Tittar på TV
Moskva tror inte ett dugg på tårar,
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 24/4/2020 - 19:58
Uppgång och fall
[1982]
Nell'album "Ebba Grön"
Testo da LyricWiki
"... På TV ser jag barn / Med uppsvällda magar."
"In TV vedo bambini / con gli stomaci gonfi."
Nell'album "Ebba Grön"
Testo da LyricWiki
"... På TV ser jag barn / Med uppsvällda magar."
"In TV vedo bambini / con gli stomaci gonfi."
Jag har allt jag behöver,
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envoyé par Bernart Bartleby 18/4/2020 - 20:34
Riccardo Venturi, 19-04-2020 20:04
ASCESA E CADUTA
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La traduzione dell'ultima strofa mi suona un po' strana...
Perchè dovrebbe portare solo le mutande e le scarpe nere?
Forse c'è qualche errore nel testo originale che ho riportato...
Magari non è flor ma flora...
Magari dice che non metterà nemmeno la cravatta e le scarpe nere...
Non so, neh, io non parlo il svedeso, scusami, pardon...
Perchè dovrebbe portare solo le mutande e le scarpe nere?
Forse c'è qualche errore nel testo originale che ho riportato...
Magari non è flor ma flora...
Magari dice che non metterà nemmeno la cravatta e le scarpe nere...
Non so, neh, io non parlo il svedeso, scusami, pardon...
B.B. 19/4/2020 - 20:22
@ B.B.
Ciao BB. "Flor", in svedese, è propriamente è la "veletta", non so se hai presente il velo a lutto che pende di solito da un cappello femminile... Per quanto riguarda questo termine, si usa anche (ma esclusivamente) nell'espressione "stå i flor", che vuol dire: essere nel fiore degli anni. Ma al di fuori di questa espressione, non vuol dire mai "fiore" (svedese: blomma). Per "slips", invece avevi ragione: mi sono lasciato fuorviare, vuol dire "cravatta" e correggo la traduzione. E avevi ragione anche sull'interpretazione della strofa ("NON porterò" ecc.). Non hai proprio di che scusarti: di solenni cantonate, a volte, ne piglio anche io!
Ciao BB. "Flor", in svedese, è propriamente è la "veletta", non so se hai presente il velo a lutto che pende di solito da un cappello femminile... Per quanto riguarda questo termine, si usa anche (ma esclusivamente) nell'espressione "stå i flor", che vuol dire: essere nel fiore degli anni. Ma al di fuori di questa espressione, non vuol dire mai "fiore" (svedese: blomma). Per "slips", invece avevi ragione: mi sono lasciato fuorviare, vuol dire "cravatta" e correggo la traduzione. E avevi ragione anche sull'interpretazione della strofa ("NON porterò" ecc.). Non hai proprio di che scusarti: di solenni cantonate, a volte, ne piglio anche io!
Riccardo Venturi 19/4/2020 - 21:20
Häng gud
[1979]
From the single Vad ska du bli när du blir stor?("What will become of you when you get older?")
Dal singolo Vad ska du bli när du blir stor?"("Che ne sarà di te quando sarai grande?")
Da questa pagina si può ascoltare un estratto della canzone (683 KB)
Quella che segue non è a rigore una canzone contro la guerra. E' semplicemente la più violenta canzone contro Dio e contro la religione che mi sia mai stato dato di conoscere. Il nostro sito, come è noto, accoglie canzoni di tutti i tipi e di ogni orientamento; una decisione cui abbiamo tenuto fede sin dai primissimi vagiti di tre anni e mezzo fa, e che ha fatto convivere qui dentro ogni sorta di canzone. Ve ne sono, quindi, molte di sincera ispirazione religiosa, alcune contenenti persino brani ripresi dalle Scritture. Ma a volte è necessario anche che sia sinceramente dichiarato l'orientamento di chi gestisce il sito, in piena... (continuer)
Gud e fascist
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envoyé par Riccardo Venturi 20/8/2006 - 00:12
Parcours:
Antiwar Anticléricale
da / from This page/questa pagina
HANG GOD
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envoyé par Riccardo Venturi 20/8/2006 - 00:15
Totalvägra
[1979]
Album: We're Only In It For The Drugs
Chiedi chi erano gli Ebba Grön, si potrebbe dire parafrasando il titolo di una delle più belle canzoni degli Stadio. Si potrebbe, però a questo interrogativo, apparentemente semplice – ma, nella realtà dei fatti, destinato a suonare come un vero e proprio arcano –, quasi nessun italiano saprebbe rispondere. E certamente non per ignoranza o pressappochismo in campo musicale (piaghe che, comunque, colpiscono seriamente una buona fetta dei nostri connazionali), bensì semplicemente per il fatto che questo gruppo punk svedese – che, con i suoi brani spietatamente critici e graffianti, ha fatto la storia della musica scandinava – non è mai arrivato a influenzare la cultura musicale del nostro paese. E probabilmente nemmeno quella di nessun altro paese, oltre alla Svezia, nazione all’interno della quale – per ragioni linguistiche, ma non solo – è... (continuer)
Album: We're Only In It For The Drugs
Chiedi chi erano gli Ebba Grön, si potrebbe dire parafrasando il titolo di una delle più belle canzoni degli Stadio. Si potrebbe, però a questo interrogativo, apparentemente semplice – ma, nella realtà dei fatti, destinato a suonare come un vero e proprio arcano –, quasi nessun italiano saprebbe rispondere. E certamente non per ignoranza o pressappochismo in campo musicale (piaghe che, comunque, colpiscono seriamente una buona fetta dei nostri connazionali), bensì semplicemente per il fatto che questo gruppo punk svedese – che, con i suoi brani spietatamente critici e graffianti, ha fatto la storia della musica scandinava – non è mai arrivato a influenzare la cultura musicale del nostro paese. E probabilmente nemmeno quella di nessun altro paese, oltre alla Svezia, nazione all’interno della quale – per ragioni linguistiche, ma non solo – è... (continuer)
Att göra lumpen ger mig inte ett skit
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envoyé par Riccardo Venturi 29/1/2007 - 17:04
Staten och kapitalet
Versione originale:
Original version:
Originalversion:
Den ena handen vet vad den andra gör
Blå Tåget - 1972
Scritta da / Written by / Skriven av Leif Nylén
Cover degli Ebba Grön:
Ebba Grön's cover:
Ebba Gröns coverversion:
Ung & Kåt - Single, 1980
Una canzone “scritta appena ieri”, che ha una storia parecchio complicata. Ve la racconto in grandi linee. La versione originale, intitolata Den ena handen vet vad den andra gör (“Una mano sa cosa fa l'altra”) fu scritta nel 1972 da Leif Nylén, leader della band proletaria svedese Blå Tåget. Lo stesso Nylén raccontò che l'idea di scriverla gli era venuta mentre stava andando a piedi alla Radiohuset, la sede della radio statale svedese a Stoccolma; per andarci bisogna passare dal quartiere popolare della Garnison, e passandoci aveva visto sui portoni di alcuni casermoni-dormitorio degli avvisi che riportavano un aumento dei canoni... (continuer)
Original version:
Originalversion:
Den ena handen vet vad den andra gör
Blå Tåget - 1972
Scritta da / Written by / Skriven av Leif Nylén
Cover degli Ebba Grön:
Ebba Grön's cover:
Ebba Gröns coverversion:
Ung & Kåt - Single, 1980
Una canzone “scritta appena ieri”, che ha una storia parecchio complicata. Ve la racconto in grandi linee. La versione originale, intitolata Den ena handen vet vad den andra gör (“Una mano sa cosa fa l'altra”) fu scritta nel 1972 da Leif Nylén, leader della band proletaria svedese Blå Tåget. Lo stesso Nylén raccontò che l'idea di scriverla gli era venuta mentre stava andando a piedi alla Radiohuset, la sede della radio statale svedese a Stoccolma; per andarci bisogna passare dal quartiere popolare della Garnison, e passandoci aveva visto sui portoni di alcuni casermoni-dormitorio degli avvisi che riportavano un aumento dei canoni... (continuer)
Kapitalet höjer hyrorna
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envoyé par CCG/AWS Staff 10/1/2012 - 07:53
10 gennaio 2012
LO STATO E IL CAPITALE
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Den ena handen vet vad den andra gör
La versione originale del 1972 dei Blå Taget
1972 original song by Blå Taget
Originalversion från 1972 av Blå Taget
La versione originale del 1972 dei Blå Taget
1972 original song by Blå Taget
Originalversion från 1972 av Blå Taget
Kapitalet höjer hyrorna, och staten bostadsbidragen
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envoyé par CCG/AWS Staff 10/1/2012 - 08:05
di Riccardo Venturi, 10 gennaio 2012
UNA MANO SA COSA FA L'ALTRA
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Chanson suédoise, d'après la version italienne de Riccardo Venturi – LO STATO E IL CAPITALE, d'une chanson suédoise Staten och kapitalet, elle tirée d'une chanson Den ena handen vet vad den andra gör – Blå Tåget – 1972 – écrite par Leif Nylén
Une chanson « écrite hier à peine », dont l'histoire est un peu compliquée. Je vous la raconte dans les grandes lignes. La version originale, intitulée Den ena handen vet vad den andra gör (Une main sait ce que fait l'autre) fut écrite en 1972 par Leif Nylén, leader du groupe prolétaire suédois Blå Tåget. Nylén raconte que l'idée de l'écrire lui était venue en allant à pieds à Radiohuset, siège de la radio d'État suédoise à Stockholm; pour y aller, il faut passer par le quartier populaire de la Garnison, et en y passant, il avait vu sur les portails de chaque caserne-dortoir des avis qui indiquaient une augmentation des loyers d'État. Il écrivit alors... (continuer)
Une chanson « écrite hier à peine », dont l'histoire est un peu compliquée. Je vous la raconte dans les grandes lignes. La version originale, intitulée Den ena handen vet vad den andra gör (Une main sait ce que fait l'autre) fut écrite en 1972 par Leif Nylén, leader du groupe prolétaire suédois Blå Tåget. Nylén raconte que l'idée de l'écrire lui était venue en allant à pieds à Radiohuset, siège de la radio d'État suédoise à Stockholm; pour y aller, il faut passer par le quartier populaire de la Garnison, et en y passant, il avait vu sur les portails de chaque caserne-dortoir des avis qui indiquaient une augmentation des loyers d'État. Il écrivit alors... (continuer)
L'ÉTAT ET LE CAPITAL
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envoyé par Marco Valdo M.I. 12/1/2012 - 16:41
Bonjour,
Merci tout d'abord. Mais ensuite, serait-ce possible d'avoir votre version en français ? L'audio, j'entends. Ainsi que la version italienne si c'est possible.
Merci d'avance.
Ps : pour tout cri-plein-d'espoir, un-autre-monde-est-possible, smash-the-states, mailez-moi à ogeid@email.com. Je me ferai un plaisir de vous répondre plus en détail.
Merci tout d'abord. Mais ensuite, serait-ce possible d'avoir votre version en français ? L'audio, j'entends. Ainsi que la version italienne si c'est possible.
Merci d'avance.
Ps : pour tout cri-plein-d'espoir, un-autre-monde-est-possible, smash-the-states, mailez-moi à ogeid@email.com. Je me ferai un plaisir de vous répondre plus en détail.
Diégo 8/1/2013 - 14:14
Bonjour Diégo,
Malheureusement, ni la version italienne ni la française n'ont jamais été enregistrées. Il faudrait d'abord en tirer des versions chantables, et puis trouver quelqu'un qui les chante...tu pourrais faire quelque chose?
Il s'agit de traductions littérales (ou presque) du texte suédois qui ne sont pas faites pour le chant, mais pour comprendre ce qu'on dit dans un texte écrit dans une langue pas trop connue.
Merci pour ton interêt!
Malheureusement, ni la version italienne ni la française n'ont jamais été enregistrées. Il faudrait d'abord en tirer des versions chantables, et puis trouver quelqu'un qui les chante...tu pourrais faire quelque chose?
Il s'agit de traductions littérales (ou presque) du texte suédois qui ne sont pas faites pour le chant, mais pour comprendre ce qu'on dit dans un texte écrit dans une langue pas trop connue.
Merci pour ton interêt!
Riccardo Venturi 8/1/2013 - 15:44
Die Mauer
[1982]
Nell'album "Ebba Grön"
Nell'album "Ebba Grön"
Halt!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/3/2007 - 22:57
Parcours:
Le Mur de Berlin, 1961-1989
800° [Åttahundra grader]
[1979]
Album: Kärlek & Uppror
"Toccante metafora della società, così ricca di ogni bene materiale, ma povera di valori"; così nel seguente, ed esteso, commento a questa impressionante canzone degli Ebba Grön. Ma non è tutto, per questa canzone. La metafora della società, alla fine degli anni '70, fa ancora i conti con la bomba atomica. Questa società fredda e vuota dove si "congela a morte" rischia di essere "riscaldata a 800° gradi", cioè di essere spazzata via dal "biggest blow"... [RV]
"800° är en punklåt av det svenska punkbandet Ebba Grön. Låten är det första spåret på Ebbas andra album Kärlek & Uppror. Låten handlar om kärnvapenkrig och hur det är innan kriget slår ut, innan atombomben faller. Då den kom i början av 1980-talet rådde kyliga relationer i det då pågående kalla kriget, som maktspänningen mellan NATO-medlemsstaterna och Warszawapaktens medlemsstater kallades."
sv.wikipedia
"800°"... (continuer)
Album: Kärlek & Uppror
"Toccante metafora della società, così ricca di ogni bene materiale, ma povera di valori"; così nel seguente, ed esteso, commento a questa impressionante canzone degli Ebba Grön. Ma non è tutto, per questa canzone. La metafora della società, alla fine degli anni '70, fa ancora i conti con la bomba atomica. Questa società fredda e vuota dove si "congela a morte" rischia di essere "riscaldata a 800° gradi", cioè di essere spazzata via dal "biggest blow"... [RV]
"800° är en punklåt av det svenska punkbandet Ebba Grön. Låten är det första spåret på Ebbas andra album Kärlek & Uppror. Låten handlar om kärnvapenkrig och hur det är innan kriget slår ut, innan atombomben faller. Då den kom i början av 1980-talet rådde kyliga relationer i det då pågående kalla kriget, som maktspänningen mellan NATO-medlemsstaterna och Warszawapaktens medlemsstater kallades."
sv.wikipedia
"800°"... (continuer)
Varför förklara när jag slutat tro?
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envoyé par Riccardo Venturi 27/1/2007 - 03:01
29 gennaio 2007
Congeliamo a morte, fa così freddo
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- Chansons reliées
Nell'album "Ebba Grön"
Testo da LyricWiki
Come già in Uppgång och fall, lo sguardo degli Ebba Grön sugli orrori nel mondo passa attraverso lo schermo televisivo, come del resto capita alla stragrande maggioranza degli occidentali nati e cresciuti nel secondo dopoguerra... Ma a volte, la realtà irrompe direttamente con tutta la sua violenza anche nel quieto occidente: credo che l'accenno nell'ultima strofa si riferisca all'attacco all'ambasciata tedesca a Stoccolma di cui nel 1975 fu protagonista il gruppo terrorista della Rote Armee Fraktion...