Inno del primo maggio
Versione di Rocco Rosignoli registrata dal vivo il 28 luglio 2024.
Andrea Paoli 12/11/2024 - 11:21
Bella Ciao
anonyme
Nuovo documentatissimo podcast di Rocco Rosignoli su Bella Ciao. Anche su Spotify
Ep. 8 - 25 aprile: Bella Ciao tra storia e leggenda
In questo episodio di Detto per inciso racconteremo storia e leggende della canzone-simbolo della lotta partigiana: Bella ciao.
24/4/2024 - 10:38
Aida
Rino Gaetano e la storia d'Italia
la nuova puntata del podcast di Rocco Rosignoli su questa canzone. Lo trovate anche su Spotify
la nuova puntata del podcast di Rocco Rosignoli su questa canzone. Lo trovate anche su Spotify
Ep. 3 - Rino Gaetano e la storia d'Italia
In questa puntata di Detto Per Inciso parleremo di Rino Gaetano e di quale materiale musicale decide di utilizzare, e come sceglie di farlo, per raccontarci la storia d'Italia nella sua "Aida".
CCG Staff 13/2/2024 - 19:23
La Locomotiva
Podcast con analisi musicale di Rocco Rosignoli
Ep. 1 - Di Guccini, locomotive e poeti con la chitarra!
In questo primo episodio di Detto X Inciso parleremo di Francesco Guccini, di poeti con la chitarra e di alcuni concetti musicali di base: tonica/dominante, maggiore/minore. Il brano preso in esame sarà in particolare "La locomotiva", brano simbolo del maestrone, tratto dal disco "Radici" del 1972.
16/1/2024 - 08:51
Insorgiam!
anonyme
Nuove strofe di Anna Maria Abbattista per l'iniziativa Saremo Coro alla ex Gkn
arrangiamento di Rocco Rosignoli, OltreCoro
Non è un caso che la lotta Gkn sia anche “un coro”, “Occupiamola”.
Non è un caso che il suo motto “Insorgiamo” sia anche una canzone partigiana.
Non è un caso che a trenta giorni dai licenziamenti e forse dalla chiusura definitiva di questa nostra lotta, la fabbrica decida di “essere coro” .
Questo meccanismo “impersonale” di trasmissione della storia, di narrazione delle sue vicende attraverso canzoni, musica, cori, è in verità tutt’altro che impersonale. Si compone degli sforzi di milioni di persone, ognuna delle uali gioca un ruolo, piccolo o grande, inconsapevole o consapevole, organico o estemporaneo.
Così con questo evento, vogliamo anche omaggiare quel movimento di cori che è stato anche nostra
rete di solidarietà e che nel tempo, variando Interpreti, numeri, luoghi fisici, canta, tramanda, ricorda, sostiene.
Siamo voci che si uniscono. E non è poco.
arrangiamento di Rocco Rosignoli, OltreCoro
Non è un caso che la lotta Gkn sia anche “un coro”, “Occupiamola”.
Non è un caso che il suo motto “Insorgiamo” sia anche una canzone partigiana.
Non è un caso che a trenta giorni dai licenziamenti e forse dalla chiusura definitiva di questa nostra lotta, la fabbrica decida di “essere coro” .
Questo meccanismo “impersonale” di trasmissione della storia, di narrazione delle sue vicende attraverso canzoni, musica, cori, è in verità tutt’altro che impersonale. Si compone degli sforzi di milioni di persone, ognuna delle uali gioca un ruolo, piccolo o grande, inconsapevole o consapevole, organico o estemporaneo.
Così con questo evento, vogliamo anche omaggiare quel movimento di cori che è stato anche nostra
rete di solidarietà e che nel tempo, variando Interpreti, numeri, luoghi fisici, canta, tramanda, ricorda, sostiene.
Siamo voci che si uniscono. E non è poco.
INSORGIAM
(continuer)
(continuer)
2/12/2023 - 21:41
Inno della rivolta, o Inno del Molinari
Scrive Rocco Rosignoli:
In realtà qualcuno deve averglielo fatto notare perché in questo video (a 16:54) riporta correttamente titolo e autore
Nel suo nuovo cd Guccini pubblica tante canzoni popolari e di matrice politica che hanno influenzato il suo modo di scrivere. In particolare una canzone, che lui chiama “Nel fosco fin dal secolo morente”, è la “mamma” de La Locomotiva. Guccini sostiene di non essere mai riuscito a scoprire da dove arrivasse questa canzone. L’enigma in realtà è di facile soluzione, basterebbe una ricerca online, su Canzoni Contro la Guerra o Il Deposito, ma forse anche solo su Wikipedia, la canzone è famosissima.
Ma anche sul cartaceo la storia della canzone è ben documentata: basta questo bel libro di Vettori di canzoni di protesta, un classicone degli anni ‘70, per scoprire che il testo ha un autore preciso, Luigi Molinari, e che il suo vero titolo è “Inno della rivolta”.
Non dico che fosse tenuto a saperlo… ma magari qualcuno non poteva cercargliele su Google queste info?
Ma anche sul cartaceo la storia della canzone è ben documentata: basta questo bel libro di Vettori di canzoni di protesta, un classicone degli anni ‘70, per scoprire che il testo ha un autore preciso, Luigi Molinari, e che il suo vero titolo è “Inno della rivolta”.
Non dico che fosse tenuto a saperlo… ma magari qualcuno non poteva cercargliele su Google queste info?
In realtà qualcuno deve averglielo fatto notare perché in questo video (a 16:54) riporta correttamente titolo e autore
27/11/2022 - 18:08
The Night Comes On
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
SCENDE LA NOTTE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 19/11/2022 - 11:34
Leonard Cohen: The Stranger Song
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Si prosegue con “Canzone Dello Straniero” (“The Stranger Song”) che probabilmente non si riferisce solamente alla sfera dell’estraneità affettiva di Cohen ma ne descrive l’identità nomade, l’individuo ebreo è storicamente esiliato per discendenza stessa. Il Levitico, terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, sottintende come anche l’Eterno si dichiari “straniero”, anzi lo straniero assoluto, figura paradigmatica dell’altro da sé. La canzone è un salmo metà biblico e metà picaresco in cui il gioco d’azzardo diventa rituale sacro, indispensabile per l’espiazione. L’immagine del gioco delle carte con le sue tensioni, la sua drammaturgia permanente, i suoi sviluppi psicologici dalla dinamica dubbiosa, si addice perfettamente all’allegoria amorosa. E la fortuna in amore non potrà che restare inevitabilmente delusa per un giocatore alla ricerca della carta vincente, se altro non... (continuer)
CANZONE DELLO STRANIERO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 19/11/2022 - 11:25
Dance Me to the End of Love
Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Ad aprire il disco è “Fino Che L'Amore E’ Vivo” (“Dance Me To The End Of Love”), un piccolo sortilegio vestito di ritmo klezmer. Descrive l’orrore delle agghiaccianti esecuzioni musicali da parte di un’orchestrina di ebrei internati, costretti a suonare per accompagnare i loro compagni introdotti nei forni. Quella musica classica, nell’intenzione dei carnefici nazisti, aveva lo scopo di rappresentare la bellezza della fine della loro vita.
La sensualità e la carnalità di questo testo hanno pochi eguali, le parole mettono in scena la colomba che fu simbolo di salvezza raggiunta per l’Arca di Noè e le tende che rimandano alla tradizione ebraica che vuole i matrimoni celebrati sotto un baldacchino di stoffa, simbolo della casa “nomade” che gli sposi costruiranno assieme. Per Cohen la fine dell’amore ha il significato di termine della vita, la canzone incoraggia a portarlo avanti fino all’estremo... (continuer)
La sensualità e la carnalità di questo testo hanno pochi eguali, le parole mettono in scena la colomba che fu simbolo di salvezza raggiunta per l’Arca di Noè e le tende che rimandano alla tradizione ebraica che vuole i matrimoni celebrati sotto un baldacchino di stoffa, simbolo della casa “nomade” che gli sposi costruiranno assieme. Per Cohen la fine dell’amore ha il significato di termine della vita, la canzone incoraggia a portarlo avanti fino all’estremo... (continuer)
Danza con me sulle arcate in fiamme del violino,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 19/11/2022 - 11:11
Lode all'Inviolato
[1993]
Testo e musica / Lyrics and Music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Franco Battiato
Album / Albumi: Caffè de la Paix
Novembre 1993. Ogni canzone, si dice, racconta una storia; anche quella dal contenuto più concettuale ed astratto, la chanson philosophique o comunque la si voglia chiamare. Può raccontare anche la tua, di storia. E un ricordo, un ricordo preciso che può anche non essere particolare, rilevante, decisivo, tragico o divertente. Solo il ricordo di un momento. Sono alla guida di una scassata Ford Escort bianca e sto passando il casello di Carrara diretto alla Spezia, non ricordo più nemmeno per fare che cosa, e non importa; forse, una semplice e momentanea fuga. La macchina è scassata e vecchia, ma ha un mangiacassette; guidando, da solo, le parole di Lode all'Inviolato: E quanti personaggi inutili ho indossato...io e la mia persona quanti ne ha subiti.... Essere... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and Music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Franco Battiato
Album / Albumi: Caffè de la Paix
Novembre 1993. Ogni canzone, si dice, racconta una storia; anche quella dal contenuto più concettuale ed astratto, la chanson philosophique o comunque la si voglia chiamare. Può raccontare anche la tua, di storia. E un ricordo, un ricordo preciso che può anche non essere particolare, rilevante, decisivo, tragico o divertente. Solo il ricordo di un momento. Sono alla guida di una scassata Ford Escort bianca e sto passando il casello di Carrara diretto alla Spezia, non ricordo più nemmeno per fare che cosa, e non importa; forse, una semplice e momentanea fuga. La macchina è scassata e vecchia, ma ha un mangiacassette; guidando, da solo, le parole di Lode all'Inviolato: E quanti personaggi inutili ho indossato...io e la mia persona quanti ne ha subiti.... Essere... (continuer)
Ne abbiamo attraversate di tempeste...
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/6/2022 - 21:06
Parcours:
Le Diable
Scarborough Fair/Canticle, provided with The Elfin Knight, Whittingham Fair and Rosemary Lane, and with an Appendix on Riddles Wisely Expounded
Versione suonata con chitarra arpa pubblicata da Rocco Rosignoli sul suo canale YouTube.
Basata sulla Child Ballad "The Elfin Knight", "Scarborough Fair /Canticle" non è soltanto una lacerante ballata contro la guerra, ma anche una canzone d'amore impossibile, che ha avuto un ruolo chiave nel film "Il Laureato" di Mike Nichols, 1967.
Basata sulla Child Ballad "The Elfin Knight", "Scarborough Fair /Canticle" non è soltanto una lacerante ballata contro la guerra, ma anche una canzone d'amore impossibile, che ha avuto un ruolo chiave nel film "Il Laureato" di Mike Nichols, 1967.
Don Caramello 18/2/2022 - 16:23
La madre del partigiano
La versione di Rocco Rosignoli precedentemente postata è stata rimossa da youtube. Sul canale del cantautore però è presente questa nuova registrazione live, di qualità decisamente migliore!
Kenny Locci 8/9/2020 - 22:14
A morte la casa Savoia
anonyme
Versione di Rocco Rosignoli e Davide Giromini
Il due giugno in Italia è la Festa della Repubblica. Un giorno che è solitamente pieno della retorica patriottica che stomaca gli internazionalisti. Ma in fin dei conti, un motivo per festeggiare questo giorno ce l'abbiamo anche noi: è pur sempre il giorno in cui la nostra gente ha deciso di salutare per sempre la feccia regnante. Troppo tardi e troppo educatamente, ma l'ha fatto. Io e Davide oggi non festeggiamo la Repubblica, il nostro tricolore acido è una parodia: festeggiamo la cacciata di un Re.
Sophionki 2/6/2020 - 20:46
Questo mio amore (Una cosa già detta), nota anche come Vorrei dirtelo tutto d'un fiato
Andrea Paoli 8/5/2020 - 13:30
דער הױפֿזינגער פֿון װאַרשעװער געטאָ
L'ORGANETTO DEL GHETTO DI VARSAVIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 25/4/2020 - 16:38
Zona rossa
Anteprima della suite Covid19. Nata al momento del primo lockdown nella nostra provincia, questa canzone ha trovato forma e senso durante la lunga quarantena del 2020.
Zona rossa. Zona rossa.
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 18/4/2020 - 09:19
Parcours:
2020-2023: Chansonnier du COVID-19
Gappisti
Dal sito di Rocco Rosignoli:
Aderisco alla chiamata all'unità creativa lanciata da ANPI con una mia canzone ancora inedita (ma che uscirà in disco il mese prossimo). S'intitola "Gappisti". Tra i tanti canti partigiani tramandati, pochi o nessuno riguardano le vicende di coloro che condussero la propria lotta in città. Il motivo si capisce facilmente: chi combatteva in città doveva restare nascosto, silenzioso, non poteva farsi identificare. A differenza di chi combatteva in montagna, non poteva quindi cantare per infondersi forza, per sentirsi parte di un gruppo. Nel suo piccolo, questa canzone vuole riempire questo vuoto con questa canzone, dedicata ai Gappisti. La canzone non racconta un episodio realmente accaduto, ma uno inventato, simile a tanti altri di cui si ha notizia dai libri di storia e dai racconti di chi c'era.
Nel silenzio cittadino nella notte fluorescente
(continuer)
(continuer)
envoyé par Sophionki 16/3/2020 - 18:10
Grabschrift 1919
Versione di Rocco Rosignoli pubblicata sul suo sito e sui social il 15 gennaio 2020. Traduzione e arrangiamento dell’interprete.
EPITAFFIO, 1919
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andrea Paoli 18/1/2020 - 15:21
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
anonyme
4 novembre, trionfo di retorica militaresca, millanteresca, fanfarona e infame. Noi cantiamo contro ogni guerra, contro ogni nazionalismo. Per un mondo di pace e di lavoro.
Rocco Rosignoli
Rocco Rosignoli
4/11/2019 - 22:12
Manifesto metastorico individuale
[2019]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Davide Giromini
Rocco Rosignoli: violino
Matteo Procuranti: Clarinetto
Album / Albumi: Vento nero
“Per vederci un poco chiaro, bevo un litro molto amaro”, cantò il livornese Piero Ciampi retrocedendo il Natale al 24. Ho come l'idea che anche Davide Giromini, che non è livornese ma pur sempre di tormentata costa con alte montagne alle spalle, di vino o di qualcosa di alcoolico ne abbia ingurgitato copiosamente per vederci chiaro, e parecchio, nella Storia. Non è semplice addentrarvisi dentro, non lo è mai stato, e -anche a mio parere- è indubbio che, in tale difficilissima impresa, un po' di roba buona aiuti decisivamente, magari in qualche notte ma non necessariamente, può essere anche mezzogiorno col sole che spacca. Una canzone sulla Storia e sul suo senso più profondo non è certamente roba di ogni giorno,... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Davide Giromini
Rocco Rosignoli: violino
Matteo Procuranti: Clarinetto
Album / Albumi: Vento nero
“Per vederci un poco chiaro, bevo un litro molto amaro”, cantò il livornese Piero Ciampi retrocedendo il Natale al 24. Ho come l'idea che anche Davide Giromini, che non è livornese ma pur sempre di tormentata costa con alte montagne alle spalle, di vino o di qualcosa di alcoolico ne abbia ingurgitato copiosamente per vederci chiaro, e parecchio, nella Storia. Non è semplice addentrarvisi dentro, non lo è mai stato, e -anche a mio parere- è indubbio che, in tale difficilissima impresa, un po' di roba buona aiuti decisivamente, magari in qualche notte ma non necessariamente, può essere anche mezzogiorno col sole che spacca. Una canzone sulla Storia e sul suo senso più profondo non è certamente roba di ogni giorno,... (continuer)
La storia ci appartiene solo in parte,
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 20/9/2019 - 13:02
Tutto si dimentica
[2019]
Album : Tutto si dimentica
Album : Tutto si dimentica
Tutto si dimentica e tu lo sai bene,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 5/5/2019 - 19:47
Primo Maggio di festa
La versione di Rocco Rosignoli, primo maggio 2019:
Dall'album capolavoro "Ho visto anche degli zingari felici", questo brano porta all'estremo quella fusione tra dimensione pubblica e privata, politica ed emotiva, che contraddistingue tutta l'opera di Claudio Lolli. Il Primo Maggio 1975 il Vietnam conquistava la sua libertà e la sua indipendenza con l'ingresso delle sue truppe a Saigon. Quello stesso giorno, una data già emblematica di per sé in quanto Festa dei Lavoratori, moriva il padre di Claudio Lolli. Una morte così piccola in una giornata così grande, che crea nella canzone un corto circuito, mescolando l'intimità di un lutto con la grandezza della storia che avviene contemporaneamente. Non c'è una vicenda in primo piano e una sullo sfondo, c'è un unico piano focale sul quale si sviluppa il discorso artistico, producendo un effetto al contempo straniante e di grande impatto emotivo.... (continuer)
Dall'album capolavoro "Ho visto anche degli zingari felici", questo brano porta all'estremo quella fusione tra dimensione pubblica e privata, politica ed emotiva, che contraddistingue tutta l'opera di Claudio Lolli. Il Primo Maggio 1975 il Vietnam conquistava la sua libertà e la sua indipendenza con l'ingresso delle sue truppe a Saigon. Quello stesso giorno, una data già emblematica di per sé in quanto Festa dei Lavoratori, moriva il padre di Claudio Lolli. Una morte così piccola in una giornata così grande, che crea nella canzone un corto circuito, mescolando l'intimità di un lutto con la grandezza della storia che avviene contemporaneamente. Non c'è una vicenda in primo piano e una sullo sfondo, c'è un unico piano focale sul quale si sviluppa il discorso artistico, producendo un effetto al contempo straniante e di grande impatto emotivo.... (continuer)
Andrea Paoli 2/5/2019 - 13:55
Un capretto [Dona, dona]
Rocco Rosignoli Feat. Lee Colbert
La prima strofa, cantata in lingua yiddish da Lee Colbert, voce della Moni Ovadia Stage Orkestra, è quella originale del testo di Segunda, tradotto e adattato in italiano da Herbert Pagani.
C'è nel disco una terza traduzione, o meglio un adattamento: la notissima canzone Dona dona, composta da Sholom Segunda e Aaron Zeitlin in yiddish, era già stata cantata meravigliosamente in italiano dal grande Herbert Pagani, che tra l'altro inserì anche una strofa che parla esplicitamente della Shoah, che non è presente nella canzone originale (che risale al 1936). Non ho ritenuto opportuno rifare qualcosa che prima di me qualcuno di ben più autorevole aveva già fatto così magistralmente, dunque mi sono limitato a cantare la sua versione, che mi offre anche l'occasione di rendere omaggio a un grande artista, che purtroppo una malattia ci portò via giovanissimo, ad appena 44 anni.
La prima strofa, cantata in lingua yiddish da Lee Colbert, voce della Moni Ovadia Stage Orkestra, è quella originale del testo di Segunda, tradotto e adattato in italiano da Herbert Pagani.
C'è nel disco una terza traduzione, o meglio un adattamento: la notissima canzone Dona dona, composta da Sholom Segunda e Aaron Zeitlin in yiddish, era già stata cantata meravigliosamente in italiano dal grande Herbert Pagani, che tra l'altro inserì anche una strofa che parla esplicitamente della Shoah, che non è presente nella canzone originale (che risale al 1936). Non ho ritenuto opportuno rifare qualcosa che prima di me qualcuno di ben più autorevole aveva già fatto così magistralmente, dunque mi sono limitato a cantare la sua versione, che mi offre anche l'occasione di rendere omaggio a un grande artista, che purtroppo una malattia ci portò via giovanissimo, ad appena 44 anni.
adriana 26/1/2019 - 10:49
Da zero e dintorni
Ieri a Bologna, con Alessio Lega e Marco Rovelli, ho avuto l'immenso onore di imbracciare la chitarra in Sala Tassinari e di accompagnare Alessio in "Da zero e dintorni" per dare il nostro saluto al maestro Claudio Lolli. Ho visto una Bologna emozionata e commossa, e io ero molto emozionato a mia volta; non ero andato là con l'idea di suonare, ma era di certo il saluto migliore. È una di quelle cose che porterò nel mio cuore per tutta la vita. Grazie Alessio, ma soprattutto: grazie Claudio Lolli, per avermi accompagnato lungo tutta una vita, muovendomi l'animo tra rabbie, gioie, tristezza; mostrandomi il volto di un'epoca cruciale che non ho vissuto, mostrandomi come vive un uomo coerente con la propria arte, senza fare sconti né cercare alibi di comodo.
Rocco Rosignoli
Rocco Rosignoli
21/8/2018 - 23:11
O Morte
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continuer)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continuer)
O vecchia Morte,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/8/2018 - 07:28
זאָג ניט קײנמאָל
L'interpretazione di Rocco Rosignoli per la Giornata della Memoria 2014.
Rocco Rosignoli's performance of the song on the 2014 Day of Memory
Il testo originale della canzone in yiddish è preceduto da un "testo concentrato" in italiano, recitato dall'autore. Grazie a Rocco per averci permesso di riprodurre questo testo e la canzone in preascolto.
The original Yiddish lyrics of the song are preceded by a short overview in Italian, recited by the author. Thanks to Rocco for allowing us to reproduce the lyrics and pre-download of the song [CCG/AWS Staff]
"Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria, dedicata alle vittime della Shoah. Non voglio scrivere troppo: si spendono ogni anno troppe parole, spesso retoriche, a riguardo di questa ricorrenza. Delle celebrazioni a cui ho tante volte assistito, dei documentari, dei film sulla Shoah, mi è sempre rimasto poco. Un senso di pietosa commozione... (continuer)
Rocco Rosignoli's performance of the song on the 2014 Day of Memory
Il testo originale della canzone in yiddish è preceduto da un "testo concentrato" in italiano, recitato dall'autore. Grazie a Rocco per averci permesso di riprodurre questo testo e la canzone in preascolto.
The original Yiddish lyrics of the song are preceded by a short overview in Italian, recited by the author. Thanks to Rocco for allowing us to reproduce the lyrics and pre-download of the song [CCG/AWS Staff]
"Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria, dedicata alle vittime della Shoah. Non voglio scrivere troppo: si spendono ogni anno troppe parole, spesso retoriche, a riguardo di questa ricorrenza. Delle celebrazioni a cui ho tante volte assistito, dei documentari, dei film sulla Shoah, mi è sempre rimasto poco. Un senso di pietosa commozione... (continuer)
Non dire mai che questo viaggio è l'ultimo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 27/1/2014 - 13:43
La memoria ogni giorno dell’anno
Antiwar Songs Blog
Questo sito, la memoria la fa ogni giorno dell’anno e non ha bisogno di “giornate” istituzionali. Soprattutto non la fa a senso unico, come chi trasforma (tipo “Repubblica”) il 27 gennaio nella “Giornata per la propaganda israeliana”. Siamo e restiamo ben lontani da tutto questo. Il 27 gennaio, se “giornata” dev’essere, lo è per gli […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-27 09:02:00
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