Vous avez une chanson qui s'appelle Syrie. On connait bien cette guerre qui dure depuis de très longues années… une très belle vidéo montrant une femme et des jeunes, des enfants dans les décombres. C'est une chanson contre la guerre, mais pas seulement en Syrie, on imagine…
C’est partout dans le monde. Je voulais parler de la guerre de partout dans le monde, car qui souffre dans tout ça? Les femmes et leurs enfants. Chaque fois qu’il y a une guerre, on voit les femmes, les mains dans les mains des enfants, en train de chercher des abris. On ne peut pas regarder ça sans être touché. Donc je parle de toutes les guerres dans le monde.
[2001]
Parole e musica di Pino Daniele
Nell’album intitolato “Medina”, dove il cantautore napoletano si avvalle della collaborazione di mostri sacri del jazz, come Mike Mainieri, Victor Bailey e Peter Erskine, e di grandi musicisti asiatici ed africani come il maliano Salif Keïta, il turco Omar Faruk Tekbilek, il palestinese Lotfi Bushnaq, il tunisino Bechir Selmi...
Una delle più note e più belle canzoni di Salif Keïta, in lingua Malinké, è dedicata con speranza all’avvento e al consolidamento della democrazia nel suo paese e nell’Africa in generale.
Erano in Mali gli anni della presidenza di Alpha Oumar Konaré (1992-2002), oppositore delle dittature militari che l’avevano preceduto, democratico, contrario alla pena di morte. Il suo successore, Amadou Toumani Touré, un generale che pure aveva a suo tempo combattuto contro le dittature, non è stato all’altezza di Konaré: accusato di frodi e di gestione non trasparente dei fondi pubblici, è stato deposto da una ribellione dei militari nel 2012, lasciando un paese spaccato in due con il nord in mano ad un’inedita coalizione tra ribelli Touareg ed i radicali islamici salafiti del gruppo Ansar Dine, capitanato - e questa è la ragione dell’allenza tra i due gruppi - da Iyad ag Ghali,... (continuer)
[2009]
Album «La différence», vincitore del concorso annuale francese «Victoires de la musique», edizione 2010.
Riporto il testo come confermato anche all’ascolto, ma ignoro se la parte che non è in francese sia in lingua Bambara oppure Malinké ovvero Soninké, tutte parlate nel Mali e, a quanto ne so, utilizzate da Keïta
Cantante e musicista africano del Mali - paese oggi martoriato dagli integralisti islamici e dai neocolonialisti francesi - Salif Keïta è nero ma è nato albino, in una terra dove quella differenza congenita è spesso vista da molte sottoculture come una maledizione, come segno dell’azione di qualche potere malefico. Per questo gli albini, in alcuni paesi africani come Mali, Camerun, Congo, Burundi e Tanzania, sono ancora oggi vittime di emarginazione, di persecuzione e, in alcuni casi anche recenti, di rapimento e di omicidio, in alcuni casi addirittura per lo scopo abietto... (continuer)
Vous avez une chanson qui s'appelle Syrie. On connait bien cette guerre qui dure depuis de très longues années… une très belle vidéo montrant une femme et des jeunes, des enfants dans les décombres. C'est une chanson contre la guerre, mais pas seulement en Syrie, on imagine…
C’est partout dans le monde. Je voulais parler de la guerre de partout dans le monde, car qui souffre dans tout ça? Les femmes et leurs enfants. Chaque fois qu’il y a une guerre, on voit les femmes, les mains dans les mains des enfants, en train de chercher des abris. On ne peut pas regarder ça sans être touché. Donc je parle de toutes les guerres dans le monde.
VOA