'était en 1933...
Au fait, Lucien l'âne mon ami, si tu n'as pas encore lu Joseph Roth, il est toujours temps de le faire...
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien l'âne
d'après la version italienne – GALIZIA – Filip Stefanović d'une chanson serbe de Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић
La Galicie est le pays, la « région »... Comment dire ? Cet endroit de la Cacanie, quelque part entre l'Ukraine et la Pologne, qui fut l'empire de la nostalgie pour Joseph Roth... Cet écrivain, si galicien et si clairvoyant, qui écrivait : « Je ne donne pas cher de notre vie. On a réussi à laisser la Barbarie prendre le pouvoir. Ne vous faites pas d’illusions. C’est l’Enfer qui prend le pouvoir. ». C'était en 1933...
Au fait, Lucien l'âne mon ami, si tu n'as pas encore lu Joseph Roth, il est toujours temps de le faire...
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien l'âne
GALICIE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 12/7/2010 - 17:44
Sull'Internazionale una recensione del libro di Martin Pollack intitolato "Galizia. Viaggio nel cuore scomparso della Mitteleuropa.", che narra le vicende delle terre di Galizia e Lodomiria.
https://www.internazionale.it/opinione...
https://www.internazionale.it/opinione...
Krzysiek Wrona 29/5/2017 - 13:53
Đorđe Balašević: Život je more
(1978)
Parole e musica di Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић
Pubblicata nel 1978 come singolo (Oprosti Mi, Katrin / Život Je More) poi nell'album “Odlazi cirkus” (1980) a nome della band Rani Mraz in cui Balašević duettava con la cantante Bilja Krstić
Život je more (La vita è un mare) è una delle più famose canzoni del grande cantautore serbo Đorđe Balašević.
In un'interpretazione dal vivo Balašević introduce ironicamente la canzone dicendo "Io canto più che altro canzoni noiose, d'amore e patetiche" ("Ja pevam uglavnom dosadne, ljubavne i patetične pesme") e questa si potrebbe tranquillamente classificare tra quelle d'amore.
Ma non ci sono solo le pene d'amore in questa canzone. Il mare aperto, nero, pericoloso è il simbolo delle difficoltà che la vita inevitabilmente mette sulla nostra strada. Come scriveva Kavafis: “i Lestrigoni e i Ciclopi, l'infuriato Poseidone non temere...”.... (continuer)
Parole e musica di Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић
Pubblicata nel 1978 come singolo (Oprosti Mi, Katrin / Život Je More) poi nell'album “Odlazi cirkus” (1980) a nome della band Rani Mraz in cui Balašević duettava con la cantante Bilja Krstić
Život je more (La vita è un mare) è una delle più famose canzoni del grande cantautore serbo Đorđe Balašević.
In un'interpretazione dal vivo Balašević introduce ironicamente la canzone dicendo "Io canto più che altro canzoni noiose, d'amore e patetiche" ("Ja pevam uglavnom dosadne, ljubavne i patetične pesme") e questa si potrebbe tranquillamente classificare tra quelle d'amore.
Ma non ci sono solo le pene d'amore in questa canzone. Il mare aperto, nero, pericoloso è il simbolo delle difficoltà che la vita inevitabilmente mette sulla nostra strada. Come scriveva Kavafis: “i Lestrigoni e i Ciclopi, l'infuriato Poseidone non temere...”.... (continuer)
Život je more, pučina crna,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia & Lorenzo 6/2/2016 - 23:40
Sevdalinka
Album: Devedesete (1999)
Štagod noćas da zapevam vućiće na sevdalinku...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia 30/5/2013 - 23:55
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Non sarà una versione perfetta, e me ne scuso, Ma manca una traduzione di questa meravigliosa canzone. Ci provo io, andando a memoria rispetto a un tentativo fatto con amici con i quali studio il serbocroato.
E non è a caso che la aggiunga nell'anniversario di Srebrenica, questa canzone sobria ma calda e amichevole che un serbo dedica ai suoi vicini sull'altra sponda della Drina. Con immagini cupe che accennano alle tragedie degli anni '90, con la nostalgia di tempi più umani.
E non è a caso che la aggiunga nell'anniversario di Srebrenica, questa canzone sobria ma calda e amichevole che un serbo dedica ai suoi vicini sull'altra sponda della Drina. Con immagini cupe che accennano alle tragedie degli anni '90, con la nostalgia di tempi più umani.
SEVDALINKA*
(continuer)
(continuer)
envoyé par Pippo 10/7/2015 - 18:08
Complimenti per la traduzione di questa meravigliosa canzone. Io l'ho inviata ed ho anche provato a tradurla ma era molto difficile!! Svaka cast :-) Monia
Monia 24/7/2015 - 12:32
Per Pippo. Davvero complimenti anche da parte mia per la traduzione, e te lo dico con un po' di cognizione di causa. Unica cosa: bisognerebbe dire a quegli "alcuni" che ritengono che il termine turco originario abbia a che fare col portoghese saudade di andarci parecchio, ma parecchio cauti nonostante la suggestiva assonanza. Il termine turco originario è sevda (non *sevdah), che magari indica un sentimento non dissimilissimo dalla "saudade" ("malinconia", "spleen" eccetera) ma è in origine la "pena d'amore": è un derivato del comunissimo verbo turco sevmek "amare" (da cui il seni seviyorum, il "ti amo" turco). Il termine, in realtà, in turco ha una stupefacente gamma di significati: significa sì "melancolia", "uggia", "spleen", "atrabile" ma, tuttora, la "pena d'amore" e, tout court, la "passione intensa" e l'"amore disperato". Significa poi, per traslato, "progetto a cui si tiene molto"... (continuer)
Riccardo Venturi 24/7/2015 - 19:36
Grazie dei complimenti, che come dicevo sopra non vanno solo a me ma a un gruppetto di amici con insegnante madrelingua.
Quanto alla sevdah, con ogni probabilita' avete ragione..io ne avevo sentito parlare ma senza molta scientificitia'. Come spesso accade nell'etimologia, la spiegazione piu' probabile non e' quella piu' affascinante. Accidenti a Ockham e al suo rasoio...
Quanto alla sevdah, con ogni probabilita' avete ragione..io ne avevo sentito parlare ma senza molta scientificitia'. Come spesso accade nell'etimologia, la spiegazione piu' probabile non e' quella piu' affascinante. Accidenti a Ockham e al suo rasoio...
Pippo 29/10/2015 - 16:08
Devedesete
(2000)
Album: Devedesete (Anni '90)
«La mia è una generazione che aveva tutto. Adesso ci viene detto che era un sogno, un imbroglio, una menzogna, una bugia multicolore, che doveva scoppiare. Avevamo tutto ciò di cui questa generazione che vale più di noi è stata privata. Viaggiavamo per l'Europa, godevamo di una certa considerazione nel mondo. Adesso non puoi neanche andare in Romania per prendere 20 litri di benzina! È la croce della mia generazione. Non solo perché non abbiamo fatto niente ma perché abbiamo permesso che ci fottessero, che rovinassero anche le generazioni future.»
(Đorđe Balašević)
Album: Devedesete (Anni '90)
«La mia è una generazione che aveva tutto. Adesso ci viene detto che era un sogno, un imbroglio, una menzogna, una bugia multicolore, che doveva scoppiare. Avevamo tutto ciò di cui questa generazione che vale più di noi è stata privata. Viaggiavamo per l'Europa, godevamo di una certa considerazione nel mondo. Adesso non puoi neanche andare in Romania per prendere 20 litri di benzina! È la croce della mia generazione. Non solo perché non abbiamo fatto niente ma perché abbiamo permesso che ci fottessero, che rovinassero anche le generazioni future.»
(Đorđe Balašević)
Dobro vece moje dame i gospodo... ovo je ploca o Devedesetim
(continuer)
(continuer)
envoyé par Monia Verardi
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Traslitterazione in ћирилица, l'alfabeto cirillico serbo.
Balašević nonostante sia un cantante serbo, di solito pubblica i testi delle sue canzoni in caratteri latini. La lingua serba usa ufficialmente l'alfabeto cirillico, ma in Serbia e nelle zone di lingua serba (dialetto štokavo-ekavo) l'uso dell'alfabeto latino (latinica) è diffuso. Per questo motivo, in questa come nelle altre canzoni in lingua serba preferiamo dare i testi in entrambe le grafie. La corrispondenza tra i due alfabeti è d'altronde perfetta. [CCG/AWS Staff]
ДЕВЕДЕСЕТЕ
(continuer)
(continuer)
Mi permetto di aggiungere una traduzione che ho fatto tempo addietro, sempre in italiano.
ANNI 90
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 11/6/2009 - 18:06
Evento di Pace Sarajevo 2014
Una lettera a tutti coloro che sono ancora incerti per partecipare
Gentile Signore / a,
Cari Colleghi,
Cari amici della Pace,
In 10 giorni inizierà il più grande raduno internazionale di pace, che riunirà le riflessioni sulla pace e le analisi della situazione politica con le sfide attuali e le azioni relative alla pace e alle minacce alla pace in tutto il nostro mondo.
Oltre 190 workshop, le tavole rotonde, l'Assemblea di pace e gli eventi di apertura e chiusura si occuperanno di una serie di aspetti della creazione di pace di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi alimentari. Essi discuteranno gli argomenti di violenza e di oppressione, con l'obiettivo di sviluppare delle soluzioni alternative come la non-violenza e la risoluzione civile del conflitto e quindi garantire la loro accettazione politica - nonostante la cultura... (continuer)
Una lettera a tutti coloro che sono ancora incerti per partecipare
Gentile Signore / a,
Cari Colleghi,
Cari amici della Pace,
In 10 giorni inizierà il più grande raduno internazionale di pace, che riunirà le riflessioni sulla pace e le analisi della situazione politica con le sfide attuali e le azioni relative alla pace e alle minacce alla pace in tutto il nostro mondo.
Oltre 190 workshop, le tavole rotonde, l'Assemblea di pace e gli eventi di apertura e chiusura si occuperanno di una serie di aspetti della creazione di pace di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi alimentari. Essi discuteranno gli argomenti di violenza e di oppressione, con l'obiettivo di sviluppare delle soluzioni alternative come la non-violenza e la risoluzione civile del conflitto e quindi garantire la loro accettazione politica - nonostante la cultura... (continuer)
Sabina Dina Nuhefendic 31/5/2014 - 20:26
Regruterska
[1996]
Testo e musica: Đorđe Balašević
Lyrics and music: Đorđe Balašević
Album: Naposletku
Testo e musica: Đorđe Balašević
Lyrics and music: Đorđe Balašević
Album: Naposletku
Naposletku significa "dopo tutto" in lingua serba; l'album, il primo che Đorđe Balašević pubblicò dopo una lunga pausa, è del 1996. Che cosa significhi quel "dopo tutto" in Serbia nel 1996 è facilmente intuibile; e lo si vede anche in questa canzone della recluta, dove una padre vede suo figlio andare sotto le armi. La madre del ragazzo, è morta: e il ragazzo è tutto ciò che gli resta di lei. L'anziano padre sa bene di che cosa si tratta: "il tempo è passato di male in peggio". [RV]
Sine moj...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 20/10/2007 - 23:09
Traslitterazione in ћирилица, l'alfabeto cirillico serbo.
Balašević nonostante sia un cantante serbo, di solito pubblica i testi delle sue canzoni in caratteri latini. La lingua serba usa ufficialmente l'alfabeto cirillico, ma in Serbia e nelle zone di lingua serba (dialetto štokavo-ekavo) l'uso dell'alfabeto latino (latinica) è diffuso. Per questo motivo, in questa come nelle altre canzoni in lingua serba preferiamo dare i testi in entrambe le grafie. La corrispondenza tra i due alfabeti è d'altronde perfetta. [CCG/AWS Staff]
РЕГРУТЕРСКА
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 16/2/2009 - 04:06
16/17 febbraio 2009
La versione è stata riveduta e corretta da Filip Stepanović, che ovviamente ringrazio di cuore anche a nome di tutto il sito.[RV]
CANZONE DELLA RECLUTA
(continuer)
(continuer)
Per l'amica Sanja - Serbia, se legge:
Mi sono provato a fare questa traduzione dal serbo, sudandoci le famose sette camicie...ma ovviamente non sono certo del risultato. Se per caso tu volessi...metterci un po' le mani (ad esempio, non sono certo che tica, che vuol dire "uccello, uccellino", voglia dire anche "impugnatura" -qui sono andato un po' a senso-), veramente te ne sarei grato. Ovviamente con estremo comodo e a tuo agio!
Mi sono provato a fare questa traduzione dal serbo, sudandoci le famose sette camicie...ma ovviamente non sono certo del risultato. Se per caso tu volessi...metterci un po' le mani (ad esempio, non sono certo che tica, che vuol dire "uccello, uccellino", voglia dire anche "impugnatura" -qui sono andato un po' a senso-), veramente te ne sarei grato. Ovviamente con estremo comodo e a tuo agio!
Riccardo Venturi 17/2/2009 - 08:54
Riccardo Venturi, complimenti per il buon lavoro, sistemo giusto un paio di cose. ;) Filip S.
Grazie davvero tante, Filip :-) La versione da te "sistemata" è stata integrata alla mia, ovviamente coi doverosi credits. Grazie ancora e...a presto! [RV]
Filip Stefanovic 26/2/2009 - 19:01
Riccardo Venturi, complimenti! Davvero un buon lavoro. Vorrei suggerire una cosa- "babo" vuol dire babbo (padre). Saluti! Maja Dj.
Maja Dj. 29/11/2011 - 16:50
Hvala Maja, davvero di cuore! L'unica cosa è che "babo" in questa canzone...non lo vedo! :-) Comunque è incredibile questa quasi-corrispondenza tra il serbo e il toscano...
Riccardo Venturi 29/11/2011 - 18:39
"Sine moj...
Gajde će ti baba kupiti..." (dalla 5.)
ed anche:
"Derane... Drž' se tvoga babe..." (l'ultima).
Eh, si! Questa parola si usa come tipo del dialetto in Serbia, ma anche in Bosnia molto spesso.
Saluti!
Gajde će ti baba kupiti..." (dalla 5.)
ed anche:
"Derane... Drž' se tvoga babe..." (l'ultima).
Eh, si! Questa parola si usa come tipo del dialetto in Serbia, ma anche in Bosnia molto spesso.
Saluti!
Maja Dj. 30/11/2011 - 15:38
Ecco, ora me ne sono accorto ! :-)
Grazie ancora e correggo immediatamente la traduzione!
Grazie ancora e correggo immediatamente la traduzione!
Riccardo Venturi 30/11/2011 - 18:06
Requiem
Requiem è la canzone che chiude l'album del 1988 "Panta rei", e come sempre Balašević dimostra la sua eccezionale bravura nel cogliere i mutamenti (appunto, "tutto scorre") della Jugoslavia di fine anni '80, della fine di un'era (quella di Tito), e di tempi bui alle porte.
La canzone è dedicata a Josip Broz Tito, a cui il cantante si rivolge direttamente, come si capisce già dal primo verso ("la via con il tuo nome" è la Titova). C'è inoltre un'autocitazione subito a seguire: la "canzone che non canta da anni" è infatti "Računajte na nas° (Contate su di noi), scritta nel 1978 e che divenne un vero inno dei giovani comunisti, oltre che tributo al partito.
Più avanti, quando cita "O Slavi" (che nella traduzione ho lasciato in originale, "Hej Sloveni"), si riferisce all'inno nazionale jugoslavo, rimasto tale fino al 2006 e alla definitiva separazione di Serbia e Montenegro.
La canzone è dedicata a Josip Broz Tito, a cui il cantante si rivolge direttamente, come si capisce già dal primo verso ("la via con il tuo nome" è la Titova). C'è inoltre un'autocitazione subito a seguire: la "canzone che non canta da anni" è infatti "Računajte na nas° (Contate su di noi), scritta nel 1978 e che divenne un vero inno dei giovani comunisti, oltre che tributo al partito.
Più avanti, quando cita "O Slavi" (che nella traduzione ho lasciato in originale, "Hej Sloveni"), si riferisce all'inno nazionale jugoslavo, rimasto tale fino al 2006 e alla definitiva separazione di Serbia e Montenegro.
Kad god prođem ulicom sa tvojim imenom
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 11/6/2009 - 17:45
Kako su zli dedaci razbucali proslavu godisnjice braka kod mog druga Jevrema
(1991)
Già la lunghezza del titolo ci suggerisce che questo brano è uno scherzo: "Come i malvagi vecchietti hanno rovinato la festa di anniversario di nozze dal mio amico Jevrem" è la canzone di chisura dell'album "Marim ja..." ("Io me ne frego...", 1991).
Eppure, sotto sotto, è una canzone tutt'altro che felice: Balašević, con un tono particolarmente scanzonato, rafforzato da una base musicale facile e leggera, ci racconta di questa festa tra amici, dove ad un certo punto qualcuno accende la televisione e tutti quanti si fermano davanti allo schermo (sorge spontaneo il parallelo con L'orgia di Gaber): prorompe da quella scatola tutta la tragicommedia di una Jugoslavia che gioca col fuoco, e che tra vecchietti senili, avidi politicanti e giovani incoscienti sta spingendo il paese verso l'ultimo baratro. E cosa resta da fare, si chiede Balašević, per un poveraccio a cui la guerra proprio... (continuer)
Già la lunghezza del titolo ci suggerisce che questo brano è uno scherzo: "Come i malvagi vecchietti hanno rovinato la festa di anniversario di nozze dal mio amico Jevrem" è la canzone di chisura dell'album "Marim ja..." ("Io me ne frego...", 1991).
Eppure, sotto sotto, è una canzone tutt'altro che felice: Balašević, con un tono particolarmente scanzonato, rafforzato da una base musicale facile e leggera, ci racconta di questa festa tra amici, dove ad un certo punto qualcuno accende la televisione e tutti quanti si fermano davanti allo schermo (sorge spontaneo il parallelo con L'orgia di Gaber): prorompe da quella scatola tutta la tragicommedia di una Jugoslavia che gioca col fuoco, e che tra vecchietti senili, avidi politicanti e giovani incoscienti sta spingendo il paese verso l'ultimo baratro. E cosa resta da fare, si chiede Balašević, per un poveraccio a cui la guerra proprio... (continuer)
Na godišnjici braka kod mog druga Jevrema
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 7/2/2011 - 11:12
COME I MALVAGI VECCHIETTI HANNO ROVINATO LA FESTA DI ANNIVERSARIO DI NOZZE DAL MIO AMICO JEVREM
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 7/2/2011 - 11:19
Nevernik
È bene di tanto in tanto aggiornare la pagina di un cantautore così geniale. :-)
Nevernik, letteralmente "Non credente", è una canzone del 1991. Parla di un serbo che si trova a passare per Bagnaluca, in Bosnia, e ricorda gli anni lontani della leva nell'esercito jugoslavo, passati in questa città. Come in Italia a suo tempo, anche in Jugoslavia l'esercito era uno strumento politico usato per forgiare l'uomo "jugoslavo": solitamente si veniva solitamente inviati di stanza fuori dal paese d'origine, e così dalla Serbia si poteva finire in Croazia, Bosnia, o altrove, e viceversa. Qui, lontano da casa, ci si innamorava di qualche ragazza del posto, e queste storie potevano finire con la leva, oppure proseguire negli anni. Nel caso della canzone, la storia d'amore è ostacolata dai genitori di lei, mussulmani, che non vedevano di buon occhio la relazione della figlia con uno che "non era dei... (continuer)
Nevernik, letteralmente "Non credente", è una canzone del 1991. Parla di un serbo che si trova a passare per Bagnaluca, in Bosnia, e ricorda gli anni lontani della leva nell'esercito jugoslavo, passati in questa città. Come in Italia a suo tempo, anche in Jugoslavia l'esercito era uno strumento politico usato per forgiare l'uomo "jugoslavo": solitamente si veniva solitamente inviati di stanza fuori dal paese d'origine, e così dalla Serbia si poteva finire in Croazia, Bosnia, o altrove, e viceversa. Qui, lontano da casa, ci si innamorava di qualche ragazza del posto, e queste storie potevano finire con la leva, oppure proseguire negli anni. Nel caso della canzone, la storia d'amore è ostacolata dai genitori di lei, mussulmani, che non vedevano di buon occhio la relazione della figlia con uno che "non era dei... (continuer)
K'o ukleti jedrenjak
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 22/10/2010 - 14:56
Rileggendo la mia traduzione, trovo "Non credente" una resa cattiva, e forse nemmeno del tutto corretta, di Nevernik. Sarebbe meglio "Infedele", che si sposa anche meglio considerato il background mussulmano della faccenda. A vostro giudizio... ciao! F.
Filip Stefanović 25/10/2010 - 12:58
Plava balada
[2000]
Lyrics and Music by Đorđe Balašević
Testo e musica di Đorđe Balašević
Questa splendida canzone narra di due vecchi compagni di gioventù, amici un tempo, che con lo scoppiare della follia jugoslava degli anni '90 hanno preso strade irrimediabilmente diverse: uno è entrato in polizia, e pur essendo una persona di per sé onesta si è lasciato corrompere dall'odio e dalla violenza del potere, di una classe dirigente meschina e corrotta che, come in ogni dittatura, sfrutta le forze dell'ordine non per difendere i cittadini ma per difendersi DAI cittadini.
L'altro non ha accettato lo stato delle cose, ed infatti lo troviamo tra le migliaia di manifestanti che sono scesi a protestare per le strade della capitale, intende probabilmente le manifestazioni e gli scioperi del 1996/97, finiti in nulla anche grazie ai soldi raccolti da Milosevic con l'affare Telekom Srbija (capitolo a parte).
Trovo... (continuer)
Lyrics and Music by Đorđe Balašević
Testo e musica di Đorđe Balašević
Questa splendida canzone narra di due vecchi compagni di gioventù, amici un tempo, che con lo scoppiare della follia jugoslava degli anni '90 hanno preso strade irrimediabilmente diverse: uno è entrato in polizia, e pur essendo una persona di per sé onesta si è lasciato corrompere dall'odio e dalla violenza del potere, di una classe dirigente meschina e corrotta che, come in ogni dittatura, sfrutta le forze dell'ordine non per difendere i cittadini ma per difendersi DAI cittadini.
L'altro non ha accettato lo stato delle cose, ed infatti lo troviamo tra le migliaia di manifestanti che sono scesi a protestare per le strade della capitale, intende probabilmente le manifestazioni e gli scioperi del 1996/97, finiti in nulla anche grazie ai soldi raccolti da Milosevic con l'affare Telekom Srbija (capitolo a parte).
Trovo... (continuer)
E, moj Plavi, bio si malo sirov, al' ipak pravi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 20/10/2007 - 22:23
Il testo in ћирилица, l'alfabeto cirillico serbo. La trascrizione è stata effettuata da Riccardo Venturi.
ПЛАБА БАЛАДА
(continuer)
(continuer)
questa canzone non è dedicata a un polizioto è dedicata a grande e indimenticabile TITO che portava sempre la divisa blu. Era presidente della ex Yugoslavia unico degno di rispetto è uno dei presidenti più rispetati in tutto il mondo. Era molto severo ma non si è mai inginocchiato d'avanti a nessuno coruzzione nei suoi tempi era una parola che non poteva essere nemmeno pronunciata e anche se si lamentavano tutti che era un grande dittatore ancora molti rimpiangono quel periodo. La ultima frase dove dice sei uno veramente grande se adesso dormi tranquillo e la frase dell' cantante dove si rivolge direttamente a Tito sapendo che Tito non avrebbe mai ne accetato ne permesso tutto accduto e che Tito se guarda tutto da la su sicuramente non riposa in pace ma si sta rivolgendo nella tomba
Maria 30/6/2010 - 07:45
L'interpretazione di Maria è suggestiva, anche se rileggendo il testo ci sono varie cose che non tornano (e anche il video fa pensare che la canzone si riferisca ad un poliziotto!). Ma allora la ragazza sarebbe una metafora per la Jugoslavia?
Lorenzo 30/6/2010 - 08:52
Zdravo, Marija. :)
Mi dispiace, ma non posso essere d'accordo. Come dice Lorenzo, molte parti del testo non tornano.
Tito è morto nel 1980, mentre nella canzone viene detto che allo scoppiare della guerra (quindi 1991) "l'uomo in blu" riceve una promozione (na tvoje epolete sletele su zvezde dve, tri / i tad su dosli topovi...). Un altro riferimento chiaro al mestiere di poliziotto si ha alla fine, quando viene apertamente rimproverato: "sei stato addestrato per arrestarla, questa faccia, non per seguirne ordini e direttive" (Pa ti si skolovan da hapsis taj talog, a ne da pustas da ti izdaju nalog).
Per non parlare della seconda versione, ancora più esplicita, dove dice chiaramente "Noi tutti ragazzini, tu già nell'annuario della scuola di polizia" (Mi svi lole, ti vec u almanahu pandurske skole).
Infine vorrei sottolineare che per quanto Balasevic sia stato, nel corso degli anni, discontinuo... (continuer)
Mi dispiace, ma non posso essere d'accordo. Come dice Lorenzo, molte parti del testo non tornano.
Tito è morto nel 1980, mentre nella canzone viene detto che allo scoppiare della guerra (quindi 1991) "l'uomo in blu" riceve una promozione (na tvoje epolete sletele su zvezde dve, tri / i tad su dosli topovi...). Un altro riferimento chiaro al mestiere di poliziotto si ha alla fine, quando viene apertamente rimproverato: "sei stato addestrato per arrestarla, questa faccia, non per seguirne ordini e direttive" (Pa ti si skolovan da hapsis taj talog, a ne da pustas da ti izdaju nalog).
Per non parlare della seconda versione, ancora più esplicita, dove dice chiaramente "Noi tutti ragazzini, tu già nell'annuario della scuola di polizia" (Mi svi lole, ti vec u almanahu pandurske skole).
Infine vorrei sottolineare che per quanto Balasevic sia stato, nel corso degli anni, discontinuo... (continuer)
Filip Stefanović 8/7/2010 - 20:16
Ratnik paorskog srca
[1982]
Testo e musica di Đorđe Balašević
Lyrics and music by Đorđe Balašević
Album: Pub
Testo e musica di Đorđe Balašević
Lyrics and music by Đorđe Balašević
Album: Pub
Non che, prima del primo macello mondiale, i contadini non fossero state le principali vittime delle guerre, sia con i giovani mandati a morire, sia con la devastazione totale delle campagne (con le conseguenti carestie, pestilenze ecc.); ma, con la “grande guerra”, le masse contadine europee vengono inviate per la prima volta in blocco al massacro. In certi paesi europei, come la Jugoslavia, la distruzione del mondo rurale si è avuta anche con la successiva guerra mondiale, cui ci riporta questa canzone di Đorđe Balašević. Una canzone che, non a caso, presenta dei grossi punti di contatto con Mio nonno partì per l'Ortigara, e non soltanto per l'identica età del protagonista (19 anni). Fatte le debite differenze, sono due canzoni sorelle. [CCG/AWS Staff]
Kada se Braca devetneste vrn'o,
(continuer)
(continuer)
5/6/2005 - 18:22
Il testo in ћирилица, l'alfabeto cirillico serbo.
Balašević nonostante sia un cantante serbo, di solito pubblica i testi delle sue canzoni in caratteri latini. Ciononostante preferiamo sempre presentare i suoi testi anche in cirillico. [CCG/AWS Staff]
РАТНИК ПАОРСКОГ СРЦА
(continuer)
(continuer)
17 febbraio 2009
IL GUERRIERO DAL CUORE CONTADINO
(continuer)
(continuer)
Riccardo, come sempre bel lavoro! Piccola precisazione: Nella prima strofa, dove dice "prič'o nam kako ga trefilo zrno", traduci approssimativamente con "ci ha raccontato che gliene sono successe un bel po'". La traduzione corretta sarebbe invece: "ci raccontava di come lo ha beccato un proiettile". Meglio ancora di proiettile (che sarebbe "metak"), "palla", o "proietto".
Poi verso la fine, "Malediceva i colpevoli e i sacrifici", sarebbe "colpevoli e vittime".
Saluti!
Filip
Poi verso la fine, "Malediceva i colpevoli e i sacrifici", sarebbe "colpevoli e vittime".
Saluti!
Filip
Filip Stefanović 29/5/2009 - 12:08
Grazie Filip e correggo immediatamente i versi secondo le tue indicazioni!
Riccardo Venturi 29/5/2009 - 18:07
Živeti slobodno
Canzone dall'album "Devedesete", del 2000, il più politico di Balasevic. Questa canzone è divenuta l'inno del movimento (prima studentesco poi generale) d'opposizione Otpor.
Davno ti je vrag zaseo na prag, zemljo Srbijo...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 26/2/2009 - 21:53
Italian version by Filip Stepanović
Italijanski prevod Filipa Stepanovića
Италијански пребод Филипа Степановића
Italijanski prevod Filipa Stepanovića
Италијански пребод Филипа Степановића
VIVERE IN LIBERTÀ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Filip Stefanović 26/2/2009 - 21:54
Alternative Italian version by Alma Telibecirević
Italijanski prevod Alme Telibecirevića
Италијански превод Алме Телибециревића
Da/from balasevic.net
Italijanski prevod Alme Telibecirevića
Италијански превод Алме Телибециревића
Da/from balasevic.net
Sulla versione di Alma è stata apportata qualche correzione ortografica e di lingua, nonché eliminati alcuni quintali di puntini di sospensione. Per il resto la versione è la sua, e la ringraziamo se ci legge!
Nota. In questa traduzione (indicata in corsivo è presente una strofa spostata rispetto al testo originale proposto da, ed alla traduzione italiana eseguita da Filip Stepanović. [RV]
Nota. In questa traduzione (indicata in corsivo è presente una strofa spostata rispetto al testo originale proposto da, ed alla traduzione italiana eseguita da Filip Stepanović. [RV]
VIVERE LIBERAMENTE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/2/2009 - 18:54
English version by Korana Stakić
Engleški prevod Korane Stakića
Енглешки превод Коране Стакића
Da/from balasevic.net
Engleški prevod Korane Stakića
Енглешки превод Коране Стакића
Da/from balasevic.net
TO LIVE FREELY
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/2/2009 - 19:23
German version by Ivana Đorđević
Deutsche Übersetzung von Ivana Đorđević
Nemečki prevod Ivane Đorđevića
Немечки пребод Иване Ђорђевића
Da/from balasevic.net
Deutsche Übersetzung von Ivana Đorđević
Nemečki prevod Ivane Đorđevića
Немечки пребод Иване Ђорђевића
Da/from balasevic.net
FREI ZU LEBEN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/2/2009 - 19:27
Swedish version by Aleksandar-Pal Sakala
Svensk översättning av Aleksandar-Pal Sakala
švedski prevod Aleksandra-Pala Sakale
Шведски превод Александра-Пала Сакале
Da/from balasevic.net
Svensk översättning av Aleksandar-Pal Sakala
švedski prevod Aleksandra-Pala Sakale
Шведски превод Александра-Пала Сакале
Da/from balasevic.net
ATT LEVA FRITT!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/2/2009 - 19:31
Slovenian version by Igor Kupljenik
Slovenski prevod Igora Kupljenika
Slovenački prevod Igora Kupljenika
Словеначки превод Игора Купљеника
Da/from balasevic.net
Nota. Nella pagina originale il testo sloveno era privo dei segni diacritici propri di quella lingua, che abbiamo qui ripristinato. [CCG/AWS Staff]
Slovenski prevod Igora Kupljenika
Slovenački prevod Igora Kupljenika
Словеначки превод Игора Купљеника
Da/from balasevic.net
Nota. Nella pagina originale il testo sloveno era privo dei segni diacritici propri di quella lingua, che abbiamo qui ripristinato. [CCG/AWS Staff]
ŽIVETI SVOBODNO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/2/2009 - 19:39
Il testo originale serbo in ћирилица, l'alfabeto serbo cirillico. La trascrizione è stata effettuata da Riccardo Venturi.
ЖИБЕТИ СЛОБОДНО
(continuer)
(continuer)
Čovek sa mesecom u očima
(1993)
Album: Jedan od onih života...
È, con tutta probabilità, il testo di una delle più belle canzoni qui raccolte. È il rimpianto di un uomo per il suo piccolo mondo prima della guerra. Le sue piccole cose, i lavori in campagna, il fiume che scorre, l'odore delle stanze delle locande, l'abbaiare dei cani, il suono dei mandolini alle feste di nozze, persino le liti tra i vicini. Rumori, suoni e odori che la guerra si è portata via.
Đorđe Balašević è nativo della Vojvodina, regione di fiume e di frontiera dove da sempre erano convissute due culture, quella serba e quella ungherese. A questi luoghi, ma anche alla vicina Slavonia croata, ci riporta questa canzone. Il Danubio che scorre color madreperla, le "vodene vile" (le "ninfe di fiume" delle antiche leggende), i campi di quello che fu il granaio della ex Jugoslavia. E quando si legge di una "città uccisa", come non pensare a Vukovar? [RV]
Album: Jedan od onih života...
È, con tutta probabilità, il testo di una delle più belle canzoni qui raccolte. È il rimpianto di un uomo per il suo piccolo mondo prima della guerra. Le sue piccole cose, i lavori in campagna, il fiume che scorre, l'odore delle stanze delle locande, l'abbaiare dei cani, il suono dei mandolini alle feste di nozze, persino le liti tra i vicini. Rumori, suoni e odori che la guerra si è portata via.
Đorđe Balašević è nativo della Vojvodina, regione di fiume e di frontiera dove da sempre erano convissute due culture, quella serba e quella ungherese. A questi luoghi, ma anche alla vicina Slavonia croata, ci riporta questa canzone. Il Danubio che scorre color madreperla, le "vodene vile" (le "ninfe di fiume" delle antiche leggende), i campi di quello che fu il granaio della ex Jugoslavia. E quando si legge di una "città uccisa", come non pensare a Vukovar? [RV]
Sumoran i nem, jablan gromom razvaljen
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 6/3/2007 - 18:28
7 marzo 2007
L'UOMO CON LA LUNA NEGLI OCCHI
(continuer)
(continuer)
Il testo in ћирилица (азбука), l'alfabeto cirillico serbo. La trascrizione è stata effettuata da Riccardo Venturi.
ЧОВЕК СА МЕСЕЦОМ У ОЧИМА
(continuer)
(continuer)
Odjebi JNA
Non è propriamente una canzone, ma un'invettiva-recitativo di Đorđe Balašević contro la JNA, ovvero l' "Esercito Nazionale Jugoslavo" (Jugoslovenska Nacionalna Armija). Il punto di vista di un ragazzo di diciannove anni cui è stato rubato un anno di vita ma che, almeno, può vivere il suo ventesimo, il suo ventunesimo e anche il suo trentesimo anno e oltre, quando invece ad altri ragazzi come lui non è stata data questa fondamentale possibilità. Ringraziamo Sanja per averci aiutato ad inquadrare meglio questo testo-invettiva del grande Đorđe Balašević. [CCG/AWS Staff]
Dao sam ti jednu dobru godinu života, najbolju možda.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 6/3/2007 - 18:45
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
JNA era composta dai ragazzi che evavano neanche 19 anni! E la recitazione di Djordje parla dal punto di vista di un soldato 19eenne che odia la JNA perchè lo ha rubato sui anni giovani. Andare in JNA era un obligo per tutti magiorenni, sequestrati dalle loro famiglie, ma cavolo, veramente pensate che uno che pensava solo alle regazze di sua classe, appena uscito dall' infanzia poteva essere uno feroce???? Trovate i suo colpevoli ad altra parte e lasciate i morti 19enni in pace!!!!
Sanja Serbia 14/2/2009 - 00:34
Intanto sarà meglio, prima, approntare una traduzione (italiana e inglese) del brano di Djordje per mettere meglio a fuoco quel che davvero significa; poi se ne trarranno le conclusioni in modo più appropriato. All'amica serba che ci ha scritto, per ora, non possiamo dire altro che quanto segue: in questo sito, uno dei princìpi di base è che di morti 19enni non ce ne devono essere, per nessuna "ragione" al mondo, e massimamente per una guerra. E in una guerra, che lo si voglia o meno, una parte di colpa la hanno tutti quanti. Tutto qui. Poi, ovviamente, si può discutere di questo o quel testo, e cambiarne anche l'introduzione alla luce di quanto ne risulta effettivamente; ma sempre a condizione di non fare esercizio di nazionalismo. Saluti.
Riccardo Venturi 14/2/2009 - 13:38
Non sono d'accordo che una parte di colpa hanno tutti quanti. Uno che è sequestrato per forza dalla sua famiglia come il soldato di questa recitazione che parla in prima persona, non è colpevole, JNA che è odiata da questo soldato giovanissimo è l'instituzione non i sui amici accanto a lui, anche loro poverini erano impauriti nelle prime linee dove gli hanno messo quelli che hanno preso le lode dall' ultima linea o megli dagli uffici e dalle poltrone.19enni non istruitti x guerra da una parte e dall' altra Zenga e Ustascia! Io avevo 11 anni e mia casa si trovava 20 km dal fronte di guerra ed io non potevo dormire ed ero impaurita dall' inferno che urlava con bombe, fucili, aerei... immagino loro nel mezzo di tutto ciò. Intanto ho tradotto tutto (se certe cose non sono chiare, è così xke Djordje è il poeta).
(Sanja Serbia)
(Sanja Serbia)
La traduzione italiana contenuta in questo messaggio è stata ovviamente espunta, in quanto poi rispedita autonomamente dalla stessa autrice. [CCG/AWS Staff]
Quella ultima frase "Vaf... ora basta" e ultima frase di poema, di non farvi pensare che l'ho detto io. Saluti.
(Sanja Serbia)
(Sanja Serbia)
La cosa era chiarissima, nessun problema di incomprensione! Saluti e grazie ancora! [CCG/AWS Staff]
L'autrice della traduzione, che ovviamente ringraziamo di cuore, ci perdonerà se abbiamo eseguito qualche "aggiustamento" al suo italiano, in alcuni punti. Il che, naturalmente, non diminuisce nemmeno un po' il valore di quel che ha fatto (e pensando agli "arrosti" ben maggiori che faremmo noi se ci mettessimo a scrivere in serbo...) [CCG/AWS Staff]
VAFFANCULO ALL'ESERCITO NAZIONALE JUGOSLAVO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Sanja Serbia 14/2/2009 - 15:25
Come puoi vedere anche dall'introduzione modificata, carissima Sanja, le tue osservazioni e soprattutto la tua traduzione (che ci siamo permessi di "aggiustare" in qualche punto, ricontrollandola sul testo originale con l'ausilio di un buon dizionario serbo)* ci ha indotto a modificare radicalmente la presentazione di questa canzone; segno che non siamo certamente cristallizzati su certe posizioni, quando ci accorgiamo che non erano giustificate. Sempre a disposizione per riprendere qualsiasi tipo di discussione, e grazie ancora per il prezioso contributo. Cogliamo anche l'occasione per ristrutturare un po' questa pagina, con alcune aggiunte. [RV]
*M. Deanović - J. Jernej: Srpsko ili hrvatsko-talijanski r(j)ečnik. Izdavačko Poduzeće "Školska Knjiga", Zagreb 1975.
*M. Deanović - J. Jernej: Srpsko ili hrvatsko-talijanski r(j)ečnik. Izdavačko Poduzeće "Školska Knjiga", Zagreb 1975.
CCG/AWS Staff 14/2/2009 - 16:34
Grazie, cari amici. Sono felice di poter aiutare sia voi sia me stessa. Solo che non potevo trovare la traduzione giusta per l parola "bezboznicki". Io lo tradotto come "perfidamente" voi lo avete modificato in "con crudeltà". La traduzione diretta è "ateisticamente" che in italiano non ci sta. Tantisimi saluti.
(Sanja Serbia)
(Sanja Serbia)
Si potrebbe tradurre alla lettera con un "senzadio", forse ci starebbe bene, facci sapere se sei d'accordo! Grazie ancora...! [CCG/AWS Staff]
Tipo "...che qualche senzadio ha affibbiato...?" Ci sto.
(Sanja Serbia)
(Sanja Serbia)
E la cosa è stata prontamente fatta! :-P [CCG/AWS Staff]
Il testo in ћирилица (l'alfabeto cirillico serbo).
Sebbene sia un cantante serbo (ma nato nell'attuale Croazia, e dalla madre di origine ungherese), Đorđe Balašević usa presentare i suoi testi nell'alfabeto latino (latinica). Ciononostante preferiamo sempre, per la lingua serba, dare i testi in entrambi gli alfabeti (latino e cirillico). [CCG/AWS Staff]
ОДЈЕБИ ЈНА
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 14/2/2009 - 20:25
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