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Eden

Rancore [Tarek Iurcich]
Langue: italien


Rancore [Tarek Iurcich]

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(2020)
Featuring Dardust
dal Festival di Sanremo del 2020
testo, note e commenti da Genius

Rancore


Ho sognato l’Eden, poi un albero e una mela che si stacca e che inizia a rotolare. Mentre rotola ripercorre la storia dell’uomo, dall’inizio fino ai giorni nostri. Ho deciso di scriverci una canzone che raccontasse i tempi che stiamo vivendo e che parlasse di come, ancora una volta, l’uomo è di fronte a una scelta che potrebbe cambiare tutto il suo futuro.

– Rancore, Sky Tg24


Il tema del brano è la scelta.
In un post su Instagram, l'artista spiega che,

come in principio, anche oggi l’uomo si trova alle prese con una scelta che potrebbe cambiarne il futuro.


Tutti noi ne siamo coinvolti e

ogni giorno possiamo decidere da cosa staccarci e a cosa unirci.


Uno dei fili conduttori del brano è la mela che compare nelle varie scene tratteggiate da Rancore connettendole in un percorso dall'Eden biblico sino ai giorni nostri.

Inoltre, nel brano, Rancore fa vari riferimenti al mondo dell'informatica, tramite l'utilizzo di parole quali: Codice, iPad e il riferimento al padre dell'informatica, Alan Turing a metà della seconda strofa. Questo aspetto viene sottolineato soprattutto nel video musicale, in cui Rancore, indossando un simulatore di realtà virtuale, mostra le immagini di Steve Jobs e Alan Turing.
Questo è un codice, codice
Senti alla fine è solo un codice, codice
Senti le rime è solo un codice, codice
Su queste linee solo un codice

L’11 settembre ti ho riconosciuto
Tu quando dici, Grande Mela è un codice muto [1]
Tu vuoi nemici, sempre, se la strega è in Iraq
Biancaneve è con i sette nani e dorme in Siria [2]
Passo ma non chiudo, cosa ci hai venduto?
Quella mela che è caduta in testa ad Isaac Newton [3]
Rotolando sopra un iPad oro per la nuova era
Giù nel sottosuolo o dopo l’atmosfera
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica, spara
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati, carica
Noi stacchiamo la coscienza e mordiamo la terra
Tanto siamo sempre ospiti in qualunque nazione
Chi si limita alla logica è vero che dopo libera
La vipera alla base del melo che vuole
Quante favole racconti che sappiamo già tutti
Ogni mela che regali porta un’intuizione
Nonostante questa mela è in mezzo ai falsi frutti è una finzione
E ora il pianeta Terra chiama destinazione
Nuovo aggiornamento, nuova simulazione
Nuovo aggiornamento, nuova simulazione

Come l’Eden, come l’Eden
Come l’Eden, prima del ta-ta-ta
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden, come l’Eden
Come l’Eden, prima del ta-ta-ta
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito

Dov'è lei? Ora, dov'è lei?
Se ogni scelta crea ciò che siamo
Che faremo della mela attaccata al ramo? [4]
Dimmi chi è la più bella allora dai, giù il nome
Mentre Paride si aggira tra gli dei ansiosi
Quante mele d’oro nei giardini di Giunone [5]
Le parole in bocca come mele dei mafiosi
E per mia nonna ti giuro che ha conosciuto il digiuno
È il rimedio più sicuro e toglierà il dottore in futuro
Il calcolatore si è evoluto, il muro è caduto
Un inventore muore, nella mela che morde c’era il cianuro [6]
Questo è un codice, codice
Senti alla fine è solo un codice, codice
Senti le rime e dopo
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica
Ancora l’uomo è dipinto nella tela
Ma non vedi il suo volto è coperto da una mela [7]
Sì, solo di favole ora mi meraviglio
Vola, la freccia vola, ma la mela è la stessa
Che resta in equilibrio in testa ad ogni figlio [8]

Come l’Eden, come l’Eden
Come l’Eden, prima del ta-ta-ta
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden, come l’Eden
Come l’Eden, prima del ta-ta-ta
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito [9]

E se potessi parlare con lei da solo cosa le direi
Di dimenticare quel frastuono
Tra gli errori suoi e gli errori miei
E guardare avanti senza l’ansia di una gara
Camminare insieme sotto questa luce chiara
Mentre gridano
Guarda, stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica, spara
Amati, copriti, carica

Ta-ta-ta
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden, come l’Eden
Come l’Eden, prima del ta-ta-ta
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito

Dov'è lei? Ora, dov'è lei?
Se ogni scelta crea ciò che siamo
Che faremo della mela attaccata al ramo?
Se tu fossi qui cosa ti direi
C’è una regola sola nel regno umano
Non guardare mai giù se precipitiamo
Se precipitiamo
[1] La Grande Mela è uno dei nomi con cui è conosciuta New York, metropoli americana sede dei sanguinosi attacchi suicidi dell'11 settembre 2011.
11 settembre


Come risposta all'attentato, gli USA decisero di invadere militarmente l'Afghanistan. Molti considerarono l'azione militare non tanto come una risposta contro Bin Laden quanto piuttosto come un pretesto per poter prendere il controllo di una regione ricca di petrolio e altre risorse.

Inoltre, la frase L'11 settembre ti ho riconosciuto può significare che in quell'occasione è emersa la vera natura umana che vede il male come sensazione predominante.


[2] Proseguendo sulla stessa riga dei versi precedenti, Rancore critica il colonialismo e le mire espansionistiche statunitensi che nel corso degli anni hanno sempre portato alla ricerca di nuovi nemici da poter sconfiggere per distrarre l'opinione pubblica e per poter occupare regioni ricche di risorse petrolifere.

Biancaneve


Per fare ciò e per riprendere ancora la figura della mela, Biancaneve e la strega che le consegnò il famigerato frutto avvelenato vengono tolte dal loro regno della fiabe e spostate in due nazioni che hanno recentemente visto un massiccio intervento militare americano: l'Iraq e la Siria.

[3] Secondo quanto raccontato dallo stesso Newton, fu proprio la caduta di una mela ad ispiralo nella formulazione della legge di gravitazione universale.

Newton


[4] Tutta la canzone vuole portare l'attenzione sul tema della scelta. La storia dell'uomo è una storia di scelte, fin dal principio, da quando Eva e Adamo scelsero di mangiare il frutto dell'Albero della Conoscenza nell'Eden, tradizionalmente una mela, infrangendo il divieto divino, rivelando del tutto la propria umana natura e cambiando per sempre il futuro dell'umanità.

Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre (Tiziano)


Come Adamo ed Eva, ciascuno di noi è sempre di fronte alle scelte che la vita gli propone; ogni scelta ha il potenziale di stravolgere il nostro futuro. Rimane solo da chiedersi: coglieremo o no la mela appesa al ramo?

[5] Riferimento al mito greco del Giudizio di Paride. Si racconta infatti che Eris, dea della discordia, lanciò un pomo d'oro al banchetto nuziale tra Peleo e Teti, a cui non era stata invitata. Sulla mela, poi detta pomo della discordia, era scritto “alla più bella”: ciò causò litigi furibondi tra tre dee, Atena, Era e Afrodite, poiché ciascuna pretendeva per sé il frutto dorato. Zeus, allora, ordinò che fosse Paride, il più bello dei mortali, a decretare chi fosse la dea più bella.

Giudizio di Paride


Ciascuna delle candidate promise una ricompensa per aggiudicarsi il premio: Atena promise intelligenza e imbattibilità in guerra, Era ricchezza, potere e gloria, e Afrodite l'amore della donna più bella del mondo, Elena. Paride scelse dunque quest'ultima: il rapimento di Elena, già moglie di Menelao, fu la causa mitica della guerra di Troia.
Anche Paride dovette compiere una scelta; quella scelta, ancora, determinò il futuro dell'umanità: da essa dipende, ad esempio, la caduta di Troia e la conseguente fondazione di Roma.
Rancore afferma che Giunone, nome latino di Era, sia stata poi riempita di mele d'oro: con ciò vuole far notare come siano molti gli uomini che scelgono ricchezza e potere sulle ben più nobili intelligenza e amore.

[6] Rancore parla di Alan Turing, considerato uno dei padri dell'informatica. Secondo alcune ricostruzioni, si tolse la vita mordendo proprio una mela avvelenata con il cianuro, ad imitazione della celebre scena del film Biancaneve e i sette nani.
Durante la seconda guerra mondiale, Turing ideò una macchina, la Bomba, in grado di decifrare i codici della macchina Enigma, usata dalla Germania nazista per criptare le comunicazioni, abbattendo dunque il muro che questa rappresentava.

La caduta del muro può anche rappresentare la rivoluzione innescata dallo sviluppo dell'informatica e dei computer, di cui Turing è stato un importante contribuente.

Da notare il contrasto con il passaggio precedente: se prima la mela è fonte di vita, ora reca la morte.

Turing


[7] Riferimento al celebre dipinto Il figlio dell'uomo di René Magritte, in cui è raffigurato un uomo con il volto coperto da una mela. Il quadro viene ripreso dalla copertina del singolo.

Il figlio dell'uomo

Riferendosi all'opera, Magritte afferma che

ogni cosa che noi vediamo ne nasconde un'altra


e che

noi vogliamo sempre vedere quello che è nascosto da ciò che vediamo.


[8] Guglielmo Tell... ma pensiamo anche al figlio!

Gugliemo Tell


[9] La condizione umana oggi, nonostante il tempo passato, è la stessa di quando miticamente l'uomo era nel Paradiso Terrestre. La storia dell'uomo è una storia di scelte: l'uomo ha scelto di abbandonare l'Eden, dove tutto era dovuto (quando c'era la festa e non serviva l'invito), dove tutto era giusto e perfetto perché creato da Dio (quando tutto era unito, quando il cielo era infinito), quando ancora l'uomo non aveva commesso errori (prima del ‘ta ta ta’). L'uomo ha scelto di andare contro la legge divina e perciò è stato cacciato dal Paradiso Terrestre, tanto che noi ora camminiamo in questo mondo proibito.
Oggi, come allora, l'uomo è sempre alle prese con la categoria della scelta, in senso kierkegaardiano; l'uomo è tale quando è fuori dall'Eden, in questo mondo proibito, quando gli è possibile scegliere, quando non accetta passivamente tutto ciò che avviene: la scelta è una delle caratteristiche che ci rendono umani.


6/2/2020 - 22:25




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