Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts) con Richard Mannah, uno dei “roadies” della band.
In Gran Bretagna, con l’espressione “Sus law” s’intendono quelle leggi che, a partire dal “Vagrancy Act” del 1824, accordavano alla polizia il potere di fermare, perquisire ed arrestare una “Sus-pect person” per il solo fatto di avere un atteggiamento sospetto, in odore di reato. L’arbitrarietà del giudizio poliziesco era ovviamente assoluta e se pure la legge prevedesse la presenza di almeno due testimoni a carico del fermato questi erano sempre due dei poliziotti di pattuglia. A partire dalla fine degli anni 70, con l’esplodere delle tensioni razziali, le “Sus law” anziché un deterrente divennero l’ennesimo problema perché davano mano libera alla polizia nel perseguitare le minoranze etniche e le comunità d’immigrati ed erano giustamente percepite... (continuer)
Down in the street just waiting for a bus (continuer)
envoyé par Dead End 18/12/2012 - 10:24
Un altro brano già presente sulle CCG/AWS ispirato alle "Sus laws" è Sonny's Lettah (Anti-Sus Poem) di Linton Kwesi-Johnson.
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Una canzone contro la violenza giovanile nella Gran Bretagna di fine anni 70, violenza che veniva veicolata in particolare dai gruppi razzisti e neofascisti affiliati al British National Front, che in quegli anni di profonda crisi economica e di tensioni sociali era in piena espansione…
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Insieme a Jah War, un’altra canzone ispirata ai gravi scontri razziali che imperversarono nell’Inghilterra degli anni 70 (proseguendo poi negli 80) da Southall a Brixton a Toxteth, alimentati dalla crisi economica, dalle politiche thatcheriane e dal montante consenso verso gruppi e gruppuscoli razzisti, neofascisti e neonazisti.
Nella filosofia rastafariana Babilonia è la città simbolo della società demoniaca dominata dai bianchi oppressori…
Inutile ricordare che il brano non può non essere stato ispirato dalla London’s Burning composta due anni prima dai Clash di Joe Strummer…
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Nell’aprile del 1979 i fascisti inglesi del National Front avevano annunciato un raduno elettorale a Southall, un sobborgo di Londra con una grande concentrazione di immigrati sudasiatici. Si trattava di una vergognosa provocazione perché solo tre anni prima proprio a Southall un gruppo di neonazisti aveva ucciso a bastonate un diciottenne indiano, Gurdip Singh Chaggar. Gli attivisti della neonata Anti-Nazi League si diedero appuntamento il 23 per protestare contro l’assembramento fascista e contro le autorità pubbliche che l’avevano autorizzato.
Durante gli scontri che inevitabilmente seguirono la polizia, anziché limitarsi a tenere a distanza i due gruppi di dimostranti, si accanì con brutale violenza contro gli antifascisti.
Blair Peach, un insegnante di origine... (continuer)
The air was thick with a smell of oppression (continuer)
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts) con Richard Mannah, uno dei “roadies” della band.
In Gran Bretagna, con l’espressione “Sus law” s’intendono quelle leggi che, a partire dal “Vagrancy Act” del 1824, accordavano alla polizia il potere di fermare, perquisire ed arrestare una “Sus-pect person” per il solo fatto di avere un atteggiamento sospetto, in odore di reato. L’arbitrarietà del giudizio poliziesco era ovviamente assoluta e se pure la legge prevedesse la presenza di almeno due testimoni a carico del fermato questi erano sempre due dei poliziotti di pattuglia. A partire dalla fine degli anni 70, con l’esplodere delle tensioni razziali, le “Sus law” anziché un deterrente divennero l’ennesimo problema perché davano mano libera alla polizia nel perseguitare le minoranze etniche e le comunità d’immigrati ed erano giustamente percepite... (continuer)