[2010]
Scritta da Jean Smith e David Lester, il duo canadese noto come Mecca Normal, attivo dal 1984.
Un singolo che non mi pare sia mai stato incluso in un album
Così come ho attribuito Le monde est fou non al suo autore o interprete ma alla sua protagonista, la poetessa franco canadese Huguette Gaulin, voglio attribuire questa non ai loro autori, i Mecca Normal, ma a Mark David Ritscher, per gli amici Malachi, musicista e ingegnere del suono nativo del North Dakota ma residente a Chicago.
Impegnato in molti progetti di jazz e musica sperimentale, Malachi era altrettanto impegnato contro la guerra, tanto che fu arrestato un paio di volte nel corso di manifestazioni. Fu l’ingiusta e fraudolenta invasione statunitense dell’Iraq nel 2003 a rendere le convinzioni politiche di Malachi Ritscher ancora più radicali.
Ai primi di novembre del 2006 pubblicò sul suo sito uno scritto in cui esponeva... (continuer)
And camera goes click and you press record (continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/3/2016 - 14:58
“[…] Here is the statement I want to make: if I am required to pay for your barbaric war, I choose not to live in your world. I refuse to finance the mass murder of innocent civilians, who did nothing to threaten our country. I will not participate in your charade - my conscience will not allow me to be a part of your crusade. There might be some who say "it's a coward's way out" - that opinion is so idiotic that it requires no response. From my point of view, I am opening a new door. […]”
La lista delle auto immolazioni per ragioni politiche avvenute negli ultimi 50 anni è molto lunga e forse nemmeno esuastiva.
La maggior parte di coloro che, a partire dagli anni 60, hanno scelto di accendersi come torce in segno di estrema protesta contro le persecuzioni e le guerre sono monaci o ex monaci buddisti, molti i tibetani, soprattutto negli ultimi anni. Che di costoro non si parli è normale: in Cina vige una dittatura severa, se non feroce, e il Tibet è sotto occupazione cinese…
Che però pressochè nessuno ricordi il sacrificio di Alice Herz, Norman Morrison, Roger Allen LaPorte, Florence Beaumont, George Winne, Jr., Huguette Gaulin, Gregory D. Levey, Malachi Ritscher e altri ancora di cui nemmeno i nomi sono restati come flebile traccia nella Rete, che di costoro - non tantissimi, ma parecchi – non sia facile neppure reperire una fotografia mi pare davvero un’enormità…
Ciao Bernart, ho dedicato una canzone a Norman Morrison.. l'ho aggiunta ieri al sito.. si intitola "17 Words".
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Andrea
Innanzitutto, ti ringrazio Andrea per aver raccolto, addirittura con una nuova canzone, la mia richiesta di attenzione sulle storie, sempre misconosciute, di coloro che nostro Occidente hanno attuato l'estrema forma di protesta dell'auto-immolazione, un'azione che stentiamo a comprendere per tanti motivi, anche per la nostra relazione ormai molto distaccata con la sofferenza e la morte.
Più tardi leggerò ed ascolterò con attenzione il vostro brano e ti dirò senz'altro cosa ne penso.
In effetti si tratta di un gesto sicuramente estremo per la nostra società, credo anche per il giudizio della tradizione cristiano/cattolica riguardo al suicidio.
Anche a me ha colpito molto... ho iniziato ad interessarmi al tema nel modo credo più banale: la celebre foto di Malcolm Browne, che immagino abbia avuto un'eco forte negli stati uniti del tempo... probabilmente "ispirando" i successivi sacrifici "occidentali" che ricordi sopra.
Scritta da Jean Smith e David Lester, il duo canadese noto come Mecca Normal, attivo dal 1984.
Un singolo che non mi pare sia mai stato incluso in un album
Così come ho attribuito Le monde est fou non al suo autore o interprete ma alla sua protagonista, la poetessa franco canadese Huguette Gaulin, voglio attribuire questa non ai loro autori, i Mecca Normal, ma a Mark David Ritscher, per gli amici Malachi, musicista e ingegnere del suono nativo del North Dakota ma residente a Chicago.
Impegnato in molti progetti di jazz e musica sperimentale, Malachi era altrettanto impegnato contro la guerra, tanto che fu arrestato un paio di volte nel corso di manifestazioni. Fu l’ingiusta e fraudolenta invasione statunitense dell’Iraq nel 2003 a rendere le convinzioni politiche di Malachi Ritscher ancora più radicali.
Ai primi di novembre del 2006 pubblicò sul suo sito uno scritto in cui esponeva... (continuer)