די נאַכט
ס'איז קײנער מיט מיר אין דער נאַכט,
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envoyé par Bernart Bartleby 2/11/2016 - 22:27
Parcours:
Camps d'extermination
Traduzione italiana di Claudio Canal dal suo Tutti mi chiamano Ziamele: musiche yiddish”, Editrice La Giuntina 1990.
LA NOTTE
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envoyé par Bernart Bartleby 2/11/2016 - 22:40
Lamento per i bambini di Beslan e gli altri
[2005]
Parole e musica di Claudio Canal
Con Simona Sordo (voce), Claudio Canal (organo), Daniele Ughetto (basso elettrico)
Presentato il 19 febbraio 2005 presso il Tempio Valdese di Torino
A Beslan, Ossezia del Nord, il 1 settembre 2004 un grosso commando di fondamentalisti islamici ceceni agli ordini del militante islamista e leader indipendentista ceceno Šamil Basaev (1965-2006) occupò una scuola della città, sequestrando 1200 persone, moltissimi i bambini. Gli obiettivi dell'azione erano costringere il governo russo a porre fine all'occupazione militare della Cecenia e fomentare, attraverso un'azione terroristica particolarmente efferata ed odiosa, l'estendersi del conflitto etnico e religioso in tutto il Caucaso.
Il 3 settembre, dopo aver anche attuato un feroce controsequestro di uomini, donne e bambini ceceni in una base nei pressi di Grozny, le forze speciali russe fecero irruzione... (continuer)
Parole e musica di Claudio Canal
Con Simona Sordo (voce), Claudio Canal (organo), Daniele Ughetto (basso elettrico)
Presentato il 19 febbraio 2005 presso il Tempio Valdese di Torino
A Beslan, Ossezia del Nord, il 1 settembre 2004 un grosso commando di fondamentalisti islamici ceceni agli ordini del militante islamista e leader indipendentista ceceno Šamil Basaev (1965-2006) occupò una scuola della città, sequestrando 1200 persone, moltissimi i bambini. Gli obiettivi dell'azione erano costringere il governo russo a porre fine all'occupazione militare della Cecenia e fomentare, attraverso un'azione terroristica particolarmente efferata ed odiosa, l'estendersi del conflitto etnico e religioso in tutto il Caucaso.
Il 3 settembre, dopo aver anche attuato un feroce controsequestro di uomini, donne e bambini ceceni in una base nei pressi di Grozny, le forze speciali russe fecero irruzione... (continuer)
Questo è un lamento, non un requiem.
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envoyé par Bernart Bartleby 27/10/2016 - 23:26
Parcours:
Guerre de Tchètchénie, Violence sur l'enfance
Penso che sarebbe giusto aggiungerla anche la percorso sulla Violenza sull'infanzia...
B.B. 28/10/2016 - 08:13
E' stato fatto. Poi, per chiarire il "mistero della foto": nella stringa era presente un altrettanto misterioso "èhttp" al posto di "http". Salud.
Riccardo Venturi 28/10/2016 - 08:26
Grazie Riccardo. Nessun mistero, sono io che sono un picciu: la "è" è sullo stesso tasto della "["!
Ho trovato in Rete moltissime foto terribili relative al massacro di Beslan... Ho preferito proporre questa, con l'edificio della scuola lasciato come allora e trasformato in luogo del ricordo.
Beslan, una dei tanti orrori di cui si è macchiato lo Czar Vladimir Putin, un individuo che ha saputo abilmente, più di altri, alimentarsi e rafforzarsi col tutto il sangue che ha versato. E anche grazie al sostegno, all'indifferenza e all'oblìo concessigli dai paesi "democratici" e dalle loro pubbliche opinioni.
Ho trovato in Rete moltissime foto terribili relative al massacro di Beslan... Ho preferito proporre questa, con l'edificio della scuola lasciato come allora e trasformato in luogo del ricordo.
Beslan, una dei tanti orrori di cui si è macchiato lo Czar Vladimir Putin, un individuo che ha saputo abilmente, più di altri, alimentarsi e rafforzarsi col tutto il sangue che ha versato. E anche grazie al sostegno, all'indifferenza e all'oblìo concessigli dai paesi "democratici" e dalle loro pubbliche opinioni.
B.B. 28/10/2016 - 08:53
Qualche settimana fa ci sono state le elezioni per la Duma, alle quali non partecipa praticamente nessuno perché in Russia a quanto pare si pensa a tutt'altro.
Le alternative a Russia Unita (54% dei voti) comunque non mancavano, e dal Partito Comunista in poi hanno schierato programmi ed individui ancora più intransigenti con la sola eccezione di alcune formazioni liberali ed atlantiste. Sulle più creative tra esse l'opinione pubblica "occidentale" è stata informata in modo dettagliato per anni, al punto che in "Occidente" si tende a pensare -sicuramente con qualche ragione- che il democratismo russo si compendi di ragazze con pochi vestiti addosso, cui fanno da contraltare giovani donne poco vestite, donzelle seminude, fanciulle in deshabillé, squinzie in mutande (o senza) e via sciorinando.
Ecco, le alternative meno sanguinarie, meno indifferenti e meno obliose rappresentative di un... (continuer)
Le alternative a Russia Unita (54% dei voti) comunque non mancavano, e dal Partito Comunista in poi hanno schierato programmi ed individui ancora più intransigenti con la sola eccezione di alcune formazioni liberali ed atlantiste. Sulle più creative tra esse l'opinione pubblica "occidentale" è stata informata in modo dettagliato per anni, al punto che in "Occidente" si tende a pensare -sicuramente con qualche ragione- che il democratismo russo si compendi di ragazze con pochi vestiti addosso, cui fanno da contraltare giovani donne poco vestite, donzelle seminude, fanciulle in deshabillé, squinzie in mutande (o senza) e via sciorinando.
Ecco, le alternative meno sanguinarie, meno indifferenti e meno obliose rappresentative di un... (continuer)
Io non sto con Oriana 1/11/2016 - 12:46
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[1929]
Una canzone scritta nel 1929 a New York da due immigrati dall'Europa dell'est, ebrei. Si tratta di
Aaron Domnits (versi), proveniente forse dalla Bielorussia, e Mikhl Gelbart (musica), proveniente da Łódź, in Polonia, l'autore di מחנות גײען e di molte altre canzoni yiddish.
Chiedo ovviamente (ed umilmente) aiuto a Riccardo per il testo yiddish, che ho trovato qui ma solo come file d'immagine in formato png.
Propongo poi di seguito una traslitterazione in caratteri latini (anche questa da verificare) e una traduzione francese, trovate sempre alla pagina indicata. La traduzione italiana l'ho trovata invece su “Tutti mi chiamano Ziamele: musiche yiddish” di Claudio Canal
Trovo la canzone interpretata da:
Shoshana Kalisch, nel disco collettivo “We Died in Hell—They Called it Passchendaele” del 1993;
June Tabor (ma credo si tratti di un adattamento in inglese) nel suo... (continuer)