Gran bella pagina questa, Alessandro. Davvero bella e giusta. Saluti!
Riccardo Venturi 8/11/2012 - 10:47
Grazie Riccardo, e scommetto che ti è piaciuta anche la sottointestazione del sito iranian.com, quel "Niente è sacro", tutto si può dire dell'amato e da te più volte citato in questi anni Raoul Vaneigem.
Ciao!
Ciao!
Dead End 8/11/2012 - 11:13
THE KILLING OF SATTAR BEHESHTI
As the Disbelief Subsides, We Are Left Angry
by Reza Mohajerinejad (one of the student activists and organizers of the 1999 Student Movement in Iran known as 18 Tir)
Iranian.com (Nothing Is Sacred), 07-Nov-2012
Sattar Beheshti died sometime in the last few days. I never met him in person. What I know of him from the times we talked over the phone was that he was a simple young man, a hard worker, a son to a mother to whom he was devoted. I also know that he loved his country.
By all accounts Sattar was brutally tortured to death. Word has been trickling out from Iran, and apparently other political prisoners saw him in the week he was in Evin Prison. They said he was badly beaten, that barely a square inch of his body was untouched by the monsters who interrogated him.
Sattar was arrested by the government thugs who investigate any online... (continuer)
THE KILLING OF SATTAR BEHESHTI
As the Disbelief Subsides, We Are Left Angry
by Reza Mohajerinejad (one of the student activists and organizers of the 1999 Student Movement in Iran known as 18 Tir)
Iranian.com (Nothing Is Sacred), 07-Nov-2012
Sattar Beheshti died sometime in the last few days. I never met him in person. What I know of him from the times we talked over the phone was that he was a simple young man, a hard worker, a son to a mother to whom he was devoted. I also know that he loved his country.
By all accounts Sattar was brutally tortured to death. Word has been trickling out from Iran, and apparently other political prisoners saw him in the week he was in Evin Prison. They said he was badly beaten, that barely a square inch of his body was untouched by the monsters who interrogated him.
Sattar was arrested by the government thugs who investigate any online... (continuer)
Dead End 8/11/2012 - 11:22
Avevo notato subito l'intestazione, e del resto ne sappiamo qualcosa anche qui. Là la "repubblica islamica", e qui la Repubblica Pontificia. E invece di diffondere gli scritti di Vaneigem, si diffondono sempre di più le panzane delle varie "scritture sacre". Panzane assassine.
Riccardo Venturi 8/11/2012 - 12:01
Teheran, 4 dic. - (Adnkronos/Aki) - Sette poliziotti sono stati arrestati in Iran nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Sattar Beheshti, il blogger dissidente morto in prigione a inizio novembre a Teheran. Lo ha annunciato il portavoce della magistratura iraniana e procuratore generale, Gholam-Hossein Mohseni-Ejei, citato dal sito web dell'emittente 'Press Tv'.
Dead End 4/12/2012 - 11:42
وقتی ک...
[2011]
Parole di Shahin Najafi
Musica di Majid Kazemi
Testo originale trovato qui
Una canzone in cui Shahin Najafi, classe 1980, riflette sul portato di 30 anni di “rivoluzione” islamica in Iran…
Dedicata a Seyyed Mehdi Mousavi e Yaghma Golrouei che – credo – siano due poeti iraniani contemporanei.
Parole di Shahin Najafi
Musica di Majid Kazemi
Testo originale trovato qui
Una canzone in cui Shahin Najafi, classe 1980, riflette sul portato di 30 anni di “rivoluzione” islamica in Iran…
“… Quando il preservativo era brutto e cattivo
Quando il comandante dei Pasdaran valeva quanto Maometto
Quando la diffusione dell’eroina era pianificata
Quando non c’era la guerra ma il tetto della casa era lo stesso un colabrodo quando pioveva
Quando non c’era la guerra ma erano le menti ad essere bombardate
Quando mio fratello credeva che il Vampiro fosse il poliziotto…”
Quando il comandante dei Pasdaran valeva quanto Maometto
Quando la diffusione dell’eroina era pianificata
Quando non c’era la guerra ma il tetto della casa era lo stesso un colabrodo quando pioveva
Quando non c’era la guerra ma erano le menti ad essere bombardate
Quando mio fratello credeva che il Vampiro fosse il poliziotto…”
Dedicata a Seyyed Mehdi Mousavi e Yaghma Golrouei che – credo – siano due poeti iraniani contemporanei.
وقتی که کاندوم کاپوت بود زشت بود بد بود
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 8/11/2012 - 14:28
I [...] del titolo andrebbero a sinistra
Io ho inserito la formattazione del paragrafo da dx a sx ma quando copio e incollo la punteggiatura si sposta...
Io ho inserito la formattazione del paragrafo da dx a sx ma quando copio e incollo la punteggiatura si sposta...
Dead End 8/11/2012 - 14:47
Stesso problema ho avuto anch'io con un testo in arabo tempo fa.. Non erano i sospensivi, mi pare, mai due punti. Nessuno mi ha ascoltato.
giorgio 9/11/2012 - 08:33
Signori, il problema è che andrebbe impostato direction:rtl come stile del titolo, ma questo al momento non è immediatamente possibile. Vedrò come fare...
Lorenzo 9/11/2012 - 09:13
Lorenzo, non te la prendere per i nostri appunti, anche se a volte lasciano trasparire del disappunto...
Sei & resti il miglior uébmaster della galassia! Punto.
Anzi, punto e due punti!...("ma sì, fai vedere che abbondiamo... Abbondandis in abbondandum!")
Sei & resti il miglior uébmaster della galassia! Punto.
Anzi, punto e due punti!...("ma sì, fai vedere che abbondiamo... Abbondandis in abbondandum!")
Dead End 9/11/2012 - 11:12
il migliore si' ma se qualcuno venisse a sapere che i caratteri persiani (e greci e pure i caratteri accentati) sono salvati nel database con l'HTML entity e non in UTF-8 mi caccerebbero anche dall'azienda più scalcagnata. Ma che ci vuoi fare, la gran parte del codice è scritto quasi 10 anni fa quando per qualche ragione il database aveva l'encoding che capisce solo i caratteri inglesi e non ho mai avuto il coraggio di ricodificare tutte le 17000 canzoni rischiando che poi non funzionasse più una mazza. :(
Se quanto scritto sopra ti è comprensibile come il persiano, puoi tranquillamente ignorarmi.
Se quanto scritto sopra ti è comprensibile come il persiano, puoi tranquillamente ignorarmi.
Lorenzo 9/11/2012 - 11:50
Eh, vabbè! HTML, UTF... quisquilie & pinzellacchere!
Sappiamo che tu non puoi andare troppo per il sottile, impegnato come sei sempre a dar la caccia ai maledetti bosoni!
Quelli sono veloci, mica aspettano le ricodifiche...
E poi, come direbbe il Bersani, "siam mica qui a pettinare le bambole, 'orco boia!"
Sappiamo che tu non puoi andare troppo per il sottile, impegnato come sei sempre a dar la caccia ai maledetti bosoni!
Quelli sono veloci, mica aspettano le ricodifiche...
E poi, come direbbe il Bersani, "siam mica qui a pettinare le bambole, 'orco boia!"
Dead End 9/11/2012 - 12:53
نِدا
[2009]
Canzone dedicata a Nedā Āghā-Soltān, 26 anni, musicista e cantante, uccisa a Teheran il 20 giugno 2009 da un colpo al petto sparatole da un appartente al basij, un gruppo paramilitare di fedelissimi del regime iraniano, durante le grandi manifestazioni di protesta per la fraudolenta rielezione del presidente uscente Ahmadinejad.
Nedā – che in persiano significa “voce” o “chiamata” – fu colpita deliberatamente mentre si trovava ad una distanza considerevole dai manifestanti e degli scontri in atto in quel momento ad Amir Abad, un distretto della capitale.
Le agghiaccianti immagini della sua breve agonia furono riprese da un videoamatore e fecero immediatamente il giro del mondo.
Nedā fu inutilmente soccorsa, tra gli altri, da Arash Hejazi, scrittore, giornalista nonché medico, al quale si deve il seguente rapporto sull’episodio:
“Alle 19.05, 20 giugno, viale Kārgar,... (continuer)
Canzone dedicata a Nedā Āghā-Soltān, 26 anni, musicista e cantante, uccisa a Teheran il 20 giugno 2009 da un colpo al petto sparatole da un appartente al basij, un gruppo paramilitare di fedelissimi del regime iraniano, durante le grandi manifestazioni di protesta per la fraudolenta rielezione del presidente uscente Ahmadinejad.
Nedā – che in persiano significa “voce” o “chiamata” – fu colpita deliberatamente mentre si trovava ad una distanza considerevole dai manifestanti e degli scontri in atto in quel momento ad Amir Abad, un distretto della capitale.
Le agghiaccianti immagini della sua breve agonia furono riprese da un videoamatore e fecero immediatamente il giro del mondo.
Nedā fu inutilmente soccorsa, tra gli altri, da Arash Hejazi, scrittore, giornalista nonché medico, al quale si deve il seguente rapporto sull’episodio:
“Alle 19.05, 20 giugno, viale Kārgar,... (continuer)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 9/11/2012 - 12:13
L’assassino di Nedā fu subito identificato e fermato dalla folla qualche istante dopo l’omicidio, mentre cercava di fuggire in moto. Lo disarmarono, lo filmarono, lo fotografarono, gli presero i documenti e poi lo lasciarono andare.
Si chiama Abbās Kārgar Jāvid ed è uno dei fanatici paramilitari basiji agli ordini dei “guardiani della rivoluzione”, i pasdaran istituiti da Khomeini nel 1979.
Abbās Kārgar Jāvid non è mai stato incriminato né ha mai subito un procedimento disciplinare.
Le autorità politiche e religiose iraniane hanno in un primo tempo sostenuto che Nedā fosse stata uccisa da un colpo sparatole da un manifestante, poi che tutta la vicenda fosse un complotto occidentale e che il video fosse un montaggio realizzato in Gran Bretagna o USA.
Come si è detto, il principale testimone dell’accaduto, il medico Arash Hejazi, è stato costretto a fuggire dall’Iran. Così pure... (continuer)
Si chiama Abbās Kārgar Jāvid ed è uno dei fanatici paramilitari basiji agli ordini dei “guardiani della rivoluzione”, i pasdaran istituiti da Khomeini nel 1979.
Abbās Kārgar Jāvid non è mai stato incriminato né ha mai subito un procedimento disciplinare.
Le autorità politiche e religiose iraniane hanno in un primo tempo sostenuto che Nedā fosse stata uccisa da un colpo sparatole da un manifestante, poi che tutta la vicenda fosse un complotto occidentale e che il video fosse un montaggio realizzato in Gran Bretagna o USA.
Come si è detto, il principale testimone dell’accaduto, il medico Arash Hejazi, è stato costretto a fuggire dall’Iran. Così pure... (continuer)
Dead End 9/11/2012 - 12:42
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Testo originale trovato qui
Shahin Najafi è nato nel 1980 nel nord dell’Iran, in una città portuale sul mar Caspio.
La sua era una famiglia problematica: il padre ed un fratello erano tossicodipendenti e morirono di overdose.
Lui si rifugiò nella poesia e nella musica. Provò anche a laurearsi in sociologia ma, siccome ebbe l’ardire di criticare le autorità universitarie, fu espulso.
In Iran, all’inizio del nuovo millennio, Shahin Najafi fu molto attivo nella scena musicale underground ma dopo la sua seconda esibizione in pubblico il Governo lo costrinse al silenzio.
Nel 2005 emigrò – o piuttosto preferì andare volontariamente in esilio - in Germania e lì Shahin Najafi potè finalmente esprimersi senza censure, dando nei suoi testi la stura a tutto il dolore e la sofferenza inflitta dal regime teocratico iraniano al proprio popolo.
Già con la sua prima formazione,... (continuer)