Ehi
Soldato di pace
Qua nessuno ascolterà
La tua preghiera
Nessuno accoglierà
La tua voce
Qua
Tutti combattono
Per la pace
Sono troppo fiacchi
Per ottenerla
Ma ci sono
Non sanno
Manca loro
Che fanno
Beati loro
Fincché si tratta
Di pace
Un attimo
Di pace
Un
Millessimo di secondo
Di pace
Ma che pace?
Eterna
Un idolo
Nuovo?
Eterno
Come
La Pace
PATRZĘ
Dove?
Al giorno d'oggi ci sono tanti bravi a menare la chitarra. Jacek era unico. E la sua versione è piuttosto un adattamento che una traduzione. Ha inventato la musica tutta nuova a questo pezzo.
Mancava è c'è...grazie
Scusate, ma insisto per il fatto che questa canzone va messa sotto il nome di Jacek Kaczmarski, visto che non é 'na traduzione, ma un pezzo a sé, anche se ispirato alla canzone del poeta russo. Vi salutam! Krzyśover
Non si tratta proprio di una traduzione, ma di un omaggio al grande artista russo con il titolo "Epitafium dla Włodzimierz Wysockiego" ("Epitaffio per Vladimir Vysotskij" ). Da questa pagina
Un'altra traduzione della canzone originale di Vladimir, di cui però, non riesco a trovare il testo. La canzone è interpretata da un attore polacco, Wiktor Zborowski.
Vorrei proporre un nuovo percorso per le CCG. Si potrebbe chiamare "Arcipelago Gulag". Forse così, anche questa canzone troverebbe il suo giusto posto. Gulag fu il più grande sistema dei campi di concentramento nella storia dell'"umanità". Nella canzone "Papierosy Biełomor-kanał", il cantautore polacco Jan Krzysztof Kelus non mette il segno uguale fra i campi di sterminio tedeschi ed i lager sovietici di Gulag, ma in una maniera molto toccante esprime gli sentimenti di uno che fa parte della nazione la quale per le ragioni storiche e geopolitiche subì gravissimi danni da entrambe le parti. Nello stesso tempo è un gran segno di riconoscimento verso le sofferenze del popolo russo sotto la dittatura staliniana. La canzone di Kelus ho proposto tre giorni fa, ma non l'avete accettata. Non capisco propio perchè. Saluti.
A me potrebbe anche stare bene, Krzystof, però ti dovrei proporre una cosa parecchio opportuna. Negli ultimi tempi hai mandato diverse canzoni in polacco, e mi ci sono un po' perso. Dico "mi ci sono" perché, ohimé, credo ragionevolmente di essere l'unico qua dentro a poterci capire qualche cosa, e sottolineo qualche cosa; il polacco non è propriamente la lingua che conosco meglio, insomma. Insomma, tutto questo per dirti che bisognerebbe tradurre in italiano le canzoni che stai spedendo. La proposta è questa: le traduci nell'italiano che ti riesce (che è ottimo, a parte qualche incertezza ortografica più che comprensibile e, del resto, assai inferiore a quella degli italiani medi che sono pressoché analfabeti), e poi io via via mi occupo di rimetterle a posto. Se dovessi fare una cosa del genere da solo, ci metterei un anno. Così capisci anche perché non è stata accettata, forse a sproposito,... (continuer)
Ok! Ricevuto! Volevo solo arrivare al traguardo di 100 canzoni nella mia madre lingua:) Tanto, fra poco non avrò più tempo a fa 'ste gare e visto la "gioiosa" frenesia di tutti i collaboratori, manco c'è ne posso contà di riuscirci. Alla fine non sono stato l'unico a metterci un po' troppa "carne al fuoco"! :D
Astà la skonffitta, siempre!
Per me, Krzysiek, di canzoni nella tua madrelingua nei puoi mettere anche 1000, e ogni "carne al fuoco" è la benvenuta; basta capirci qualche cosa :-) Saluti!
Da noi Jacek Kaczmarski è come Fabrizio De André in Italia.
Strano che qua non c'è la sua canzone più popolare di cui il titolo si potrebbe tradurre come "Battuta al lupo". O "Battuta" è basta.
(Krzysiek)
Inserita anche come canzone autonoma, visto che si tratta di una canzone ispirata dal poeta russo piuttosto che una semplice traduzione
Pesnja o zvezdah [ Zvëzdy ]
[1964]
In “Сыновья уходят в бой (Sons Are Leaving For Battle)” canzoni scritte tra il il 1960 e l’anno della morte, raccolta pubblicata nel 1986.
Testo trovato su www.wysotsky.com
The song is about those who lose their lives long before they can achieve anything in it... and is addressed to those who play with people's lives for their own good.
Кто-то высмотрел плод, что неспел, неспел, (continuer)
d'après la version italienne interprétée par Francesco Guccini dans l'album "Il volo di Volodja" d'une Chanson russe - Прерванный полет – de Vladimir Visotsky.
La chanson parle de ceux qui perdent leur vie avant d'avoir pu achever quoi que ce soit... et elle est adressée à ceux qui jouent avec la vie des gens pour leur propre profit.
Juste une remarque à propos de ma version... Elle a été faite à partir de la version italienne... Si j'avais choisi la version anglaise, j'aurais fait un texte différent, quant à la russe... Je ne sais pas. Dès lors, je la donne - cette version - pour ce qu'elle est et dès lors, ce qu'elle vaut, c'est-à-dire la version en langue française d'une chanson russe de Vladimir Visotsky, lequel était un grand chanteur et un grand poète. Je me suis tenu à la version de Francesco Guccini, qui lui également en connaît un bout en chanson et en poésie... Autant dire que... (continuer)
alla luce della traduzione italiana letterale e di quella inglese, ho corretto un errore nel testo cantato da Guccini "e lui sali sul suo landò" , non "sul suolo, andò" che non vuol dire niente! Probabilmente Marco Valdo dovrà adattare la sua traduzione di conseguenza.
Finalement, j'ai opté pour la version suivante et son tempo d'allitérations terriblement musicales en la... en l et en a.
Mais dans le fond, tout bien regardé, elle n'est pas très différente de ce qui apparaissait antérieurement et qui me paraissait avoir quand même, un certain sens.
Je me demande même, dit Lucien l'âne d'un air sérieux, ce que vient faire là ce landau incongru.
Je n'en sais rien, mais enfin, voici la nouvelle formulation :
« Dans son landau, il alla
Mais pas au-delà, il n'alla pas là, il n'y alla pas »
Le giacche nere erano le uniformi dei battaglioni dell'armata sovietica formati da detenuti.
Questi uomini furono usati nelle operazioni più disperate.
Il 98% di loro perse la vita.
Black jackets were the uniform for the penalty battalions in the Soviet Army during the World War II. Convicts from jails and other people, punished for anything, were sent to these battalions. These troops were ruthlessly used in the most desperate operations. 98% of the black jackets were killed.
Chanson russe -ЛИРИЧЕСКАЯ – Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий – 1969 d'après la version italienne LIRICA de Silvana Aversa – 1992
On connaît l'histoire d'amour qui unit dans des temps déjà lointains, Vlad (imir) et Marina Vlad(y). Ils se marièrent et il mourut. Un conte tragique... Mais au fond, Vlad n'est jamais parti du cœur de Marina... Elle a continué à le faire vivre, ce chanteur-poète à la voix rauque, d'avoir tant fumé... La chanson que voici raconte sans doute les premiers pas de leurs amours. Que dit donc cette chanson contre la guerre ? Nul ne le sait... Si ce n'est qu'elle célèbre la paix, au moins entre deux êtres.
Quant à moi, dit Lucien l'âne, comme j'aime beaucoup Marina Vlady et Vlad, j'aime beaucoup que l'on installe ici dans les C.C.G. toutes les chansons de Vlad... qui fut lui aussi un dissident majeur... de « ce monde d'où l'on ne peut fuir ».... (continuer)
L'espressione massacro della Lena (in russo Ленский расстрел, Lenskij rasstrel) si riferisce all'uccisione da parte dall'esercito zarista di parecchie centinaia di lavoratori delle miniere d'oro di Bodajbo, centro minerario posto sul fiume Vitim nel bacino della Lena; il fatto ebbe luogo il 17 aprile del 1912.
The Siege of Leningrad, also known as The Leningrad Blockade (Russian: блокада Ленинграда (transliteration: blokada Leningrada) was an unsuccessful military operation by the Axis powers to capture Leningrad (now Saint Petersburg) during World War II. The siege lasted from September 9, 1941, to January 18, 1943, when a narrow land corridor to the city was established by the Soviets. The total lifting of the siege occurred on January 27, 1944. The Siege of Leningrad was one of the longest and most destructive sieges of major cities in modern history and it was the second most costly.
Spanish version by Juan Lius Hernández Milían (2009)
Versión española de Juan Lius Hernández Milían (2009)
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