Didostit oll 'ta Bretoned
didostit oll evit kleved
'vit kleved kana 'r ganaouenn
savet e parrez Poullaouenn
Savet gant eur peizant dister
hag a zo c'hoaz barz ar vizer
zo breman c'hoaz en dienez
paotred Paris zo didruez
Eun deiz oa gwel't e Montroulez
eur mor a dud 'ziwar ar maez
gand eul louarn war beg eur vaz
ha Debré oa anveet c'hroaz
Gwel't moa ivez barz ker Garez
ar blasenn leun a CRS
gand grenadou lakrimojen
leiz n'ouzon ket ped muzetenn
O ni aman e Breizh Izel
n'om ket mad met d'ober brezel
daou c'hant daou ugent mil a zo
duze kousket er frontiero
Bretoned mad ha kaloneg
kousket 'baoue 'r bloaz pevarzeg
ha kemend-all oa deut d'ar ger
gloazet pe maro potriner
Setu aze 'ta ma zud vad
ema son an everien gwad
gweled a reomp ni oll bremen
pehini eo ar blanedenn
Na pegen trist d'eur vamm d'eun tad
kaout eur c'hoadur savet mad
red dezan nond da vrezeli
duze trezen an Aljeri
War zav! War zav! 'ta Bretoned
rag an eur hirio za sonet
war zav! War zav! Da virviken
evid terri ar blanedenn
Mar klaskit piv zav ar c'homzou
eur peizant eo kreiz ar boaniou
a zav e soniou goude koan
anvet eo ar Pichon Bihan.
didostit oll evit kleved
'vit kleved kana 'r ganaouenn
savet e parrez Poullaouenn
Savet gant eur peizant dister
hag a zo c'hoaz barz ar vizer
zo breman c'hoaz en dienez
paotred Paris zo didruez
Eun deiz oa gwel't e Montroulez
eur mor a dud 'ziwar ar maez
gand eul louarn war beg eur vaz
ha Debré oa anveet c'hroaz
Gwel't moa ivez barz ker Garez
ar blasenn leun a CRS
gand grenadou lakrimojen
leiz n'ouzon ket ped muzetenn
O ni aman e Breizh Izel
n'om ket mad met d'ober brezel
daou c'hant daou ugent mil a zo
duze kousket er frontiero
Bretoned mad ha kaloneg
kousket 'baoue 'r bloaz pevarzeg
ha kemend-all oa deut d'ar ger
gloazet pe maro potriner
Setu aze 'ta ma zud vad
ema son an everien gwad
gweled a reomp ni oll bremen
pehini eo ar blanedenn
Na pegen trist d'eur vamm d'eun tad
kaout eur c'hoadur savet mad
red dezan nond da vrezeli
duze trezen an Aljeri
War zav! War zav! 'ta Bretoned
rag an eur hirio za sonet
war zav! War zav! Da virviken
evid terri ar blanedenn
Mar klaskit piv zav ar c'homzou
eur peizant eo kreiz ar boaniou
a zav e soniou goude koan
anvet eo ar Pichon Bihan.
Contributed by Riccardo Venturi - 2009/4/23 - 19:03
Language: French
CHANSON DES BUVEURS DE SANG
Approchez tous, donc, Bretons,
approchez tous pour entendre
pour entendre chanter une chanson
composée en la paroisse de Poullaouenn
Composée par un paysan modeste
et qui est encore dans la misère
il est maintenant encore dans le besoin,
les gars de Paris sont impitoyables.
Un jour on vit à Morlaix
une mer de gens venus de la campagne
avec un renard au bout d'un bâton
et Debré fut reconnu
J'ai vu aussi dans la ville de Carhaix
la place pleine de CRS
avec des grenades lacrimogènes
dans je ne sais pas combien de musettes
Oh, nous ici, en Basse Bretagne
nous ne sommes bons qu'à faire la guerre
deux cent quarante mille ils sont
là-bas endormis aux frontières
Bretons honnêtes et vaillants
endormis depuis l'année quatorze
et autant d'autres sont rentrés à la maison
blessés ou morts poitrinaires
Voilà donc, bonnes gens,
c'est là la chanson des buveurs de sang,
nous voyons tous désormais
quel est notre destin
Qu'il est triste pour une mère, pour un père
d'avoir un enfant élevé bien
obligé d'aller à la guerre
là-bas du côté d'Algerie
Debout! Debout! Donc, Bretons
car l'heure aujourd'hui a sonné
Debout! Debout! à jamais
pour briser le destin fatal.
Si vous cherchez qui compo[se les paroles]
c'est un paysan au milieu d[es peines]
qui compose ses chansons apr[ès]
il est nommé le petit Pichon.
Approchez tous, donc, Bretons,
approchez tous pour entendre
pour entendre chanter une chanson
composée en la paroisse de Poullaouenn
Composée par un paysan modeste
et qui est encore dans la misère
il est maintenant encore dans le besoin,
les gars de Paris sont impitoyables.
Un jour on vit à Morlaix
une mer de gens venus de la campagne
avec un renard au bout d'un bâton
et Debré fut reconnu
J'ai vu aussi dans la ville de Carhaix
la place pleine de CRS
avec des grenades lacrimogènes
dans je ne sais pas combien de musettes
Oh, nous ici, en Basse Bretagne
nous ne sommes bons qu'à faire la guerre
deux cent quarante mille ils sont
là-bas endormis aux frontières
Bretons honnêtes et vaillants
endormis depuis l'année quatorze
et autant d'autres sont rentrés à la maison
blessés ou morts poitrinaires
Voilà donc, bonnes gens,
c'est là la chanson des buveurs de sang,
nous voyons tous désormais
quel est notre destin
Qu'il est triste pour une mère, pour un père
d'avoir un enfant élevé bien
obligé d'aller à la guerre
là-bas du côté d'Algerie
Debout! Debout! Donc, Bretons
car l'heure aujourd'hui a sonné
Debout! Debout! à jamais
pour briser le destin fatal.
Si vous cherchez qui compo[se les paroles]
c'est un paysan au milieu d[es peines]
qui compose ses chansons apr[ès]
il est nommé le petit Pichon.
Contributed by CCG/AWS Staff - 2009/4/23 - 22:40
Language: Italian
CANZONE DEI VAMPIRI
Venite qua tutti, allora, Bretoni,
venite tutti qua a sentire,
a sentir cantare una canzone
composta nella parrocchia di Poullaouenn. 1
Composta da un modesto contadino
che tuttora si trova in miseria,
che ancora si trova nel bisogno,
quelli di Parigi sono spietati.
Un giorno si vide a Morlaix
un mare di gente venuta dalla campagna,
con una volpe in cima a un bastone,
e Debré fu riconosciuto 2
Ho pure visto, nella città di Carhaix
la piazza piena di celerini
con le bombe lacrimogene
in non so quanti tascapane
Noialtri qui, in Bassa Bretagna 3
non siamo buoni a altro che far la guerra,
ce ne sono duecentoquarantamila
laggiù, che dormono alle frontiere 4
Bretoni onesti e valorosi
che dormono dal '14,
ed altrettanti ne son tornati a casa
mutilati o morti di tubercolosi
Ecco dunque, brava gente,
eccovi la canzone dei vampiri,
lo vediamo ormai tutti quanti
quale sia la nostra sorte
Come sia triste per dei genitori
allevare perbene un figlio
che poi deve andare in guerra
laggiù dalle parti dell'Algeria
In piedi! In piedi! Forza, Bretoni,
ché oggi è suonata l'ora
In piedi! In piedi! Per sempre,
per spezzare il destino fatale.
Se cercate chi scrive le parole
è un contadino tra le sue pene
e che vi compone canzoni,
si chiama il piccolo Pichon. 5
Venite qua tutti, allora, Bretoni,
venite tutti qua a sentire,
a sentir cantare una canzone
composta nella parrocchia di Poullaouenn. 1
Composta da un modesto contadino
che tuttora si trova in miseria,
che ancora si trova nel bisogno,
quelli di Parigi sono spietati.
Un giorno si vide a Morlaix
un mare di gente venuta dalla campagna,
con una volpe in cima a un bastone,
e Debré fu riconosciuto 2
Ho pure visto, nella città di Carhaix
la piazza piena di celerini
con le bombe lacrimogene
in non so quanti tascapane
Noialtri qui, in Bassa Bretagna 3
non siamo buoni a altro che far la guerra,
ce ne sono duecentoquarantamila
laggiù, che dormono alle frontiere 4
Bretoni onesti e valorosi
che dormono dal '14,
ed altrettanti ne son tornati a casa
mutilati o morti di tubercolosi
Ecco dunque, brava gente,
eccovi la canzone dei vampiri,
lo vediamo ormai tutti quanti
quale sia la nostra sorte
Come sia triste per dei genitori
allevare perbene un figlio
che poi deve andare in guerra
laggiù dalle parti dell'Algeria
In piedi! In piedi! Forza, Bretoni,
ché oggi è suonata l'ora
In piedi! In piedi! Per sempre,
per spezzare il destino fatale.
Se cercate chi scrive le parole
è un contadino tra le sue pene
e che vi compone canzoni,
si chiama il piccolo Pichon. 5
NOTE alla traduzione
La canzone è stata, per comodità, tradotta dalla versione francese reperita (assai fedele). Nei punti più ostici è stata comunque confrontata con l'originale bretone.
[1] Tipica strofa iniziale dei sonioù bretoni: il cantore invita l'uditorio ad ascoltare la sua canzone specificandone il luogo di composizione. La suddivisione tradizionale del territorio in Bretagna si fa per parrocchie (parrez), anche a scopi del tutto civili.
[2] Tutta questa strofa non mi è assolutamente chiara (particolarmente il riferimento alla « volpe in cima a un bastone »). Mi sono qui attenuto ad una traduzione letterale compulsando anche il testo bretone. Il « Debré » che « fu riconosciuto » potrebbe però essere Michel Debré, l'uomo politico gollista che fu anche primo ministro (a partire dal 1959) e cui toccò gestire la prima fase del disimpegno francese dall'Algeria.
[3] La Bassa Bretagna (brt. Breizh-Izel) è la zona della Bretagna storica dove si parla la lingua bretone (detta anche per questo, in francese, bas-breton). Nell'Alta Bretagna (brt. Breizh-Uhel) si parla invece un dialetto romanzo-francese, il cosiddetto Gallo. Entrambi gli idiomi sono adesso riconosciuti come lingue regionali. I dipartimenti dove si parla il bretone (la « Bretagne bretonnante ») sono il Finistère (29), le Côtes-d'Armor (22) e il Morbihan (56); si parla Gallo nell'Ille-et-Vilaine (35), dove peraltro si trova la città di Rennes, capoluogo della regione di Bretagna.
[4] È questa la cifra stimata dei soldati bretoni periti nelle varie guerre sostenute dalla Francia; si vedano a tale riguardo canzoni come Kerfank 1870 e Sein 1940.
[5] La canzone si chiude ancora con un tipico « finale popolare » nel quale il cantore/autore usa « firmarsi ».
La canzone è stata, per comodità, tradotta dalla versione francese reperita (assai fedele). Nei punti più ostici è stata comunque confrontata con l'originale bretone.
[1] Tipica strofa iniziale dei sonioù bretoni: il cantore invita l'uditorio ad ascoltare la sua canzone specificandone il luogo di composizione. La suddivisione tradizionale del territorio in Bretagna si fa per parrocchie (parrez), anche a scopi del tutto civili.
[2] Tutta questa strofa non mi è assolutamente chiara (particolarmente il riferimento alla « volpe in cima a un bastone »). Mi sono qui attenuto ad una traduzione letterale compulsando anche il testo bretone. Il « Debré » che « fu riconosciuto » potrebbe però essere Michel Debré, l'uomo politico gollista che fu anche primo ministro (a partire dal 1959) e cui toccò gestire la prima fase del disimpegno francese dall'Algeria.
[3] La Bassa Bretagna (brt. Breizh-Izel) è la zona della Bretagna storica dove si parla la lingua bretone (detta anche per questo, in francese, bas-breton). Nell'Alta Bretagna (brt. Breizh-Uhel) si parla invece un dialetto romanzo-francese, il cosiddetto Gallo. Entrambi gli idiomi sono adesso riconosciuti come lingue regionali. I dipartimenti dove si parla il bretone (la « Bretagne bretonnante ») sono il Finistère (29), le Côtes-d'Armor (22) e il Morbihan (56); si parla Gallo nell'Ille-et-Vilaine (35), dove peraltro si trova la città di Rennes, capoluogo della regione di Bretagna.
[4] È questa la cifra stimata dei soldati bretoni periti nelle varie guerre sostenute dalla Francia; si vedano a tale riguardo canzoni come Kerfank 1870 e Sein 1940.
[5] La canzone si chiude ancora con un tipico « finale popolare » nel quale il cantore/autore usa « firmarsi ».
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Paroles: "Pichon"
Musique: Gilles Servat
Testo: "Pichon"
Musica: Gilles Servat
Album: Ki du (Chien Noir)
La canzone può essere ascoltata integralmente, ma non scaricata, dal "radio-blog" Skingomz ar frankiz ("Radio Libertà"). Su testo di "Pichon", un poeta contadino di Montroulez (Morlaix).