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Centocinquanta stelle
![Centocinquanta stelle](img/thumb/c201_130x140.jpeg?1328356070)
chanson italienne – Centocinquanta stelle – Francesco De Gregori – 1982
CENT CINQUANTE ÉTOILES
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/8/2008 - 15:53
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Powderfinger
La cover italiana, con traduzione piuttosto fedele al testo originale, offerta da Mimmo Locasciulli e Cereno Diotallevi (alias Francesco De Gregori) nell'album "Il Futuro" del 1998.
![Powderfinger](img/thumb/c7682_130x140.jpeg?1328557270)
POWDERFINGER
(continuer)
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envoyé par Alessandro 1/7/2008 - 11:29
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Construção
![Construção](img/upl/lunchatop.jpg)
[1971]
Letra e música de Chico Buarque de Hollanda
Album: Construção
Parole e musica di Chico Buarque de Hollanda
Album: Construção
Lyrics and music by Chico Buarque de Hollanda
Album: Construção
Il video di questa canzone era già stato segnalato (da Susana) nella pagina dedicata a Pablo di Francesco De Gregori (dalla quale è stato rimosso). Celebre per le sue "dimenticanze", questo sito ne stava compiendo una pur avendo la canzone già segnalata; rimediamo oggi inserendone il testo originale e la bella versione italiana di Guido Rita.
Una canzone importantissima, anche per l'anno oramai lontano in cui è stata composta. Importantissima e bellissima nella sua semplice ma estrema drammaticità. Nulla è cambiato: si muore sul lavoro quanto e più di ieri, si lavora non per vivere ma per morire. Una canzone che parla della fine di un operaio edile, come giornalmente avviene a due o tre... (continuer)
Letra e música de Chico Buarque de Hollanda
Album: Construção
Parole e musica di Chico Buarque de Hollanda
Album: Construção
Lyrics and music by Chico Buarque de Hollanda
Album: Construção
Il video di questa canzone era già stato segnalato (da Susana) nella pagina dedicata a Pablo di Francesco De Gregori (dalla quale è stato rimosso). Celebre per le sue "dimenticanze", questo sito ne stava compiendo una pur avendo la canzone già segnalata; rimediamo oggi inserendone il testo originale e la bella versione italiana di Guido Rita.
Una canzone importantissima, anche per l'anno oramai lontano in cui è stata composta. Importantissima e bellissima nella sua semplice ma estrema drammaticità. Nulla è cambiato: si muore sul lavoro quanto e più di ieri, si lavora non per vivere ma per morire. Una canzone che parla della fine di un operaio edile, come giornalmente avviene a due o tre... (continuer)
Amou daquela vez como se fosse a última
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/5/2008 - 17:23
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E subito ci hanno detto
![E subito ci hanno detto](img/upl/sesscantato.jpg)
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti)
"Nel disco c'era anche una dolente riflessione sulla violenza che in quegli anni continuava a fare vittime tra gli operai. Ero stato ad Avola, in Sicilia, dove la polizia aveva ancora una volta sparato, uccidendo."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti)
"Nel disco c'era anche una dolente riflessione sulla violenza che in quegli anni continuava a fare vittime tra gli operai. Ero stato ad Avola, in Sicilia, dove la polizia aveva ancora una volta sparato, uccidendo."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Ne hanno ammazzati due
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 22/4/2008 - 18:32
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Consigli per una buona condotta
![Consigli per una buona condotta](img/upl/sesscantato.jpg)
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli e Marco Ligini
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
"La canzone più dura era forse quella scritta con Marco Ligini, un architetto prestato al cabaret (quello messo in scena all'Armadio) che aveva un linguaggio pungente e iconoclasta (una volta mi definì "l'Orietta Berti della Rivoluzione"). "
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 38. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Scritta da Leoncarlo Settimelli e Marco Ligini
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
"La canzone più dura era forse quella scritta con Marco Ligini, un architetto prestato al cabaret (quello messo in scena all'Armadio) che aveva un linguaggio pungente e iconoclasta (una volta mi definì "l'Orietta Berti della Rivoluzione"). "
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 38. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Per ogni cento Vietcong massacrati
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 22/4/2008 - 18:25
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Diamante
![Diamante](img/upl/zucchero.jpg)
[1989]
Zucchero, Francesco De Gregori, Mino Vergnaghi e Matteo Saggese
dall'album "Oro incenso e birra"
La canzone è dedicata alla nonna di Zucchero (che di nome fa Diamante Alduini Fornaciari). La storia del testo è ambientata nel dopoguerra, Zucchero immagina i suoi nonni e la loro famiglia che si ritrovano nel loro paesino natìo, con una guerra finita e un cumulo di macerie. E' una Domenica mattina, e la nonna di Zucchero osserva il duro lavoro dell'uomo che riesce a ricostruire dal nulla (fa fiorire i nevai), immersa nel verde della sua campagna.
Molto simbolico è il fatto che Diamante veda passare per mano "soldati e spose", ovvero neomogli e neomariti, questi ultimi sposati in uniforme, essendo essa l'unico vestito "elegante" che avevano.
La canzone finisce con uno sconforto iniziale del nonno (Adelmo), che però si fa forza, dicendo a se stesso che "i bimbi grandi non piangono",... (continuer)
Zucchero, Francesco De Gregori, Mino Vergnaghi e Matteo Saggese
dall'album "Oro incenso e birra"
La canzone è dedicata alla nonna di Zucchero (che di nome fa Diamante Alduini Fornaciari). La storia del testo è ambientata nel dopoguerra, Zucchero immagina i suoi nonni e la loro famiglia che si ritrovano nel loro paesino natìo, con una guerra finita e un cumulo di macerie. E' una Domenica mattina, e la nonna di Zucchero osserva il duro lavoro dell'uomo che riesce a ricostruire dal nulla (fa fiorire i nevai), immersa nel verde della sua campagna.
Molto simbolico è il fatto che Diamante veda passare per mano "soldati e spose", ovvero neomogli e neomariti, questi ultimi sposati in uniforme, essendo essa l'unico vestito "elegante" che avevano.
La canzone finisce con uno sconforto iniziale del nonno (Adelmo), che però si fa forza, dicendo a se stesso che "i bimbi grandi non piangono",... (continuer)
Respirerò,
(continuer)
(continuer)
24/1/2008 - 09:13
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Cercando un altro Egitto
![Cercando un altro Egitto](img/upl/Pecora.150.jpg)
da "Francesco De Gregori" (1974)
noto come "l'album della pecora"
Un piccolo capolavoro, unico nel suo genere. Una rappresentazione onirica nel vero senso della parola: un sogno fatto da De Gregori che diventa una canzone sulle piccole e grandi violenze del nostro tempo. Dalla violenza nei suoi confronti del "Francesco ti vogliono amazzare" (un verso che diverrà in seguito una profezia dopo i fatti del Palalido) fino alle violenze di piazza del "terzo reparto celere". Per arrivare alla bellissima immagine delle "grandi gelaterie di lampone che fumano lente", struggente metafora dei forni crematori nazisti.
(Daniele Lombardi)
noto come "l'album della pecora"
Un piccolo capolavoro, unico nel suo genere. Una rappresentazione onirica nel vero senso della parola: un sogno fatto da De Gregori che diventa una canzone sulle piccole e grandi violenze del nostro tempo. Dalla violenza nei suoi confronti del "Francesco ti vogliono amazzare" (un verso che diverrà in seguito una profezia dopo i fatti del Palalido) fino alle violenze di piazza del "terzo reparto celere". Per arrivare alla bellissima immagine delle "grandi gelaterie di lampone che fumano lente", struggente metafora dei forni crematori nazisti.
(Daniele Lombardi)
Era mattino presto, e mi chiamano alla finestra
(continuer)
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16/12/2007 - 16:45
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Tempo reale
![Tempo reale](img/upl/pezzi.jpg)
CCG EXTRA
da “Pezzi” (2005)
Impietoso sguardo su tutta l’Italia moderna, dalle camere del potere agli “uomini tutti d’un pezzo che hanno un prezzo ma non un valore”(che credo siano più o meno la stessa cosa…), passando per l’omertà della strada. Forse, una delle più belle canzoni di Francesco De Gregori.
da “Pezzi” (2005)
Impietoso sguardo su tutta l’Italia moderna, dalle camere del potere agli “uomini tutti d’un pezzo che hanno un prezzo ma non un valore”(che credo siano più o meno la stessa cosa…), passando per l’omertà della strada. Forse, una delle più belle canzoni di Francesco De Gregori.
Ciao Roberto, anche secondo me si tratta di una canzone straordinaria. Non la inserisco neanche negli extra, ma la inserisco nel percorso sulle stragi di stato, quelle che De Gregori chiama "in cerca di autore".
Lorenzo
Lorenzo
Paese di terra terra di cani
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envoyé par Roberto Oliva 21/10/2007 - 19:20
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Pilota di guerra
![Pilota di guerra](img/thumb/c100_130x140.jpeg?1328285299)
Solo una cosa rispetto all'introduzione: "Mimì sarà" non è dedicata a Mia Martini.
Antonio Piccolo 21/10/2007 - 10:47
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L'abbigliamento di un fuochista
![L'abbigliamento di un fuochista](img/upl/titanic.jpg)
[1982]
dal disco "Titanic"
Testo e musica di Francesco De Gregori
Interpretata assieme a Giovanna Marini
[...]De Gregori si sofferma ancora su quella notte calma è tranquilla all'apparenza, prima della tragedia, con Centocinquanta stelle, "una notte così amichevole da dormire in un sacco a pelo" recita la canzone; ma più di tutte rende l'idea la bellissima L'abbigliamento di un fuochista, che fa il verso alle grandi canzoni popolari dell'Italia d'inizio secolo: "Ma mamma a me mi rubano la vita quando mi mettono a faticare per pochi dollari le caldaie sotto il livello del mare" dell'illusione di un ragazzo "in questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare" alla disperazione di una madre "in questo Atlantico cattivo figlio mai dimenticato". Un vero capolavoro che de gregori canta quasi sempre nei suoi concerti.
Dalla recensione di T.V. su DeBaser
Tre, si è detto, sono... (continuer)
dal disco "Titanic"
Testo e musica di Francesco De Gregori
Interpretata assieme a Giovanna Marini
[...]De Gregori si sofferma ancora su quella notte calma è tranquilla all'apparenza, prima della tragedia, con Centocinquanta stelle, "una notte così amichevole da dormire in un sacco a pelo" recita la canzone; ma più di tutte rende l'idea la bellissima L'abbigliamento di un fuochista, che fa il verso alle grandi canzoni popolari dell'Italia d'inizio secolo: "Ma mamma a me mi rubano la vita quando mi mettono a faticare per pochi dollari le caldaie sotto il livello del mare" dell'illusione di un ragazzo "in questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare" alla disperazione di una madre "in questo Atlantico cattivo figlio mai dimenticato". Un vero capolavoro che de gregori canta quasi sempre nei suoi concerti.
Dalla recensione di T.V. su DeBaser
Tre, si è detto, sono... (continuer)
Figlio con quali occhi,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 6/5/2007 - 23:21
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Il tragico naufragio del vapore Sirio
anonyme
![Il tragico naufragio del vapore Sirio](img/upl/sir05.jpg)
[1906]
Interpretata da Caterina Bueno
da Francesco De Gregori e Giovanna Marini ne "Il fischio del Vapore"
dalle De' Soda Sisters in "Amore Ribelle tra Ficattole e Zonzelle"
IL NAUFRAGIO DEL "SIRIO": 4 AGOSTO 1906
dal sito della Società Capitani e Macchinisti di Camogli
L'iconografia è tratta interamente da Odissee Migranti - Italiani sulle rotte del sogno e del dolore, il sito di Gian Antonio Stella.
Il piroscafo italiano Sirio scese in mare dal Cantiere Napier di Glasgow il 24 marzo 1883. Lo scafo era in ferro, stazzava 3.635 tonn. ed aveva una macchina alternativa da 3.900 cav. capace d'imprimergli una velocità di 15 nodi. La sua linea snella e affilata rappresentava uno stile innovativo nell'architettura navale del tempo, quando sugli oceani andava in scena lo scontro duro tra due epopee: quella della tradizione velica giunta al suo apice, e quella nascente del vapore.
I due... (continuer)
Interpretata da Caterina Bueno
da Francesco De Gregori e Giovanna Marini ne "Il fischio del Vapore"
dalle De' Soda Sisters in "Amore Ribelle tra Ficattole e Zonzelle"
IL NAUFRAGIO DEL "SIRIO": 4 AGOSTO 1906
dal sito della Società Capitani e Macchinisti di Camogli
L'iconografia è tratta interamente da Odissee Migranti - Italiani sulle rotte del sogno e del dolore, il sito di Gian Antonio Stella.
Il piroscafo italiano Sirio scese in mare dal Cantiere Napier di Glasgow il 24 marzo 1883. Lo scafo era in ferro, stazzava 3.635 tonn. ed aveva una macchina alternativa da 3.900 cav. capace d'imprimergli una velocità di 15 nodi. La sua linea snella e affilata rappresentava uno stile innovativo nell'architettura navale del tempo, quando sugli oceani andava in scena lo scontro duro tra due epopee: quella della tradizione velica giunta al suo apice, e quella nascente del vapore.
I due... (continuer)
E da Genova
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/5/2007 - 20:57
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The Future
![The Future](img/thumb/c3622_130x140.jpeg?1328477804)
Testo italiano di Francesco De Gregori e Mimmo Locasciulli
da: questa pagina del sito ufficiale di Mimmo Locasciulli
da: questa pagina del sito ufficiale di Mimmo Locasciulli
IL FUTURO
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 16/12/2006 - 19:22
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Francesco De Gregori: Il '56
![Francesco De Gregori: Il '56](img/upl/de_gregori_1978.jpg)
dall'album "De Gregori" del 1978
Il '56 e' l'anno della rivolta d'Ungheria, che De Gregori commemora in questa canzone fra i ricordi della sua infanzia.
Il '56 e' l'anno della rivolta d'Ungheria, che De Gregori commemora in questa canzone fra i ricordi della sua infanzia.
A guardare nei ricordi sembra ancora ieri
(continuer)
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envoyé par Willy Bruschi 15/12/2006 - 14:21
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Il suono delle campane
![Il suono delle campane](img/upl/51cKKzZ2FlL._SS500.jpg)
da Uomini (1995)
Testo di Francesco De Gregori
Musica di Mimmo Locasciulli
Poi interpretata anche da De Gregori in "La valigia dell'attore" (1997)
Testo di Francesco De Gregori
Musica di Mimmo Locasciulli
Poi interpretata anche da De Gregori in "La valigia dell'attore" (1997)
Uomini senza lingua uomini senza città
(continuer)
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2/10/2006 - 18:02
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La cattiva strada
![La cattiva strada](img/upl/volumeotto.jpg)
[1975]
Scritta con Francesco De Gregori
Dall'album "Volume 8"
Co-written with Francesco De Gregori
From the album "Volume 8"
Chanson écrite avec Francesco de Gregori
D'après l'album "Volume 8"
Una delle più celebri canzoni di Fabrizio de André che non ci eravamo mai decisi a inserire nonostante la sua prima strofa, e forse anche la terza, abbiano un chiaro valore antimilitarista e, osiamo dire, di diserzione. Ma la diserzione di questa canzone, dal testo oscuro ed elevatamente metaforico come del resto tutti quelli del "Volume 8", è ben più totale. E' la diserzione dal senso comune, dalle azioni imposte dalle convenzioni, dall'agire standardizzato; da qui il suo carattere assolutamente dirompente, che non ha cessato di essere tale da oltre trent'anni. Adesso la inseriamo, e rileggendola, e ricantandocela, non possiamo fare a meno di dirci che avrebbe dovuto essere inserita prima. Ma... (continuer)
Scritta con Francesco De Gregori
Dall'album "Volume 8"
Co-written with Francesco De Gregori
From the album "Volume 8"
Chanson écrite avec Francesco de Gregori
D'après l'album "Volume 8"
Una delle più celebri canzoni di Fabrizio de André che non ci eravamo mai decisi a inserire nonostante la sua prima strofa, e forse anche la terza, abbiano un chiaro valore antimilitarista e, osiamo dire, di diserzione. Ma la diserzione di questa canzone, dal testo oscuro ed elevatamente metaforico come del resto tutti quelli del "Volume 8", è ben più totale. E' la diserzione dal senso comune, dalle azioni imposte dalle convenzioni, dall'agire standardizzato; da qui il suo carattere assolutamente dirompente, che non ha cessato di essere tale da oltre trent'anni. Adesso la inseriamo, e rileggendola, e ricantandocela, non possiamo fare a meno di dirci che avrebbe dovuto essere inserita prima. Ma... (continuer)
Alla parata militare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/1/2006 - 12:17
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Sacco e Vanzetti
anonyme
![Sacco e Vanzetti](img/upl/savesacco.jpg)
[ca. 1930]
Da "La musica dell'Altra Italia"
Da una registrazione di Cesare Bermani, Novara, 1963, inf. Camilla Malandra, mondina.
In seguito adattata da E. Sposito e Luciano Della Mea.
Sulla stessa aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio
Da "La musica dell'Altra Italia"
Da una registrazione di Cesare Bermani, Novara, 1963, inf. Camilla Malandra, mondina.
In seguito adattata da E. Sposito e Luciano Della Mea.
Sulla stessa aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio
Incisioni:
- Canti anarchici 3 EP (Giovanna Daffini)
- Canzoniere internazionale: Gli anarchici
- Giovanna Daffini: Amore mio non piangere
- Avanti popolo: Due, tre, molti Vietnam CD (Giovanna Daffini)
Interpretata anche da Francesco de Gregori e Giovanna Marini nell'album "Il fischio del vapore" (2003)
- Canti anarchici 3 EP (Giovanna Daffini)
- Canzoniere internazionale: Gli anarchici
- Giovanna Daffini: Amore mio non piangere
- Avanti popolo: Due, tre, molti Vietnam CD (Giovanna Daffini)
Interpretata anche da Francesco de Gregori e Giovanna Marini nell'album "Il fischio del vapore" (2003)
Il ventitrè agosto a Boston in America
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 6/1/2006 - 12:24
Parcours:
Sacco et Vanzetti
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Grecia '67
![Grecia '67](img/upl/settimelli.jpg)
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
Testo ripreso da
Il Deposito - Canti di lotta
"Il colpo di stato in Grecia e le notizie dei compagni arrestati in seguito al golpe non potevano non suscitare in me ricordi legati ai miei genitori, spediti al confino sotto il fascismo. Immaginai le navi che portavano gli oppositori nelle isole (come del resto fu per Theodorakis) e scrissi una canzone su di un tema musicale che avevo ascoltato da Paolo Castagnino quando, insieme con Arnoldo Foà, aveva rappresentato a Roma lo spettacolo In Grecia la tirannide."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40/41.
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti
Testo ripreso da
Il Deposito - Canti di lotta
"Il colpo di stato in Grecia e le notizie dei compagni arrestati in seguito al golpe non potevano non suscitare in me ricordi legati ai miei genitori, spediti al confino sotto il fascismo. Immaginai le navi che portavano gli oppositori nelle isole (come del resto fu per Theodorakis) e scrissi una canzone su di un tema musicale che avevo ascoltato da Paolo Castagnino quando, insieme con Arnoldo Foà, aveva rappresentato a Roma lo spettacolo In Grecia la tirannide."
Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40/41.
E' quasi l'alba, la notte va
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/9/2005 - 03:34
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Disastro aereo sul canale di Sicilia
![Disastro aereo sul canale di Sicilia](img/thumb/c1052_130x140.jpeg?1328285282)
English version by Riccardo Venturi
27 giugno 2005
June 27, 2005
Venticinquesimo anniversario della Strage di Ustica
25th Anniversary of Ustica disaster
27 giugno 2005
June 27, 2005
Venticinquesimo anniversario della Strage di Ustica
25th Anniversary of Ustica disaster
MYSTERIOUS AIRCRASH OVER SICILY CHANNEL
(continuer)
(continuer)
27/6/2005 - 22:11
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Il panorama di Betlemme
![Il panorama di Betlemme](img/upl/betlemme1.jpg)
dal'album "Pezzi" (2005)
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
Un uomo ferito alla schiena
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(continuer)
envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:03
Parcours:
L'Holocauste palestinien
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Gambadilegno a Parigi
![Gambadilegno a Parigi](img/upl/Grande_Arche_La_defensC3A9_Paris.jpg)
da "Pezzi" (2005)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continuer)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continuer)
E allora sognò Atene
(continuer)
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envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:58
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Numeri da scaricare
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da "Pezzi" (2005)
Guarda quel treno
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envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:53
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"Sono loro stessi che in questo canto dicono di stare dalla parte sbagliata. Credo che questo fosse un sentimento abbastanza diffuso, forse in maniera più o meno conscia fra coloro che avevano scelto di militare nella Repubblica Sociale. Sicuramente sapevano di andare incontro ad una sconfitta storica, non solo ad una sconfitta militare"
(dall’intervento di Francesco De Gregori nel Convegno “Comunicare storia. Un seminario a più voci”, tenutosi ad Arezzo il 22 e il 23 febbraio 2001 e organizzato dall’Assessorato ai Beni e Attività culturali della Provincia di Arezzo e dalla rivista “Storia e problemi contemporanei”.)