Was will man nur?
Ist das Kultur
daß jeder Mensch verpönt ist,
der klug und gut,
jedoch mit Blut
von eig'ner Art durchströmt ist,
daß g'rade die
Kategorie
vor dem Gesetz verbannt ist,
die im Gefühl
bei Lust und Spiel
und in der Art verwandt ist?
Und dennoch sind die Meisten stolz,
daß sie von ander'm Holz!
Wir sind nun einmal anders als die Andern,
die nur im Gleichschritt der Moral geliebt,
neugierig erst durch tausend Wunder wandern,
und für die's doch nur das Banale gibt.
Wir aber wissen nicht, wie das Gefühl ist,
denn wir sind alle and'rer Welten Kind,
wir lieben nur die lila Nacht, die schwül ist,
weil wir ja anders als die Andern sind.
Wozu die Qual,
uns die Moral
der Andern aufzudrängen?
Wir, hört geschwind,
sind wie wir sind,
selbst wollte man uns hängen.
Wer aber denkt,
daß man uns hängt,
den mßte man beweinen,
doch bald, gebt acht,
wird über Nacht
auch uns're Sonne scheinen.
Dann haben wir das gleiche Recht erstritten,
wir leiden nicht mehr, sondern sind gelitten!
Ist das Kultur
daß jeder Mensch verpönt ist,
der klug und gut,
jedoch mit Blut
von eig'ner Art durchströmt ist,
daß g'rade die
Kategorie
vor dem Gesetz verbannt ist,
die im Gefühl
bei Lust und Spiel
und in der Art verwandt ist?
Und dennoch sind die Meisten stolz,
daß sie von ander'm Holz!
Wir sind nun einmal anders als die Andern,
die nur im Gleichschritt der Moral geliebt,
neugierig erst durch tausend Wunder wandern,
und für die's doch nur das Banale gibt.
Wir aber wissen nicht, wie das Gefühl ist,
denn wir sind alle and'rer Welten Kind,
wir lieben nur die lila Nacht, die schwül ist,
weil wir ja anders als die Andern sind.
Wozu die Qual,
uns die Moral
der Andern aufzudrängen?
Wir, hört geschwind,
sind wie wir sind,
selbst wollte man uns hängen.
Wer aber denkt,
daß man uns hängt,
den mßte man beweinen,
doch bald, gebt acht,
wird über Nacht
auch uns're Sonne scheinen.
Dann haben wir das gleiche Recht erstritten,
wir leiden nicht mehr, sondern sind gelitten!
envoyé par Alessandro - 21/4/2009 - 13:32
Langue: italien
Traduzione in italiano di Paolo Pergher, dalla homepage di Giovanni Dall’Orto
LA CANZONE LILLA'
Ditemi un po'
se questa è civiltà
prendersela con delle persone
buone e intelligenti
nelle cui vene tuttavia
scorre un sangue un po' speciale,
dichiarare fuorilegge
proprio quella categoria
che vive in sintonia
di carattere, sentimenti,
passioni e divertimenti?
Siamo diversi di natura
da quelli che in amore
seguono la morale dominante,
scegliendo fra mille meraviglie
sempre e soltanto la banalità.
Noi invece, ignari del sentimento
perché siam figli di altri mondi
amiamo solo la notte rosa, afosa.e gaia
perché siamo diversi dagli altri.
Perché sforzarsi
d'imporci
la morale altrui?
State a sentire:
noi siamo come siamo
anche se c'impiccate!
Chi però pensa
d'impiccarci
è proprio da compatire
perché entro breve
- state attenti! -
splenderà anche il nostro sole.
Allora avremo uguali diritti,
e non soffriremo più: sarete voi a soffrirci!
Ditemi un po'
se questa è civiltà
prendersela con delle persone
buone e intelligenti
nelle cui vene tuttavia
scorre un sangue un po' speciale,
dichiarare fuorilegge
proprio quella categoria
che vive in sintonia
di carattere, sentimenti,
passioni e divertimenti?
Siamo diversi di natura
da quelli che in amore
seguono la morale dominante,
scegliendo fra mille meraviglie
sempre e soltanto la banalità.
Noi invece, ignari del sentimento
perché siam figli di altri mondi
amiamo solo la notte rosa, afosa.e gaia
perché siamo diversi dagli altri.
Perché sforzarsi
d'imporci
la morale altrui?
State a sentire:
noi siamo come siamo
anche se c'impiccate!
Chi però pensa
d'impiccarci
è proprio da compatire
perché entro breve
- state attenti! -
splenderà anche il nostro sole.
Allora avremo uguali diritti,
e non soffriremo più: sarete voi a soffrirci!
envoyé par Alessandro - 21/4/2009 - 13:33
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Testo di Kurt Schwabach
Musica di Arno Billing (prseudonimo di Mischa Spoliansky)
Contenuta nel cd "Die schwule Plattenkiste - vom Hirschfeldlied zum lila Lied" , Schwules und lesbisches in historischen Aufnahmen 1908/1933 - Edition Berliner Musenkinder, 2001.
Pima dell’avvento del nazismo, durante gli anni della cosiddetta “Repubblica di Weimar”, la Germania visse una brevissima stagione “libertaria”. In particolare, gay e lesbiche videro un miglioramento delle loro condizioni, con il riconoscimento dei diritti democratici basilari e l’allentamento della censura. A Berlino, divenuto l’epicentro della cultura omosessuale, fu tutto un fiorire di associazioni, club (famosissimo “L’Eldorado”) e locali dove si ritrovava la comunità gay e lesbica di mezza Europa. Non è un caso che proprio a Berlino il medico e sessuologo Magnus Hirschfeld, strenuo difensore dei diritti degli omosessuali, avesse fondato nel 1919 il suo Institut für Sexualwissenschaft (Instituto per lo studio della sessualità)...
E il paroliere Kurt Schwabach con l’amico musicista Mischa Spoliansky proprio a Hirschfeld dedicarono “Das Lila Lied”, “La canzone lillà”, il rosa più azzurro, il maschile più femminile scelto come colore gay.
La canzone ebbe un grandissimo successo nella versione resa dall’orchestra diretta dal violinista Marek Weber.
Poi il nazismo. Hirschfeld, Weber e tanti altri – molti dei quali di religione ebraica – fuggirono già nei primi anni ‘30. Molti non furono così preveggenti o, semplicemente, non ebbero la possibilità di andarsene… sappiamo come finirono…
e dopo la sua chiusura (avvenuta nel 1933) da parte dei nazisti...
(Alessandro)