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Auteur Riccardo Scocciante

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Venerdì schianto

Venerdì schianto
Scrive al nostro sito l'oramai immarscescibile Rik Scoccia: "Trovandomi in momentanea trasferta nella ridente città padana di Piacenza, per motivi di donne di arricchimento culturale e spirituale, sono venuto a sapere da una conoscente che proprio dalle torri della centrale dell'Enel di questa città, il buon Francesco Guccini trasse ispirazione per la poderosa immagine delle "torri di fumo" de Il vecchio e il bambino. Ho pensato così di ritirare fuori una vecchia, vecchissima canzone del suddetto, Venerdì Santo, e di massacrarla rielaborarla da par mio, in un modo che possa francamente fungere da speranza e da augurio per un futuro migliore e, soprattutto, rapido." In questo caso, sia detto inter nos, come dargli torto? E ne siamo talmente convinti, che nella sezione video abbiamo voluto metterci l'originale: la canzone non è oramai molto nota, e vogliamo così dar modo a tutti di cantare correttamente anche questa ìnclita rielaborazione. Intanto teniamo d'occhio i venerdì, ché non si sa mai...[CCG/AWS Staff]
Venerdì schianto,
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envoyé par CCG/AWS Staff 16/3/2009 - 11:29
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Όλοι οι φασίστες πάσχουνε από την ίδια αρρώστια

Όλοι οι φασίστες πάσχουνε από την ίδια αρρώστια
'Oloi oi fasístes páshoune apó tin ídia arróstia

Se mettiamo questa cosina greca tra gli “Extra” -suggeritaci niente popò di meno che da Riccardo Scocciante- è per vari motivi, sebbene il suo argomento la renda adatta all'inserimento in proprio. Prima di tutto, pur trovandosene il testo in mezzo Web greco, ancora non siamo riusciti a capire bene se si tratti di una canzone o di una poèsia: propendiamo per quest'ultima ipotesi, in quanto nell'unico video YouTube in cui è presente “in proprio” non è cantata, ma recitata. Negli altri se ne trova il testo, ma abbinato ad altre canzoni (come in questo, dove nella parte testuale è abbinato a Μπροστά πηγαίνει ο λαός di Xylouris / Xarchakos (e dico poco!); il contesto è ovviamente quello dell'assassinio di Alexandros Grigoropoulos. Non sapremmo nemmeno dirvi molto sull'autore: sempre in YouTube e consimilari lo si trova spesso inserito da tale... (continuer)
Όλοι οι φασίστες πάσχουνε από την ίδια αρρώστια
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envoyé par CCG/AWS Staff 10/3/2009 - 02:50

Ronda o non ronda

Ronda o non ronda
[2009]
Testo di Don Fulvio Capitani
da cantarsi sull'aria di Bomba o non bomba di Antonello Venditti.

Sulle « ronde », ultima trovata dell'italico genio, il perfido Riccardo Scocciante aveva già messo gli occhi per una piccola rielaborazione; ma stavolta è stato battuto sul tempo nientepopodimeno che da don Fulvio Capitani, altrettanto perfido parroco di campagna, che dello Scocciante è del resto fraterno amico (come dire: Dio li fa e poi li accopp[i]a). Ve lo sareste mai immaginato, il bieco mangiapreti al fosforo amico di un parroco, oppure il parroco amico del bieco mangiapreti al fosforo? Eppure è così: il di-vin disegno dell'amicizia va ben oltre qualche lieve divergenza di vedute su questa o quella cosa. E sia pure: che a suo tempo ci abbia messo lo zampino il buon Guccini che li fe' incontrare su un glorioso e defunto newsgroup, oppure il buon Dio che -presumiamo- è superiore a... (continuer)
Partirono in due ed erano abbastanza
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envoyé par CCG/AWS Staff 24/2/2009 - 17:36

C'eravamo tanto armati

C'eravamo tanto armati
Dev'essere un periodo di estrema malevolenza, perfidia e cattiveria creatività per il nostro Riccardo Scocciante, che stavolta s'inserisce ner dibbàttito sulla recente e sanguinosa invasione isdraeliana della striscia di Gaza (detta "Striscia la Nequizia") con una piccola composizione tratta, udite udite, nientepopodimeno che dalla vecchia e celebre canzone Come Pioveva. Sembra addirittura che il suggerimento gli sia arrivato nel bel mezzo di una segretissima telefonata con Alessio Lega, anche se le notizie al riguardo siano frammentarie. Naturalmente, con la stronzàggine delicatezza che lo contraddistingue, Riccardino Scocciante nostro ha volutamente tirato delle legnate sul groppone parlato con estrema moderazione rispetto a quelli che sono i suoi standard; di questo non possiamo che dargli atto. [CCG/AWS Staff]
C'eravamo tanto armati
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envoyé par CCG/AWS Staff 6/2/2009 - 17:55
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Run To The Hills

Run To The Hills
Stante un'implorazione del diretto interessato, che è stata prontamente accolta poiché non siamo dei mostri®, la "traduzione" di Gabriele93 è stata rimossa, assieme ad un commento relativo. Lasciamo però i successivi commenti a mo' di spada di Damocle pendente sulla sua testa, ricordandogli che un altro tentativo del genere comporterebbe l'immediata apertura di una pagina a lui dedicata da Riccardo Scocciante. Cogliamo pater- & maternalmente l'occasione per salutare Gabriele93, dicendogli di non prendersela troppo e magari di vendicarsi, un giorno, proponendo una traduzione impeccabile di qualche canzone (ma altresì raccomandandogli di non svenarsi consegnando l'equivalente di 328 paghette settimanali alla professoressa di inglese perché gliela faccia lei! :-P)
CCG/AWS Staff 7/10/2008 - 11:16

L'amiral Boum

L'amiral Boum
[2008]
Une parodie de Boum de Charles Trenet
Una parodia di Boum di Charles Trenet

"Une chanson sur Boum - de Charles Trenet, mais qui fut chantée aussi par Brassens...
Je l'ai intitulée L'amiral Boum. C'est évidemment Carrero, mais cela pourrait s'appliquer à tout autre candidat cosmonaute." - Marco Valdo M.I.

Ed è con molto piacere, da amante e compositore indefesso di parodie (sia pure sotto un ovvio pseudonimo, che inserisco questa parodia dedicata anch'essa al "volo" di Luis Carrero Blanco, il 20 dicembre 1973. Un'idea già espressa da Marco Valdo M.I. nella relativa pagina e che ha tradotto in realtà non più di due giorni dopo. [RV]
La pendule fait tic tac tic tac
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envoyé par Riccardo Venturi 4/8/2008 - 00:36

Zingara 2008

Zingara 2008
Stavolta il nostro incomparabile Scocciante ci ha fatto pure un'introduzione "seria":

Correva l'anno 1969 quando Iva Zanicchi e Bobby Solo presentarono al Festival di Sanremo una canzone che ha successivamente fatto epoca, divenendo un vero e proprio evergreen. Sto parlando , naturalmente, di Zingara, scritta per la cronaca da Albertelli e Riccardi. Chi, tuttora, non la conosce?

Dal 1969 sono passati trentanove anni. Trentanove anni fa si poteva ancora parlare degli zingari in termini romantici, in una canzone: la zingara che legge la mano e che predice il destino, gli spasimi di un amore affidati alla sua previsione. Di più: si poteva immaginare una donna sensuale abbigliata dei tipici costumi di quel popolo; che, poi, più che tipici erano spesso frutto di un immaginario collettivo. Intendiamoci: non che, nel 1969, agli zingari si volesse bene; per tutti quanti rubavano, erano brutti sporchi... (continuer)
Brucio il tuo campo,
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4/6/2008 - 15:43

O Vicenza, tu sei benedetta

O Vicenza, tu sei benedetta
E ci risiamo. Svegliatosi dal suo lungo sonno, il bieco Scocciante si rifà vivo oggi per parlarci nientepopodimeno che della vicenda di Vicenza (cambio di consonante). La conosciamo tutti quanti: il governo Berlusconi obbedisce a un diktat firma un accordo con gli USA per l'ampliamento della base di Vicenza, con minacce di trasferirla altrove rinunciando così al famoso "indotto", e malgrado le proteste della popolazione locale il governo del Vaticano di "centrosinistra" presieduto da Prodi conferma la cosa, nonostante l'opposizione di una cosiddetta "sinistra radicale" che tanto, lo sappiamo, "troverà l'accordo". Che dire? Cambiano governi e governicchi, ma la storia è sempre quella. Colonia siamo, e colonia rimaniamo. E menomale che tra i fautori della "santa alleanza" con Washington ci sono fior fiore di "nazionalisti" con tanto di tricoloroni! Lo Scocciante, quindi, dedica a tutti costoro questa piccola rielaborazione di O Gorizia, tu sei maledetta, adattata ai nostri tempi ed a questa vicenda. Mala tempora currunt!
La mattina del venti gennaio
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1/2/2007 - 14:46

Lady Ass [Sono una donna, so' anche un po' unta]

Lady Ass [Sono una donna, so' anche un po' unta]
Era un po' di tempo che il malèfico Riccardo Scocciante non si faceva vivo, e già pensavamo (inver con un sospiro di sollievo) che fosse emigrato chissà dove; quand'ecco che, patatràc, la mia povera casella di posta mi ha rigurgitato il seguente messaggio, che, ohimé, mi trovo costretto a riprodurre integralmente:

"Senti un po', te, antiguerra, stasera mi è venuto di scrivere una canzoncina su una fascista di merda gentile signora, vedova di un noto boia uomo politico italiano. Questa signora, sempre vestita come uno spaventapasseri con la diarrea elegantemente e truccata in modo che farebbe caà uno stegosauro assai sobrio, si vede spesso in salotti buoni, trasmissioni tivvù, pogrom, deportazioni di ebrei, articoli per "La Difesa della Razza", raduni di massacratori repubblichini, mitingh di fascioni vari, eccetera; perché allora non dedicarle qualche verso carico di tritolo affetto, segno... (continuer)
Sono una donna, so' anche un po' unta,
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30/1/2007 - 19:40

Sapore di cacca

Sapore di cacca
E chi lo ferma più? Stavo quasi per andare a letto, dopo una dura giornata di CCG passata a inserire quintali di Ariel Boucher, di canzoni coreane, di traduzioni in cinese e d'altre simili cosette, quando, tàc, mi arriva l'immancabile meilìna notturna dal mio amico Scocciante (amico si fa per dire, eh). Stavolta, debbo dire, se l'è presa con un altro noto uomo politico (uomo si fa per dire, eh) italiano, anzi padano; non senza qualche ragione, probabilmente. Si tratta di quel tizio che fino a poco tempo fa faceva il ministro della repubblica, proponeva riforme costituzionali, si esibiva in TV sfoderando una maglietta con certe vignette danesi, per finire poi a tifare per l'Italia, nella finale dei mondiali, perché la Francia era formata da "negri e comunisti". Che dire? Mi sono assunto l'ingrato compito di fare da tramite a Riccardo Scocciante, è un impegno che mi sono preso e mi corre l'obbligo... (continuer)
Sapore di cacca
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20/8/2006 - 02:23

Il signore degli agnelli

Il signore degli agnelli
Quando Riccardo Scocciante, ovvero il lurido personaggio che si nasconde dietro questo pseudonimo, mi ha inviato la cosa che segue, mi ha detto: "Senti, testa di cazzo, so che sei ammanicato con un sito di canzoni contro la guerra. Ecco, tie', ho scritto una canzone contro la guerra e anche contro il papa, ché a me quella specie di zombie, che certuni affermano abbia fatto parte delle SS, mi sta non poco sui coglioni. Guarda di inserirla, sennò stanotte ti vengo a ammazzare il gatto." Gli ho fatto presente che io il gatto non ce l'ho, e che se ce l'avessi, gli scalpellerei le gengive con un martello pneumatico se solo torcesse un pelo al micio; ma siccome questo sito accoglie tutto, ma proprio tutto (o quasi), vi presento anche questa sua "canzone" (la quale non so se abbia o meno una musica, ma la cosa non ha molta importanza), sperando che sia la prima e l'ultima. Ma non nutro eccessive... (continuer)
C’era una volta, in una piazza enorme
(continuer)
16/8/2006 - 00:47




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