Les Kurdes nous défendent tous
par Charb directeur de Charlie Hebdo 22/10/2014
«Je ne suis pas kurde, je ne connais pas un mot de kurde, je serais incapable de citer un nom d’auteur kurde. La culture kurde
m’est totalement étrangère. Ah, si ! il m’est arrivé de manger kurde… Passons. Aujourd’hui, je suis kurde. Je pense kurde, je parle kurde, je
chante kurde, je pleure kurde. Les Kurdes assiégés en Syrie ne sont pas des Kurdes, ils sont l’humanité qui résiste aux ténèbres. Ils défendent leur vie, leur famille, leur pays, mais qu’ils le veuillent ou non, ils représentent le seul rempart contre l’avancée de l’“État islamique”. Ils nous défendent tous, non pas contre un islam fantasmé que ne représentent pas les terroristes de Daech, mais contre le
gangstérisme le plus barbare. Comment la prétendue coalition contre les égorgeurs serait-elle crédible, alors que, pour des
raisons différentes,... (continuer)
par Charb directeur de Charlie Hebdo 22/10/2014
«Je ne suis pas kurde, je ne connais pas un mot de kurde, je serais incapable de citer un nom d’auteur kurde. La culture kurde
m’est totalement étrangère. Ah, si ! il m’est arrivé de manger kurde… Passons. Aujourd’hui, je suis kurde. Je pense kurde, je parle kurde, je
chante kurde, je pleure kurde. Les Kurdes assiégés en Syrie ne sont pas des Kurdes, ils sont l’humanité qui résiste aux ténèbres. Ils défendent leur vie, leur famille, leur pays, mais qu’ils le veuillent ou non, ils représentent le seul rempart contre l’avancée de l’“État islamique”. Ils nous défendent tous, non pas contre un islam fantasmé que ne représentent pas les terroristes de Daech, mais contre le
gangstérisme le plus barbare. Comment la prétendue coalition contre les égorgeurs serait-elle crédible, alors que, pour des
raisons différentes,... (continuer)
Qualche indicazione su questa canzone in preparazione di una traduzione completa:
a) Le lingue sono tre: curdo, turco e arabo.
b) La traduzione indicata nell'introduzione si riferisce esclusivamente all'ultima strofa in lingua turca.
c) Dal testo è stata eliminata la dicitura "sözler" che, in turco, significa semplicemente "parole, testo".
d) Nel testo, le prime due strofe sono in lingua curda, la terza è in turco, la quarta in arabo e la quinta e ultima (quella tradotta) è di nuovo in turco.
a) Le lingue sono tre: curdo, turco e arabo.
b) La traduzione indicata nell'introduzione si riferisce esclusivamente all'ultima strofa in lingua turca.
c) Dal testo è stata eliminata la dicitura "sözler" che, in turco, significa semplicemente "parole, testo".
d) Nel testo, le prime due strofe sono in lingua curda, la terza è in turco, la quarta in arabo e la quinta e ultima (quella tradotta) è di nuovo in turco.
Riccardo Venturi 30/1/2015 - 00:14
DOPO GLI ACCORDI PETROLIFERI TRA CURDI E USA: SITUAZIONE DISPERATA O SOLO CONFUSA?
(Gianni Sartori)
Preferivo esimermi. Attendere che ulteriori sviluppi spostassero altrove il problema – anzi i problemi, molteplici – e la situazione evolvesse – o degenerasse - al punto che tutto veniva rimesso in discussione (a volte capita, è già capitato).
Invece...invece comincio da un aspetto secondario.
Devo amaramente constatare che proprio non c'è speranza di salvezza – nemmeno tardiva - per quella parte della Sinistra nostrana che ha scelto definitivamente – magari richiamandosi a una presunta coerenza ideologica m-l - la geopolitica, gli schieramenti (per capirci, stare sempre e comunque con la Russia, la Cina, Assad, magari anche Teheran...se continua così pure Erdogan, temo) a scapito del Diritto dei popoli. Pur con tutte le contraddizioni e incongruenze che lo caratterizzano (vedi le strumentalizzazioni... (continuer)
Gianni Sartori 30/8/2020 - 21:56
Gianni Sartori 19/12/2020 - 13:39
L’AIA: GIOVANI CURDI ENTRANO NELLA SEDE DELL’ORGANIZZAZIONE PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI CHIMICHE (OPCW)
Gianni Sartori
Il 3 dicembre una cinquantina di appartenenti a TCS e TEKO-JIN (i movimenti delle Gioventù Curde in Europa) hanno voluto denunciare con un atto spettacolare di disobbedienza civile l’utilizzo di armi chimiche (un crimine di guerra secondo le Convenzioni internazionali) da parte dell’esercito turco nel Kurdistan del Sud (in territorio iracheno) e il sostanziale silenzio delle agenzie internazionali.
L’Aia, nei Paesi Bassi, è stata teatro di un vero e proprio assalto al palazzo dove risiede l’Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW), oggetto il 16 novembre di un’analoga manifestazione alla cui conclusione uno striscione di denuncia veniva appeso alla facciata.
Come ha precisato un esponente di TCS l’occasione era stata fornita dallo svolgimento del... (continuer)
Gianni Sartori 5/12/2021 - 16:54
L’ASSALTO AL CARCERE FORSE ORCHESTRATO DA ANKARA E DAMASCO
Gianni Sartori
Lo davamo per scontato. Intravedere dietro l’attacco di Daesh al carcere di Sina (nel quartiere di Gweiran/Xiwêran della città di Hassaké) la complicità di Ankara era tutto meno che un esercizio di fantasia. Ma a quanto sembra la manina inopportuna non era l’unica.
In base ai primi accertamenti, le fonti curde hanno denunciato un ruolo, oltre che dell’intelligence turca, anche di quella siriana.
Iniziato il 20 gennaio, l’assalto operato dallo Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Daesh) veniva se non stroncato sul nascere, perlomeno ridotto ai minimi termini. Purtroppo aveva avuto il tempo di provocare “danni collaterali” non irrilevanti. Sono almeno una cinquantina (ma il bilancio potrebbe accrescersi) i caduti tra membri di FDS, Asayish e civili curdi accorsi volontariamente per contrastare l’operazione jihadista.
Dopo... (continuer)
Gianni Sartori 25/1/2022 - 14:49
NEL ROJAVA CONTINUA LO STILLICIDIO: ALTRI CURDI (COMBATTENTI E CIVILI) ASSASSINATI DAI DRONI TURCHI
Gianni Sartori
Non è semplice seguire il quasi quotidiano stillicidio di attacchi turchi contro i curdi in zone densamente popolate del Rojava (nonostante gli accordi del 2019, sottoscritti da USA e Russia in quanto garanti, per un cessate-il-fuoco). Tra i feriti che soccombono nei giorni successivi in qualche ospedale e i comunicati delle FDS che rivelano i nomi delle vittime identificate, si rischia semplicemente di perdere il conto.
Nell’ultimo, per ora, massacro operato dall’esercito di Ankara (il 10 agosto nel villaggio di Mulla Sibat, nei pressi di a Qamishlo) hanno perso la vita due combattenti delle Forze Democratiche Siriane (Djwar Kobani e Jia Qamishlo) e un civile (Adeeb Youssef) che si prodigava per soccorrerli.
Contemporaneamente l’esercito turco bombardava ripetutamente una... (continuer)
Gianni Sartori
Non è semplice seguire il quasi quotidiano stillicidio di attacchi turchi contro i curdi in zone densamente popolate del Rojava (nonostante gli accordi del 2019, sottoscritti da USA e Russia in quanto garanti, per un cessate-il-fuoco). Tra i feriti che soccombono nei giorni successivi in qualche ospedale e i comunicati delle FDS che rivelano i nomi delle vittime identificate, si rischia semplicemente di perdere il conto.
Nell’ultimo, per ora, massacro operato dall’esercito di Ankara (il 10 agosto nel villaggio di Mulla Sibat, nei pressi di a Qamishlo) hanno perso la vita due combattenti delle Forze Democratiche Siriane (Djwar Kobani e Jia Qamishlo) e un civile (Adeeb Youssef) che si prodigava per soccorrerli.
Contemporaneamente l’esercito turco bombardava ripetutamente una... (continuer)
Gianni Sartori 11/8/2022 - 11:39
ANCORA BOMBE TURCHE SUL ROJAVA
Gianni Sartori
Sia come sia, alla fine il criminale attentato di Istanbul del 13 novembre (su cui aleggia il legittimo sospetto di un’operazione da manuale di “strategia della tensione” del tipo “falsa bandiera”) ha fornito a Erdogan il pretesto che gli mancava. Consentendogli di rompere gli indugi e riprendere i bombardamenti sul nord della Siria in maniera estesa e intensiva.
Già nella tarda serata del 19 novembre fonti locali denunciavano come diverse località curde in aree frontaliere con la Turchia fossero bersaglio dell’aviazione turca.
In particolare nelle regioni di Kobane, Tirbespiye, Derik e Shehba.
Stessa musica nel nord dell’Iraq (Bashur) dove i caccia di Erdogan colpivano le regioni di Qandil, Shengal e Sulaymaniyah.
Più intensi comunque - almeno in questa fase - i bombardamenti nel nord della Siria dove si sono protratti incessantemente... (continuer)
Gianni Sartori
Sia come sia, alla fine il criminale attentato di Istanbul del 13 novembre (su cui aleggia il legittimo sospetto di un’operazione da manuale di “strategia della tensione” del tipo “falsa bandiera”) ha fornito a Erdogan il pretesto che gli mancava. Consentendogli di rompere gli indugi e riprendere i bombardamenti sul nord della Siria in maniera estesa e intensiva.
Già nella tarda serata del 19 novembre fonti locali denunciavano come diverse località curde in aree frontaliere con la Turchia fossero bersaglio dell’aviazione turca.
In particolare nelle regioni di Kobane, Tirbespiye, Derik e Shehba.
Stessa musica nel nord dell’Iraq (Bashur) dove i caccia di Erdogan colpivano le regioni di Qandil, Shengal e Sulaymaniyah.
Più intensi comunque - almeno in questa fase - i bombardamenti nel nord della Siria dove si sono protratti incessantemente... (continuer)
Gianni Sartori 20/11/2022 - 18:48
Tencere tava havası
Aria di pentole e padelle
da Kelebekler di Miguel Martínez.*
Tortuga ha un blog che si chiama Inizio dalla fine. Migrazioni al confine fra reale e immaginario, e invece inizia dall’inizio: insomma, il primo post che vedi è il più vecchio.
Inizio dalla fine è sicuramente molto in sintonia con la parte del nostro blog che abbiamo intitolato mundus imaginalis in onore di Henry Corbin.
Da due video di cui si era parlato nei commenti del nostro blog, Tortuga ha tirato fuori questo testo, che le rubiamo integralmente in cambio di un poco costoso grazie!**
Ricordiamo che abbiamo già presentato qui due brani dei Kardeş Türküler, con Tencere tava havasi, torniamo per la terza volta a questo gruppo.
Tortuga ha prima tradotto il testo di “Tencere tava havası” dall’inglese dei sottotitoli, poi lo abbiamo riguardato insieme, confrontando con l’originale turco; infine, lei ha riscritto il tutto in... (continuer)
da Kelebekler di Miguel Martínez.*
Tortuga ha un blog che si chiama Inizio dalla fine. Migrazioni al confine fra reale e immaginario, e invece inizia dall’inizio: insomma, il primo post che vedi è il più vecchio.
Inizio dalla fine è sicuramente molto in sintonia con la parte del nostro blog che abbiamo intitolato mundus imaginalis in onore di Henry Corbin.
Da due video di cui si era parlato nei commenti del nostro blog, Tortuga ha tirato fuori questo testo, che le rubiamo integralmente in cambio di un poco costoso grazie!**
Ricordiamo che abbiamo già presentato qui due brani dei Kardeş Türküler, con Tencere tava havasi, torniamo per la terza volta a questo gruppo.
Tortuga ha prima tradotto il testo di “Tencere tava havası” dall’inglese dei sottotitoli, poi lo abbiamo riguardato insieme, confrontando con l’originale turco; infine, lei ha riscritto il tutto in... (continuer)
Bir öyle bir böyle kelamlardan, yasaklardan
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/9/2014 - 00:27
Kelebekler, 21 luglio 2014
MELODIA SU PENTOLE E PADELLE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/9/2014 - 01:04
From Greece to Turkey, Solidarity to Grup Yorum
Αθήνα 13 Μαΐου 2020…
Στο κατώφλι του Ηρωδείου, στη σκιά της Ακρόπολης, μια μοναδική πράξη αγάπης και αλληλεγγύης προς τους άγρια διωκόμενους Τούρκους μουσικούς και ηθοποιούς του “Grup Yorum”, υπό την αιγίδα της νεοσύστατης πρωτοβουλίας καλλιτεχνών #SupportArtWorkers.
Πάνω από 120 Έλληνες μουσικοί, τραγουδιστές, ηθοποιοί, ηχολήπτες και εικονολήπτες ερμήνευσαν και απαθανάτισαν το “Tencere Τava Ηavası” των Kardeş Türküler στη μνήμη των απεργών πείνας Helin Bölek, Mustafa Koçak και İbrahim Gökçek, που πέθαναν μαχόμενοι για την ελευθερία της έκφρασής τους απέναντι στο απάνθρωπο καθεστώς του Ερντογάν.
Athens, May 13, 2020
At the entrance of Herodeion, in the shadow of Acropolis, a unique act of love and solidarity to the brutally persecuted Turkish musicians and actors of "Grup Yorum", under the newly formed #SupportArtWorkers artists' initiative.
More... (continuer)
Αθήνα 13 Μαΐου 2020…
Στο κατώφλι του Ηρωδείου, στη σκιά της Ακρόπολης, μια μοναδική πράξη αγάπης και αλληλεγγύης προς τους άγρια διωκόμενους Τούρκους μουσικούς και ηθοποιούς του “Grup Yorum”, υπό την αιγίδα της νεοσύστατης πρωτοβουλίας καλλιτεχνών #SupportArtWorkers.
Πάνω από 120 Έλληνες μουσικοί, τραγουδιστές, ηθοποιοί, ηχολήπτες και εικονολήπτες ερμήνευσαν και απαθανάτισαν το “Tencere Τava Ηavası” των Kardeş Türküler στη μνήμη των απεργών πείνας Helin Bölek, Mustafa Koçak και İbrahim Gökçek, που πέθαναν μαχόμενοι για την ελευθερία της έκφρασής τους απέναντι στο απάνθρωπο καθεστώς του Ερντογάν.
Athens, May 13, 2020
At the entrance of Herodeion, in the shadow of Acropolis, a unique act of love and solidarity to the brutally persecuted Turkish musicians and actors of "Grup Yorum", under the newly formed #SupportArtWorkers artists' initiative.
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adriana 24/5/2020 - 09:47
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- Chansons reliées
Il primo è KaraGüneş (Sole Nero) che ha realizzato già in Italia un tour nel 2013 ed il 27 Ottobre del 2014 inizierà con il suo nuovo tour "Tra barbarie e Rivoluzione" in diverse città dello Stivale. Il brano composto si chiama Kobane'ye (a Kobane).
L'altro brano invece è stato composto dal gruppo musicale Kardeş Türküler e si chiama Rojava. Mentre il primo è privo di parole questo invece comprende delle parole in Turco, Curdo ed Arabo. Ecco cosa dicono le parole che si sentono nel brano:
"Il dolore e la nostalgia sono ovunque
Che è successo agli abitanti di Aleppo, Homs e Hamal?
Che è successo, cosa è stata fatto ai Palestinesi, Siriani, Ezidi ed Armeni?
O voi che spargete la morte nella terra!
In che cielo credete?
Dov'è il vostro cuore, o voi che guardate questo terrificante dolore?"
Due canzoni per Rojava e Kobane