5 dicembre 2014
Due parole del traduttore. Per rendere λαδάδες (singolare: λαδάς) mi sono permesso di andare a riprendere un termine toscano un po' antiquato ma comprensibile: “oliàndolo”, al posto del troppo lungo “(ri)venditori d'olio”. Ora, il problema è che il quartiere in cui si svolsero i fatti a Salonicco si chiama pure Λαδάδικα (Ladadika), che di per sé significa “Rivendite d'olio, negozi dove si vende olio”. Ladades potrebbe significare anche “abitanti di Ladadika”, quindi. Il termine παλιομασκαράδες della prima strofa sarebbe più "brutti bricconi" o "brutti farabutti"; ma ho volutamente calcato la mano. [RV]
Due parole del traduttore. Per rendere λαδάδες (singolare: λαδάς) mi sono permesso di andare a riprendere un termine toscano un po' antiquato ma comprensibile: “oliàndolo”, al posto del troppo lungo “(ri)venditori d'olio”. Ora, il problema è che il quartiere in cui si svolsero i fatti a Salonicco si chiama pure Λαδάδικα (Ladadika), che di per sé significa “Rivendite d'olio, negozi dove si vende olio”. Ladades potrebbe significare anche “abitanti di Ladadika”, quindi. Il termine παλιομασκαράδες della prima strofa sarebbe più "brutti bricconi" o "brutti farabutti"; ma ho volutamente calcato la mano. [RV]
GLI OLIANDOLI
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envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικó Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/12/2014 - 04:41
Επιδρομή στον Πειραιά
[1944]
Στίχοι και μουσική: Μιχάλης Γενίτσαρης
Parole e musica di Mihalis Genitsaris
Interpretata da Yorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας nel suo “Ρεμπέτικα της Κατοχής” (“Canzoni rebetiche dell'Occupazione”) del 1980.
Il porto del Pireo fu più volte bombardato dai nazisti, dall’inizio alla fine dell’occupazione…
Στίχοι και μουσική: Μιχάλης Γενίτσαρης
Parole e musica di Mihalis Genitsaris
Interpretata da Yorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας nel suo “Ρεμπέτικα της Κατοχής” (“Canzoni rebetiche dell'Occupazione”) del 1980.
Il porto del Pireo fu più volte bombardato dai nazisti, dall’inizio alla fine dell’occupazione…
Εμάθατε στον Πειραιά επιδρομή μεγάλη
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envoyé par Bernart Bartleby 4/7/2014 - 09:59
Ο σαλταδόρος
O saltadóros
[1945]
Στίχοι: Μιχάλης Γενίτσαρης
Μουσική: Μιχάλης Γενίτσαρης
Πρώτη εκτέλεση: Μιχάλης Γενίτσαρης
'Αλλη ερμηνεία: Γιώργος Νταλάρας
Testo di Mihalis Genitsaris
Musica di Mihalis Genitsaris
Primo interprete: Mihalis Genitsaris
Altro interprete: Yorgos Dalaras
Proseguendo con questo mio 28 ottobre del tutto particolare, ecco un'altra famosissima canzone sui Σαλταδόροι; anzi, praticamente il loro "inno". Non è un caso che la abbia scritta Mihalis Genitsaris (il suo cognome è scritto generalmente Γενίτσαρης, ma l'ortografia da lui usata era Γεννήτσαρης che ha comunque la stessa pronuncia; il cognome è comunque il turco Yeni ceri, ovvero il "giannizzero"). Mihalis Genitsaris, nato nel 1917 a Santa Sofia del Pireo, cominciò a suonare il bouzouki all'età di 10 anni e a 17 anni aveva già scritto i suoi primi rebetika; durante l'occupazione, come moltissimi ragazzi (anche giovanissimi)... (continuer)
[1945]
Στίχοι: Μιχάλης Γενίτσαρης
Μουσική: Μιχάλης Γενίτσαρης
Πρώτη εκτέλεση: Μιχάλης Γενίτσαρης
'Αλλη ερμηνεία: Γιώργος Νταλάρας
Testo di Mihalis Genitsaris
Musica di Mihalis Genitsaris
Primo interprete: Mihalis Genitsaris
Altro interprete: Yorgos Dalaras
Proseguendo con questo mio 28 ottobre del tutto particolare, ecco un'altra famosissima canzone sui Σαλταδόροι; anzi, praticamente il loro "inno". Non è un caso che la abbia scritta Mihalis Genitsaris (il suo cognome è scritto generalmente Γενίτσαρης, ma l'ortografia da lui usata era Γεννήτσαρης che ha comunque la stessa pronuncia; il cognome è comunque il turco Yeni ceri, ovvero il "giannizzero"). Mihalis Genitsaris, nato nel 1917 a Santa Sofia del Pireo, cominciò a suonare il bouzouki all'età di 10 anni e a 17 anni aveva già scritto i suoi primi rebetika; durante l'occupazione, come moltissimi ragazzi (anche giovanissimi)... (continuer)
Ζηλεύουνε δε θέλουνε ντυμένο να με δούνε
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envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό τμήμα των ΑΠΤ 28/10/2012 - 22:24
IL SALTATORE
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In margine: quanto mi piacerebbe conoscere il napoletano per tradurvi questa canzone ammodino; direi che sarebbe la sua lingua per eccellenza, anche considerando che sono assolutamente certo che bande di scugnizzi saltatori fossero ben presenti nella Napoli ugualmente occupata dai tedeschi, e soprattutto durante le Quattro Giornate. A quanto mi risulta ne esistevano anche a Livorno, anche durante il dopoguerra; si dedicavano però agli americani. Nel quartiere dove abitavo c'è una "via Tonci" che, sembra, ricorda una famiglia i cui membri erano specializzati nel "ripulire" automezzi americani. Si narra ad esempio che due delle ragazze di famiglia fossero preposte a adescare i soldati americani, e a farli imbriacare; quando si risvegliavano, si ritrovavano in mutande per la strada e la jeep aveva preso altri lidi.
Riccardo Venturi 28/10/2012 - 23:41
"Refàro": bellissimo. Quando invece perdi, si dice: "restàro". Capisco che qualcuno abbia la puzza al naso, per questo greco. Io invece me la godo un mondo.
Gian Piero Testa 29/10/2012 - 00:37
Da quando ho scoperto questo sitarello non me ne stacco quasi più; andrà a finire che, come mi è successo con il francese, parlerò il greco dei bassifondi (in Francia scandalizzavo a volte la mia ex, di professione insegnante très républicaine, parlando veramente come un facchino). Però sono d'accordo con te, Gian Piero! :-PP
Riccardo Venturi 29/10/2012 - 00:38
Ho peraltro un dubbietto sulla traduzione, Gian Piero; forse puoi aiutarmi a risolverlo. Nella traduzione che ho fatto ho tradotto ρεζέρβα con "scorte"; però, ora che ci penso, ρεζέρβα vuol dire anche "ruota di scorta" (nelle macchine dell'epoca era all'esterno ed era facile fregarla). Inoltre, poiché i "saltadoroi" fregavano anche la benzina, potrebbe che tu sappia avere il senso di "contenuto del serbatoio" (ρεζερβουάρ)? "E io salto su per svuotargli il serbatoio". Tu che ne pensi?
Riccardo Venturi 29/10/2012 - 02:57
Ero andato a dormire; ma adesso - e sono le 2 solari - mi sono svegliato: la patria y el mundo no me dan reposo. Ho guardato il mio Λεξικό της πιάτσας di Evanghelos Papazaxariou che, al lemma σαλταδόρος , dice che così si chiamavano, durante l'occupazione, quelli "che saltavano sui camion degli occupanti in movimento e buttavano in strada il loro carico", propendo per la soluzione "ruota di scorta". Oggi σαλταδόρος significa tout court ladro, scippatore; ma è chiaro che implica agilità e destrezza, hai in mente le danzatrici cretesi che volteggiavano sul toro? Anche nel linguaggio di strada, ρεζέρβα ha sia il significato militare di "truppa non attiva" ( e metaforicamente tutto ciò che non usiamo immediatamente, ma conserviamo per eventuali necessità: anche nella accezione della "morosa vecia", che si tiene per riserva, e quando spunta l'erba la si porta a pascolar), sia in quella di... (continuer)
Gian Piero Testa 29/10/2012 - 03:51
E io accolgo senz'altro la tua soluzione, anche se qualche ipotesi sulla benzina mi rimane (è nominata espressamente nel testo; però è un po' difficile, ora che ci penso, saltare su una macchina e fregare la benza al volo). In italiano stesso (e avrai notato quanto lo slang greco debba all'italiano e al veneto), quando si sta per finire la benzina si dice "andare in riserva"... comunque sia, mi sa che di quelle macchine preda dei σαλταδόροι non doveva rimanere molto...
Riccardo Venturi 29/10/2012 - 08:22
Se preferisci la benzina, credo che non ci sia problema, né linguistico né "tecnico". Qui ci si riferisce a veicoli militari in zona di operazioni, che di certo si portavano la scorta di carburante in taniche appese alle fiancate. Io ne ho possedute due di queste taniche di metallo da 20 l. della Wehrmacht, tanti anni fa, quando l'importazione di benzina svizzera era contingentata e la GdF controllava i serbatoi dei pendolari del pieno e annotava su un tesserino che dovevano avere i residenti della fascia di frontiera. Per questo si andava più volte a comprare i dieci litri e ci si faceva la "rezerva" a casa, nelle taniche residuate dalla guerra. Ce le aveva procurate uno zio che non era un "saltadoros", ma che durante la guerra (e anche dopo) guidava le autobotti. Secondo me erano abbastanza robuste da sopportare il lancio nella strada. Adesso c'è la libertà, e il pieno svizzero lo facciamo ad libitum. E' il progresso. :-))
Gian Piero Testa 29/10/2012 - 10:30
Στέλιος Καρδάρας
Stélios Kardáras
Στίχοι: Μιχάλης Γενίτσαρης
Μουσική: Μιχάλης Γενίτσαρης
Πρώτη εκτέλεση: Μιχἀλης Γενίτσαρης
'Αλλη ερμηνεία: Γιώργος Νταλάρας
Testo di Mihalis Genitsaris
Musica di Mihalis Genitsaris
Primo interprete: Mihalis Genitsaris
Altro interprete: Yorgos Dalaras
Oggi 28 ottobre è non soltanto l'anniversario della "Marcia su Roma", con cui un romagnolo traditore e fanfarone era andato al potere grazie all'aiuto decisivo degli agrari, della borghesia industriale e di Casa Savoia; prima di trascinare l'Italia intera nella rovina, tra le ultime tragiche fanfaronate di quell'individuo ci fu l'aggressione alla Grecia, cui avremmo dovuto "spezzare le reni". Andò a finire che i Greci stavano per spezzare noi le reni e anche qualcos'altro, se non fosse stato per l'aiuto fornito da Adolf Hitler. Preferisco quindi, in questo 28 ottobre, ricordare un giovane αντάρτης greco, Stelios Spanós... (continuer)
Στίχοι: Μιχάλης Γενίτσαρης
Μουσική: Μιχάλης Γενίτσαρης
Πρώτη εκτέλεση: Μιχἀλης Γενίτσαρης
'Αλλη ερμηνεία: Γιώργος Νταλάρας
Testo di Mihalis Genitsaris
Musica di Mihalis Genitsaris
Primo interprete: Mihalis Genitsaris
Altro interprete: Yorgos Dalaras
Oggi 28 ottobre è non soltanto l'anniversario della "Marcia su Roma", con cui un romagnolo traditore e fanfarone era andato al potere grazie all'aiuto decisivo degli agrari, della borghesia industriale e di Casa Savoia; prima di trascinare l'Italia intera nella rovina, tra le ultime tragiche fanfaronate di quell'individuo ci fu l'aggressione alla Grecia, cui avremmo dovuto "spezzare le reni". Andò a finire che i Greci stavano per spezzare noi le reni e anche qualcos'altro, se non fosse stato per l'aiuto fornito da Adolf Hitler. Preferisco quindi, in questo 28 ottobre, ricordare un giovane αντάρτης greco, Stelios Spanós... (continuer)
Πενθοφορεί η Αγιά Σοφιά
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envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 28/10/2012 - 13:03
STELIOS KARDARAS
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Assolutamente per caso, cercando se per caso esistessero già canzoni contro Χρυσή Αυγή. Poche sere fa al CPA di Firenze è stata organizzata una serata contro "Alba Dorata", e mi son ritrovato in mezzo a una quindicina di greci parecchio incazzati che hanno prodotto anche un filmato che andrebbe visto, e dal quale risulta che dai primi di agosto sono stati già ammazzati cinque immigrati nella totale indifferenza della polizia; e siccome il filmato aveva come colonna sonora Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί, i greci hanno constatato, guardandomi come se fossi un marziano, che c'era un fiorentino che la stava cantando assieme a loro. Poi m'è toccato, a un certo punto, fare anche da interprete dal greco al norvegese. Detto questo, una gran bella serata davvero; però nemmeno i greci sapevano se esistessero canzoni anti-albadorata. Siccome io non demordo, oggi ho continuato a cercarne; per ora nulla,... (continuer)
Riccardo Venturi 29/10/2012 - 01:31
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[1941 o 1942]
Parole e musica di Mihalis Genitsaris / Μιχάλης Γενίτσαρης
In un disco dedicato all’autore nella serie “Οι Μεγάλοι Του Ρεμπέτικου”, Margophone, 1982
Testo trovato su Stixoi.info
Durante l’occupazione uno dei metodi usati dai nazisti per piegare la resistenza dei greci fu la fame. Si difesero anche da quella.
Mihalis Genitsaris scrisse questa canzone dopo aver assistito all’esecuzione sommaria di due compatrioti, due abitanti del quartiere di Ladadika a Salonicco, sospresi dagli occupanti a vendere olio al mercato nero.