Des impairs pour un impair
[2011]
Parole di Allain Leprest
Musica di Claire Saussac e Cyrille Froger
Interpretata da Francesca Solleville nel suo album "La Promesse à Nonna", pubblicato nel 2012.
La canzone che Allain Leprest regalò a Francesca Solleville poco prima di suicidarsi, il 15 agosto 2011. Aveva 57 anni ed era malato di cancro...
Parole di Allain Leprest
Musica di Claire Saussac e Cyrille Froger
Interpretata da Francesca Solleville nel suo album "La Promesse à Nonna", pubblicato nel 2012.
La canzone che Allain Leprest regalò a Francesca Solleville poco prima di suicidarsi, il 15 agosto 2011. Aveva 57 anni ed era malato di cancro...
Pont Mirabeau, pont des Soupirs
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/8/2020 - 20:59
Nuit et brouillard
Nel lontano 1961, quando Jean Ferrat era ancora uno sconosciuto e le sue splendide canzoni non avevano ancora trovato un editore,si esibiva nelle caves del quartier latin per guadagnare qualche soldo. Io ero a Parigi a preparare la tesi di laurea e quando non ero troppo stanca dopo otto ore in biblioteca, andavo ad ascoltare buona musica alla Contrescarpe. Una sera c'era Jean Ferrat che presentò in anteprima "Nuit et brouillard". Essendo raffreddato,non cantò lui , ma la fece cantare da Francesca Solleville, giovane cantante di grande talento. Rimasi folgorata dalla bellezza del testo e della musica e chiesi all'autore se poteva darmi il testo, cosa che gentilmente fece. Nell'ultima strofa l'artista si rivolge direttamente alle vittime e quel "Vous" sottolinea la dolorosa vicinanza e partecipazione dell'autore all'immane tragedia di quei poveri martiri.
fanny.centonze@virgilio.it 29/11/2019 - 12:43
À tous les enfants
Cette chanson a aussi été chantée par Francesca Solleville, enregistrement public sur l'album "En tournée au Japon" de 2001
SIMON 3/3/2019 - 23:17
Les hommes
[1967]
Parole e musica di Jacques Debronckart
Nel suo album d’esordio, eponimo.
Interpretata anche da Francesca Solleville in un suo album del 1968
Testo trovato su WikiParoles
Parole e musica di Jacques Debronckart
Nel suo album d’esordio, eponimo.
Interpretata anche da Francesca Solleville in un suo album del 1968
Testo trovato su WikiParoles
Ils sont maîtres et seigneurs
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/5/2018 - 08:57
La rue des Rosiers
[1965 o 1966]
Scritta da Silvain Reiner (1921-2002) e Joël Holmès (1928-2009)
Interpretata per prima da Pia Colombo nel 1967.
Incisa prima nel suo EP intitolato “Arrète-toi” e poi nel disco dal vivo “A L'Olympia” dell’anno seguente.
Questa è una canzone fantasma, scritta da due fantasmi, interpretata da un fantasma. E parla di fantasmi.
Silvain Reiner era nato a Bucarest in una famiglia ebrea aschenazita. Emigrarono in Francia per fame, intorno al 1929, l’anno in cui cominciò la grande crisi.
Joël Holmès faceva di cognome Covrigaru, anche lui romeno (la famiglia era della Bessarabia), anche lui ebreo. Anche lui si ritrovò in Francia per fame, nel 1934.
Rue des Rosiers è il nome della strada più importante del quartiere ebraico a Parigi, chiamato in yiddish “Pletzl”, la petite place.
Tra il 16 ed il 17 luglio del 1942, gli occupanti tedeschi e collaborazionisti di Vichy svuotarono... (continuer)
Scritta da Silvain Reiner (1921-2002) e Joël Holmès (1928-2009)
Interpretata per prima da Pia Colombo nel 1967.
Incisa prima nel suo EP intitolato “Arrète-toi” e poi nel disco dal vivo “A L'Olympia” dell’anno seguente.
Questa è una canzone fantasma, scritta da due fantasmi, interpretata da un fantasma. E parla di fantasmi.
Silvain Reiner era nato a Bucarest in una famiglia ebrea aschenazita. Emigrarono in Francia per fame, intorno al 1929, l’anno in cui cominciò la grande crisi.
Joël Holmès faceva di cognome Covrigaru, anche lui romeno (la famiglia era della Bessarabia), anche lui ebreo. Anche lui si ritrovò in Francia per fame, nel 1934.
Rue des Rosiers è il nome della strada più importante del quartiere ebraico a Parigi, chiamato in yiddish “Pletzl”, la petite place.
Tra il 16 ed il 17 luglio del 1942, gli occupanti tedeschi e collaborazionisti di Vichy svuotarono... (continuer)
Il n'y a plus de roses
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/5/2018 - 11:10
Parcours:
Camps d'extermination
Demandes aux femmes
Chanson de Claude Réva écrite pour Francesca Solleville.
Elles sont nées pour faire rêver, pour faire rêver
(continuer)
(continuer)
envoyé par Pascal BORTOT 23/2/2018 - 23:06
Canzone della libertà
Rispetto all'originale, il testo è meno ingenuo e più poetico (non a caso all'adattamento francese ha collaborato Jean Ferrat)
LIBERTÉ
(continuer)
(continuer)
27/6/2016 - 00:11
Allons n'enfants
Credo che questa canzone di Leprest derivi da una sua precedente, intitolata "Molière", risalente agli anni 70 o 80, con musica di Henry Dubos. Almeno così mi pare scorrendo i testi delle canzoni di Leprest pubblicati qui
MOLIÈRE
Du coeur pas de génie vingt ans et pas très riches
Ils écrivaient tout à la main sur leurs affiches
Ils jouaient Molière à trois sur des tréteaux à trous
Dans les frusques achetées aux puces pour quelques sous
En ces temps-là, la mort cherchait des comédiens
C'était la guerre et Jean-Baptiste Poquelin n'y pouvait rien
Scapin est mort de froid dans les forêts d'Ardennes
La lune vissait son oeil de louve sur la scène
Quand il a salué des corbeaux sont venus
Par les coulisses froides faire un peu de chahut
Là-bas la mort avait besoin d'accessoiristes
Pierre est parti laissant Poquelin Jean-Baptiste seul sur la piste
Il se voyait crevant cent mil paquets... (continuer)
MOLIÈRE
Du coeur pas de génie vingt ans et pas très riches
Ils écrivaient tout à la main sur leurs affiches
Ils jouaient Molière à trois sur des tréteaux à trous
Dans les frusques achetées aux puces pour quelques sous
En ces temps-là, la mort cherchait des comédiens
C'était la guerre et Jean-Baptiste Poquelin n'y pouvait rien
Scapin est mort de froid dans les forêts d'Ardennes
La lune vissait son oeil de louve sur la scène
Quand il a salué des corbeaux sont venus
Par les coulisses froides faire un peu de chahut
Là-bas la mort avait besoin d'accessoiristes
Pierre est parti laissant Poquelin Jean-Baptiste seul sur la piste
Il se voyait crevant cent mil paquets... (continuer)
Bernart Bartleby 3/12/2015 - 11:00
J'entends, j'entends
[1960]
Versi di Louis Aragon, terza parte del poema “Discours”, nella raccolta intitolata “Les Poètes” pubblicata nel 1960.
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer
Nel disco d’esordio di Jean Ferrat, noto come “Deux enfants au soleil” pubblicato dalla Decca nel 1961.
In seguito la canzone venne riproposta da altri artisti, come Francesca Solleville, Catherine Sauvage, Marc Ogeret, Isabelle Aubret e Cora Vaucaire.
Versi di Louis Aragon, terza parte del poema “Discours”, nella raccolta intitolata “Les Poètes” pubblicata nel 1960.
Musica di Jean Ferrat e Alain Goraguer
Nel disco d’esordio di Jean Ferrat, noto come “Deux enfants au soleil” pubblicato dalla Decca nel 1961.
In seguito la canzone venne riproposta da altri artisti, come Francesca Solleville, Catherine Sauvage, Marc Ogeret, Isabelle Aubret e Cora Vaucaire.
J’en ai tant vu qui s’en allèrent
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/7/2015 - 15:19
Je ne te salue pas
[1994]
Parole di Allain Leprest
Musica di Romain Didier (1949-), cantante, autore e compositore francese
Nell’album intitolato semplicemente “4”
Interpretata anche da Francesca Solleville nell’album collettivo “Chez Leprest. Vol.2” pubblicato nel 2009.
“Io non ti saluto, tu che vivi nei cieli… tu che ti pavoneggi tra le fosse comuni con i tuoi doberman, tu che credi di essere il mio Dio…”
Parole di Allain Leprest
Musica di Romain Didier (1949-), cantante, autore e compositore francese
Nell’album intitolato semplicemente “4”
Interpretata anche da Francesca Solleville nell’album collettivo “Chez Leprest. Vol.2” pubblicato nel 2009.
“Io non ti saluto, tu che vivi nei cieli… tu che ti pavoneggi tra le fosse comuni con i tuoi doberman, tu che credi di essere il mio Dio…”
Je ne te salue pas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2015 - 13:40
Parcours:
Antiwar Anticléricale
Cuando mi hijo nació
Versione francese di Francesca Solleville, musica di Philippe-Gérard. Nell'album "Récital n°4" del 1966.
LA NAISSANCE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/12/2013 - 14:13
Mapushane Kapısı
Versione francese di Francesca Solleville (non so chi sia l’autore della traduzione) con musica di Marc Heyral, dall’album intitolato “Aujourd'hui les femmes” del 1975.
FACE À LA PORTE EN FER
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/12/2013 - 08:29
Camarade Chili
[1974]
Parole e musica di Jean-Max Brua
Orchestrazione e direzione musicale di Jean Musy.
Nell’album intitolato “Le visage de l’homme”
Il retro della copertina è una foto di David Burnett scattata durante i funerali di Pablo Neruda celebrati pochi giorni dopo il golpe militare in Cile…
Il fotografo ricorda che la folla, appena il feretro superò la porta del cimitero, cominciò ad intonare L’Internazionale a gola spiegata e a pugno chiuso, incurante dei soldati e degli agenti dei servizi che filmavano la scena… Chi fece l’orazione funebre con voce tonante fu lo scrittore Francisco Coloane (1910-2002)…
Parole e musica di Jean-Max Brua
Orchestrazione e direzione musicale di Jean Musy.
Nell’album intitolato “Le visage de l’homme”
Il retro della copertina è una foto di David Burnett scattata durante i funerali di Pablo Neruda celebrati pochi giorni dopo il golpe militare in Cile…
Il fotografo ricorda che la folla, appena il feretro superò la porta del cimitero, cominciò ad intonare L’Internazionale a gola spiegata e a pugno chiuso, incurante dei soldati e degli agenti dei servizi che filmavano la scena… Chi fece l’orazione funebre con voce tonante fu lo scrittore Francisco Coloane (1910-2002)…
Camarades chantiers, camarades labours,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2013 - 15:15
Les poètes aussi
[1967]
Parole di Yves Broussard.
Musica di Hélène Martin.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
La Martin la incise sempre lo stesso anno in un disco con René Char che abbiamo già incontrato, “Terres mutilées”.
Parole di Yves Broussard.
Musica di Hélène Martin.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
La Martin la incise sempre lo stesso anno in un disco con René Char che abbiamo già incontrato, “Terres mutilées”.
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2013 - 13:57
Sachez qu’on m’appelle Mary
[1968]
Parole di Michelle Senlis e Claude Delécluse
Musica di Jorge Milchberg.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
Una canzone sull’ “Éirí Amach na Cásca”, l’ “Easter Rising”, l’insurrezione irlandese dell’aprile 1916 contro la dominazione britannica.
Parole di Michelle Senlis e Claude Delécluse
Musica di Jorge Milchberg.
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”.
Una canzone sull’ “Éirí Amach na Cásca”, l’ “Easter Rising”, l’insurrezione irlandese dell’aprile 1916 contro la dominazione britannica.
Donnez-moi des clefs pour les grilles
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2013 - 13:25
Parcours:
Les conflits irlandais
Le paradis
[1969]
Parole di Jean Monnier
Musica di Philippe-Gérard
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”
Parole di Jean Monnier
Musica di Philippe-Gérard
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…”
N'allez pas croire, mes doux amis
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2013 - 13:08
La Gloire
[1957]
Versi di Pierre Seghers (1906-1987), poeta, editore, combattente nella Resistenza francese.
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Poesia scritta da Seghers nel pieno della guerra d’Algeria…
Versi di Pierre Seghers (1906-1987), poeta, editore, combattente nella Resistenza francese.
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Poesia scritta da Seghers nel pieno della guerra d’Algeria…
Mon beau dragon, mon lance-flammes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2013 - 11:47
Parcours:
La guerre d'Algérie
Morbihan
[1963]
Versi di Guillevic, poeta nato a Carnac, Morbihan, nel 1907 e morto a Parigi nel 1997.
Nella raccolta intitolata “Sphère”
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Credo che in questa poesia Guillevic si riferisse a quanto subìto dalla gente bretone a partire dalla metà dell’800: la crisi economica e l’emigrazione di massa; la depressione delle campagne flagellate dalla miseria, dalle carenze alimentari, dalla mancanza d’igiene, dalle malattie endemiche; l’alto tributo di sangue pagato nella guerra del 1870 e poi nelle due guerre mondiali…
Sul Morbihan si vedano anche, per esempio, le canzoni Complainte de Marion du Faouët e An hini a garan
Sul tema si veda anche Crubelz di Gilles Servat.
Di Guillevic è già presente sul sito Les charniers
Versi di Guillevic, poeta nato a Carnac, Morbihan, nel 1907 e morto a Parigi nel 1997.
Nella raccolta intitolata “Sphère”
Musica di Jean-François Gaël
Nell’album “La guerre, la gloire, le paradis…” pubblicato nel 1968
Credo che in questa poesia Guillevic si riferisse a quanto subìto dalla gente bretone a partire dalla metà dell’800: la crisi economica e l’emigrazione di massa; la depressione delle campagne flagellate dalla miseria, dalle carenze alimentari, dalla mancanza d’igiene, dalle malattie endemiche; l’alto tributo di sangue pagato nella guerra del 1870 e poi nelle due guerre mondiali…
Sul Morbihan si vedano anche, per esempio, le canzoni Complainte de Marion du Faouët e An hini a garan
Sul tema si veda anche Crubelz di Gilles Servat.
Di Guillevic è già presente sul sito Les charniers
Ce qui fu fait à ceux des miens
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/12/2013 - 11:13
Venger la vie
[1972]
Parole di Eugène Guillevic
Musica di Rongier Max
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
Parole di Eugène Guillevic
Musica di Rongier Max
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
Tout ce qu'on fait contre moi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2013 - 23:00
Le camp du drap d'or
[1972]
Parole di Serge Rezvani
Musica di Swingle Ward
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
Parole di Serge Rezvani
Musica di Swingle Ward
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
En Iran, il y a des assassins
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2013 - 22:50
Mon bon plaisir
[1972]
Parole di Pierre Grosz
Musica di Alain Goldstein
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
Parole di Pierre Grosz
Musica di Alain Goldstein
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
Achetez à la journée, à la semaine, au mois, à l'année
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2013 - 22:20
La chanson d'Irlande
[1972]
Parole di Maurice Fanon
Musica di Jean-Paul Roseau
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
Parole di Maurice Fanon
Musica di Jean-Paul Roseau
Nell’album intitolato «Francesca Solleville chante la violence et l'espoir»
Je me souviens de cette Irlande
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2013 - 22:13
Parcours:
Les conflits irlandais
Numance
[1964]
Parole di Luc Bérimont
Musica di Lise Médini
Nell’album intitolato Nuit et brouillard
Quando ho trovato il testo di questa canzone ho subito pensato che si riferisse alla guerra civile spagnola e che Numance fosse il nome di una delle tante città completamente distrutte nel corso di quel conflitto fratricida…
Scopro invece che è il nome di un’antico insediamento celtibero degli Arevaci situato nei pressi di Garray, nell’attuale provincia di Soria, in Castiglia e León. Fondato nel IV° secolo a.C., resistette prima ad ogni tentativo di conquista da parte dei cartaginesi, poi nel II° secolo divenne il baluardo della resistenza iberica contro i Romani. Per vent’anni gli Arevaci tennero testa alle armate imperiali ma nel 134-133 Scipione Emiliano, il distruttore di Cartagine, cinse d’assedio la cittadella celtibera sul Cerro de la Muela e, limitandosi a tagliare ogni via di approvvigionamento,... (continuer)
Parole di Luc Bérimont
Musica di Lise Médini
Nell’album intitolato Nuit et brouillard
Quando ho trovato il testo di questa canzone ho subito pensato che si riferisse alla guerra civile spagnola e che Numance fosse il nome di una delle tante città completamente distrutte nel corso di quel conflitto fratricida…
Scopro invece che è il nome di un’antico insediamento celtibero degli Arevaci situato nei pressi di Garray, nell’attuale provincia di Soria, in Castiglia e León. Fondato nel IV° secolo a.C., resistette prima ad ogni tentativo di conquista da parte dei cartaginesi, poi nel II° secolo divenne il baluardo della resistenza iberica contro i Romani. Per vent’anni gli Arevaci tennero testa alle armate imperiali ma nel 134-133 Scipione Emiliano, il distruttore di Cartagine, cinse d’assedio la cittadella celtibera sul Cerro de la Muela e, limitandosi a tagliare ogni via di approvvigionamento,... (continuer)
Quand je suis entrée dans Numance
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2013 - 15:24
José de Catalogne
[1961]
Parole di Pierre Louki
Musica di Marc Heyral
In un EP pubblicato nel 1961.
Canzone dedicata ad un profugo della guerra di Spagna…
Quando cadde la Catalogna, nel gennaio/febbraio del 1939, si produsse un esodo impressionante: quasi 400.000 spagnoli si rifugiarono in Francia, spesso accolti – come abbiamo visto, per esempio, nella canzone Argelès-sur-Mer di Antonio Resines - in campi di concentramento dove le condizioni di vita erano proibitive…
Parole di Pierre Louki
Musica di Marc Heyral
In un EP pubblicato nel 1961.
Canzone dedicata ad un profugo della guerra di Spagna…
Quando cadde la Catalogna, nel gennaio/febbraio del 1939, si produsse un esodo impressionante: quasi 400.000 spagnoli si rifugiarono in Francia, spesso accolti – come abbiamo visto, per esempio, nella canzone Argelès-sur-Mer di Antonio Resines - in campi di concentramento dove le condizioni di vita erano proibitive…
Dans ton pays, y en a qui ont voulu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2013 - 13:47
Bonne justice
Interpretata anche da Francesca Solleville nell'EP intitolato "Francesca Solleville chante Paul Éluard", con musica di Jean-François Gaël, pubblicato nel 1969.
Bernart Bartleby 6/12/2013 - 13:19
Je te passe le poing
[2009]
Parole di Rémo Gary
Musique di François Forestier
Nell’album intitolato “Je déménage”
“Dai, ti passo la mano, è quella che sente e che dona, è la mano sinistra, è quella buona… ti passo il pugno chiuso…”
Testamento artistico e politico della Solleville, classe 1932… Eppure deve essersi ancora sentita piena di energie perché solo l’anno scorso è uscita con un nuovo album, “La Promesse à Nonna”…
Parole di Rémo Gary
Musique di François Forestier
Nell’album intitolato “Je déménage”
“Dai, ti passo la mano, è quella che sente e che dona, è la mano sinistra, è quella buona… ti passo il pugno chiuso…”
Testamento artistico e politico della Solleville, classe 1932… Eppure deve essersi ancora sentita piena di energie perché solo l’anno scorso è uscita con un nuovo album, “La Promesse à Nonna”…
Allez, je te passe la main
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2013 - 11:29
Nâzım Hikmet: İnsanların türküleri
L’autore della musica di questa versione è André Grassi (1911-1972), compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e liricista. Probabilmente è sua la strofa centrale che non compare nel testo originale di Hikmet.
La versione francese di Francesca Solleville
La versione francese di Francesca Solleville
LES CHANTS DES HOMMES
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/11/2013 - 21:40
Robert le diable
[1945]
A partire dalla poesia di Louis Aragon intitolata “Complainte de Robert le Diable”, scritta nel 1945 e inclusa nella raccolta “Les poètes” pubblicata nel 1960.
Testo adattato da Christine Sèvres (1931-1981), moglie di Jean Ferrat, composta nel 1971
Musica di Jean Ferrat.
Nell’album “Ferrat chante Aragon” del 1971.
Questo “Lamento per Roberto il diavolo” è una poesia dedicata alla memoria di Robert Desnos (1900-1945), geniale poeta surrealista, grande amico di Aragon, un “poète maudit” dalla fervida creatività, nella cui opera sterminata (arrivò a comporre una poesia al giorno) si annovera anche la trasposizione radiofonica delle avventure di Fantômas, lo spietato e diabolico criminale parigino nato dalla fantasia di Marcel Allain e Pierre Souvestre. La canzone “La complainte de Fantômas” - interpretata in seguito da tanti, tra cui Léo Ferré e Francesca Solleville... (continuer)
A partire dalla poesia di Louis Aragon intitolata “Complainte de Robert le Diable”, scritta nel 1945 e inclusa nella raccolta “Les poètes” pubblicata nel 1960.
Testo adattato da Christine Sèvres (1931-1981), moglie di Jean Ferrat, composta nel 1971
Musica di Jean Ferrat.
Nell’album “Ferrat chante Aragon” del 1971.
Questo “Lamento per Roberto il diavolo” è una poesia dedicata alla memoria di Robert Desnos (1900-1945), geniale poeta surrealista, grande amico di Aragon, un “poète maudit” dalla fervida creatività, nella cui opera sterminata (arrivò a comporre una poesia al giorno) si annovera anche la trasposizione radiofonica delle avventure di Fantômas, lo spietato e diabolico criminale parigino nato dalla fantasia di Marcel Allain e Pierre Souvestre. La canzone “La complainte de Fantômas” - interpretata in seguito da tanti, tra cui Léo Ferré e Francesca Solleville... (continuer)
Tu portais dans ta voix comme un chant de Nerval
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 18/6/2013 - 09:20
Parcours:
Camps d'extermination, Le Diable
Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Una canzone di Aristide Bruant che credo non possa essere sfuggita a De André per la sua Marinella…
ROSE BLANCHE (RUE SAINT-VINCENT)
[1910 o 1911]
Parole e musica di Aristide Bruant, che visse al n.30 di Rue Saint-Vincent, Clignancourt-Montmartre.
Interpretata da moltissimi artisti tra cui Les Frères Jacques, Yves Montand, Cora Vaucaire, Marc Ogeret, Francesca Solleville e Renaud.
Alle avait, sous sa toque d’ martre,
Sur la butt’ Montmartre,
Un p’tit air innocent ;
On l’app’lait Rose, alle était belle,
A sentait bon la fleur nouvelle,
Ru’ Saint-Vincent.
All’ n’avait pas connu son père,
A n’avait pas d’mère,
Et depuis mil neuf cent,
A d’meurait chez sa vieille aïeule
Où qu’a s’él’vait, comm’ ça, tout’ seule,
Ru’ Saint-Vincent.
A travaillait, déjà, pour vivre,
Et les soirs de givre,
Sous l’ froid noir et glaçant,
Son... (continuer)
ROSE BLANCHE (RUE SAINT-VINCENT)
[1910 o 1911]
Parole e musica di Aristide Bruant, che visse al n.30 di Rue Saint-Vincent, Clignancourt-Montmartre.
Interpretata da moltissimi artisti tra cui Les Frères Jacques, Yves Montand, Cora Vaucaire, Marc Ogeret, Francesca Solleville e Renaud.
Alle avait, sous sa toque d’ martre,
Sur la butt’ Montmartre,
Un p’tit air innocent ;
On l’app’lait Rose, alle était belle,
A sentait bon la fleur nouvelle,
Ru’ Saint-Vincent.
All’ n’avait pas connu son père,
A n’avait pas d’mère,
Et depuis mil neuf cent,
A d’meurait chez sa vieille aïeule
Où qu’a s’él’vait, comm’ ça, tout’ seule,
Ru’ Saint-Vincent.
A travaillait, déjà, pour vivre,
Et les soirs de givre,
Sous l’ froid noir et glaçant,
Son... (continuer)
Dead End 4/1/2013 - 10:23
L'officier des chansons de Sardou
[1977]
Parole di Pierre Grosz
Musica Gilbert Sigrist
Album “Francesca Solleville 77”
Nel 1976/77 la gauche francese e tutta la sua stampa e tutti i suoi artisti si scagliarono in una campagna senza precedenti contro Michel Sardou, additato come fascista per aver proposto brani come “Le temps des colonies”, tacciato di filocolonialismo, e “Je suis pour”, in cui Sardou racconta di una madre che si augura il patibolo per chi le ha assassinato il figlio, canzone che fece dell’artista un riferimento per quanti erano favorevoli (all’epoca c’era in Francia un gran dibattito sul tema) al mantenimento della pena di morte, che fu poi eliminata dall’ordinamento nel 1981 (le ultime sentenze furono eseguite nel 1977).
Sardou fu oggetto di una campagna di stampa ferocissima che sfociò persino nella costituzione di un “comité anti-Sardou”, occupato a disturbare i suoi concerti, nella... (continuer)
Parole di Pierre Grosz
Musica Gilbert Sigrist
Album “Francesca Solleville 77”
Nel 1976/77 la gauche francese e tutta la sua stampa e tutti i suoi artisti si scagliarono in una campagna senza precedenti contro Michel Sardou, additato come fascista per aver proposto brani come “Le temps des colonies”, tacciato di filocolonialismo, e “Je suis pour”, in cui Sardou racconta di una madre che si augura il patibolo per chi le ha assassinato il figlio, canzone che fece dell’artista un riferimento per quanti erano favorevoli (all’epoca c’era in Francia un gran dibattito sul tema) al mantenimento della pena di morte, che fu poi eliminata dall’ordinamento nel 1981 (le ultime sentenze furono eseguite nel 1977).
Sardou fu oggetto di una campagna di stampa ferocissima che sfociò persino nella costituzione di un “comité anti-Sardou”, occupato a disturbare i suoi concerti, nella... (continuer)
L'officier ruminant ses campagnes héroïques
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 5/12/2012 - 15:48
Je me bats
[2012]
Parole e musica di Michel Bühler
Album “La promesse à nonna”
Una canzone di Bühler, 67 anni, interpretata dalla Solleville, 80 anni… E continuano a battersi!
Parole e musica di Michel Bühler
Album “La promesse à nonna”
Una canzone di Bühler, 67 anni, interpretata dalla Solleville, 80 anni… E continuano a battersi!
Même si l'heure est parfois à la désespérance
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 5/12/2012 - 10:38
Complainte pour Angela Davis
[1972]
Parole di Eugène Guillevic, detto semplicemente Guillevic (1907-1997), poeta francese
Musica di Max Rongier
Album “Francesca Solleville chante la violence et l'espoir”
Su Angela Davis si vedano anche Angela, Angela e Sweet Black Angel.
Parole di Eugène Guillevic, detto semplicemente Guillevic (1907-1997), poeta francese
Musica di Max Rongier
Album “Francesca Solleville chante la violence et l'espoir”
Su Angela Davis si vedano anche Angela, Angela e Sweet Black Angel.
Chez nous, pour qui est Noir
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 5/12/2012 - 10:26
Chanson populaire
[1963]
Parole di Gaston Baissette
Musica di Malchican
Dall’album “Récital n° 2”
“Chanson populaire” sulla guerra di Spagna…
Parole di Gaston Baissette
Musica di Malchican
Dall’album “Récital n° 2”
“Chanson populaire” sulla guerra di Spagna…
Qu'as-tu, enfant de Grenade
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 15:52
La romani
[1969]
Parole di P. Champion
Musica di Jean François Gaël
Dall’album “Récital n° 6”
Parole di P. Champion
Musica di Jean François Gaël
Dall’album “Récital n° 6”
Elle a couru toutes les routes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 15:39
Parcours:
Les Roms, le racisme, Porrajmos
Le Sud
[1972]
Parole di Mireille Gansel (probabilmente dai versi di una qualche poesia di autore vietnamita)
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Parole di Mireille Gansel (probabilmente dai versi di una qualche poesia di autore vietnamita)
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Si tu me demandes dans la chaleur des confidences
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 14:33
Les balles de la civilisation
[1972]
Parole di Mireille Gansel
Musica di Pierre Buffenoir
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Parole di Mireille Gansel
Musica di Pierre Buffenoir
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Ô, balles de cuivre si fraîches et d'un si beau rouge
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 14:19
Être mère au Vietnam
[1972]
Parole di Mireille Gansel (traduzione dei versi di una qualche poesia di autore vietnamita)
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Parole di Mireille Gansel (traduzione dei versi di una qualche poesia di autore vietnamita)
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix
Être mère au Vietnam n'est pas chose facile
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 14:01
Un accident de la circulation
[1977]
Parole di Pierre Grosz
Musica di Gilbert Sigrist
Dall’album “Francesca Solleville 77”
Parole di Pierre Grosz
Musica di Gilbert Sigrist
Dall’album “Francesca Solleville 77”
Cette nuit-là, dans ma banlieue d´Athènes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 11:29
Soleil de plomb
[2007]
Parole e musica di Michel Bühler
Dall’album “Donnez-moi la phrase...”
Incisa anche dallo stesso Bühler l’anno successivo nel suo disco intitolato “Passant”
Parole e musica di Michel Bühler
Dall’album “Donnez-moi la phrase...”
Incisa anche dallo stesso Bühler l’anno successivo nel suo disco intitolato “Passant”
Soleil de plomb
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 11:09
Saint Pierre Semard
[1994]
Parole di Allain Leprest (1954-2011), poeta, cantante e paroliere francese.
Musica di Gérard Pierron
Album “Al dente - Francesca Solleville chante Allain Leprest”
Pierre Semard (1887-1942) è stato un sindacalista, rappresentante degli operai delle ferrovie, e dirigente del partito comunista francese. Vittima delle lotte intestine al sindacato e al partito comunista, specie dopo la firma del patto di non aggressione tra Reich e URSS, Semard malauguratamente fu sorpreso dall’occupazione tedesca che già si trovava detenuto. Il regime collaborazionista lo abbandonò nelle mani dei nazisti che il 6 marzo 1942 lo fucilarono nella prigione di Évreux.
Parole di Allain Leprest (1954-2011), poeta, cantante e paroliere francese.
Musica di Gérard Pierron
Album “Al dente - Francesca Solleville chante Allain Leprest”
Pierre Semard (1887-1942) è stato un sindacalista, rappresentante degli operai delle ferrovie, e dirigente del partito comunista francese. Vittima delle lotte intestine al sindacato e al partito comunista, specie dopo la firma del patto di non aggressione tra Reich e URSS, Semard malauguratamente fu sorpreso dall’occupazione tedesca che già si trovava detenuto. Il regime collaborazionista lo abbandonò nelle mani dei nazisti che il 6 marzo 1942 lo fucilarono nella prigione di Évreux.
Y a des saints "paroles d´Evangile"
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 4/12/2012 - 10:52
Le tee-shirt de Johanna
[1977]
Parole di Raymond Jean
Musica di Jean-Paul Roseau
Dall’album “Francesca Solleville 77”
Parole di Raymond Jean
Musica di Jean-Paul Roseau
Dall’album “Francesca Solleville 77”
Sur le tee-shirt de Johanna
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 3/12/2012 - 14:30
Hiroshima
[1972]
Parole di Maurice Fanon
Musica di Jean Pierre Roseau
Dall’album “Francesca Solleville chante la violence et l'espoir”
Parole di Maurice Fanon
Musica di Jean Pierre Roseau
Dall’album “Francesca Solleville chante la violence et l'espoir”
C´est vrai, je n´ai rien vu à Hiroshima
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 3/12/2012 - 14:01
Parcours:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Djamila
Parole e musica di Bernard Joyet
Album “Grand frère, petit frère” del 2000
Canzone dedicata a Djamila Boupacha, militante del Fronte di Liberazione Nazionale algerino. Entrata giovanissima nella resistenza anticoloniale, fu arrestata nel 1960 con l’accusa di aver piazzato una bomba – che venne disinnescata – in una brasserie di Algeri. In prigione fu torturata, seviziata e violentata per oltre un mese dai militari francesi. Il suo caso trapelò e fu reso pubblico in Francia grazie ad un articolo di Simone de Beauvoir, la quale promosse anche la costituzione di un comitato (vi aderirono personaggi come Jean-Paul Sartre e Louis Aragon) per garantirle la difesa ed un processo equo in Francia. Processata a Caen, Djamila Boupacha venne comunque condannata a morte ma diede un volto e un nome a tutti i suoi aguzzini, cosicchè alla difesa fu possibile denunciare per tortura i vertici politico-militari francesi. In seguito agli accordi d'Évian, che ponevano fine alla guerra, Djamila Boupacha fu amnistiata e liberata.
Album “Grand frère, petit frère” del 2000
Canzone dedicata a Djamila Boupacha, militante del Fronte di Liberazione Nazionale algerino. Entrata giovanissima nella resistenza anticoloniale, fu arrestata nel 1960 con l’accusa di aver piazzato una bomba – che venne disinnescata – in una brasserie di Algeri. In prigione fu torturata, seviziata e violentata per oltre un mese dai militari francesi. Il suo caso trapelò e fu reso pubblico in Francia grazie ad un articolo di Simone de Beauvoir, la quale promosse anche la costituzione di un comitato (vi aderirono personaggi come Jean-Paul Sartre e Louis Aragon) per garantirle la difesa ed un processo equo in Francia. Processata a Caen, Djamila Boupacha venne comunque condannata a morte ma diede un volto e un nome a tutti i suoi aguzzini, cosicchè alla difesa fu possibile denunciare per tortura i vertici politico-militari francesi. In seguito agli accordi d'Évian, che ponevano fine alla guerra, Djamila Boupacha fu amnistiata e liberata.
C´est comme une vision divine, radieuse
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 3/12/2012 - 13:44
Parcours:
La guerre d'Algérie
Dans une ville dévastée
[1972]
Parole di Pierre Grosz (1944-), paroliere e scrittore francese.
Musica di Michel Précastelli
Album “Je suis ainsi”
Parole di Pierre Grosz (1944-), paroliere e scrittore francese.
Musica di Michel Précastelli
Album “Je suis ainsi”
Dans une ville dévastée
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 3/12/2012 - 11:12
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Comme une blessure
Femme-barricade au-delà des ans
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 3/12/2012 - 10:55
Cadarache
[1968]
Parole di Rose Marie Moulin
Musica di Hélène Martin
Francesca Solleville interpreta la canzone nell’album di Hélène Martin intitolato “Terres mutilées”
Cadarache, alla confluenza tra Verdon e Durance, è dove ha sede il Commissariat à l'énergie atomique [et aux énergies alternatives] (ho messo tra parentesi quadre la dicitura più recente, tant’è che l’acronimo è ancora oggi soltanto CEA), forse il più importante centro europeo di ricerche e di sviluppo sull’energia nucleare. Molteplici sono stati gli incidenti accaduti nei suoi impianti nei decenni trascorsi. Inoltre il centro, dove sorgono ben 21 impianti nucleari, si trova sulla cosiddetta “Faille de la moyenne Durance”, una faglia sismica molto attiva…
Parole di Rose Marie Moulin
Musica di Hélène Martin
Francesca Solleville interpreta la canzone nell’album di Hélène Martin intitolato “Terres mutilées”
Cadarache, alla confluenza tra Verdon e Durance, è dove ha sede il Commissariat à l'énergie atomique [et aux énergies alternatives] (ho messo tra parentesi quadre la dicitura più recente, tant’è che l’acronimo è ancora oggi soltanto CEA), forse il più importante centro europeo di ricerche e di sviluppo sull’energia nucleare. Molteplici sono stati gli incidenti accaduti nei suoi impianti nei decenni trascorsi. Inoltre il centro, dove sorgono ben 21 impianti nucleari, si trova sulla cosiddetta “Faille de la moyenne Durance”, una faglia sismica molto attiva…
À l´abri des fusils
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 3/12/2012 - 10:41
Parcours:
Contre le Nucléaire
Ballade de Muhammad Ali
[1977]
Parole di Jean-Max Brua
Musica di Gilbert Sigrist
Dall’album “Francesca Solleville 77”
«I got nothing against the Vietcong, they never called me nigger» (Muhammad Ali)
Dopo l’incontro vittorioso contro Ernie Terrell del 6 febbraio 1967, Muhammad Ali rifiutò l’arruolamento nell’esercito e condannò la guerra in Vietnam: gli fu sospesa la licenza e fu condannato a 5 anni di prigione per diserzione. Potè tornare a combattere solo nell’estate del 1970.
Tutta la vicenda è molto ben descritta nel bellissimo film di Michael Mann “Ali” del 2001, dove il pugile è interpretato da un bravissimo Will Smith.
Parole di Jean-Max Brua
Musica di Gilbert Sigrist
Dall’album “Francesca Solleville 77”
«I got nothing against the Vietcong, they never called me nigger» (Muhammad Ali)
Dopo l’incontro vittorioso contro Ernie Terrell del 6 febbraio 1967, Muhammad Ali rifiutò l’arruolamento nell’esercito e condannò la guerra in Vietnam: gli fu sospesa la licenza e fu condannato a 5 anni di prigione per diserzione. Potè tornare a combattere solo nell’estate del 1970.
Tutta la vicenda è molto ben descritta nel bellissimo film di Michael Mann “Ali” del 2001, dove il pugile è interpretato da un bravissimo Will Smith.
Le projecteur c´est l´ soleil blanc
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 3/12/2012 - 10:06
Chanson des villes
[1968]
Parole di René Char (1907-1988), poeta e partigiano francese.
Musica di Hélène Martin
Dedicata alla memoria di Roger Paul Bernard (1921-1944), partigiano.
Dall’album «Terres mutilées»
René Char, poeta vicino ai surrealisti, amico di Aragon, Breton ed Éluard, entrò nelle Resistenza subito dopo l’occupazione nazista e, con il nome di battaglia di «Capitaine Alexandre», guidò formazioni partigiane nella Provenza, nelle zone della Durance e di Céreste. Proprio nei pressi di questo paese René Char fu costretto ad assistere impotente alla morte di un suo compagno, 23 anni, di Pertuis, poeta anche lui, Roger Paul Bernard - cui sono dedicati questi versi - catturato e fucilato dai nazisti il 22 giugno del 1944. Come spiegò egli stesso nella sua raccolta intitolata «Feuillets d'Hypnos», non potè intervenire a salvare il compagno per non mettere a repentaglio le vite degli abitanti di... (continuer)
Parole di René Char (1907-1988), poeta e partigiano francese.
Musica di Hélène Martin
Dedicata alla memoria di Roger Paul Bernard (1921-1944), partigiano.
Dall’album «Terres mutilées»
René Char, poeta vicino ai surrealisti, amico di Aragon, Breton ed Éluard, entrò nelle Resistenza subito dopo l’occupazione nazista e, con il nome di battaglia di «Capitaine Alexandre», guidò formazioni partigiane nella Provenza, nelle zone della Durance e di Céreste. Proprio nei pressi di questo paese René Char fu costretto ad assistere impotente alla morte di un suo compagno, 23 anni, di Pertuis, poeta anche lui, Roger Paul Bernard - cui sono dedicati questi versi - catturato e fucilato dai nazisti il 22 giugno del 1944. Come spiegò egli stesso nella sua raccolta intitolata «Feuillets d'Hypnos», non potè intervenire a salvare il compagno per non mettere a repentaglio le vite degli abitanti di... (continuer)
Mes villes en rang
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 28/11/2012 - 21:24
Aux enfants de l’an prochain
[1989]
Parole di Pierre Grosz
Musica di Michel Précastelli
Interpretata da Francesca Solleville in chiusura del disco “Musique, citoyennes!” pubblicato in occasione del Bicentenario della Rivoluzione francese.
Parole di Pierre Grosz
Musica di Michel Précastelli
Interpretata da Francesca Solleville in chiusura del disco “Musique, citoyennes!” pubblicato in occasione del Bicentenario della Rivoluzione francese.
Aux enfants de l’an prochain
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 22/10/2012 - 15:11
Hymne sur l'abolition de l'esclavage des nègres
anonyme
[1794]
Canzone di autore anonimo risalente alla Rivoluzione francese
Interpretata da Francesca Solleville nel disco “Musique, citoyennes!” pubblicato nel 1989 in occasione del Bicentenario.
Canzone di autore anonimo risalente alla Rivoluzione francese
Interpretata da Francesca Solleville nel disco “Musique, citoyennes!” pubblicato nel 1989 in occasione del Bicentenario.
Quel est ce monstre à l'œil sinistre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 22/10/2012 - 14:57
Frère... Entends-tu ?...
anonyme
[1789–1799]
Canzone di autore anonimo composta nel corso della Rivoluzione francese
Interpretata da Mouloudji nell’album collettivo “Ballades et complaintes syndicalistes - Le chant des ouvriers” del 1972.
Poi anche da Francesca Solleville nell’album “Musique, citoyennes !” edito nel bicentenario della Rivoluzione.
Canzone di autore anonimo composta nel corso della Rivoluzione francese
Interpretata da Mouloudji nell’album collettivo “Ballades et complaintes syndicalistes - Le chant des ouvriers” del 1972.
Poi anche da Francesca Solleville nell’album “Musique, citoyennes !” edito nel bicentenario della Rivoluzione.
Frère, entends-tu le galop qui passe,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 11/10/2012 - 12:05
200 mètres (Mexico 68)
[1969]
Da “Récital n°6”
Parole e musica di Jean-Max Brua.
Le olimpiadi di Città del Messico del 1968 furono quelle della sanguinosa repressione del movimento studentesco nella Plaza de las Tres Culturas (tra i 150 e i 300 morti)…
… ma anche quelle dei pugni guantati di nero dei primatisti afro-americani Tommie Smith e John Carlos…
Da “Récital n°6”
Parole e musica di Jean-Max Brua.
Le olimpiadi di Città del Messico del 1968 furono quelle della sanguinosa repressione del movimento studentesco nella Plaza de las Tres Culturas (tra i 150 e i 300 morti)…
… ma anche quelle dei pugni guantati di nero dei primatisti afro-americani Tommie Smith e John Carlos…
Ils sont huit sur la ligne de départ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 22/12/2011 - 13:22
La canaille (La chanson des gueux)
[1865]
Album “Chants de révolte - 1796-1935” (1978, ripubblicato nel 2008)
Testo di Alexis Bouvier
Musica di Joseph Darcier
Canto rivoluzionario precursore della Comune di Parigi. Ho attribuito la canzone alla Dubois come interprete perché credo che la sua sia stata la prima incisione. Tuttavia la prima esecuzione fu di Rosa Bordas che nel 1871 la cantò davanti alla “canaille” assiepata nel salone dei Marescialli nel palazzo delle Tuileries. Credo che si sia trattato proprio di uno dei "concerts communards" che si tennero nel maggio del 1871 prima che il palazzo, simbolo del Secondo Impero, venisse incendiato dalla “canaglia pezzente”. Il rogo durò tre giorni e dei fasti di Napoleone III ed Eugenia di Montijo non restarono che le ceneri…
In tempi più recenti la canzone è stata anche interpretata da Marc Ogeret, Francesca Solleville, Serge Utgé-Royo e dal gruppo rap La Canaille (giustappunto).
Album “Chants de révolte - 1796-1935” (1978, ripubblicato nel 2008)
Testo di Alexis Bouvier
Musica di Joseph Darcier
Canto rivoluzionario precursore della Comune di Parigi. Ho attribuito la canzone alla Dubois come interprete perché credo che la sua sia stata la prima incisione. Tuttavia la prima esecuzione fu di Rosa Bordas che nel 1871 la cantò davanti alla “canaille” assiepata nel salone dei Marescialli nel palazzo delle Tuileries. Credo che si sia trattato proprio di uno dei "concerts communards" che si tennero nel maggio del 1871 prima che il palazzo, simbolo del Secondo Impero, venisse incendiato dalla “canaglia pezzente”. Il rogo durò tre giorni e dei fasti di Napoleone III ed Eugenia di Montijo non restarono che le ceneri…
In tempi più recenti la canzone è stata anche interpretata da Marc Ogeret, Francesca Solleville, Serge Utgé-Royo e dal gruppo rap La Canaille (giustappunto).
Dans la vieille cité française
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 16/9/2010 - 09:23
Parcours:
La Commune de Paris, 1871
Los vietnamitas son pequeñitos (David y Goliat)
[197?]
Testo e musica di Carlos Puebla
Letra y música de Carlos Puebla
La canzone è inclusa nel disco collettivo "Generazione Vietnam", LP Vedette Zodiaco, con Canzoniere delle Lame, Francesca Solleville, Quilapayún e altri.
Testo tratto da “Cancion Protesta: Protest Songs of Latin America”, edited by Barbara Dane, Paredon Records, 1970.
Testo e musica di Carlos Puebla
Letra y música de Carlos Puebla
La canzone è inclusa nel disco collettivo "Generazione Vietnam", LP Vedette Zodiaco, con Canzoniere delle Lame, Francesca Solleville, Quilapayún e altri.
Testo tratto da “Cancion Protesta: Protest Songs of Latin America”, edited by Barbara Dane, Paredon Records, 1970.
Los yanquis son grandullones
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 2/3/2010 - 11:29
Chanson des Sans-voix
Chanson des Sans-voix
Chanson française – Francesca Solleville - Paroles et Musique: Gilbert Laffaille 2005 "Canis bulle"
Chanson française – Francesca Solleville - Paroles et Musique: Gilbert Laffaille 2005 "Canis bulle"
C'est du blues et du gospel
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 19/1/2010 - 17:36
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Parole di Rose Marie Moulin
Musica di Hélène Martin
Nell’album “La gloire - Récital n° 5”.
Interpretata anche nel disco di Hélène Martin intitolato “Terres mutilées”
Una canzone contro la guerra in Vietnam, quella americana, che però – è bene ogni tanto ricordarlo – fu la “naturale” prosecuzione della guerra d’Indocina combattuta dal 1946 al 1954 dai colonialisti francesi contro Hô Chi Minh e la sua Repubblica democratica.
Al proposito vi consiglio la visione del film “The Quiet American” (“Un americano tranquillo”) dal romanzo di Graham Green del 1955, sia nella versione originale di Joseph L. Mankiewicz datata 1958 sia nel bel remake di Phillip Noyce (2002) con Michael Caine e Brendan Fraser. Il racconto mostra come i servizi segreti americani già nei primi anni 50 preparassero, attraverso vere e proprie attività terroristiche, l’avvicendimento con i francesi in Vietnam.