After the Flood
Continuing the story, humanity stumbles -
(continuer)
(continuer)
12/9/2024 - 23:47
Parcours:
Contre le Nucléaire
Molto bella! Ma lascerei la parola e la traduzione a Riccardo che saprà sicuramente commentare la canzone meglio di quanto possa fare io, che l'ho ascoltata oggi per la prima volta.
Lorenzo 12/9/2024 - 23:52
Riccardo Venturi, 13-09-2024 01:27
Dico la mia. Il testo, specialmente rispetto ad altri di Peter Hammill, è piuttosto chiaro e facilmente comprensibile; nella versione ho solo tentato di “infiorettare” un po’ l’italiano, ma anche una traduzione squisitamente letterale sarebbe stata accettabile. Non vi sono, insomma, quelle difficoltà testuali che hanno reso sovente i successivi testi di Hammill dei veri e propri enigmi da risolvere (si veda, che so io, Lemmings). Che il testo (e lo si vede particolarmente bene dalla citazione letterale da Einstein) si riferisca all’apocalisse nucleare è assolutamente palese, con tutti i suoi fallout e la catastrofe da fine del mondo, che poi in realtà non finisce affatto: si riforma. Senza l’uomo, naturalmente. Ovviamente, Hammill conduce il suo testo incrociandolo con il biblico diluvio universale (a partire dal titolo…): la fine dell’inizio e l’inizio... (continuer)
Dico la mia. Il testo, specialmente rispetto ad altri di Peter Hammill, è piuttosto chiaro e facilmente comprensibile; nella versione ho solo tentato di “infiorettare” un po’ l’italiano, ma anche una traduzione squisitamente letterale sarebbe stata accettabile. Non vi sono, insomma, quelle difficoltà testuali che hanno reso sovente i successivi testi di Hammill dei veri e propri enigmi da risolvere (si veda, che so io, Lemmings). Che il testo (e lo si vede particolarmente bene dalla citazione letterale da Einstein) si riferisca all’apocalisse nucleare è assolutamente palese, con tutti i suoi fallout e la catastrofe da fine del mondo, che poi in realtà non finisce affatto: si riforma. Senza l’uomo, naturalmente. Ovviamente, Hammill conduce il suo testo incrociandolo con il biblico diluvio universale (a partire dal titolo…): la fine dell’inizio e l’inizio... (continuer)
Après le déluge
(continuer)
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Refugees
[1970]
Testo e musica di Peter Hammill
Lyrics and music by Peter Hammil
Dall'album / From "The Least We Can do is Wave to Each Other"
Con "Refugees" siamo di fronte a uno dei riconosciuti capolavori del progressive rock, opera di uno dei suoi maggiori rappresentanti e della sua storica band.
"Refugees" e', in brevi, laconiche parole, un capolavoro di infinita dolcezza ed espressione umana: la sottilissima, morbidissima ugola di Hammill sembra appoggiarsi, letteralmente, sulla magnetica corporatura del brano; il sottoscritto e' catturato dal "feel" fiabesco ed etereo del brano, carpendo l'estrema poeticita' sia del testo che della struttura compositiva.
Drive Magazine
Una rara interpretazione "a solo" e con solo pianoforte di Peter Hammill (1978, dall'album non ufficiale "Skeleton of Songs")
I "refugees" possono essere tradotti in italiano come "profughi" oppure "rifugiati", questi... (continuer)
Testo e musica di Peter Hammill
Lyrics and music by Peter Hammil
Dall'album / From "The Least We Can do is Wave to Each Other"
Con "Refugees" siamo di fronte a uno dei riconosciuti capolavori del progressive rock, opera di uno dei suoi maggiori rappresentanti e della sua storica band.
"Refugees" e', in brevi, laconiche parole, un capolavoro di infinita dolcezza ed espressione umana: la sottilissima, morbidissima ugola di Hammill sembra appoggiarsi, letteralmente, sulla magnetica corporatura del brano; il sottoscritto e' catturato dal "feel" fiabesco ed etereo del brano, carpendo l'estrema poeticita' sia del testo che della struttura compositiva.
Drive Magazine
Una rara interpretazione "a solo" e con solo pianoforte di Peter Hammill (1978, dall'album non ufficiale "Skeleton of Songs")
I "refugees" possono essere tradotti in italiano come "profughi" oppure "rifugiati", questi... (continuer)
North was somewhere years ago and cold:
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envoyé par Riccardo Venturi 3/8/2005 - 21:04
Italian translation by Alberto Truffi, from Musica e Memoria (Music and Memory)
FUGGITIVI
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 3/8/2005 - 21:07
Ogni canzone è legata a un ricordo. Il ricordo può essere di un momento importante della propria vita, o semplicemente un'immagine di un momento qualsiasi, che si riaffaccia a distanza di abissi di tempo. Per me, "Refugees" è rivedermi all'età di nove anni, malato a letto una sera d'inverno, con le automobiline "antiche" (anche allora mi piacevano di modelli passati...) e il vecchio mangianastri di mio fratello. 1972, credo. Mica volevo le canzoncine dello Zecchino d'Oro, mi facevo portare i Van Der Graaf e i King Crimson. Saluti.
Riccardo Venturi 2/1/2015 - 18:07
Incredibile la circostanza che abbia conosciuto questa perla a 61 anni; nonostante il mio passato di deejay radio, questo brano mi era completamente sfuggito o lo avevo dimenticato; forse perché, in quel tempo, ero preso dai deep purple o dai grand funk railroad o dagli uriah heep o dai jethro tull; ringrazio ida tiberio e un suo post di qualche sera fa su facebook
Gianfranco Dinoia 9/12/2015 - 01:42
A costo di dire un'emerita banalità, Gianfranco, ti dirò che non è mai troppo tardi; te lo dice uno di cinquantadue anni e rotti che ascoltava, come forse avrai letto in una nota precedente, questa canzone fin da bambino (e le altre dei VDGG). Una stagione forse irripetibile. Saluti carissimi!
Riccardo Venturi 9/12/2015 - 04:40
Conobbi i Van Der Graaf Generator dopo il viaggio di un mio amico a Londra. Da quel giorno gli ascolto ancora spesso e volentieri. Refugees è senz'altro una delle mie "lirics" preferite.
Paolo Salvatore Orrù 15/12/2015 - 14:19
Io sono nato con questa canzone...grazie papà e mamma che me l'avete fatta sentire da sempre....
Mattia 15/3/2016 - 21:32
Ho ascoltato questo brano avevo 17 anni era appena uscito non ho potuto fare a meno di ascoltarlo in tutti questi anni quando ne ho avuto la possibilità e non lo dimenticherò mai c'è qualcosa che mi lega a questo complice la voce di Peter Hammill senz'altro
Roberto martorano 14/7/2016 - 13:37
Un grande concerto pomeridiano in una discoteca di S. Martino B. A. 1970
Credo
La pista era lí
V. D. G. G.era lì
E a ventanni non é uno scherzo...
Credo
La pista era lí
V. D. G. G.era lì
E a ventanni non é uno scherzo...
marco 20/7/2016 - 11:24
Capolavoro assoluto che dovrebbe essere insegnato e divulgato nelle scuole. Ho avuto la fortuna di incontrare PH e i Van der graaf quando avevo 15 anni...e non li ho più lasciati...
Paolo 22/7/2016 - 15:58
una canzone sepolta nel tempo, registrata dalla radio quando è uscita su un vecchio Gelosino, senza conoscere le parole...solo pochi giorni fa l'ho risentita alla radio tradotta...che parole commoventi!il West sono Mike e Susie, sono gli amici che ti accompagnano nella vita, quelli che ti amano e che ami e non vorresti perdere mai
Giamba 5/10/2016 - 10:15
Sono stato un ragazzo fortunato come il bambino Riccardo di nove anni. A 15 anni ho sentito questo pezzo dopo aver conosciuto i VDGG ad un concerto a Napoli nel 1971 e non l'ho più abbandonato.La magia della musica è ancora presente oggi insieme alla dolcezza della voce di Peter Hammill e non c'è settimana che non sono in loro compagnia. Le preoccupazioni e le difficoltà quotidiane vanno ancora via quando ascolto questa struggente melodia di una speranza che è ancora presente, ma con la malinconia della memoria di quello che è andato via.
Lello 23-4-2017
Lello 23-4-2017
6 6 2017 e sempre stata una idea precisa in un periodo indefinito antico come i fuggiaschi di mose e attuali come i migranti in mezzo al mare
tony 57 6/6/2017 - 19:57
Brano incantevole, l'ho scoperto a 35 anni!!!Sognare, sognare e questo brano e la voce stupenda di Peter Hammill ti portano veramente verso il posto più bello che ognuno di noi cerca.
Grandiosi Peter e soci. Immensi ugualmente e per sempre. Un brano del genere non ha niente da invidiare a nessuno.
Grandiosi Peter e soci. Immensi ugualmente e per sempre. Un brano del genere non ha niente da invidiare a nessuno.
Nick 81 28/6/2017 - 00:04
Polskie tłumaczenie: Andrzej Pałka, od Lyricstranslate
La versione registrata nel 2001 da Peter Hammill per il film "Nos hacemos falta"
The version recorded 2001 by Peter Hammil for the motion picture "Nos hacemos falta"
La versione registrata nel 2001 da Peter Hammill per il film "Nos hacemos falta"
The version recorded 2001 by Peter Hammil for the motion picture "Nos hacemos falta"
UCHODŹCY
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envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI secolo 20/10/2017 - 08:23
Ukrainian translation by Maksym Gontar from Lyricstranslate
БІЖЕНЦІ [1]
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envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI secolo 20/10/2017 - 08:58
Nel 1970, Peter Hammill studiava alla Webber Douglas Academy of Dramatic Art di Londra. Condivideva l'appartamento in cui abitava con una coppia di altri studenti, gli attori Mike McLean e Susan Penhaligon, allora ventunenne. Sebbene "Refugees" non sia stata scritta propriamente per loro, Peter Hammill li "prese a prestito" per i personaggi della sua canzone: sono loro "Mike e Susie".
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 20/10/2017 - 09:47
Sono 46 anni che piango ogni volta che ascolto questa canzone, che nel 1971 era la mia preferita dei VDGG, insieme a "A Plague of Lighthouse Keepers" di Pawn Hearts.
Anch'io avevo 15 anni nel 1971 e anch'io andai a quel concerto a Napoli, al Teatro Mediterraneo, ma credo che fosse stato nel 1972, quando andò via la corrente e Claudio Rocchi, che era la loro spalla, aprì il concerto con la sola chitarra acustica, salvando la situazione!
Anch'io avevo 15 anni nel 1971 e anch'io andai a quel concerto a Napoli, al Teatro Mediterraneo, ma credo che fosse stato nel 1972, quando andò via la corrente e Claudio Rocchi, che era la loro spalla, aprì il concerto con la sola chitarra acustica, salvando la situazione!
Roberto Romano 11/11/2017 - 01:13
A parte la commozione l'evocare il clima anni '70, è straordinaria la modernità di quest'opera, lontana da ogni retorica terzomondista, ma potente e poetica. Grazie
Traduzione turca di wishyouwerehere (L. Trans.)
Turkish translation by wishyouwerehere (L. Trans.)
Mülteciler
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envoyé par Riccardo Venturi 13/12/2021 - 09:30
New Italian version: Riccardo Venturi, 13-12-2021 20:27
We're refugees, carrying all we own
In brown bags, tied up with string...
Fotografia: Yannis Androulidakis.
"La foto, scattata da Yannis Androulidakis, collaboratore di Al Jazeera, è stata pubblicata su Facebook da Niklas Gris, che ha scritto: "I rifugiati vinceranno perché sono elementi di libertà, perché negano e aboliscono davvero i confini, perché sono testimoni della barbarie della guerra e dei poteri coloniali, e sono venuti in Occidente portando con sé la prova di quei crimini. Il colonialismo è tornato a casa. Ma la vita vince sempre, alla fine". - Huffington Post
We're refugees, carrying all we own
In brown bags, tied up with string...
Fotografia: Yannis Androulidakis.
"La foto, scattata da Yannis Androulidakis, collaboratore di Al Jazeera, è stata pubblicata su Facebook da Niklas Gris, che ha scritto: "I rifugiati vinceranno perché sono elementi di libertà, perché negano e aboliscono davvero i confini, perché sono testimoni della barbarie della guerra e dei poteri coloniali, e sono venuti in Occidente portando con sé la prova di quei crimini. Il colonialismo è tornato a casa. Ma la vita vince sempre, alla fine". - Huffington Post
Come profughi
(continuer)
(continuer)
Quanto è bello, grandioso, epico questo brano; dopo 50 anni che lo ascolto fa venire ancora i brividi.
E quanto è attuale.
Tra i brani migliori del miglior tempo per la musica pop.
E quanto è attuale.
Tra i brani migliori del miglior tempo per la musica pop.
A Place to Survive
[1976]
Lyrics and music / Parole e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Peter Hammill
Album / Albumi: World Record
Tra il 1975 e il 1978, i Van Der Graaf Generator tornano a suonare insieme dopo un primo scioglimento; è il periodo della cosiddetta “First Reunion”, nella loro storia lunga e complicata. Ed è così che, in dodici mesi, fanno uscire ben tre album: uno nel 1975, Goodbluff, e due nel 1976, Still Life e World Record. Sono album disuguali, contenenti alcune ottimi brani ed altri meno all'altezza. Se Goodbluff è un album di perdita delle speranze, quello successivo, Still Life pare segnare una riacquisizione delle speranze. L'ultimo dei tre, World Record, è forse il peggiore dei tre, un po' né carne e né pesce si potrebbe dire. Ciononostante, contiene questo brano notevolissimo, che si potrebbe dire “di reazione”. Rispetto ai primi VDGG, i testi sono più espliciti e violenti,... (continuer)
Lyrics and music / Parole e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Peter Hammill
Album / Albumi: World Record
Tra il 1975 e il 1978, i Van Der Graaf Generator tornano a suonare insieme dopo un primo scioglimento; è il periodo della cosiddetta “First Reunion”, nella loro storia lunga e complicata. Ed è così che, in dodici mesi, fanno uscire ben tre album: uno nel 1975, Goodbluff, e due nel 1976, Still Life e World Record. Sono album disuguali, contenenti alcune ottimi brani ed altri meno all'altezza. Se Goodbluff è un album di perdita delle speranze, quello successivo, Still Life pare segnare una riacquisizione delle speranze. L'ultimo dei tre, World Record, è forse il peggiore dei tre, un po' né carne e né pesce si potrebbe dire. Ciononostante, contiene questo brano notevolissimo, che si potrebbe dire “di reazione”. Rispetto ai primi VDGG, i testi sono più espliciti e violenti,... (continuer)
It's easy to say, when you're so down,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 13/12/2021 - 21:32
Riccardo Venturi, 13-12-2021 21:34
Un posto per sopravvivere
(continuer)
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Arrow
[1975]
Album "Godbluff"
Album "Godbluff"
I don't want to hate, I just want to grow;
(continuer)
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envoyé par Alessandro 2/2/2010 - 10:03
Da Cronache dal Faro - Peter Hammill & VDGG Study Group
La traduzione è interamente di Luca Fiaccavento, tranne i tre versi (recitati) iniziali, che non vi sono compresi e che sono stati tradotti ad hoc da RV per questo sito.
Giornalista, pseudo-musicologo e cinefilo, Luca Fiaccavento è uno degli autori di Dark Figures Running, primo libro di traduzioni in italiano dei testi dei VdGG. E' ossessionato dai fari, dai computer Macintosh, da Douglas Adams e dai Monty Phyton. Coltiva un inquietante sogno nel cassetto: una partita a scacchi con Hammill, con quest'ultimo nei panni del Bengt Ekerot del Settimo Sigillo.
Giornalista, pseudo-musicologo e cinefilo, Luca Fiaccavento è uno degli autori di Dark Figures Running, primo libro di traduzioni in italiano dei testi dei VdGG. E' ossessionato dai fari, dai computer Macintosh, da Douglas Adams e dai Monty Phyton. Coltiva un inquietante sogno nel cassetto: una partita a scacchi con Hammill, con quest'ultimo nei panni del Bengt Ekerot del Settimo Sigillo.
FRECCIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 3/1/2015 - 19:37
Grazie della splendida traduzione.
Vorrei solo segnalare che al quarto verso della seconda strofa credo sarebbe piú appropriato tradurre "Sanctuary!" con "Asilo!", essendo questo il grido di chi implorava la possibilità di rifugiarsi in un luogo neutrale, solitamente una chiesa, ove non potesse essere perseguito dai suoi inseguitori.
Vorrei solo segnalare che al quarto verso della seconda strofa credo sarebbe piú appropriato tradurre "Sanctuary!" con "Asilo!", essendo questo il grido di chi implorava la possibilità di rifugiarsi in un luogo neutrale, solitamente una chiesa, ove non potesse essere perseguito dai suoi inseguitori.
Francesca 18/1/2020 - 14:35
The Emperor in his War-Room
[1970]
Written by Peter Hammill
Scritta da Peter Hammill
Album "H to He, Who Am the Only One"
..."Ne è subito un esempio “The Emperor in His War Room”, un susseguirsi di immagini cruente e vividissime, fortemente poetiche, che descrivono una delle figure più ricorrenti nella poetica di Hammill, l’Imperatore, che rappresenta l’individuo che raggiunge il potere sacrificando gli affetti delle persone care (ancora una volta la metafora usata è quella dell’omicidio) al prezzo poi di essere perseguitato per tutta la vita dal rimorso. Musicalmente il pezzo connubia l’aggressività di “Killer” e la dolcezza di “House With No Door”, interpretati parimenti dal camaleontico sax di Jackson, vera e propria seconda voce dei Van Der Graaf, che ci regala in quest’occasione uno dei suoi migliori assoli. Fra prima parte e la seconda c’è anche lo spazio per l’intervento dell’inconfondibile chitarra di mastro... (continuer)
Written by Peter Hammill
Scritta da Peter Hammill
Album "H to He, Who Am the Only One"
..."Ne è subito un esempio “The Emperor in His War Room”, un susseguirsi di immagini cruente e vividissime, fortemente poetiche, che descrivono una delle figure più ricorrenti nella poetica di Hammill, l’Imperatore, che rappresenta l’individuo che raggiunge il potere sacrificando gli affetti delle persone care (ancora una volta la metafora usata è quella dell’omicidio) al prezzo poi di essere perseguitato per tutta la vita dal rimorso. Musicalmente il pezzo connubia l’aggressività di “Killer” e la dolcezza di “House With No Door”, interpretati parimenti dal camaleontico sax di Jackson, vera e propria seconda voce dei Van Der Graaf, che ci regala in quest’occasione uno dei suoi migliori assoli. Fra prima parte e la seconda c’è anche lo spazio per l’intervento dell’inconfondibile chitarra di mastro... (continuer)
The Emperor
(continuer)
envoyé par Alessandro 2/2/2010 - 09:47
Taduzione italiana contribuita senza firma
L’IMPERATORE NELLA SUA SALA DI GUERRA
(continuer)
(continuer)
Lemmings
[1971]
Scritta da Peter Hammill (testo e musica)
Composed by Peter Hammill (Lyrics and music)
Album: Pawn Hearts
Charisma Records, Ottobre / October 1971
La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un'invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d'inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni direzione in cerca di cibo e sostentamento (sono erbivori). Durante queste dispersioni è facile che molti di questi topi della tundra precipitino in dirupi, corsi d'acqua ecc.; in generale, però, la loro popolazione è regolata dai predatori, come avviene in natura. Certo è che le leggende sui lemmings sono parecchie; un tempo, ad esempio, si credeva... (continuer)
Scritta da Peter Hammill (testo e musica)
Composed by Peter Hammill (Lyrics and music)
Album: Pawn Hearts
Charisma Records, Ottobre / October 1971
La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un'invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d'inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni direzione in cerca di cibo e sostentamento (sono erbivori). Durante queste dispersioni è facile che molti di questi topi della tundra precipitino in dirupi, corsi d'acqua ecc.; in generale, però, la loro popolazione è regolata dai predatori, come avviene in natura. Certo è che le leggende sui lemmings sono parecchie; un tempo, ad esempio, si credeva... (continuer)
I stood alone upon the highest cliff-top,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 22/1/2018 - 13:19
22 gennaio 2018 13:20
Due parole del traduttore. La traduzione che segue, come è ovvio che sia, può essere in alcuni punti controversa e frutto di interpretazioni personali (di cui ho comunque dato conto in delle note). Invito chiunque abbia delle soluzioni alternative (non solo per i punti segnalati in nota) a farsi avanti, come ad esempio nel caso di Aqualung: di fronte a testi del genere la “traduzione collettiva” è sicuramente raccomandabile.
Due parole del traduttore. La traduzione che segue, come è ovvio che sia, può essere in alcuni punti controversa e frutto di interpretazioni personali (di cui ho comunque dato conto in delle note). Invito chiunque abbia delle soluzioni alternative (non solo per i punti segnalati in nota) a farsi avanti, come ad esempio nel caso di Aqualung: di fronte a testi del genere la “traduzione collettiva” è sicuramente raccomandabile.
LEMMINGS
(continuer)
(continuer)
The Marching Morons
Beh ovviamente in tema di lemming corre l'obbligo di ricordare il non proprio politicamente corretto finale de Gli idioti in marcia di Kornbluth.
Suicidio inconsapevole, (e vai di spoiler ;) ) o forse no...
Beh ovviamente in tema di lemming corre l'obbligo di ricordare il non proprio politicamente corretto finale de Gli idioti in marcia di Kornbluth.
Suicidio inconsapevole, (e vai di spoiler ;) ) o forse no...
daniela -k.d.- 22/1/2018 - 15:52
a me invece ricorda il bellissimo videogioco per l'Amiga. Ne esistono anche delle versioni online...
Lorenzo 22/1/2018 - 22:45
La traduzione è stata ampliata e meglio specificata con delle note, sia pure abbastanza sommarie. Vorrei segnalare anche la sorta di "telepatia" con l'osservazione di Daniela -k.d.- a proposito dei "Marching Morons", gli "Idioti in marcia" di Cyril Kornbluth: ci stavo esattamente pensando anche io mentre traducevo. O, forse, più che una telepatia è un paragone che viene spontaneo a chi conosce quel terrificante racconto di fantascienza...
Riccardo Venturi 23/1/2018 - 08:13
Seguo Peter Hammill e i VDGG dal 1972. L'8 febbraio erano al teatro Massimo di Milano per due concerti: pomeridiano e serale, dove eseguirono tra gli altri brani anche "Lemmings".
Per anni ho cercato il testo originale, tuttavia possedevo solo la traduzione(di Fiorella Gentile credo) da ciao 2001 e, riascoltandola continuamente, cercavo i termini inglesi per seguire quella splendida voce.
Scusa la lunga premessa, volevo complimentarmi e ringraziarti per la traduzione e le ottime note che contestualizzano il contenuto del brano.
Per anni ho cercato il testo originale, tuttavia possedevo solo la traduzione(di Fiorella Gentile credo) da ciao 2001 e, riascoltandola continuamente, cercavo i termini inglesi per seguire quella splendida voce.
Scusa la lunga premessa, volevo complimentarmi e ringraziarti per la traduzione e le ottime note che contestualizzano il contenuto del brano.
Maximo 31/1/2018 - 17:17
Lemmings in marcia
Antiwar Songs Blog
La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un’invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d’inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni […]
Antiwar Songs Staff 2018-01-23 07:41:00
Every Bloody Emperor
[2005]
Entirely written (lyrics and music) by Peter Hammill
Scritta interamente (testo e musica) da Peter Hammill
Album: Present
Il brano è tratto dall'album "Present" che, nel 2005, sancì il ritorno di uno dei gruppi più grandi ed amati del rock progressivo britannico. L'autore è sempre l'ispiratissimo Peter Hammill
Entirely written (lyrics and music) by Peter Hammill
Scritta interamente (testo e musica) da Peter Hammill
Album: Present
Il brano è tratto dall'album "Present" che, nel 2005, sancì il ritorno di uno dei gruppi più grandi ed amati del rock progressivo britannico. L'autore è sempre l'ispiratissimo Peter Hammill
By this we are all sustained: a belief in human nature
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 28/4/2006 - 21:36
3 gennaio 2015
Due parole del traduttore. All'inizio del 2015, Peter Hammill venne a ricordarci di che pasta sia fatta veramente la lingua inglese quando viene maneggiata, mettiamo, da un Peter Hammill. Questa canzone degli allora redivivi VDGG è presente nel sito da poco dopo la sua uscita; ve la mise un Bartleby che ancora si firmava ortonimo prima di seguire le orme eteronime di un Fernando Pessoa. Ha dovuto aspettare nove anni per una traduzione, ché in questo sito siamo fatti così. E' una canzone straordinaria, e scritta in un inglese straordinariamente difficile per il quale il traduttore deve sputarsi sulle manacce e accettare il gioco, mettendoci del suo. Notoriamente, quando il gioco vale la candela, non mi tiro mai indietro e mi espongo più che volentieri. Di solito, per la traduzione di un testo del genere metto quintali di note; per una volta voglio fare un esperimento. Non mettercene... (continuer)
Due parole del traduttore. All'inizio del 2015, Peter Hammill venne a ricordarci di che pasta sia fatta veramente la lingua inglese quando viene maneggiata, mettiamo, da un Peter Hammill. Questa canzone degli allora redivivi VDGG è presente nel sito da poco dopo la sua uscita; ve la mise un Bartleby che ancora si firmava ortonimo prima di seguire le orme eteronime di un Fernando Pessoa. Ha dovuto aspettare nove anni per una traduzione, ché in questo sito siamo fatti così. E' una canzone straordinaria, e scritta in un inglese straordinariamente difficile per il quale il traduttore deve sputarsi sulle manacce e accettare il gioco, mettendoci del suo. Notoriamente, quando il gioco vale la candela, non mi tiro mai indietro e mi espongo più che volentieri. Di solito, per la traduzione di un testo del genere metto quintali di note; per una volta voglio fare un esperimento. Non mettercene... (continuer)
OGNI IMPERATORE DI MERDA
(continuer)
(continuer)
Nota. Ovviamente, da un testo del genere -credo- si capisce ancor meglio perché Peter Hammill sia andato a musicare e a cantare la versione in inglese moderno dell'antichissima The Ruin [Wrætlic is þæs wealstan]. Il tema della "decadenza dell'Impero" si rivela assai importante nella produzione di questo artista.
Riccardo Venturi 3/1/2015 - 02:12
Non ho capito niente di quello che hai scritto, o meglio, sì, ma francamente non è importante né per me né per chi consulta il sito (eccezion fatta per le giuste tue lodi all'inglese colto del sommo Hammill :) ). Ad ogni modo, un mio blocco notte sul computer, mai più aggiornato, reca ancora un piccolo elenco di ottimi titoli da immettere in "Canzoni contro la guerra", solo che non sono mai riuscito a forzare la mia volontà - le solite scuse: stress, lavoro, impegni - e ho piantato lì, da troppo, ormai. Mea magna culpa, altro che i tuoi "nove anni di ritardo"! Tra l'altro io stesso avrei potuto tradurre e non l'ho fatto per questo brano e tantomeno per quelli che vado ad elencare poco avanti. Se sono ancora in tempo, comunque, e ho il tuo benestare, immetto le nuove canzoni con piacere. Calcola che io sono quello di "Common Ground" degli I.Q., "The Gates Of Delirium" (Yes), "Sequences" (Twelfth... (continuer)
Alessandro 28/2/2015 - 09:06
Afterwards
[1969]
Lyrics and Music by Peter Hammill
Testo e musica di Peter Hammil
Album: The Aerosol Grey Machine
Poi in/Then in: '68-'71
"1968. You have to bear in mind that this was a fundamentally different planet. Turmoil in hearts and minds, Vietnam still in full swing, nuclear annihilation still an imminent possibility, riots in the streets, the possibility of absolute change an aspiration on the wind... Music still The Thing." - Peter Hammill
Indirettamente, è proprio Peter Hammill ad avere fornito una chiave di lettura per questa famosa e incredibilmente bella ballata della primissima produzione dei VdGG, e che Hammill stesso sostiene essere la prima canzone che ha scritto ("the oldest song I wrote"). The Aerosol Grey Machine, il primo album ad essere fatto uscire a nome dei VdGG, doveva in origine essere firmato dal solo Peter Hammill (che è autore di tutte le canzoni, tranne una in... (continuer)
Lyrics and Music by Peter Hammill
Testo e musica di Peter Hammil
Album: The Aerosol Grey Machine
Poi in/Then in: '68-'71
"1968. You have to bear in mind that this was a fundamentally different planet. Turmoil in hearts and minds, Vietnam still in full swing, nuclear annihilation still an imminent possibility, riots in the streets, the possibility of absolute change an aspiration on the wind... Music still The Thing." - Peter Hammill
Indirettamente, è proprio Peter Hammill ad avere fornito una chiave di lettura per questa famosa e incredibilmente bella ballata della primissima produzione dei VdGG, e che Hammill stesso sostiene essere la prima canzone che ha scritto ("the oldest song I wrote"). The Aerosol Grey Machine, il primo album ad essere fatto uscire a nome dei VdGG, doveva in origine essere firmato dal solo Peter Hammill (che è autore di tutte le canzoni, tranne una in... (continuer)
You stare out in yellow eyes larger than my mind;
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envoyé par Riccardo Venturi 2/2/2015 - 23:42
Parcours:
Contre le Nucléaire
3 febbraio 2015
Due parole del traduttore. Canzone del 1968, album del 1969 e, guardando attentamente la copertina dell'album a base di "aerosol" e con la bomboletta spray, a chi sia un po' attento viene a mente una cosa ben precisa, che fu pubblicata nello stesso anno 1969: Ubik di Philip Dick. Suggestioni? Può darsi; ma se vogliamo parlare di dissoluzione della realtà, anche in questo testo di Hammill, pur breve, ci sarebbe da sbizzarrirsi. E', chiaramente, intraducibile; anche con le note, qualsiasi traduzione rimane una specie di truffa legalizzata. Ciononostante, accettando la chiave di lettura del dopo l'esplosione della bomba, qualcosa si può forse dire. "Qualcosa di incondiviso", appunto.
Udine, 12 agosto 2009: Peter Hammill esegue "Afterwards" unplugged.
Due parole del traduttore. Canzone del 1968, album del 1969 e, guardando attentamente la copertina dell'album a base di "aerosol" e con la bomboletta spray, a chi sia un po' attento viene a mente una cosa ben precisa, che fu pubblicata nello stesso anno 1969: Ubik di Philip Dick. Suggestioni? Può darsi; ma se vogliamo parlare di dissoluzione della realtà, anche in questo testo di Hammill, pur breve, ci sarebbe da sbizzarrirsi. E', chiaramente, intraducibile; anche con le note, qualsiasi traduzione rimane una specie di truffa legalizzata. Ciononostante, accettando la chiave di lettura del dopo l'esplosione della bomba, qualcosa si può forse dire. "Qualcosa di incondiviso", appunto.
Udine, 12 agosto 2009: Peter Hammill esegue "Afterwards" unplugged.
DOPO
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Killer
[1970]
Peter Hammill, Hugh Banton, Judge Smith
Album: 1. "H to He, Who Am the Only One" [1970]
2. 68-71 [1972]
Peter Hammill, Hugh Banton, Judge Smith
Album: 1. "H to He, Who Am the Only One" [1970]
2. 68-71 [1972]
State per leggere la storia di un pesce molto cattivo, sappiatelo. E non è una storia bella. La storia di quest'assassino in fondo al mare nero la raccontarono Peter Hammill & Co. una quarantacinquina d'anni fa, alla maniera d'Esopo, in otto minuti di progressive che già rischia di diventare musica classica del XX secolo. Un capolavoro? Può darsi. Chiudete gli occhi nel mare nero. Due assassini non possono stare nella stessa cesta. Abbiamo bisogno d'amore. Ed è storia di tutti. [RV]
So you live in the bottom of the sea,
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envoyé par Alessandro 2/2/2010 - 09:50
The Ruin [Wrætlic is þæs wealstan]
anonyme
[ca. VII secolo]]
Dal Libro di Exeter
[ab. VII century]
From the Exeter Book
Ed eccoci, finalmente, alla Rovina. C'è un perché nel “finalmente” che ho detto: con questa pagina doveva cominciare il mio “excursus” anglosassone in questo sito, praticamente certo che mai le CCG fossero state sfiorate dall'antica lingua di Cædmon, di Cynewulf e di Alfredo il Grande. Mi sbagliavo. Quando ho inserito il testo della “Rovina”, mi sono accorto che il computo delle lingue non era aumentato di una; e mi sono accorto che, qualche mese fa, ci aveva già pensato Bartleby. Sacré Bernart; ha una singolare caratteristica, quella di andare a pescare cose che mi ricollegano a un passato lontano, sia oggettivo che personale. Perdipiù in un periodo come quello attuale, dove un presente sempre più desolante mi ha di nuovo spinto verso le mie origini medievalistiche, che sono sempre là a farmi da rifugio, da... (continuer)
Dal Libro di Exeter
[ab. VII century]
From the Exeter Book
Ed eccoci, finalmente, alla Rovina. C'è un perché nel “finalmente” che ho detto: con questa pagina doveva cominciare il mio “excursus” anglosassone in questo sito, praticamente certo che mai le CCG fossero state sfiorate dall'antica lingua di Cædmon, di Cynewulf e di Alfredo il Grande. Mi sbagliavo. Quando ho inserito il testo della “Rovina”, mi sono accorto che il computo delle lingue non era aumentato di una; e mi sono accorto che, qualche mese fa, ci aveva già pensato Bartleby. Sacré Bernart; ha una singolare caratteristica, quella di andare a pescare cose che mi ricollegano a un passato lontano, sia oggettivo che personale. Perdipiù in un periodo come quello attuale, dove un presente sempre più desolante mi ha di nuovo spinto verso le mie origini medievalistiche, che sono sempre là a farmi da rifugio, da... (continuer)
Wrætlic is þæs wealstan; wyrde gebræcon,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 1/11/2014 - 20:12
Primo On The Parapet
[1992]
Lyrics and music by Peter Hammill
Testo e musica di Peter Hammill
Album: The Noise [1992]
Poi/Then in: There Goes The Daylight [1993]
Questa canzone è stata scritta da Peter Hammill per Primo Levi.
Alcuni anni dopo la sua morte, avvenuta a Torino l'11 aprile del 1987. Poco più di vent'anni fa. Primo Levi cadde nel vuoto, nella tromba delle scale del suo palazzo torinese. Ancora adesso non si sa con certezza se si sia trattato di un suicidio o di una disgrazia; Peter Hammill, per questa sua canzone, sembra accettare la prima ipotesi.
Questa è una canzone che, da molti, è stata considerata "difficile", oscura; i testi di Peter Hammill, l'ex leader dei Van Der Graaf Generator, lo sono spesso. Ci sembra invece che il suo senso sia chiarissimo. Addirittura lampante, espresso in modo non fraintendibile. Si impara, in questo "luminoso mondo nuovo", soltanto a dimenticare? Potremmo... (continuer)
Lyrics and music by Peter Hammill
Testo e musica di Peter Hammill
Album: The Noise [1992]
Poi/Then in: There Goes The Daylight [1993]
Questa canzone è stata scritta da Peter Hammill per Primo Levi.
Alcuni anni dopo la sua morte, avvenuta a Torino l'11 aprile del 1987. Poco più di vent'anni fa. Primo Levi cadde nel vuoto, nella tromba delle scale del suo palazzo torinese. Ancora adesso non si sa con certezza se si sia trattato di un suicidio o di una disgrazia; Peter Hammill, per questa sua canzone, sembra accettare la prima ipotesi.
Questa è una canzone che, da molti, è stata considerata "difficile", oscura; i testi di Peter Hammill, l'ex leader dei Van Der Graaf Generator, lo sono spesso. Ci sembra invece che il suo senso sia chiarissimo. Addirittura lampante, espresso in modo non fraintendibile. Si impara, in questo "luminoso mondo nuovo", soltanto a dimenticare? Potremmo... (continuer)
To crawl on hallowed ground without a map;
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envoyé par Riccardo Venturi 26/12/2007 - 01:53
Parcours:
Camps d'extermination
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Album: The Least We Can Do Is Wave To Each Other
The final song from Van der Graaf Generator’s early 1970 album The Least We Can Do Is Wave to Each Other. This the only track on the album to use a 16-track machine, and utilized distortion and tremolo boxes for Peter Hammil’s voice on the epic ‘total annihilation’ vocals. The latter has been praised as one of prog’s scariest moments. It is the longest song on the album, and is a science fiction number that showed the fallout of an apocalyptic flood, and featured a twelve tone figure arranged by David Jackson, the band’s saxophonist, and a variety of different mood and style changes.
The lyrics partially quoted Albert Einstein expressing his concern about the arms race between the US and the Soviet Union that led to the Cold War.
Genius