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Son an everien gwad

Gilles Servat
Langue: breton


Gilles Servat

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[1973]
Paroles: "Pichon"
Musique: Gilles Servat
Testo: "Pichon"
Musica: Gilles Servat
Album: Ki du (Chien Noir)

servjil

La canzone può essere ascoltata integralmente, ma non scaricata, dal "radio-blog" Skingomz ar frankiz ("Radio Libertà"). Su testo di "Pichon", un poeta contadino di Montroulez (Morlaix).
Didostit oll 'ta Bretoned
didostit oll evit kleved
'vit kleved kana 'r ganaouenn
savet e parrez Poullaouenn

Savet gant eur peizant dister
hag a zo c'hoaz barz ar vizer
zo breman c'hoaz en dienez
paotred Paris zo didruez

Eun deiz oa gwel't e Montroulez
eur mor a dud 'ziwar ar maez
gand eul louarn war beg eur vaz
ha Debré oa anveet c'hroaz

Gwel't moa ivez barz ker Garez
ar blasenn leun a CRS
gand grenadou lakrimojen
leiz n'ouzon ket ped muzetenn

O ni aman e Breizh Izel
n'om ket mad met d'ober brezel
daou c'hant daou ugent mil a zo
duze kousket er frontiero

Bretoned mad ha kaloneg
kousket 'baoue 'r bloaz pevarzeg
ha kemend-all oa deut d'ar ger
gloazet pe maro potriner

Setu aze 'ta ma zud vad
ema son an everien gwad
gweled a reomp ni oll bremen
pehini eo ar blanedenn

Na pegen trist d'eur vamm d'eun tad
kaout eur c'hoadur savet mad
red dezan nond da vrezeli
duze trezen an Aljeri

War zav! War zav! 'ta Bretoned
rag an eur hirio za sonet
war zav! War zav! Da virviken
evid terri ar blanedenn

Mar klaskit piv zav ar c'homzou
eur peizant eo kreiz ar boaniou
a zav e soniou goude koan
anvet eo ar Pichon Bihan.

envoyé par Riccardo Venturi - 23/4/2009 - 19:03




Langue: français

Version française tirée de Skingomz ar frankiz
Versione francese da Skingomz ar frankiz
CHANSON DES BUVEURS DE SANG

Approchez tous, donc, Bretons,
approchez tous pour entendre
pour entendre chanter une chanson
composée en la paroisse de Poullaouenn

Composée par un paysan modeste
et qui est encore dans la misère
il est maintenant encore dans le besoin,
les gars de Paris sont impitoyables.

Un jour on vit à Morlaix
une mer de gens venus de la campagne
avec un renard au bout d'un bâton
et Debré fut reconnu

J'ai vu aussi dans la ville de Carhaix
la place pleine de CRS
avec des grenades lacrimogènes
dans je ne sais pas combien de musettes

Oh, nous ici, en Basse Bretagne
nous ne sommes bons qu'à faire la guerre
deux cent quarante mille ils sont
là-bas endormis aux frontières

Bretons honnêtes et vaillants
endormis depuis l'année quatorze
et autant d'autres sont rentrés à la maison
blessés ou morts poitrinaires

Voilà donc, bonnes gens,
c'est là la chanson des buveurs de sang,
nous voyons tous désormais
quel est notre destin

Qu'il est triste pour une mère, pour un père
d'avoir un enfant élevé bien
obligé d'aller à la guerre
là-bas du côté d'Algerie

Debout! Debout! Donc, Bretons
car l'heure aujourd'hui a sonné
Debout! Debout! à jamais
pour briser le destin fatal.

Si vous cherchez qui compo[se les paroles]
c'est un paysan au milieu d[es peines]
qui compose ses chansons apr[ès]
il est nommé le petit Pichon.

envoyé par CCG/AWS Staff - 23/4/2009 - 22:40




Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
28 aprile 2009
Si vedano le Note alla traduzione
CANZONE DEI VAMPIRI

Venite qua tutti, allora, Bretoni,
venite tutti qua a sentire,
a sentir cantare una canzone
composta nella parrocchia di Poullaouenn. 1

Composta da un modesto contadino
che tuttora si trova in miseria,
che ancora si trova nel bisogno,
quelli di Parigi sono spietati.

Un giorno si vide a Morlaix
un mare di gente venuta dalla campagna,
con una volpe in cima a un bastone,
e Debré fu riconosciuto 2

Ho pure visto, nella città di Carhaix
la piazza piena di celerini
con le bombe lacrimogene
in non so quanti tascapane

Noialtri qui, in Bassa Bretagna 3
non siamo buoni a altro che far la guerra,
ce ne sono duecentoquarantamila
laggiù, che dormono alle frontiere 4

Bretoni onesti e valorosi
che dormono dal '14,
ed altrettanti ne son tornati a casa
mutilati o morti di tubercolosi

Ecco dunque, brava gente,
eccovi la canzone dei vampiri,
lo vediamo ormai tutti quanti
quale sia la nostra sorte

Come sia triste per dei genitori
allevare perbene un figlio
che poi deve andare in guerra
laggiù dalle parti dell'Algeria

In piedi! In piedi! Forza, Bretoni,
ché oggi è suonata l'ora
In piedi! In piedi! Per sempre,
per spezzare il destino fatale.

Se cercate chi scrive le parole
è un contadino tra le sue pene
e che vi compone canzoni,
si chiama il piccolo Pichon. 5
NOTE alla traduzione

La canzone è stata, per comodità, tradotta dalla versione francese reperita (assai fedele). Nei punti più ostici è stata comunque confrontata con l'originale bretone.

[1] Tipica strofa iniziale dei sonioù bretoni: il cantore invita l'uditorio ad ascoltare la sua canzone specificandone il luogo di composizione. La suddivisione tradizionale del territorio in Bretagna si fa per parrocchie (parrez), anche a scopi del tutto civili.

[2] Tutta questa strofa non mi è assolutamente chiara (particolarmente il riferimento alla « volpe in cima a un bastone »). Mi sono qui attenuto ad una traduzione letterale compulsando anche il testo bretone. Il « Debré » che « fu riconosciuto » potrebbe però essere Michel Debré, l'uomo politico gollista che fu anche primo ministro (a partire dal 1959) e cui toccò gestire la prima fase del disimpegno francese dall'Algeria.

[3] La Bassa Bretagna (brt. Breizh-Izel) è la zona della Bretagna storica dove si parla la lingua bretone (detta anche per questo, in francese, bas-breton). Nell'Alta Bretagna (brt. Breizh-Uhel) si parla invece un dialetto romanzo-francese, il cosiddetto Gallo. Entrambi gli idiomi sono adesso riconosciuti come lingue regionali. I dipartimenti dove si parla il bretone (la « Bretagne bretonnante ») sono il Finistère (29), le Côtes-d'Armor (22) e il Morbihan (56); si parla Gallo nell'Ille-et-Vilaine (35), dove peraltro si trova la città di Rennes, capoluogo della regione di Bretagna.

[4] È questa la cifra stimata dei soldati bretoni periti nelle varie guerre sostenute dalla Francia; si vedano a tale riguardo canzoni come Kerfank 1870 e Sein 1940.

[5] La canzone si chiude ancora con un tipico « finale popolare » nel quale il cantore/autore usa « firmarsi ».

28/4/2009 - 07:54




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