Riccardo Gullotta
IL FASCINO DELLA POLESIA
(continuer)
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envoyé par Riccardo Gullotta 30/9/2021 - 00:03
Che vuoi che ti dica Riccà?
Mì madre nacque in Polesia, vicino a Pińsk, precisamente a Łasick.
...e non era un'ebrea.
Saluti comunque
Mì madre nacque in Polesia, vicino a Pińsk, precisamente a Łasick.
...e non era un'ebrea.
Saluti comunque
Krzysiek 30/9/2021 - 22:03
Krzysiek, mi fa piacere il tuo intervento di polesiano doc, da parte di madre. Che gli abitanti della Polesia non fossero soltanto ebrei è evidente. Non era ebreo Kapuściński né alcuno della sua famiglia. Peraltro ho accennato che in Polesia erano presenti numerose componenti etniche.
Resta il fatto che sino al 1943 la componente più rilevante nei centri abitati era quella ebraica. Erano polesiani di nascita o di adozione Chaim Weizmann, primo presidente di Israele, e Golda Meir.
Se ho messo in risalto alcuni aspetti è perché dei massacri di Pinsk, come di tanti altri, non c’è una conoscenza diffusa. La Polesia era un esempio di coesistenza pacifica, un pezzo di Europa orientale punteggiato da shtetleck dove prosperava la cultura yiddish fino a che la bestia non decise lo sterminio. Mi è sembrato opportuno portarlo all’attenzione. Senza nulla togliere ( ci mancherebbe !) a bielorussi, polacchi, ucraini , una volta insieme nella stessa regione, oggi attraversata dai confini.
Ciao
Resta il fatto che sino al 1943 la componente più rilevante nei centri abitati era quella ebraica. Erano polesiani di nascita o di adozione Chaim Weizmann, primo presidente di Israele, e Golda Meir.
Se ho messo in risalto alcuni aspetti è perché dei massacri di Pinsk, come di tanti altri, non c’è una conoscenza diffusa. La Polesia era un esempio di coesistenza pacifica, un pezzo di Europa orientale punteggiato da shtetleck dove prosperava la cultura yiddish fino a che la bestia non decise lo sterminio. Mi è sembrato opportuno portarlo all’attenzione. Senza nulla togliere ( ci mancherebbe !) a bielorussi, polacchi, ucraini , una volta insieme nella stessa regione, oggi attraversata dai confini.
Ciao
Riccardo Gullotta 1/10/2021 - 00:24
Ma sbaglio, o Polesie raj utracony è sull'aria di По долинам и по взгорьям e, quindi, in definitiva, della Makhnovtchina...?
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 1/10/2021 - 18:48
@ Riccardo V.
Se ti riferisci al pezzo con cui inizia il video di Polesie raj utracony non sarei molto sicuro. Melodie russe sono in gran parte basate su certi accordi e finisce che si assomigliano un po' tutte. Come in caso di blues, dove i pezzi tengono la stessa base ritmica che, alla fine gli fa diventare molto simili.
Tanto, la Polesia si trova proprio ai confini tra la Russia Bianca e questa Rossa o Kijowska, che sarebbe odierna L'Ucraina.
@ Riccardo G.
Sorry, ero un pocchito giù facendo 'sto commento. Anzi, sono io che dovrei ringraziarti per aver scovato un pezzone antico che fa la storia delle terre slave. Dispiace solamente che queste cose escono a galla grazie alle infelici coincidenze mediatiche. Forese per questo ho reagito in quel modo in cui ho reagito.
Per spiegare leggermente le cose. I miei nonni non erano di Polesia. Erano polacchi, una coppia di giovani insegnanti... (continuer)
Se ti riferisci al pezzo con cui inizia il video di Polesie raj utracony non sarei molto sicuro. Melodie russe sono in gran parte basate su certi accordi e finisce che si assomigliano un po' tutte. Come in caso di blues, dove i pezzi tengono la stessa base ritmica che, alla fine gli fa diventare molto simili.
Tanto, la Polesia si trova proprio ai confini tra la Russia Bianca e questa Rossa o Kijowska, che sarebbe odierna L'Ucraina.
@ Riccardo G.
Sorry, ero un pocchito giù facendo 'sto commento. Anzi, sono io che dovrei ringraziarti per aver scovato un pezzone antico che fa la storia delle terre slave. Dispiace solamente che queste cose escono a galla grazie alle infelici coincidenze mediatiche. Forese per questo ho reagito in quel modo in cui ho reagito.
Per spiegare leggermente le cose. I miei nonni non erano di Polesia. Erano polacchi, una coppia di giovani insegnanti... (continuer)
Krzysiek 3/10/2021 - 00:35
pss
... e poi mi forse stuzzicato il punto di vista che traspareva del tuo contributo...
e un po' come descrivere la Sicilia come un'isola abitata nei secoli dagli feniciani, greci, romani, normanni, francesi e spagnoli... e, ah sì, pare che ci abitavano su essa anche I Siciliani, forse?
... e poi mi forse stuzzicato il punto di vista che traspareva del tuo contributo...
e un po' come descrivere la Sicilia come un'isola abitata nei secoli dagli feniciani, greci, romani, normanni, francesi e spagnoli... e, ah sì, pare che ci abitavano su essa anche I Siciliani, forse?
krzyś Ѡ 3/10/2021 - 01:21
@ e se poi una marcia diventa un tango, ben venga... c'è tutto un filone dei tanghi russo-ebreo-polacchi nel periodo degli anni 20 e 30 in l'Europa centro-orientale + zingani ;-)
krzyś Ѡ 3/10/2021 - 01:28
Caro Cristoforo ( Krzysiek / Krzyś / Krzysztofs), apprendo delle tue origini con vivo interesse. La cultura slava mi ha sempre intrigato, ancora prima che trascorressi qualche tempo nel nord della allora Jugoslavia. Le origini traspaiono dal tuo humour: mi ricorda il tono delle battute (gentilmente tradotte) che potevi sentire nelle kawiarnia di Varsavia, e ancora più a Cracovia negli anni ’70, generalmente tollerate dal regime.
A proposito di paradisi perduti / raj ultrakony sottopongo due video, che avevo messo da parte, sulla Polesia e i suoi abitanti dei tempi andati (…. non soltanto ebrei, ne sono a conoscenza da tempo….)
Il primo mi sembra particolarmente interessante, non soltanto come documento.
E, visto che ci siamo, non posso non segnalarti l’ intervista a Kapuscinskidi Barbara Łopieńska , grande giornalista scomparsa, sulla Polesia in polacco. E’ una descrizione intensa... (continuer)
A proposito di paradisi perduti / raj ultrakony sottopongo due video, che avevo messo da parte, sulla Polesia e i suoi abitanti dei tempi andati (…. non soltanto ebrei, ne sono a conoscenza da tempo….)
Il primo mi sembra particolarmente interessante, non soltanto come documento.
E, visto che ci siamo, non posso non segnalarti l’ intervista a Kapuscinskidi Barbara Łopieńska , grande giornalista scomparsa, sulla Polesia in polacco. E’ una descrizione intensa... (continuer)
Riccardo Gullotta 3/10/2021 - 15:58
Rutenia Nera
https://it.wikipedia.org/wiki/Rutenia_Nera
e tanto per cominciare
tipo
Adam Mickiewicz
mica era polacco, ma neanche lituano
proveniva dalla famiglia bielorussa
(e i cattivi dicono che fu anche un po' "yiddish" e fra i suoi veniva chiamato Micek Adamowicz ;-)
https://it.wikipedia.org/wiki/Rutenia_Nera
e tanto per cominciare
tipo
Adam Mickiewicz
mica era polacco, ma neanche lituano
proveniva dalla famiglia bielorussa
(e i cattivi dicono che fu anche un po' "yiddish" e fra i suoi veniva chiamato Micek Adamowicz ;-)
Cris 8/10/2021 - 01:35
Incontro di civiltà
Ryszard Kapuscinski
Certe volte, ripensando a tutti i miei viaggi, ho l’impressione che il problema principale non siano stati i confini, i fronti di guerra, le difficoltà e i pericoli, ma la continua incertezza su come sarebbe stato l’incontro con gli altri, con quelli che avrei trovato strada facendo. Ho sempre saputo che da questo elemento dipendeva tutto, o quasi tutto. Ogni nuovo incontro era un’incognita: come sarebbe cominciato, come si sarebbe svolto, come si sarebbe concluso?
(continua)
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Jerzy Artur Kostecki
Polesia
È una regione prevalentemente paludosa il cui territorio è situato dentro i confini della Bielorussia e dell’Ucraina. Due propaggini di modesta entità sono rimaste alla Polonia, quella occidentale, e alla Russia, quella orientale. Subì profonde trasformazioni dopo l’annessione all’Unione Sovietica nel 1945: vaste distese paludose furono prosciugate con numerose e consistenti bonifiche per ottenere terreno coltivabile. Il risultato è stato la desertificazione delle aree adiacenti e la rottura dell’equilibrio dell’ecosistema. Numerose specie animali e vegetali si sono estinte. Sono poche le tracce rimaste della pittoresca regione storica, paradiso di numerose specie di uccelli.
Un tempo da quella regione remota, ai margini dell’Europa, bella e selvaggia, era possibile... (continuer)