Pauvre Yvan Colonna victime du pouvoir
D'une raison d'état pire que la vendetta
Quand les affreux barbouzes jouent aux douze salopards
Gros bras en sous-marin, idiots, lâches et tocards
On t'a désigné assassin
Sans s'en se soucier des tiens,
Manitou a tout manigancé
Un juge à la bonne école t'as collé dans une geôle
Sa sentence lourde cogne, rime avec sans vergogne
Cette justice te désole, elle distribue les rôles
Tu lui dis : "Va, cogne, finis ta sale besogne"
On t'a désigné assassin
Alors que t'y es pour rien,
Manitou a tout manigancé
Nabot-Léon dans son avion
Trouve ce jeu bien rigolo
Avec sa femme et ses cochons
il aime bien choquer l'opinion
Mais y jouent pas les kamikazes
Et on protège son petit fion
La vérité s'impose même si elle donne la vertige
On découvre le pot-aux-roses d'un pays tout pourri
Toi,Yvan Colonna, en prison qui croupis
Dis pour qui tu as pris, risques-tu de mourir ?
On t'as désigné assassin
Alors que t'étais loin,
Manitou a tout manigancé.
Nabot-Léon dans son avion
Trouve ce jeu bien rigolo
Avec sa femme et ses cochons
Il aime bien choquer l'opinion
Mais y jouent pas les kamikazes
Et on protège son petit fion
Nabot-Léon dans son avion
Trouve ce jeu bien rigolo
Avec sa femme et ses cochons
Il aime bien choquer l'opinion
Mais y joue pas les kamikazes
Et on protège son petit fion.
Pauvre Yvan Colonna victime du pouvoir
D'une raison d'état pire que la vendetta.
D'une raison d'état pire que la vendetta
Quand les affreux barbouzes jouent aux douze salopards
Gros bras en sous-marin, idiots, lâches et tocards
On t'a désigné assassin
Sans s'en se soucier des tiens,
Manitou a tout manigancé
Un juge à la bonne école t'as collé dans une geôle
Sa sentence lourde cogne, rime avec sans vergogne
Cette justice te désole, elle distribue les rôles
Tu lui dis : "Va, cogne, finis ta sale besogne"
On t'a désigné assassin
Alors que t'y es pour rien,
Manitou a tout manigancé
Nabot-Léon dans son avion
Trouve ce jeu bien rigolo
Avec sa femme et ses cochons
il aime bien choquer l'opinion
Mais y jouent pas les kamikazes
Et on protège son petit fion
La vérité s'impose même si elle donne la vertige
On découvre le pot-aux-roses d'un pays tout pourri
Toi,Yvan Colonna, en prison qui croupis
Dis pour qui tu as pris, risques-tu de mourir ?
On t'as désigné assassin
Alors que t'étais loin,
Manitou a tout manigancé.
Nabot-Léon dans son avion
Trouve ce jeu bien rigolo
Avec sa femme et ses cochons
Il aime bien choquer l'opinion
Mais y jouent pas les kamikazes
Et on protège son petit fion
Nabot-Léon dans son avion
Trouve ce jeu bien rigolo
Avec sa femme et ses cochons
Il aime bien choquer l'opinion
Mais y joue pas les kamikazes
Et on protège son petit fion.
Pauvre Yvan Colonna victime du pouvoir
D'une raison d'état pire que la vendetta.
Contributed by CCG/AWS Staff - 2013/11/15 - 10:19
Language: Italian
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
15 novembre 2013
La traduzione ha avuto bisogno di alcune note. Il testo inviatomi conteneva alcune improprietà che sono state corrette all'ascolto. Come si può vedere, la canzone accusa senza mezzi termini Nicolas Sarkozy, allora ministro dell'interno impegnato nel far vedere i muscoli in vista delle elezioni presidenziali, di avere organizzato tutto l' "affare Colonna". [RV]
15 novembre 2013

La sera del 4 luglio 2003, Nicolas Sarkozy è a Carpentras. Da lì esulta pubblicamente per l' "arresto dell'assassino del prefetto Érignac"; dietro di lui, la vedova del prefetto.
La traduzione ha avuto bisogno di alcune note. Il testo inviatomi conteneva alcune improprietà che sono state corrette all'ascolto. Come si può vedere, la canzone accusa senza mezzi termini Nicolas Sarkozy, allora ministro dell'interno impegnato nel far vedere i muscoli in vista delle elezioni presidenziali, di avere organizzato tutto l' "affare Colonna". [RV]
CANZONE PER YVAN COLONNA
Povero Yvan Colonna, vittima del potere,
Di una ragion di stato peggiore della vendetta
Quando quegli schifosi dei Servizi giocano alla Sporca Dozzina *1
Sbirraglia infiltrata, idioti, vigliacchi e incapaci
Ti hanno designato come assassino
fregandosene dei tuoi,
Il grande Manitù *2 ha intrallazzato tutto
Un giudice di vecchia scuola ti ha sbattuto in galera
La sua sentenza, una rogna che fa rima con senza vergogna *3
Questa giustizia è desolante, distribuisce i ruli
E gli dici : « Vai, colpisci, finisci il tuo sporco compito »
Ti hanno designato come assassino
Mentre non lo sei per nulla,
Il Grande Manitù ha intrallazzato tutto
Nanoleone *4 sul suo aereo
Trova il giochetto divertente
Con la sua donna e i suoi maiali
Gli piace tanto scioccare la pubblica opinione
Però i kamikaze non scherzano
E allora gli proteggono il culetto
La verità s'impone anche fa girare la testa
Si scoprono gli altarini di un paese marcio
Tu, Yvan Colonna, invece marcisci in prigione
Di' a chi hai pestato i piedi, rischi di morire ?
Ti hanno designato come assassino
Mentre eri lontano,
Il Grande Manitù ha intrallazzato tutto.
Nanoleone sul suo aereo
Trova il giochetto divertente
Con la sua donna e i suoi maiali
Gli piace tanto scioccare la pubblica opinione
Però i kamikaze non scherzano
E allora gli proteggono il culetto
Nanoleone sul suo aereo
Trova il giochetto divertente
Con la sua donna e i suoi maiali
Gli piace tanto scioccare la pubblica opinione
Però i kamikaze non scherzano
E allora gli proteggono il culetto
Povero Yvan Colonna, vittima del potere,
Di una ragion di stato peggiore della vendetta.
Povero Yvan Colonna, vittima del potere,
Di una ragion di stato peggiore della vendetta
Quando quegli schifosi dei Servizi giocano alla Sporca Dozzina *1
Sbirraglia infiltrata, idioti, vigliacchi e incapaci
Ti hanno designato come assassino
fregandosene dei tuoi,
Il grande Manitù *2 ha intrallazzato tutto
Un giudice di vecchia scuola ti ha sbattuto in galera
La sua sentenza, una rogna che fa rima con senza vergogna *3
Questa giustizia è desolante, distribuisce i ruli
E gli dici : « Vai, colpisci, finisci il tuo sporco compito »
Ti hanno designato come assassino
Mentre non lo sei per nulla,
Il Grande Manitù ha intrallazzato tutto
Nanoleone *4 sul suo aereo
Trova il giochetto divertente
Con la sua donna e i suoi maiali
Gli piace tanto scioccare la pubblica opinione
Però i kamikaze non scherzano
E allora gli proteggono il culetto
La verità s'impone anche fa girare la testa
Si scoprono gli altarini di un paese marcio
Tu, Yvan Colonna, invece marcisci in prigione
Di' a chi hai pestato i piedi, rischi di morire ?
Ti hanno designato come assassino
Mentre eri lontano,
Il Grande Manitù ha intrallazzato tutto.
Nanoleone sul suo aereo
Trova il giochetto divertente
Con la sua donna e i suoi maiali
Gli piace tanto scioccare la pubblica opinione
Però i kamikaze non scherzano
E allora gli proteggono il culetto
Nanoleone sul suo aereo
Trova il giochetto divertente
Con la sua donna e i suoi maiali
Gli piace tanto scioccare la pubblica opinione
Però i kamikaze non scherzano
E allora gli proteggono il culetto
Povero Yvan Colonna, vittima del potere,
Di una ragion di stato peggiore della vendetta.
NOTE alla traduzione
[1] Les Douze Salopards (« I dodici stronzi ») è il titolo francese del film di Robert Aldritch che in italiano si chiama Quella sporca dozzina (interpretato da Ernest Borgnine).
[2] Il « grande Manitù » è evidentemente Nicolas Sarkozy ; qui si vuole probabilmente intenderlo come una specie di « entità soprannaturale » apparentemente vaga o sconosciuta, ma che invece si sa benissimo chi sia.
[3] La traduzione è stata qui forzata per mantenere la rima dell'originale (« cogne/vergogne »). Alla lettera la canzone dice : « La sua sentenza colpisce duro » ecc.
[4] Si rende così Nabot-Léon, un soprannome dispregiativo di Sarkozy inventato -sic- da Jean-Marie Le Pen (ma originariamente non per Sarkozy, bensì per il « dissidente » del FN Bruno Mégret). Nabot significa proprio « nano » in francese ; Nicolas Sarkozy è alto 1 metro e 65. In italiano non viene male con « Nanoleone », ma il francese « Nabot-Léon » è maggiormente vicino a « Napoléon », e inoltre rimanda alle tendenze autoritarie e, appunto, « napoleoniche » di Sarkozy. Curiosamente, si chiama veramente Nabot-Léon una vetta delle Alpi Marittime. Le Pen è noto per le storpiature sarcastiche dei nomi degli avversari ; ad esempio chiamava il presidente Pompidou « Bougnaparte » (da bougnat « carbonaio » ma anche « ubriacone da osteria »).
[1] Les Douze Salopards (« I dodici stronzi ») è il titolo francese del film di Robert Aldritch che in italiano si chiama Quella sporca dozzina (interpretato da Ernest Borgnine).
[2] Il « grande Manitù » è evidentemente Nicolas Sarkozy ; qui si vuole probabilmente intenderlo come una specie di « entità soprannaturale » apparentemente vaga o sconosciuta, ma che invece si sa benissimo chi sia.
[3] La traduzione è stata qui forzata per mantenere la rima dell'originale (« cogne/vergogne »). Alla lettera la canzone dice : « La sua sentenza colpisce duro » ecc.
[4] Si rende così Nabot-Léon, un soprannome dispregiativo di Sarkozy inventato -sic- da Jean-Marie Le Pen (ma originariamente non per Sarkozy, bensì per il « dissidente » del FN Bruno Mégret). Nabot significa proprio « nano » in francese ; Nicolas Sarkozy è alto 1 metro e 65. In italiano non viene male con « Nanoleone », ma il francese « Nabot-Léon » è maggiormente vicino a « Napoléon », e inoltre rimanda alle tendenze autoritarie e, appunto, « napoleoniche » di Sarkozy. Curiosamente, si chiama veramente Nabot-Léon una vetta delle Alpi Marittime. Le Pen è noto per le storpiature sarcastiche dei nomi degli avversari ; ad esempio chiamava il presidente Pompidou « Bougnaparte » (da bougnat « carbonaio » ma anche « ubriacone da osteria »).
Speremu chi stia nantu l'istessa prigiò' d'Yvan Colonna...! [cit.]
Razzumaglia! Delinquente! Racaille!
Razzumaglia! Delinquente! Racaille!
L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 2018/3/20 - 12:08
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Gli autori di questa canzone sono rigorosamente anonimi.
The authors of this song are strictly anonymous.
Comité de Soutien Yvan Colonna
di Riccardo Venturi
Sono le 21.05 del 6 febbraio 1998 a Ajaccio, prefettura del dipartimento della Corsica Meridionale; il prefetto generale della Corsica, Claude Érignac, in carica da circa due anni, si trova nella rue Colonel Colonna-d'Ornano, dove ha appena lasciato la moglie di fronte al Teatro Municipale, presso il quale avrebbero assistito a un concerto di musica classica. Il prefetto ha appena parcheggiato la sua automobile e sta tornando a piedi verso il teatro, quando viene abbattuto con tre colpi di pistola di calibro 9 mm sparatigli nella nuca: uno a bruciapelo, e gli altri due per finirlo quando è già a terra. L'arma usata per l'azione è una Beretta rubata cinque mesi prima, il 6 settembre 1997, durante un assalto alla caserma di Gendarmeria di Pietrosella (località non lontana da Ajaccio), durante il quale due gendarmi erano stati presi in ostaggio. L'arma è abbandonata sul luogo dell'assassinio.
Yvan Colonna è nato a Ajaccio il 7 aprile 1960; fa parte di una famiglia in vista, dato che è figlio dell'ex deputato socialista Jean-Hugues Colonna (nato a Cargese e eletto nel dipartimento delle Alpi Marittime). La madre, Cécile Riou, è bretone del Finistère. Nel 1975 Yvan Colonna si stabilisce a Nizza con la famiglia, dove il padre, insegnante di educazione fisica, era stato trasferito. Yvan consegue il diploma di maturità e inizia a studiare per svolgere la professione paterna, ma abbandona gli studi e torna in Corsica nel 1981. Si stabilisce a Cargese, la storica località dell'isola dove il padre è nato, e si mette ad allevare capre. Mentre fa il pastore (e così verrà sempre soprannominato: “Il pastore di Cargese”), si avvicina all'indipendentismo corso e viene sospettato -senza che sia stato mai provato- di aver partecipato ad alcuni attentati. Nel 1990, al momento dell'inquadramento dei militanti del FNLC (Fronte Nazionale di Liberazione della Corsica) nelle tre “ali” del “Canale Storico”, “Canale Abituale” e “Resistenza”, sembra allontanarsi dalla causa indipendentista.
Il 2 giugno 2003, con Yvan Colonna ancora irreperibile, davanti ad una corte d'assise costituita ad hoc a Parigi, si apre il processo agli otto uomini accusati di far parte del commando che ha assassinato il prefetto Érignac; la sentenza viene emessa rapidamente, l'11 luglio successivo. Alain Ferrandi e Pierre Alessandri sono condannati all'ergastolo; Jean Castela e Vincent Andriuzzi a 30 anni di carcere; Joseph Versini, Marcel Istria, Martin Ottaviani e Didier Maranelli a pene tra i 15 e i 25 anni.
Il 19 luglio, a Ajaccio, migliaia di persone scendono in piazza per manifestare contro i verdetti emessi nel processo per l'assassinio di Érignac; il giorno successivo, 20 luglio 2003, due bombe esplodono a Nizza, alle due e mezzo del mattino, a pochi minuti di distanza l'una dall'altra. Due persone scese in strada in seguito all'esplosione della prima bomba sono ferite dall'esplosione dell'altra. I due attentati causano 16 feriti e sono rivendicati dal FNLC. Sabato 2 e domenica 3 agosto, durante le 22e Giornate Internazionali di Corte, Yvan Colonna è indicato senza mezzi termini come autore dell'assassinio; nella notte, la targa apposta in memoria del prefetto sul luogo dove è stato ucciso, viene fatta a pezzi. Martedì 26 agosto 2003, Marc Simeoni, uno dei figli di Edmond Simeoni (figura storica dell'indipendentismo corso) viene arrestato nel quadro dell'inchiesta sulle complicità per la fuga di Yvan Colonna.
Il 23 febbraio 2006, la corte d'assise speciale parigina fa scoppiare essa stessa una bomba, assai più fragorosa. Assolve infatti in appello Jean Castela e Vincent Andriuzzi, i due insegnanti condannati a 30 anni di carcere, dato che è stato appurato che l'équipe della DNAT diretta da Roger Marion ha falsificato dei verbali ed è caduta in numerose contraddizioni durante le audizioni davanti alla Corte. Il ricorso contro l'assoluzione dei due è respinto il 22 febbraio 2007. I due sono assolti anche per gli attentati di Strasburgo e Vichy, i cui autori sono sconosciuti a tutt'oggi. I due sono però condannati, rispettivamente a 10 e a 8 anni, per degli attentati avvenuti nel 1994 a Parigi e nel dipartimento del Lozère (il più spopolato dell'intera Francia). Il 21 marzo 2006 i due sono stati però scarcerati e rimessi in libertà condizionale.
La fuga di Yvan Colonna, nel frattempo, è terminata dopo oltre quattro anni. Il 4 luglio 2003 Colonna viene arrestato vicino a Olmeto e messo in stato di fermo. La sera stessa dell'arresto, il ministro dell'interno Nicolas Sarkozy si presenta in tv da trionfatore e annuncia che “la polizia francese ha appena arrestato Yvan Colonna, l'assassino del prefetto Érignac”, infischiandosene di ogni presunzione di innocenza. L'affermazione vale al ministro numerosi rimproveri istituzionali.
Il 30 giugno, la Corte di Cassazione annulla la condanna di Yvan Colonna da parte della Corte d'appello; come motivazione precisa, la Cassazione stabilisce che la Corte d'Appello non ha rispettato la procedura in occasione dell'audizione di un esperto in balistica. Il processo d'appello deve essere rifatto interamente, ma il 20 giugno 2011 Yvan Colonna è di nuovo condannato all'ergastolo. La Cassazione respinge un nuovo ricorso l'11 luglio 2011; la condanna è quindi definitiva. L'11 gennaio 2013, Yvan Colonna si appella alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, ritenendo che non ha avuto diritto a un processo equo.
Le gravi difficoltà nei processi a Yvan Colonna sono in primis dovute al fatto che, il 14 ottobre 2004, Pierre Alessandri aveva completamente ritrattato la sua confessione al giudice antiterrorista Gilbert Thiel, effettuata durante il confronto con Yvan Colonna. In tale occasione, il difensore capo di Colonna, Antoine Sollacaro, dichiara: “Ciò dimostra che Yvan Colonna non si trovava sul luogo dell'assassinio. Tutti i testimoni hanno riconosciuto Pierre Alessandri e Alain Ferrandi, ma nessuno ha riconosciuto Yvan Colonna. Chi ha assistito al processo si ricorderà della domanda posta dal giudice Van Ruymbeke: Ma Colonna, allora, dov'era? Con un processo normale, Colonna sarebbe già ampiamente fuori; gli elementi materiali sono del tutto assenti. Ma qui non siamo davanti ad una magistratura indipendente, e si pone di nuovo il problema di un processo equo. Lo Stato è stato sostituito dalla famiglia Érignac, ed agisce per conto di essa.” Le dichiarazioni di Sollacaro lasciano un segno profondo.
Il 22 febbraio 2007, in seguito a tali dichiarazioni, gli avvocati di Yvan Colonna denunciano Nicolas Sarkozy per “attentato alla presuzione d'innocenza”. Il 4 aprile 2007, al termine del procedimento penale (rapidissimo), Sarkozy viene assolto; il tribunale ritiene che le affermazioni del Ministro dell'Interno, anche se “suscitavano una certa impressione della colpevolezza di Yvan Colonna”, non lo presentavano come autore del crimine [cosa del tutto falsa: la sera dell'arresto Sarkozy aveva definito Colonna 'l'assassino del prefetto' davanti a milioni di telespettatori], e quindi non attentavano ai suoi diritti.
A partire dal febbraio 2006, l' “affare Colonna” ha messo in atto una rete di sostegno, specialmente quella della Lega Francese per i Diritti dell'Uomo; di tale organizzazione faceva parte attiva l'avvocato di Yvan Colonna, Antoine Sollacaro. Il 13 dicembre 2007 il Comitato di Sostegno aveva raccolto 35.226 firme in tutta la Francia in favore dell' “equità e del rispetto della presunzione di innocenza”.
Le ragioni dettagliate del Comitato di Sostegno a Yvan Colonna sono indicate in questo completo documento PDF di 38 pagine, in lingua francese, liberamente scaricabile.
Martedì 16 ottobre 2012, l'avvocato di Yvan Colonna, Antoine Sollacaro, esce di casa e si avvia con la sua auto di lusso ad una vicina stazione di servizio per fare benzina e acquistare i giornali; è ancora una calda giornata di sole a Ajaccio. Mentre l'avvocato è in macchina in attesa del pieno, viene avvicinato da una motocicletta con a bordo due persone che lo crivellano di colpi senza dargli scampo. Le indagini ufficiali si indirizzano verso una non meglio precisata “mafia corsa”; naturalmente, gli assassini dell'avvocato Sollacaro non sono stati ancora presi.