Merci Patron
[2016]
Le 41 mars, place de la République, 25 personnes ont travaillé et écrit une chanson ABCDaire sur le travail en 3 heures ! L'avenir c'est la co-opération, le partage des connaissances, l'émancipation par l'art ! Tous et toutes à la #NuitDebout !
par Eitan Grossfeld, Basta Faraï, Claire V., Nénette1985, Norah, Daniel, Nailis, Rocezline, Imma, Abi, Matthieu, Jeanne, François, Andrea, Marisia, Julien, Schmitt & Loca Tangata
Le 41 mars, place de la République, 25 personnes ont travaillé et écrit une chanson ABCDaire sur le travail en 3 heures ! L'avenir c'est la co-opération, le partage des connaissances, l'émancipation par l'art ! Tous et toutes à la #NuitDebout !
par Eitan Grossfeld, Basta Faraï, Claire V., Nénette1985, Norah, Daniel, Nailis, Rocezline, Imma, Abi, Matthieu, Jeanne, François, Andrea, Marisia, Julien, Schmitt & Loca Tangata
Assez de Valls-autorité
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 17/4/2016 - 10:10
La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]
11. La versione greca degli Encardia
11. Ελληνική απόδοση των Encardia
11. Greek version by Encardia
11. Version grecque des Encardia
11. Encardian kreikankielinen versio
11. Ελληνική απόδοση των Encardia
11. Greek version by Encardia
11. Version grecque des Encardia
11. Encardian kreikankielinen versio
Il testo non è per ora disponibile, né è disponibile in rete. Stiamo provvedendo alla trascrizione all'ascolto (si tratta comunque di una versione d'arte parecchio autonoma).
The Greek Lyrics are not available for the moment and don't appear anywhere in the Web. Direct transcription by listening is scheduled. [CCG/AWS Staff]
Maria Cristina Costantini 3/5/2014 - 19:25
“L’IMPEGNO DI MIO PADRE E LA VIOLENZA DEL POTERE”. PARLA LA FIGLIA DI GIUSEPPE PINELLI
“Dalla lotta partigiana al movimento anarchico e alla non violenza, Pino era un ottimista che viveva con entusiasmo quel tempo di speranze e di profondi cambiamenti. Con la sua tragica morte è diventato un simbolo dei diritti negati e dei connotati violenti che può assumere il potere”. Claudia Pinelli ricorda il padre Giuseppe, volato da una finestra della Questura di Milano la notte del 15 dicembre 1969.
di Laura Tussi, da peacelink.it, ripreso da MicroMega in data 29 maggio 2014.
Il ricordo di tuo padre è stato un punto fermo nella vita della famiglia Pinelli. Quali sono le parole più significative e gli ideali più alti che la sua memoria ti ha trasmesso?
Il suo ricordo sicuramente è un punto fermo nella nostra famiglia e abbiamo dovuto testimoniarlo innumerevoli volte, ma la memoria sua e di quello... (continuer)
Bernart Bartleby 29/5/2014 - 10:23
2f. Carmen de anarchista Pinelli
La traduzione ritmica in lingua latina di Riccardo Venturi
(21 dicembre 2015)
2f. Carmen de anarchista Pinelli
in Latinum sermonem rhythmice vertit Richardus Venturi die XX m. Dec. a.D. MMXV
Due parole del traduttore. Per la versione latina è stata coscientemente adoperata la versione di Joe Fallisi, detta anche “Progressisti e recuperatori” dalla strofa che non viene quasi mai cantata, perché sgraditissima a parecchi (l'ho constatato anche pochi giorni fa a Carrara: non la conoscono più nemmeno gli anarchici). La traduzione è in pentametri latini, corrispondenti pressappoco a dei novenari italiani (ma con qualche imperfezione). L'indicazione delle lunghe e di qualche breve dovrebbe, almeno nelle intenzioni, facilitare la lettura e il canto. Noialtri il “giubileo” ce lo facciamo a modo nostro, anche piegando il latino ad usi un po' insoliti ma restituendogli la sua qualifica di lingua normale. [RV, 2015]
CARMEN DE ANARCHISTĀ PINELLI
(continuer)
(continuer)
Vitti na crozza
ho cercato di sentire il siciliano e il castigliano contemporaneamente; forse ho rubato qualcosina alla grammatica, ma è una traduzione senza pretese...
Ví a* una calavera en la picota
(continuer)
(continuer)
envoyé par cataldo antonio amoruso 3/1/2013 - 01:48
volevo dire 'sentire' il siciliano ecc., ma scrivere quasi al buio non è poi il massimo... ciao
cataldo antonio amoruso 3/1/2013 - 01:49
Ví a una calavé- ráen lá picó-ó-ó-o-tá
me-pu-se curió-so y pregun-té-é-e-e
ella-me contestó, muy dolórí-i-í-ídá
que sin tocár campá-nas yà-había í-í-í-do...
...suona?
me-pu-se curió-so y pregun-té-é-e-e
ella-me contestó, muy dolórí-i-í-ídá
que sin tocár campá-nas yà-había í-í-í-do...
...suona?
cataldo antonio amoruso 3/1/2013 - 14:50
p.s. la prossima volta fatela tradurre da un vero siciliano
VIDI UNO SCHELETRO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Roberto 22/1/2013 - 16:31
vorrei precisare che vecchiu di ottantanni letteralmente tradotto vuol dire vecchio di ottanta anni. per quanto riguarda invece lu cannuni, potrebbe essere attendibile la teoria del cannone inteso come arma. VITTI NA CROZZA SUPRA LU CANNUNI, letteralmente tradotto significa ho visto un teschio sopa il cannone, sono stato curioso e le ho voluto domandare, lui mi ha risposto con gran dolore, sono morto senza il tocco delle campane. Questa strofa lascia pensare ad un caduto in guerra che per tale ragione non ha avuto un funerale. Ritengo che il senza tocco di campane si riferisca alla mancata messa funeraria.
zummo.angelo@virgilio.it 12/3/2013 - 21:52
Ho letto parte degli interventi e permettetemi di dire la mia: Il testo della canzone esisteva già e ben lo conoscevano i minatori, tanto è vero che fu un minatore a declamarlo al regista Pietro Germi. Ho letto, anni fa e i figli me lo potrebbero confermare s'è vero, che Franco Li Causi autore della musica dovette affrontare una causa civile di 25 anni circa per aver riconosciuto il suo diritto (ripeto non so se è vero o no, dicono che è in un'enciclopedia Curcio). Vengo al puntu: ho sentito varie campane ... vitti 'na crozza supra nu cannuni... o cantuni? Credo più CANTUNI che tra le altre cose così veniva chiamata la porta della zolfara. Quindi: Vitti 'na crozza sopra la porta della zolfara etc etc. Domanda: che ci stava a fare la crozza sopra la porta della zolfara? ammoniva i minatori ad non scendere in miniera in un giorno "segnato" com'era di consueto per quei lavoratori non lavorare... (continuer)
armando,carruba@libero.it 10/4/2013 - 12:34
Per me la canzone( non conosco il dialetto siciliano) parla di una persona in là con gli anni,con i propri acciacchi, non desiderosa più di vivere e felice di andare in quel mondo dove è tutto luce colori gioia...l'ultima spiaggia!!..il motivetto allegro vuol dimostrare che lascia tutto senza rimpianti ormai finito il suo tempo.... Angela!!
Cercavo la traduzione di questo brano e ho trovato un intero mondo. Persone appassionate, addirittura gli eredi dell'autore della musica. L'evocazione di un luogo e di un tempo passati che devono essere tramandati ma anche e soprattutto l'immagine di una profonda umanità. Grazie a tutti per il prezioso contributo e complimenti agli amministratori del sito. VoceVana.
Fabrizio 15/8/2013 - 18:41
Come VoceVana cercando la traduzione e l'origine della canzone mi sono ritrovata su questo sito... incredibile! Sono siciliana, di Caltagirone, per cui il termine cantone qui da noi non si usa. Però vorrei far notare a chi scrive "fate tradurre il testo ad un siciliano" che per il motivo suddetto di termini che da oriente a occidente della sicilia sono diversi, non si può dire "fate tradurre ad un siciliano!" Vorrei però buttarla un po' sugli ottanta anni del teschio che da tempo aspetta degna sepoltura perchè abbandonato lì,senza onori, dimenticato... se è vero che i minatori già conoscevano, e c'è motivo di crederlo, è possibile che anche loro ne abbiamo modificato il testo per renderla vicina alla loro condizione... ma a me tornano in mente quegli ottanta anni che inevitabilmente portano al decennio di massacro dei briganti nel regno delle due Sicilie... Vorrei ricordare anche che molti... (continuer)
Claudia 27/4/2014 - 09:39
Scrivo da Pietraperzia e chi si occupa di musica mi ha riferito che la canzone narri le vicende del brigante Testalonga, nato a Pietraperzia.
Concetta 4/5/2014 - 04:23
Un canto popolare non rimane inalterato nel tempo, cambia anche di luogo in luogo. Vitti una crozza potrebbe essere aperto oggi a nuove versioni, secondo la fantasia di chicchessia, magari affrontando dolorose problematiche attuali.
Per quanto riguarda la versione antica, quella che ho sempre conosciuto fin dagli anni '50(fosse o non fosse stata già rimaneggiata) è vicina a quella espressa il 22/1/2013 da Roberto, ma do un altro senso al dialogo tra il vivo e il morto, nel quale mi sembra ci possa essere anche un significato religioso:
(IL VIVO:) Vidi un teschio sopra un cannone,
fui curioso e gli volli domandare,
lui mi rispose con gran dolore:
(IL MORTO:)“Sono morto senza tocco di campane”.
(IL VIVO:)Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati … non so dove,
ora che sono arrivato agli 80 anni
chiamo la morte e lei mi risponde:
(IL MORTO:)“Preparatemi, preparatemi... (continuer)
Per quanto riguarda la versione antica, quella che ho sempre conosciuto fin dagli anni '50(fosse o non fosse stata già rimaneggiata) è vicina a quella espressa il 22/1/2013 da Roberto, ma do un altro senso al dialogo tra il vivo e il morto, nel quale mi sembra ci possa essere anche un significato religioso:
(IL VIVO:) Vidi un teschio sopra un cannone,
fui curioso e gli volli domandare,
lui mi rispose con gran dolore:
(IL MORTO:)“Sono morto senza tocco di campane”.
(IL VIVO:)Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati … non so dove,
ora che sono arrivato agli 80 anni
chiamo la morte e lei mi risponde:
(IL MORTO:)“Preparatemi, preparatemi... (continuer)
Nicola 5/7/2014 - 19:13
Ho 66 anni ,ho vissuto da piccolo in sicilia a ravanusa,i miei nonni cantavano spesso questa canzone che,mi dicevano molto vecchia,e ricordo alcune strofe che poi non ho piu sentito e che riporto qui di seguito,scusate il mio siciliano approssimato. Suli ca spacchii i petri pa calura,suli ca rumpi lu sciancu a cu lavura,sulu lu chiantu di la donna amata po allifriscari st'arma scunsulata.Mi piacerebbe sapere se c'e qualcuno che ne ha notizia. Lo Porto Giuseppe Livorno 16/11/2014
Per quel che riguarda la strofa : chiamo la morte .....io ricordo che dicevano: chiamo la vita e morte mi risponde...come a dire sono vecchio mi aspetta solo di morire, ma non so, come per cio che ho scritto prima,se e' piu o meno giusto.
Lo Porto Giuseppe 16/11/2014 - 18:31
Qui di seguito un articolo da me scritto qualche anno fa sulle origini di Vitti 'na crozza. Francesco Giuffrida
VITTI ‘NA CROZZA: STORIA DI UNA CANZONE
È la locandina del film “Il cammino della speranza” le cui riprese cominciarono a Favara, in provincia di Agrigento, nel 1950. Per chi non ricorda o non ha mai visto il film – e a tanti farebbe un gran bene vederlo, visto che parla dei nostri nonni, poveri e disperati emigranti in cerca di lavoro fuori dal proprio Paese - diciamo subito che la nostra canzone ne “ Il cammino della speranza” è indiscussa protagonista sonora. E diciamo anche che senza questo film ‘ Vitti ‘na crozza’ forse non sarebbe mai nata. Ma andiamo con ordine: è il 1950 quando Pietro Germi, già conosciuto e apprezzato regista, viene in Sicilia per iniziare le riprese del suo film, inizialmente intitolato ‘ Terroni’. Ad Agrigento gli viene presentato il Maestro Franco... (continuer)
VITTI ‘NA CROZZA: STORIA DI UNA CANZONE
È la locandina del film “Il cammino della speranza” le cui riprese cominciarono a Favara, in provincia di Agrigento, nel 1950. Per chi non ricorda o non ha mai visto il film – e a tanti farebbe un gran bene vederlo, visto che parla dei nostri nonni, poveri e disperati emigranti in cerca di lavoro fuori dal proprio Paese - diciamo subito che la nostra canzone ne “ Il cammino della speranza” è indiscussa protagonista sonora. E diciamo anche che senza questo film ‘ Vitti ‘na crozza’ forse non sarebbe mai nata. Ma andiamo con ordine: è il 1950 quando Pietro Germi, già conosciuto e apprezzato regista, viene in Sicilia per iniziare le riprese del suo film, inizialmente intitolato ‘ Terroni’. Ad Agrigento gli viene presentato il Maestro Franco... (continuer)
Francesco 'Ciccio' Giuffrida 18/11/2014 - 20:35
Caro Giuseppe Loporto, hai perfettamente ragione , pure mio nonno che era di Realmonte mi cantava la strofa riguardante la pianura.
Suli ca spacchi i petri da chianura , suli ca rumpi l'ossa PA calura, sulu l'a muri di la donna amata po' cunsulari st'arma scunsulata ( arma= anima).
Sempre da mio nonno:
Ora ca su arrivati a l'ottant'anni chiamu la vita e morti m'arrispunni.
Una breve considerazione , mio nonno da bambino mi portava alla'opera dei pupi , 1955 . non conosceva bene il cinema , tantomeno il neorealismo e meno che mai pietro germi.
Conosceva benissimo però la storia di Orlando e Rinaldo e tutti i proverbi siciliani antichi e i canti tradizionali. Ora è vero che porto Empedocle è vicino a Realmonte , ma sinceramente , non ricordo che mio nonno Stefano Gucciardo n'tisu Beatrice mi abbia mai parlato di franco licausi . eppure mi cantava questa canzone e mi diceva che era una... (continuer)
Suli ca spacchi i petri da chianura , suli ca rumpi l'ossa PA calura, sulu l'a muri di la donna amata po' cunsulari st'arma scunsulata ( arma= anima).
Sempre da mio nonno:
Ora ca su arrivati a l'ottant'anni chiamu la vita e morti m'arrispunni.
Una breve considerazione , mio nonno da bambino mi portava alla'opera dei pupi , 1955 . non conosceva bene il cinema , tantomeno il neorealismo e meno che mai pietro germi.
Conosceva benissimo però la storia di Orlando e Rinaldo e tutti i proverbi siciliani antichi e i canti tradizionali. Ora è vero che porto Empedocle è vicino a Realmonte , ma sinceramente , non ricordo che mio nonno Stefano Gucciardo n'tisu Beatrice mi abbia mai parlato di franco licausi . eppure mi cantava questa canzone e mi diceva che era una... (continuer)
luigi crispino 10/5/2015 - 23:00
cercavo una spirgazione e mi si e' aperto il mondo! grazie a tutti in questi nove anni hannp scritto i loro commentoli, ho capito la poesia e ho visto l'intero scibile umano; e' stato x me un viaggio che ha dato quanto sperato e ancora di piu'. Tanti credo sono scivolati incosciamente sulla meschinita' o sulla loeo ptesunzione scrivendo in manieta stucchevole! Nel mip piccolo solo un commentp e' degno di nota,quello che parla del vecchio che arribato alla finw della viela fa considrrazioni! Pero' x me la poesia comunica moltp di piu'! e' un opeta d'arye pipolare e una ricchezza! grazie atutti pet questa epsperieza, Rino
Salve,
vorrei aggiungere che in una versione che sentivo da bambino (circa 45 anni fa) la canzone terminava con :
....o terra di briganti, terra d' unu-u-u-u-u-u-ri
(o terra di briganti terra di onore)
vorrei aggiungere che in una versione che sentivo da bambino (circa 45 anni fa) la canzone terminava con :
....o terra di briganti, terra d' unu-u-u-u-u-u-ri
(o terra di briganti terra di onore)
По долинам и по взгорьям
Partisaanimarssi
Suomenkielinen versio (kääntäjä tuntematon) / Versione finlandese (autore sconosciuto) / Finnish version (Translator unknown) / Version finnoise (auteur inconnu)
Suomenkielinen versio (kääntäjä tuntematon) / Versione finlandese (autore sconosciuto) / Finnish version (Translator unknown) / Version finnoise (auteur inconnu)
Partisaanimarssi
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envoyé par Juha Rämö 5/4/2015 - 15:06
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1r. La versione danese di Ejnar H. Tønnesen (anni '30 del XX secolo)
1r. Danish version by Ejnar H. Tønnesen (from the 1930's)
1r. Danish version by Ejnar H. Tønnesen (from the 1930's)
Ripresa dall'edizione inglese di Wikipedia.
Reproduced from the English Wikipedia
Secondo bibliotek.dk, il sito di ricerca delle biblioteche danesi, il testo di questa versione è stato pubblicato nel 1987 nel volume Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, a cura di Per Fomsgaard e Jørgen A. Christiansen per la Arbejdernes Oplysningforbund. L'autore della versione sarebbe Ejnar H. Tønnesen, attivista e pubblicista socialista attorno agli anni '30 del XX secolo.
According to bibliotek.dk, the search engine of Danish libraries, the lyrics of this version were published in 1987 in Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, edited by Per Fomsgaard and Jørgen A. Christiansen for Arbejdernes Oplysningforbund. The traslator must be Ejnar H. Tønnesen, a socialist activist and journalist of the 30s of the 20th century.
Reproduced from the English Wikipedia
Secondo bibliotek.dk, il sito di ricerca delle biblioteche danesi, il testo di questa versione è stato pubblicato nel 1987 nel volume Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, a cura di Per Fomsgaard e Jørgen A. Christiansen per la Arbejdernes Oplysningforbund. L'autore della versione sarebbe Ejnar H. Tønnesen, attivista e pubblicista socialista attorno agli anni '30 del XX secolo.
According to bibliotek.dk, the search engine of Danish libraries, the lyrics of this version were published in 1987 in Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, edited by Per Fomsgaard and Jørgen A. Christiansen for Arbejdernes Oplysningforbund. The traslator must be Ejnar H. Tønnesen, a socialist activist and journalist of the 30s of the 20th century.
Stormene glammer så vildt over lande (Warshawjanka 1905)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/1/2013 - 20:15
1p1. La versione in esperanto di N. Nekrasov
1p1. Esperanto version by N.Nekrasov
1p1. Esperanto version by N.Nekrasov
Ripresa dalla relativa pagina dell'edizione Esperanto di Wikipedia. Appare come una perfetta versione dell'originale polacco.
Reproduced from the relevant page of the Esperanto Wikipedia. It appears as a perfect version of the Polish original.
Reproduced from the relevant page of the Esperanto Wikipedia. It appears as a perfect version of the Polish original.
LA VARSOVIA KANTO
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:32
2p. La versione afrikaans*
2p. Afrikaans version*
2p. Afrikaans version*
A las Barricadas (Na die Versperrings) was een van die mees gewilde liedjies van die Anargiste tydens die Spaanse Rewolusie. Die woorde vir A las Barricadas was deur Valeriano Orobón Fernández in 1936 geskryf.
"Die Konfederasie" wat in die finale strofe van die lied na verwys word is die anargo-syndikaliste CNT (Confederación Nacional del Trabajo — Nasionale Konfederasie van Arbeiders). Die CNT was op daardie stadium die grootste vakbond in Spanje en 'n groot krag teen Francisco Franco se militêre staatsgreep teen die Spaanse Republiek van 1936-1939.
"Die Konfederasie" wat in die finale strofe van die lied na verwys word is die anargo-syndikaliste CNT (Confederación Nacional del Trabajo — Nasionale Konfederasie van Arbeiders). Die CNT was op daardie stadium die grootste vakbond in Spanje en 'n groot krag teen Francisco Franco se militêre staatsgreep teen die Spaanse Republiek van 1936-1939.
NA DIE VERSPERRINGS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:55
2q1. La versione basca (euskara)*
2q1. Basque (euskara) version*
2q1. Basque (euskara) version*
A las barricadas (euskaraz barrikadetara) ereserki anarkosindikalista bat da. Espainiako Gerra Zibilean oso ospetsu bilakatu zen, eta CNT sindikatuaren ereserkia da. Jatorriz, Varchavianka', Warschawjanka edo Varsoviarraa deitzen zen, Wacław Święcicki poloniarrak preso zegoen garaian sortu zuen, une hartan poloniar langile mugimenduak bere errebindikazioen alde eta errusiar okupazioaren aurka borrokatzen ari baitzen. Abesti hau lehebiziko aldiz, 1885eko martxoaren 2an, Varsovia hirian jazotako langile manifestapen batean entzun zen. Denbora gutxira, mugimendu langilea eta Poloniaren aldeko elkartasunaren ondorioz, Europa osoan ezagun egin zen. 1933ko azaroan, Bartzelonako Tierra y Libertad egunkariko gehigarrian Marcha triunfal ("Garaipen martxa") izenburuz eta ¡A las barricadas! azpitituluaz argitaratu zen.
BARRIKADETARA
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 15/1/2013 - 00:02
2r. La versione galiziana (galega)*
2r. Galician version*
A las barricadas é o título dunha das máis populares cancións relacionadas co anarcosindicalismo ou o anarquismo (ou tamén o comunismo libertario) durante a Guerra Civil e a Revolución Española. Actualmente é tamén o himno da CNT e da CXT. A canción orixinal, a "Varchavianka", "Warszawianka" ou "Varsoviana", foi composta en 1883 polo poeta polaco Wacław Święcicki, cando estaba preso no cárcere de Varsovia, nun momento no que o movemento obreiro polaco sostiña duras loitas reivindicativas e pelexaba contra a ocupación rusa. A canción baseouse nun tema popular polaco (outras versións apuntan a “A marcha dos zuavos” ou “Les hussards de Bercheny”). Cantouse por primeira vez na manifestación obreira do 2 de marzo de 1885 en Varsovia, popularizándose e ocasionando versións da mesma en toda Europa pola solidariedade do movemento obreiro... (continuer)
2r. Galician version*
A las barricadas é o título dunha das máis populares cancións relacionadas co anarcosindicalismo ou o anarquismo (ou tamén o comunismo libertario) durante a Guerra Civil e a Revolución Española. Actualmente é tamén o himno da CNT e da CXT. A canción orixinal, a "Varchavianka", "Warszawianka" ou "Varsoviana", foi composta en 1883 polo poeta polaco Wacław Święcicki, cando estaba preso no cárcere de Varsovia, nun momento no que o movemento obreiro polaco sostiña duras loitas reivindicativas e pelexaba contra a ocupación rusa. A canción baseouse nun tema popular polaco (outras versións apuntan a “A marcha dos zuavos” ou “Les hussards de Bercheny”). Cantouse por primeira vez na manifestación obreira do 2 de marzo de 1885 en Varsovia, popularizándose e ocasionando versións da mesma en toda Europa pola solidariedade do movemento obreiro... (continuer)
ÁS BARRICADAS
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 15/1/2013 - 00:12
1a1. La traduzione italiana della Warszawianka 1905 roku
1a1. Italian translation of the Warszawianka 1905 roku
Si ringrazia Valentino Stacciarini per il contributo
La Varsovienne, certamente uno dei più celebri e universalmente noti canti di rivolta, venne scritta nel lontano 1879 da Wacław Święcicki, poeta socialista rivoluzionario polacco durante la lunga detenzione nel tristemente noto Decimo Padiglione della Cittadella di Varsavia, dove stava scontando una condanna per sedizione contro le autorità. Palesemente ispirata dalla Warszawianka del 1831 di François Delavigne e sulla traccia di una melodia popolare di probabile origine russa, il brano riflette fedelmente i nuovi ideali della Comune di Parigi. Denominata anche Warszawianka 1905 roku, perché proprio in quell'anno venne eseguita per la prima volta in occasione della festa del Primo Maggio, nella versione russa composta nel... (continuer)
1a1. Italian translation of the Warszawianka 1905 roku
Si ringrazia Valentino Stacciarini per il contributo
La Varsovienne, certamente uno dei più celebri e universalmente noti canti di rivolta, venne scritta nel lontano 1879 da Wacław Święcicki, poeta socialista rivoluzionario polacco durante la lunga detenzione nel tristemente noto Decimo Padiglione della Cittadella di Varsavia, dove stava scontando una condanna per sedizione contro le autorità. Palesemente ispirata dalla Warszawianka del 1831 di François Delavigne e sulla traccia di una melodia popolare di probabile origine russa, il brano riflette fedelmente i nuovi ideali della Comune di Parigi. Denominata anche Warszawianka 1905 roku, perché proprio in quell'anno venne eseguita per la prima volta in occasione della festa del Primo Maggio, nella versione russa composta nel... (continuer)
LA CANZONE DI VARSAVIA DEL 1905
(continuer)
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envoyé par Valentino Stacciarini 20/8/2013 - 17:27
2s. Haydi barikata: la versione turca dei Bandista
2s. Haydi barikata: Turkish version by Bandista
La versione turca preparata dal gruppo militante ska-dub e world fusion Bandista è del 2009 e apre l'album intitolato (in latino!) De te fabula narratur. I membri di Bandista, pur apparendo in pubblico, sono anonimi: una semplice questione di sopravvivenza e incolumità nella Turchia attuale. Certo è che, a differenza di tante versioni più vecchie, questa, recentissima, sulle barricate ci è finita subito: l'album, infatti, è stato registrato in Italia ed è stato distribuito gratuitamente in piazza Taksim nei mesi scorsi, durante le proteste per Gezi Park. L'ultimo album dei Bandista, Sınırsız-Ulussuz-Sürgünsüz (2010) è stato dedicato a Festus Okey, un immigrato nigeriano vittima della polizia turca. [RV]
2s. Haydi barikata: Turkish version by Bandista
La versione turca preparata dal gruppo militante ska-dub e world fusion Bandista è del 2009 e apre l'album intitolato (in latino!) De te fabula narratur. I membri di Bandista, pur apparendo in pubblico, sono anonimi: una semplice questione di sopravvivenza e incolumità nella Turchia attuale. Certo è che, a differenza di tante versioni più vecchie, questa, recentissima, sulle barricate ci è finita subito: l'album, infatti, è stato registrato in Italia ed è stato distribuito gratuitamente in piazza Taksim nei mesi scorsi, durante le proteste per Gezi Park. L'ultimo album dei Bandista, Sınırsız-Ulussuz-Sürgünsüz (2010) è stato dedicato a Festus Okey, un immigrato nigeriano vittima della polizia turca. [RV]
HAYDI BARIKATA
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 27/8/2013 - 01:10
Anche la [pagina di Wikipedia polacca dedicata alla "Warszawianka 1905" constata che l'autore della musica originale è ignoto. Invece nel commento che si trova sotto questo video preso da YT la musica si attribuisce al compositore polacco Józef Pławiński (1853 o 1854-1880), che fu anche il compagno della sventura nella Cittadella di Varsavia di Wacław Święcicki. Nel commento e nella pagina wiki dedicata al compositore si dichiara che la melodia riprese le note da un altra canzone patriottica polacca precedente, "Marsz żuawów" di Włodzimierz Wolski che canta l'eroismo delle squadre da combattimento formate durante la Rivolta di Gennaio del 1863 sull'esempio dei reparti francesi in Algeria. Chi composè la musica per la "Marcia di zuavi" non sono riuscito a chiarire.
Comunque questa attribuzione sembra molto plausibile alla luce della biografia di Józef Pławiński, che morì durante il trasporto verso la Siberia essendo stato condannato ai lavori forzati dalle autorità russe.
Comunque questa attribuzione sembra molto plausibile alla luce della biografia di Józef Pławiński, che morì durante il trasporto verso la Siberia essendo stato condannato ai lavori forzati dalle autorità russe.
Krzysztof Wrona 27/8/2013 - 19:53
E un'altra "chicca", "Warszawianka 1905" dal cantante afroamericano Paul Robeson sia in inglese sia in polacco
Krzysztof Wrona 27/8/2013 - 19:56
2t. Fel a barikádra (La versione ungherese)
2t. Fel a barikádra (Hungarian version
2t. Fel a barikádra (Hungarian version
Da/from Holnapután Anarchista újság.
"Az egyike volt a legnépszerűbb spanyol anarcho szindikalista daloknak, a spanyol polgárháború idejéből. A Varszavianka (1905) dallamával azonos, dalszövegét Valeriano Orobón Fernández írta 1933-ban. A munkásszövetség, a CNT-t jelenti."
"Az egyike volt a legnépszerűbb spanyol anarcho szindikalista daloknak, a spanyol polgárháború idejéből. A Varszavianka (1905) dallamával azonos, dalszövegét Valeriano Orobón Fernández írta 1933-ban. A munkásszövetség, a CNT-t jelenti."
FEL A BARIKÁDRA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/1/2014 - 01:04
2j. Traduzione letterale polacca*
2j. Polish literal translation*
2j. Polish literal translation*
Gentilmente contribuita da Joseph Petro(w)ski, che ringraziamo di cuore. Presente anche su pl.wikipedia
Kindly contributed by Mr Joseph Petro(w)ski, whom we thank heartily. Also available from pl.wikipedia[CCG/AWS Staff]
"Muzycznym na podstawie pierwodruku Warszawianka" (Joseph Petro[w]ski)
Kindly contributed by Mr Joseph Petro(w)ski, whom we thank heartily. Also available from pl.wikipedia[CCG/AWS Staff]
"Muzycznym na podstawie pierwodruku Warszawianka" (Joseph Petro[w]ski)
Na barykady
(continuer)
(continuer)
envoyé par Joseph Petroski 17/9/2014 - 11:36
2n2. La versione ceca (Terza versione)
2n2. Czech Version (Third version)
2n2. Czech Version (Third version)
Gentilmente contribuita da Joseph Petrowski, che ringraziamo di cuore
Kindly contributed by Mr Joseph Petrowski, whom we thank heartily. [CCG/AWS Staff]
Kindly contributed by Mr Joseph Petrowski, whom we thank heartily. [CCG/AWS Staff]
NA BARIKÁDY!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Joseph Petrowski 17/9/2014 - 11:51
2u. La versione macedone
2u. Macedonian version
2u. Macedonian version
Gentilmente inviataci da Joseph Petrowski, che ringraziamo.
Kindly contributed by mr Joseph Petrowski, whom we thank heartily. [CCG/AWS Staff]
Kindly contributed by mr Joseph Petrowski, whom we thank heartily. [CCG/AWS Staff]
НА БАРИКАДИТЕ [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Joseph Petrowski 17/9/2014 - 11:58
La Versione polacca di A las barricadas! e Na barykady: Due canzoni differenti. Ulteriori contributi alla storia della Warszawianka 1905 roku
di Krzysztof Wrona
Tutto sbagliato. Mi accorgo solo adesso.
1. Il testo polacco contribuito da Riccardo nel 2007 [come versione di A las barricadas, ndr] è in realtà il testo di un'altra canzone rivoluzionaria, scritta da Ignacy Rzońca (1879–1909) forse già nel 1899, ufficialmente nel 1904, pubblicata però solo nel 1905, come testo anonimo (per ovvi motivi). La canzone porta il titolo è "Na barykady" (Alle barricate) e viene cantata su una musica diversa, di cui l'autore rimane ignoto (oppure riprende la musica di qualche altra canzone, ma non riesco a capire quale fosse).
2. La seconda versione polacca (in realtà da oggi l'unica, dato lo scorporo dell'altra Na barykady, ndr), mandata gentilmente poco fa da Joseph Petro(w)ski, oltre il titolo, che... (continuer)
di Krzysztof Wrona
Tutto sbagliato. Mi accorgo solo adesso.
1. Il testo polacco contribuito da Riccardo nel 2007 [come versione di A las barricadas, ndr] è in realtà il testo di un'altra canzone rivoluzionaria, scritta da Ignacy Rzońca (1879–1909) forse già nel 1899, ufficialmente nel 1904, pubblicata però solo nel 1905, come testo anonimo (per ovvi motivi). La canzone porta il titolo è "Na barykady" (Alle barricate) e viene cantata su una musica diversa, di cui l'autore rimane ignoto (oppure riprende la musica di qualche altra canzone, ma non riesco a capire quale fosse).
2. La seconda versione polacca (in realtà da oggi l'unica, dato lo scorporo dell'altra Na barykady, ndr), mandata gentilmente poco fa da Joseph Petro(w)ski, oltre il titolo, che... (continuer)
Krzysiek Wrona 17/9/2014 - 16:44
Veramente il signore Joseph Petrowski ha sbagliato in riferimento a quello che ha detto della prima canzone in Polacco "NA BARYKADY" penso che lui ha confuso il titolo Polacco con il Ceco. Mi sembra che lui è di Macedonia. ;) Lui ha detto che anche la canzone è stata tradotta dal Polacco, ma veramente è una traduzione direttamente dallo Spagnolo.
(Antoine Lafourcade)
(Antoine Lafourcade)
Il tutto è stato già corretto e riportato all'esatta dizione polacca. [CCG/AWS Staff]
2c1. Traduzione inglese alternativa
2c1. Alternative English translation
2c1. Alternative English translation
"Ecco un'altra traduzione in Inglese
Here is another English version
Merci!
Contribuita da Antoine Lafourcade.
Contributed by Antoine Lafourcade.
Here is another English version
Merci!
Contribuita da Antoine Lafourcade.
Contributed by Antoine Lafourcade.
To the Barricades
(continuer)
(continuer)
envoyé par Antoine Lafourcade 20/9/2014 - 10:00
Alla fine, si arriva a sapere (grazie al nostro indefesso Krzysiek Wrona) che pure il titolo “Alle barricate” (o meglio, A las barricadas) è nato originariamente in Polonia, come la Warszawianka 1905 roku che è pure alla base della famosa canzone rivoluzionaria spagnola. In realtà, come messo in luce da KW, la Na barykady originaria polacca è un canto del tutto autonomo, scritto nel 1899 da Ignacy Rzońca (1879-1909) ma pubblicato ufficialmente nel 1904 (secondo altre fonti: nel 1905!) e con melodia di autore ignoto. Tale canto, fin dal 2007, era stato erroneamente inserito come “versione polacca” di A las barricadas! nel “paginone” collettivo sulla Warszawianka 1905 roku; è stato quindi opportunamente scorporato da quella pagina ed è andato a costituire una pagina autonoma. [RV]
Riccardo Venturi 21/9/2014 - 17:48
3b. Łodzianka (1909)
3b. Łodzianka (1909)
3b. Łodzianka (1909)
Anonimo testo di un autore ignoto, sulle note della "Warszawianka 1905 roku". Il testo trovato qui; pubblicato per la prima volta nel 1950 nella racolta intitolata "Polskie Pieśni Rewolucyjne z lat 1918-1939" (Le canzoni rivoluzionarie polacche degli anni 1918–1939) a cura di Felicja Kalicka per i testi e Edward Olearczyk per le musiche.
La canzone racconta i fatti accaduti durante i moti rivoluzionari del 1905 nella città polacca di Łódź. Nel testo vengono nominati i cognomi dei grandi proprietari delle fabbriche tessili del posto, duramente contestati dagli operai polacchi, e del governatore russo Kaznakov. Allora Łódź si trovava sotto il governo del Regno del Congresso, uno stato vassallo sotto controllo dell'Impero russo esistito dal 1814 fino al 1915. Dopo lo sciopero degli operai tessili svoltosi nei giorni 22-24 giugno 1905, scoppiarono scontri con la polizia e l'esercito, durante i quali rimasero uccisi e feriti parecchi dei manifestanti. [KW]
La canzone racconta i fatti accaduti durante i moti rivoluzionari del 1905 nella città polacca di Łódź. Nel testo vengono nominati i cognomi dei grandi proprietari delle fabbriche tessili del posto, duramente contestati dagli operai polacchi, e del governatore russo Kaznakov. Allora Łódź si trovava sotto il governo del Regno del Congresso, uno stato vassallo sotto controllo dell'Impero russo esistito dal 1814 fino al 1915. Dopo lo sciopero degli operai tessili svoltosi nei giorni 22-24 giugno 1905, scoppiarono scontri con la polizia e l'esercito, durante i quali rimasero uccisi e feriti parecchi dei manifestanti. [KW]
ŁODZIANKA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 22/9/2014 - 02:46
Si può aggiungere nella terza sezione , come uno dei varianti della "Warszawianka".
Cosa che è stata rigorosamente fatta. Qui stai veramente facendo un lavoro eccelso, chapeau. [RV]
3a. Na dzień 1 maja di “Zmogus” (1889)
3a. Na dzień 1 maja by “Zmogus” (1889)
3a. Na dzień 1 maja by “Zmogus” (1889)
Testo scritto da un membro del Proletariat, il primo partito operaio polacco basato sui principi del marxismo che si nascondeva dietro lo pseudonimo "Zmogus". Sulle note della "Warszawianka 1905 roku"; il testo da pl.wikipedia. Pubblicato nella raccolta di Kalicka Felicja e Olearczyk Edward, "Polskie pieśni rewolucyjne z lat 1918–1939" (Le canzoni rivoluzionarie polacche degli anni 1918–1939) a Varsavia, casa editrice Książka i Wiedza, 1950.
È diventata l'inno della Festa del lavoro (il titolo tradotto in italiano è "Per il giorno del Primo Maggio") nella giornata della fondazione della Seconda Internazionale, a Parigi il 14 luglio 1889 .
È diventata l'inno della Festa del lavoro (il titolo tradotto in italiano è "Per il giorno del Primo Maggio") nella giornata della fondazione della Seconda Internazionale, a Parigi il 14 luglio 1889 .
NA DZIEŃ 1 MAJA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 22/9/2014 - 03:14
A questo punto, Krzysiek caro, bisognerebbe che tu facessi un ulteriore sforzino e che traducessi in italiano sia il Na dzień 1. maja che la . Non ti preoccupare di come ti vengono, poi ci penso io a aggiustarle. Direi che questa pagina è la prima al mondo dove si riesce, grazie anche a te, a ricostruire la storia, veramente complessa, di questo canto; una traduzione urge. Saludz!
Riccardo Venturi 22/9/2014 - 12:51
3a1. Na dzień 1 maja - Versione italiana (letterale) di Krzysztof Wrona (24 settembre 2014)
3a1. Na dzień 1 maja - Italian translation by Krzysztof Wrona (September 24, 2014)
3a1. Na dzień 1 maja - Italian translation by Krzysztof Wrona (September 24, 2014)
PER IL GIORNO DEL 1° MAGGIO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 24/9/2014 - 00:30
3b1. Łodzianka - Versione italiana (letterale) di Krzysztof Wrona (24 settembre 2014)
3b1. Łodzianka - Italian translation by Krzysztof Wrona (September 24, 2014)
3b1. Łodzianka - Italian translation by Krzysztof Wrona (September 24, 2014)
Si vedano le Note alla traduzione, anch'esse approntate da Krzysztof Wrona. [RV]
LA CANZONE DI ŁÓDŹ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 24/9/2014 - 00:32
Direi che ora "ci sarebbimo", per dirla in italiano impeccabile. Tutte le attribuzioni della musica sono state rimesse al loro posto, con contemporanea modifica dell'introduzione in italiano e in inglese; a proposito dell'introduzione, che ne diresti, Krzysiek, di tradurla integralmente in polacco? Direi che questa è la pagina più grossa dedicata a un canto polacco, e magari la cosa non stonerebbe. Ma fai pure con comodo.
Sono stati corretti anche i titoli della Łodzianka e di Na dzień 1 maja (senza puntino!) e, a tale riguardo, avrei delle domande da porre a Krzysiek:
a) Chi sono gli Scheibler, Geyer, Kaznakov e Poznański nominati nella Łodzianka?
b) Che sono le "zurne"?
Sałódź!
Sono stati corretti anche i titoli della Łodzianka e di Na dzień 1 maja (senza puntino!) e, a tale riguardo, avrei delle domande da porre a Krzysiek:
a) Chi sono gli Scheibler, Geyer, Kaznakov e Poznański nominati nella Łodzianka?
b) Che sono le "zurne"?
Sałódź!
Riccardo Venturi 24/9/2014 - 17:34
1s. Traduzione vietnamita
1s. Vietnamese translation
Ripresa da vi.wikipedia
Reproduced from vi.wikipedia
"Warszawianka là một bài hát Ba Lan được viết trong khoảng thời gian 1879-1883. Tên của bài hát có thể dịch là "bài ca Vácsava" hay "cô gái Vácsava". Nó trùng tên với bài hát cùng tên được sáng tác nhằm cỗ võ cho cuộc Khởi nghĩa Tháng Mười Một tại Ba Lan năm 1831. Để phân biệt với bài hát năm 1831, người ta thường gọi bài ca "mới" này là "Bài ca Vácsava năm 1905", tự vì nó được sử dụng làm "thánh ca" của những người công nhân Ba Lan khi họ khởi nghĩa hưởng ứng cuộc cách mạng 1905 sau khi 30 công nhân bị bắn chết trong một cuộc biểu tình ủng hộ ngày Quốc tế Lao động tại Warszawa năm 1905.
Có tài liệu cho rằng Wacław Święcicki là người viết lời cho bài hát trong khoảng năm 1879, khi ông đang bị giam tại nhà ngục khét tiếng tại sảnh số 10 thuộc pháo đài Warszawa vì các hoạt động liên... (continuer)
1s. Vietnamese translation
Ripresa da vi.wikipedia
Reproduced from vi.wikipedia
"Warszawianka là một bài hát Ba Lan được viết trong khoảng thời gian 1879-1883. Tên của bài hát có thể dịch là "bài ca Vácsava" hay "cô gái Vácsava". Nó trùng tên với bài hát cùng tên được sáng tác nhằm cỗ võ cho cuộc Khởi nghĩa Tháng Mười Một tại Ba Lan năm 1831. Để phân biệt với bài hát năm 1831, người ta thường gọi bài ca "mới" này là "Bài ca Vácsava năm 1905", tự vì nó được sử dụng làm "thánh ca" của những người công nhân Ba Lan khi họ khởi nghĩa hưởng ứng cuộc cách mạng 1905 sau khi 30 công nhân bị bắn chết trong một cuộc biểu tình ủng hộ ngày Quốc tế Lao động tại Warszawa năm 1905.
Có tài liệu cho rằng Wacław Święcicki là người viết lời cho bài hát trong khoảng năm 1879, khi ông đang bị giam tại nhà ngục khét tiếng tại sảnh số 10 thuộc pháo đài Warszawa vì các hoạt động liên... (continuer)
BÀI CA VÁCSAVA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/9/2014 - 20:24
Sopra il testo originale in polacco rimane però il titolo con l'errore nella scrittura:
3β. Łodźianka (1909)
3β. Łodźianka (1909)
C'è da togliere l'accento che accompagna la "z".
Vedi, Riccardo, a contatto con te, uno diventa pignolo. Sembra che sia contagioso : )
(Krzysiek Wrona)
3β. Łodźianka (1909)
3β. Łodźianka (1909)
C'è da togliere l'accento che accompagna la "z".
Vedi, Riccardo, a contatto con te, uno diventa pignolo. Sembra che sia contagioso : )
(Krzysiek Wrona)
Tutto è stato corretto ora. E sono ben lieto di trasmettere, anzi contagiare, la pignoleria: quando ci si occupa di testi, il testo è il Re e tu sei un suddito obbediente :-) [RV]
3g. Буги-вуги каждый день degli Zoopark (1984) e Буги-вуги dei Nol' (1990)
3g. Буги-вуги каждый день by Zoopark (1984) and Буги-вуги by Nol' (1990)
Testo di Michail (Mike) Naumenko/Михаи́л (Майк) Нау́менко, scritto agli inizi degli anni '80 e comparso nell'album del gruppo Zoopark/Зоопарк intitolato "Белая полоса" (1984). Il titolo originale "Буги-вуги каждый день" significa "Ogni giorno boogie-woogie".
Il testo è stato ripreso dal gruppo russo Ноль, e con il titolo abbreviato "Буги-вуги" (Boogie-woogie) viene cantato sulle note della "Warszawianka 1905 roku". La canzone è stata registrata durante un concerto del 1990 ed è presente nell'album "Школа жизни" ("Scuola di vita"). Il testo è stato trovato qui.
3g. Буги-вуги каждый день by Zoopark (1984) and Буги-вуги by Nol' (1990)
Testo di Michail (Mike) Naumenko/Михаи́л (Майк) Нау́менко, scritto agli inizi degli anni '80 e comparso nell'album del gruppo Zoopark/Зоопарк intitolato "Белая полоса" (1984). Il titolo originale "Буги-вуги каждый день" significa "Ogni giorno boogie-woogie".
Il testo è stato ripreso dal gruppo russo Ноль, e con il titolo abbreviato "Буги-вуги" (Boogie-woogie) viene cantato sulle note della "Warszawianka 1905 roku". La canzone è stata registrata durante un concerto del 1990 ed è presente nell'album "Школа жизни" ("Scuola di vita"). Il testo è stato trovato qui.
БУГИ-ВУГИ КАЖДЫЙ ДЕНЬ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 27/9/2014 - 15:48
1g2. Ankarat viimat - Versione finlandese del 1912 erratamente attribuita a Santtu Piri
1g2. Ankarat viimat - Finnish version from 1912 wrongly attributed to Santtu Piri
Performed by Reijo Frank (1931-2017)
On his 1974 album Toveruudella ("With Comradery")
This version titled Ankarat viimat (Harsh Winds) was first published in Työväen laulukirja (Workers' Songbook) in 1912. In Finnish music archives, the lyrics of the song are credited to Santtu Piri (see 1g.), whereas according to Ilpo Saunio and Timo Tuovinen, their author is unknown. A linguistic comparison of the lyrics of this version 1g2. and the above 1g. version (Taistoihin tuimiin) strongly suggests that the music archives' records may not be correct. Instead, the lyrics of Ankarat viimat look very much similar to those of Varsovalainen (1g1.) above.
An offspring of Ankarat viimat, titled Varshavjanka and presumably translated... (continuer)
1g2. Ankarat viimat - Finnish version from 1912 wrongly attributed to Santtu Piri
Performed by Reijo Frank (1931-2017)
On his 1974 album Toveruudella ("With Comradery")
This version titled Ankarat viimat (Harsh Winds) was first published in Työväen laulukirja (Workers' Songbook) in 1912. In Finnish music archives, the lyrics of the song are credited to Santtu Piri (see 1g.), whereas according to Ilpo Saunio and Timo Tuovinen, their author is unknown. A linguistic comparison of the lyrics of this version 1g2. and the above 1g. version (Taistoihin tuimiin) strongly suggests that the music archives' records may not be correct. Instead, the lyrics of Ankarat viimat look very much similar to those of Varsovalainen (1g1.) above.
An offspring of Ankarat viimat, titled Varshavjanka and presumably translated... (continuer)
Ankarat viimat
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 2/4/2015 - 23:56
1g5. Derivati della Warszawianka in finlandese e Veljiksi kaikki di Emil Elo [1906]
1g5. Warszawianka offsprings in Finnish and Veljiksi kaikki by Emil Elo [1906]
In addition to the actual Finnish Warszawianka versions, there are a number of offsprings, i.e. songs that are made to the music of Warszawianka but with lyrics that have little or nothing to do with the original ones. According to Saunio and Tuovinen, these include the following: Taistelulaulu (Struggle Song, 1913) by Moses Hahl, Finnish-American socialist, journalist and author, Raatajain laulu (Toilers' Song, 1918), Kuinka kauvan (How Long, 1918) and Ensimmäisen Suomalaisen Tarkka-ampujarykmentin marssi (March of the First Finnish Rifle Regiment, 1918) by Elvira Willman-Eloranta.
Oltre alle reali versioni finlandesi della Warszawianka, esistono alcuni “derivati”, vale a dire, canzoni composte sull'aria della Warszawianka,... (continuer)
1g5. Warszawianka offsprings in Finnish and Veljiksi kaikki by Emil Elo [1906]
In addition to the actual Finnish Warszawianka versions, there are a number of offsprings, i.e. songs that are made to the music of Warszawianka but with lyrics that have little or nothing to do with the original ones. According to Saunio and Tuovinen, these include the following: Taistelulaulu (Struggle Song, 1913) by Moses Hahl, Finnish-American socialist, journalist and author, Raatajain laulu (Toilers' Song, 1918), Kuinka kauvan (How Long, 1918) and Ensimmäisen Suomalaisen Tarkka-ampujarykmentin marssi (March of the First Finnish Rifle Regiment, 1918) by Elvira Willman-Eloranta.
Oltre alle reali versioni finlandesi della Warszawianka, esistono alcuni “derivati”, vale a dire, canzoni composte sull'aria della Warszawianka,... (continuer)
Veljiksi kaikki
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 2/4/2015 - 23:57
Guantanamera
FINLANDESE / FINNISH [1]
Versione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
Versione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
GUANTANAMERA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 23/3/2015 - 23:15
The price of silence
2008
I cantanti che hanno aderito all’iniziativa sono tutti attivisti per i diritti umani e molti di loro sono rifugiati: Stephen Marley (Giamaica), Natalie Merchant (USA), Julieta Venegas (Messico), Aterciopelados (Colombia), Chali 2na fro m Jurassic 5 (USA), Angelique Kidjo (Benin), Chiwoniso (Zimbabwe), Emmanuel Jal (Sudan), Yungchen Lhamo (Tibet/USA), Hugh Masekela (Sud Africa), Natacha Atlas (UK/Egitto), Rachid Taha (Algeria/Francia), Kiran Ahluwahlia (Canada/India), Cucu Diamantes and Pedro Martinez of Yerba Buena (USA/Cuba), Tamer Pinarbasi (Turchia/USA).
La canzone è stata realizzata in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il video legato alla canzone è stato girato nella stanza dell’Assemblea Generale dell’Onu e vede la partecipazione di 16 artisti di fama internazionale, scelti fra coloro che provengono da Paesi dove i diritti umani non sono ancora pienamente garantiti. Tra di loro, colpisce, ad esempio, la presenza di Emmanuel Jal, oggi cantante ma ex bambino soldato.
I cantanti che hanno aderito all’iniziativa sono tutti attivisti per i diritti umani e molti di loro sono rifugiati: Stephen Marley (Giamaica), Natalie Merchant (USA), Julieta Venegas (Messico), Aterciopelados (Colombia), Chali 2na fro m Jurassic 5 (USA), Angelique Kidjo (Benin), Chiwoniso (Zimbabwe), Emmanuel Jal (Sudan), Yungchen Lhamo (Tibet/USA), Hugh Masekela (Sud Africa), Natacha Atlas (UK/Egitto), Rachid Taha (Algeria/Francia), Kiran Ahluwahlia (Canada/India), Cucu Diamantes and Pedro Martinez of Yerba Buena (USA/Cuba), Tamer Pinarbasi (Turchia/USA).
La canzone è stata realizzata in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il video legato alla canzone è stato girato nella stanza dell’Assemblea Generale dell’Onu e vede la partecipazione di 16 artisti di fama internazionale, scelti fra coloro che provengono da Paesi dove i diritti umani non sono ancora pienamente garantiti. Tra di loro, colpisce, ad esempio, la presenza di Emmanuel Jal, oggi cantante ma ex bambino soldato.
Listen...
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 19/11/2013 - 09:14
Miguel Littín: Actas de Marusia
[Messico, 1976]
Un film di Miguel Littín
Soggetto di Patricio Manns
Musica di Mikis Theodorakis (con la collaborazione di Ángel Parra)
Sceneggiatura di Miguel Littín e Freddy Taverna
Scenografia di Agustín Ituarte e Raúl Serrano
Fotografia di Jorge Stahl jr.
Personaggi e interpreti: Gian Maria Volonté (Gregorio), Diana Bracho (Luisa, la maestra), Ernesto Gómez Cruz (Criscuolo "Medio Juan"), Salvador Sánchez (Sebastián), Claudio Obregón (capitano Troncoso), Patricia Reyes Spíndola (Rosa), Domingo Soto (Eduardo López Rojas), Arturo Beristáin (Arturo), et.aa.
Produzione: CONACINE
Durata: 105'
[México, 1976]
Un film de Miguel Littín
Sujeto de Patricio Manns
Música de Mikis Theodorakis (con la colaboración de Ángel Parra)
Guión de Miguel Littín y Freddy Taverna
Escenografía de Agustín Ituarte y Raúl Serrano
Fotografía di Jorge Stahl jr.
Personajes y intérpretes: Gian Maria Volonté... (continuer)
Un film di Miguel Littín
Soggetto di Patricio Manns
Musica di Mikis Theodorakis (con la collaborazione di Ángel Parra)
Sceneggiatura di Miguel Littín e Freddy Taverna
Scenografia di Agustín Ituarte e Raúl Serrano
Fotografia di Jorge Stahl jr.
Personaggi e interpreti: Gian Maria Volonté (Gregorio), Diana Bracho (Luisa, la maestra), Ernesto Gómez Cruz (Criscuolo "Medio Juan"), Salvador Sánchez (Sebastián), Claudio Obregón (capitano Troncoso), Patricia Reyes Spíndola (Rosa), Domingo Soto (Eduardo López Rojas), Arturo Beristáin (Arturo), et.aa.
Produzione: CONACINE
Durata: 105'
[México, 1976]
Un film de Miguel Littín
Sujeto de Patricio Manns
Música de Mikis Theodorakis (con la colaboración de Ángel Parra)
Guión de Miguel Littín y Freddy Taverna
Escenografía de Agustín Ituarte y Raúl Serrano
Fotografía di Jorge Stahl jr.
Personajes y intérpretes: Gian Maria Volonté... (continuer)
ACTAS DE MARUSIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/10/2013 - 18:10
Parcours:
FCG: Film contre la Guerre
Vasija de barro
[1950]
Si veda qui per l'autoria della canzone
Véase aqui para los autores de la canción
See here for the song's autorship
Non sono riuscita a trovare l'autore di questo canto, che si può ascoltare nella versione del "Canzoniere Internazionale" nell'archivio "MP38" .
Parte da una famosa canzone composta nel 1950 da Gonzalo Benítez, Ecuadoriano, sullo stile della musica tradizionale andina. Il titolo è lo stesso, ma dopo la strofa iniziale si trasforma in una canzone di denuncia sociale e di rivolta.
Si veda qui per l'autoria della canzone
Véase aqui para los autores de la canción
See here for the song's autorship
Non sono riuscita a trovare l'autore di questo canto, che si può ascoltare nella versione del "Canzoniere Internazionale" nell'archivio "MP38" .
Parte da una famosa canzone composta nel 1950 da Gonzalo Benítez, Ecuadoriano, sullo stile della musica tradizionale andina. Il titolo è lo stesso, ma dopo la strofa iniziale si trasforma in una canzone di denuncia sociale e di rivolta.
Yo quiero que a mí me entierren
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 30/3/2013 - 18:28
Il testo della canzone originale
Vasija de barro
(Gonzalo Benítez - Luis Alberto Valencia)
Yo quiero que a mí me entierren
como a mis antepasados
en el vientre oscuro y fresco
de una vasija de barro.
Cuando la vida se pierda
tras una cortina de años
vivirán a flor de tiempo
amores y desengaños.
Arcilla cocida y dura,
alma de verdes collados.
Barro y sangre de mis hombres,
sol de mis antepasados.
De tí nací y a tí vuelvo,
arcilla, vaso de barro.
Con mi muerte yazgo en tí,
en tu polvo enamorado.
Orcio di terracotta
(Traduzione italiana di Riccardo Venturi)
Io voglio essere sepolto
come i miei antenati,
dentro al ventre scuro e fresco
di un orcio di terracotta.
Quando la vita si perderà
dietro una cortina d'anni
vivranno a fior di tempo
amori e disinganni.
Argilla cotta e dura
anima di verdi colli.
Terracotta e sangue della mia gente,
sole dei miei antenati.
Da te nacqui e a te ritorno,
argilla, vaso di terracotta.
Con la mia morte in te giaccio,
nella tua polvere innamorata.
(Gonzalo Benítez - Luis Alberto Valencia)
Yo quiero que a mí me entierren
como a mis antepasados
en el vientre oscuro y fresco
de una vasija de barro.
Cuando la vida se pierda
tras una cortina de años
vivirán a flor de tiempo
amores y desengaños.
Arcilla cocida y dura,
alma de verdes collados.
Barro y sangre de mis hombres,
sol de mis antepasados.
De tí nací y a tí vuelvo,
arcilla, vaso de barro.
Con mi muerte yazgo en tí,
en tu polvo enamorado.
Orcio di terracotta
(Traduzione italiana di Riccardo Venturi)
Io voglio essere sepolto
come i miei antenati,
dentro al ventre scuro e fresco
di un orcio di terracotta.
Quando la vita si perderà
dietro una cortina d'anni
vivranno a fior di tempo
amori e disinganni.
Argilla cotta e dura
anima di verdi colli.
Terracotta e sangue della mia gente,
sole dei miei antenati.
Da te nacqui e a te ritorno,
argilla, vaso di terracotta.
Con la mia morte in te giaccio,
nella tua polvere innamorata.
Maria Cristina 30/3/2013 - 18:30
Ciao Maria Cristina,
bello il tuo contributo!
Partendo da uno spunto presente sulla pagina del sito di Atahualpa Yupanqui relativa alla canzone, ho approfondito la questione della paternità e sono arrivato ad una versione di “Vasija de Barro”pubblicata su Youtube da tal “jwr1947”.
L’esecuzione è degli anni 60, incisa in un disco di musica popolare intitolato “Voces y Cuerdas del Ecuador”.
Il contributore riporta le note contenute nel disco:
“El poema Vasija de Barro fue escrito en la noche del 7 de noviembre de 1950, durante una reunión en la casa del pintor Oswaldo Guayasamín por los poetas: Jorge Carrera Andrade, Hugo Alemán, Jaime Valencia, y Jorge Enrique Adoum . Cada uno en ese orden escribió una estrofa del poema. Posteriormente, Gonzalo Benítez, del dúo Benitez y Valencia lo musicalizó a ritmo de Danzante, ritmo precolombino ecuatoriano, en compás de 6/8."
La storia raccontata... (continuer)
bello il tuo contributo!
Partendo da uno spunto presente sulla pagina del sito di Atahualpa Yupanqui relativa alla canzone, ho approfondito la questione della paternità e sono arrivato ad una versione di “Vasija de Barro”pubblicata su Youtube da tal “jwr1947”.
L’esecuzione è degli anni 60, incisa in un disco di musica popolare intitolato “Voces y Cuerdas del Ecuador”.
Il contributore riporta le note contenute nel disco:
“El poema Vasija de Barro fue escrito en la noche del 7 de noviembre de 1950, durante una reunión en la casa del pintor Oswaldo Guayasamín por los poetas: Jorge Carrera Andrade, Hugo Alemán, Jaime Valencia, y Jorge Enrique Adoum . Cada uno en ese orden escribió una estrofa del poema. Posteriormente, Gonzalo Benítez, del dúo Benitez y Valencia lo musicalizó a ritmo de Danzante, ritmo precolombino ecuatoriano, en compás de 6/8."
La storia raccontata... (continuer)
Bernart 30/3/2013 - 21:08
Una versione è stata incisa anche dagli Inti-Illimani in "Canto de Pueblos Andinos vol. II":
Riccardo Venturi 30/3/2013 - 23:45
Vista la complessità dell'autoria di questa canzone, che pure doveva essere tolta dagli "anonimi" perché anonima non è (come messo perfettamente in luce da Bernart), mi sembra uno dei (rari) casi in cui si debba ricorrere agli "Autori vari"; e come tale è stata attribuita.
Un ricordo personale: mi ricordo quando una volta me la cantai, dodici o tredicenne, su un autobus della linea 45 a Firenze (che allora faceva servizio per Vingone, periferia di Scandicci). Eravamo, su quel remoto autobus, io e l'autista e basta e mi chiese dove mai avessi "imparato lo spagnolo". Ma pensare un po' cosa sono andati a mettere sul sito stasera, la Vasija de barro. Mi avete strappato un ricordo e un sorriso, davvero. Grazie.
Un ricordo personale: mi ricordo quando una volta me la cantai, dodici o tredicenne, su un autobus della linea 45 a Firenze (che allora faceva servizio per Vingone, periferia di Scandicci). Eravamo, su quel remoto autobus, io e l'autista e basta e mi chiese dove mai avessi "imparato lo spagnolo". Ma pensare un po' cosa sono andati a mettere sul sito stasera, la Vasija de barro. Mi avete strappato un ricordo e un sorriso, davvero. Grazie.
Riccardo Venturi 31/3/2013 - 00:33
31 marzo 2013
ORCIO DI TERRACOTTA
(continuer)
(continuer)
Ciao Riccardo, non è la prima volta che i nostri ricordi si incrociano, tipo con "La exiliada del sur". Manca solo che tu mi dica che in un agosto del 1980 (o era il 1981?) ti sei visto i film di Peter Watkins e possiamo tranquillamente parlare di telepatia.
E per Bernart: grazie a te per il tuo lavoro di scavo nel canto e nella cultura ispanoamericana che, se ancora non si fosse capito, sono la mia grande passione.
E per Bernart: grazie a te per il tuo lavoro di scavo nel canto e nella cultura ispanoamericana che, se ancora non si fosse capito, sono la mia grande passione.
Maria Cristina 31/3/2013 - 23:27
Forse sarà il caso di preoccuparci, allora, perché credo di aver visto "Punishment Park" proprio in quegli anni, ora non mi ricordo se fosse l'80/81 ma attorno a quegli anni sì. Poi ho visto anche il film sulla Comune di Parigi, ma molto tempo dopo...insomma, cara Maria Cristina, forse 'sta telepatia c'è sul serio. O, forse, è tutta questione di una data generazione, chissà...
Ma, curiosamente, ogni volta che ascolto non solo Vasija de barro, ma anche qualsiasi cosa dal "Canto de pueblos andinos II", mi vengono a mente le mie girate sugli autobus fiorentini da ragazzino. "Ojos azules" (ojos azules, no llores, no llores ni te enamores...) e le altre canzoni, e mi rivedo a esplorare tutta la rete ferrotranviaria fiorentina, da solo, percorrendo la città in ogni angolo come stessi esplorando una remota isola misteriosa.
Ma, curiosamente, ogni volta che ascolto non solo Vasija de barro, ma anche qualsiasi cosa dal "Canto de pueblos andinos II", mi vengono a mente le mie girate sugli autobus fiorentini da ragazzino. "Ojos azules" (ojos azules, no llores, no llores ni te enamores...) e le altre canzoni, e mi rivedo a esplorare tutta la rete ferrotranviaria fiorentina, da solo, percorrendo la città in ogni angolo come stessi esplorando una remota isola misteriosa.
Riccardo Venturi 31/3/2013 - 23:38
Non ci credo! Ojos Azules era la mia preferita, me la canto anche ora, tra me e me perché non sono proprio intonata.
Quanto a Peter Watkins l'ho visto che avevo 16 anni, lo davano di pomeriggio, in lingua originale con i sottotitoli; ci sono inciampata per caso ed è stato come un battesimo del fuoco. Ricordo di aver pianto guardando "Evening land" quando la polizia attacca i manifestanti e non sai quanto ci ho ripensato nei giorni di Genova.
Dopo l'ho cercato ovunque - e non c'era internet! - ma nessuno sembrava conoscerlo, neppure un docente di storia del cinema a cui mi ero rivolta. Non credo che sia un fatto generazionale, sei appena la terza persona che ricorda quei film e, credimi, l'ho chiesto per anni a tutti quelli che conoscevo.
Quanto a Peter Watkins l'ho visto che avevo 16 anni, lo davano di pomeriggio, in lingua originale con i sottotitoli; ci sono inciampata per caso ed è stato come un battesimo del fuoco. Ricordo di aver pianto guardando "Evening land" quando la polizia attacca i manifestanti e non sai quanto ci ho ripensato nei giorni di Genova.
Dopo l'ho cercato ovunque - e non c'era internet! - ma nessuno sembrava conoscerlo, neppure un docente di storia del cinema a cui mi ero rivolta. Non credo che sia un fatto generazionale, sei appena la terza persona che ricorda quei film e, credimi, l'ho chiesto per anni a tutti quelli che conoscevo.
Maria Cristina 31/3/2013 - 23:58
Ojos azules no llores,
no llores ni te enamores.
Llorarás cuando me vaya,
cuando remedio ya no haya.
Tú me juraste quererme,
quererme toda la vida.
No pasaron dos, tres días,
tú te alejas y me dejas.
En una copa de vino
quisiera tomar veneno,
veneno para matarme,
veneno para olvidarte.
Riccardo Venturi 1/4/2013 - 17:58
Guantanamera
CALABRESE / CALABRIAN
Versione calabrese (Cirò Marina) di Cataldo Antonio Amoruso (Catàur' Amurùs').
versione letteral-azzardata; mi sovviene che da bambino era diffusa, a mo' di gioco, l'abitudine di cantare su arie di cui si ignoravano le parole, un gioco magari infantile, ma divertente. Forse ho sbagliato ad avvicinarmi a questo testo 'sacro', ma le mie intenzioni non erano 'dissacratorie', per nulla. [CAA]
versione letteral-azzardata; mi sovviene che da bambino era diffusa, a mo' di gioco, l'abitudine di cantare su arie di cui si ignoravano le parole, un gioco magari infantile, ma divertente. Forse ho sbagliato ad avvicinarmi a questo testo 'sacro', ma le mie intenzioni non erano 'dissacratorie', per nulla. [CAA]
GUANTANAMERA
(continuer)
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envoyé par cataldo antonio amoruso 6/1/2013 - 12:17
Guantanamera
La versione italiana o quasi di Zucchero "Sugar" Fornaciari da "La Sesión Cubana" (2012)
GUANTANAMERA
(continuer)
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9/12/2012 - 22:05
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