La Giulia
[1974]
Parole e musica di Tiziano Zubani
Dallo spettacolo “28 maggio, Piazza della Loggia. 1974-2006: voci e musiche per la strage”
Canzone in morte, anzi, in vita di Giulietta Banzi Bazoli (Brescia, 1940 – Brescia, 1974), insegnante di francese, militante di Avanguardia Operaia, dirigente e fondatrice della CGIL Scuola, uccisa con altre sette persone dalla bomba fatta esplodere dai fascisti in Piazza della Loggia a Brescia proprio nel corso di una manifestazione antifascista.
Sono giusto 41 anni ad oggi e ancora non c’è nessun colpevole.
Parole e musica di Tiziano Zubani
Dallo spettacolo “28 maggio, Piazza della Loggia. 1974-2006: voci e musiche per la strage”
Canzone in morte, anzi, in vita di Giulietta Banzi Bazoli (Brescia, 1940 – Brescia, 1974), insegnante di francese, militante di Avanguardia Operaia, dirigente e fondatrice della CGIL Scuola, uccisa con altre sette persone dalla bomba fatta esplodere dai fascisti in Piazza della Loggia a Brescia proprio nel corso di una manifestazione antifascista.
Sono giusto 41 anni ad oggi e ancora non c’è nessun colpevole.
Che bela la Giulia che bela
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/5/2015 - 14:52
Il dubbio
[1977 - Riproposizione del 2010]
Testo e musica del Nuovo Canzoniere Bresciano
"Il brano lo abbiamo scritto nel 1977, lo abbiamo ripreso riscoprendone l'attualità. Abbiamo solo aggiunto e sostituito, esattamente, quattro parole che riguardano nomi e fatti dei nostri tempi. (NCB)"
Ed è una bella, una bellissima canzone, questo "Dubbio" del Nuovo Canzoniere Bresciano. Nata in un anno bello e strano, meraviglioso e drammatico: quel 1977 dove tutto parve cambiare, e che invece del cambiamento recò probabilmente la tomba di tutta una generazione, e il dissolvimento di un decennio irripetibile. Sì, una bella canzone; ma devo comunque esprimere una mia critica di fondo.
Riprenderla adesso, questa canzone, in questi anni di trionfo del nuovo fascismo, del conformismo più bieco, della repressione sistematica di ogni più autentica spinta di vita e di cambiamento può essere, sì, giusto e doveroso;... (continuer)
Testo e musica del Nuovo Canzoniere Bresciano
"Il brano lo abbiamo scritto nel 1977, lo abbiamo ripreso riscoprendone l'attualità. Abbiamo solo aggiunto e sostituito, esattamente, quattro parole che riguardano nomi e fatti dei nostri tempi. (NCB)"
Ed è una bella, una bellissima canzone, questo "Dubbio" del Nuovo Canzoniere Bresciano. Nata in un anno bello e strano, meraviglioso e drammatico: quel 1977 dove tutto parve cambiare, e che invece del cambiamento recò probabilmente la tomba di tutta una generazione, e il dissolvimento di un decennio irripetibile. Sì, una bella canzone; ma devo comunque esprimere una mia critica di fondo.
Riprenderla adesso, questa canzone, in questi anni di trionfo del nuovo fascismo, del conformismo più bieco, della repressione sistematica di ogni più autentica spinta di vita e di cambiamento può essere, sì, giusto e doveroso;... (continuer)
Abbiamo solo il dubbio da difendere
(continuer)
(continuer)
25/5/2010 - 17:50
Ninna nanna della guerra
Da "Memorie resistenti" [2005]
Testo e musica di Gigi Modiano - NCB
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB
Shamira trascina i suoi passi disperati
tra le macerie di questa lontana città d’oriente
stringe a sè le mani e piange
piange la pietà della sua gente massacrata
mentre una falce di luna
implacabile illumina l’orrore,
i feriti abbandonati alla loro agonia
i morti lasciati soli nella loro crudeltà mortale
senza una mano indulgente che possa accarezzarne gli occhi
Falluja chiede aiuto,
urla tra le acque del fiume Eufrate
che scorre portando con sé centinaia di persone
Falluja piange tra il sordo rumore delle bombe assassine
e un vecchio fuggito all’orrore urla:
Un po’ di misericordia per dio,
Un po’ di misericordia
Shamira aspira l’aria di questo giorno abbandonato
non ritrova il profumo della dolce terra di Babilonia
trattiene le lacrime dietro... (continuer)
Testo e musica di Gigi Modiano - NCB
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB
Shamira trascina i suoi passi disperati
tra le macerie di questa lontana città d’oriente
stringe a sè le mani e piange
piange la pietà della sua gente massacrata
mentre una falce di luna
implacabile illumina l’orrore,
i feriti abbandonati alla loro agonia
i morti lasciati soli nella loro crudeltà mortale
senza una mano indulgente che possa accarezzarne gli occhi
Falluja chiede aiuto,
urla tra le acque del fiume Eufrate
che scorre portando con sé centinaia di persone
Falluja piange tra il sordo rumore delle bombe assassine
e un vecchio fuggito all’orrore urla:
Un po’ di misericordia per dio,
Un po’ di misericordia
Shamira aspira l’aria di questo giorno abbandonato
non ritrova il profumo della dolce terra di Babilonia
trattiene le lacrime dietro... (continuer)
Occhi scuri che guardano il cielo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/5/2006 - 14:44
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
anonyme
[1915-1916]
Musica: Ernesto De Curtis, per la canzone "Sona, Chitarra"
Canto di protesta risalente al primo conflitto mondiale, raccolto da Roberto Leydi ad Alfonsine, in provincia di Ravenna.
Canto di protesta contro le terribili condizioni della guerra in cui, per conquistare pochi metri di terra, si devono perdere tanti compagni.
Fu scritto probabilmente tra il 16/12/1915 (episodio della "Trincea dei raggi" o "dei razzi", che gli eroici fanti della Brigata Sassari riuscirono a conquistare con un assalto alla baionetta), ed il 29/3/1916 (quinta battaglia dell'Isonzo).
Questa canzone, dalla melodia assai suggestiva, tuttora è suonata a valzer nelle Quattro Province (Piacenza, Genova, Alessandria e Pavia) con strumenti tradizionali come piffero (oboe popolare ad ancia doppia) fisarmonica cromatica e cornamusa.
Canto della Grande Guerra composto sull’aria della canzonetta napoletana... (continuer)
Musica: Ernesto De Curtis, per la canzone "Sona, Chitarra"
Canto di protesta risalente al primo conflitto mondiale, raccolto da Roberto Leydi ad Alfonsine, in provincia di Ravenna.
Canto di protesta contro le terribili condizioni della guerra in cui, per conquistare pochi metri di terra, si devono perdere tanti compagni.
Fu scritto probabilmente tra il 16/12/1915 (episodio della "Trincea dei raggi" o "dei razzi", che gli eroici fanti della Brigata Sassari riuscirono a conquistare con un assalto alla baionetta), ed il 29/3/1916 (quinta battaglia dell'Isonzo).
Questa canzone, dalla melodia assai suggestiva, tuttora è suonata a valzer nelle Quattro Province (Piacenza, Genova, Alessandria e Pavia) con strumenti tradizionali come piffero (oboe popolare ad ancia doppia) fisarmonica cromatica e cornamusa.
Canto della Grande Guerra composto sull’aria della canzonetta napoletana... (continuer)
Non ne parliamo di questa guerra
(continuer)
(continuer)
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Testo e musica di Tiziano Zubani [NCB]
Scarica il libretto completo dal Sito del NCB
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"A 14 anni appena compiuti sono andata in fabbrica, ed è stato terribile andare là dentro. Il senso di oppressione che ho provato quando i cancelli si sono chiusi dietro di me. Invece dell’aria dei prati, invece di tutti i sogni che
aveva fatto sui miei studi, sulla mia vita libera…, mi son sentita chiudere dietro quelle inferriate come di una prigione. La vita di fabbrica era terribile. Mi mancava il respiro in mezzo a tutta quella polvere. Lavoravo come le altre apprendiste, non alle macchine ma alla preparazione. Aiutavo a preparare il cotone per filare e così ho continuato per un anno. Poi ho avuto anch’io la mia macchina. Ricordo quel giorno: è stata una grande emozione. Mi hanno dato due telai. Ero felice di avere qualche cosa che fosse mia, qualche cosa di cui... (continuer)