Ik zag Turken aan de Schelde
Marokanen in de stad van Gent
en ‘k hoord’ op de markt van Brussel
Algerijnen met een vreemd accent
In Keulen zag ik Chinesen
magere mannen uit Pakistan
In Londen Sikhs uit India
Met nen dikke tulband an
Ik zag naakt’ Amazone-Indianen
ik zag Crees uit Noord-Canada
En uit Lubumbashi kwam Deda
een prinses uit zwart Afrika
Ik zag Bantoes in ons cafeetje
ik zag Tutsi’s op de tram
ik zag Zoeloes dansen en springen
en roff’len op den tamtam
ik zag Egyptische matrozen
in de haven van Rotterdam
ik zag Portugese Joden
in de winkels van Amsterdam
ik zag Inka’s in Oostende
Chilenen op het Brugse Zand
daar speeld’ een zigeunerorkestje
van een volk zonder vaderland
Al de kinders van moeder eerde
op charango en met gamelan
ze roepen en zingen aan ons deuren
doet open bange blanke man
doet open bange blanke man
doet open bange blanke man.
Marokanen in de stad van Gent
en ‘k hoord’ op de markt van Brussel
Algerijnen met een vreemd accent
In Keulen zag ik Chinesen
magere mannen uit Pakistan
In Londen Sikhs uit India
Met nen dikke tulband an
Ik zag naakt’ Amazone-Indianen
ik zag Crees uit Noord-Canada
En uit Lubumbashi kwam Deda
een prinses uit zwart Afrika
Ik zag Bantoes in ons cafeetje
ik zag Tutsi’s op de tram
ik zag Zoeloes dansen en springen
en roff’len op den tamtam
ik zag Egyptische matrozen
in de haven van Rotterdam
ik zag Portugese Joden
in de winkels van Amsterdam
ik zag Inka’s in Oostende
Chilenen op het Brugse Zand
daar speeld’ een zigeunerorkestje
van een volk zonder vaderland
Al de kinders van moeder eerde
op charango en met gamelan
ze roepen en zingen aan ons deuren
doet open bange blanke man
doet open bange blanke man
doet open bange blanke man.
Contributed by Riccardo Venturi - 2009/3/26 - 18:32
Language: Italian
Versione italiana di Andreina Lombardi Bom
ciao Riccardo,
Apprezzo molto il tuo sito, ma ho notato diversi errori nella traduzione di Bange blanke man di Willem Vermandere ─ alcuni di poco conto, ma in particolare uno grossissimo nell'ultimo verso, che rovescia il senso stesso della canzone. mi permetto perciò di mandarti la mia versione (sono traduttrice di mestiere).
grazie per l'ottima iniziativa: continuate così che ce n'è tanto bisogno.
Apprezzo molto il tuo sito, ma ho notato diversi errori nella traduzione di Bange blanke man di Willem Vermandere ─ alcuni di poco conto, ma in particolare uno grossissimo nell'ultimo verso, che rovescia il senso stesso della canzone. mi permetto perciò di mandarti la mia versione (sono traduttrice di mestiere).
grazie per l'ottima iniziativa: continuate così che ce n'è tanto bisogno.
UOMO BIANCO SPAVENTATO
Ho visto turchi sulla Schelda
Marocchini nella città di Gand
e ho sentito al mercato di Bruxelles
degli algerini con un accento strano
A Colonia ho visto cinesi
uomini magri venuti dal Pakistan
A Londra dei Sikhs venuti dall'India
con un grosso turbante in testa.
Ho visto indios nudi dell'Amazzonia
Ho visto indiani Cree del Canada settentrionale
E da Lubumbashi è venuta Deda
una principessa dell'Africa nera
Ho visto Bantù nei nostri piccoli caffè
ho visto Tutsi sul tram
ho visto Zulu danzare e saltare
e suonare il tam tam
Ho visto marinai egiziani
nel porto di Rotterdam
ho visto ebrei portoghesi
nei negozi di Amsterdam
ho visto degli Inca a Ostenda
Cileni sulla piazza principale di Bruges
dove suonava un'orchestra gitana
di un popolo senza patria
Tutti i figli di madre terra
col charango e col gamelan*
gridano e cantano alle nostre porte
apri, uomo bianco spaventato
apri, uomo bianco spaventato
apri, uomo bianco spaventato.
Ho visto turchi sulla Schelda
Marocchini nella città di Gand
e ho sentito al mercato di Bruxelles
degli algerini con un accento strano
A Colonia ho visto cinesi
uomini magri venuti dal Pakistan
A Londra dei Sikhs venuti dall'India
con un grosso turbante in testa.
Ho visto indios nudi dell'Amazzonia
Ho visto indiani Cree del Canada settentrionale
E da Lubumbashi è venuta Deda
una principessa dell'Africa nera
Ho visto Bantù nei nostri piccoli caffè
ho visto Tutsi sul tram
ho visto Zulu danzare e saltare
e suonare il tam tam
Ho visto marinai egiziani
nel porto di Rotterdam
ho visto ebrei portoghesi
nei negozi di Amsterdam
ho visto degli Inca a Ostenda
Cileni sulla piazza principale di Bruges
dove suonava un'orchestra gitana
di un popolo senza patria
Tutti i figli di madre terra
col charango e col gamelan*
gridano e cantano alle nostre porte
apri, uomo bianco spaventato
apri, uomo bianco spaventato
apri, uomo bianco spaventato.
NOTA alla traduzione
* Il gamelan è un'orchestra di strumenti musicali di origine indonesiana che comprende metallofoni, xilofoni, tamburi e gong; può comprendere anche flauti di bambù, strumenti a corda e la voce. Tradizionalmente, il termine "gamelan" è usato in riferimento più al gruppo di strumenti che lo formano, che ai suonatori di questi stessi strumenti. Un gamelan è un'entità i cui strumenti sono costruiti e intonati per suonare insieme – strumenti di gamelan diversi non sono intercambiabili. La parola "gamelan" deriva probabilmente dalla parola giavanese "gamel", che significa "percuotere con un mazzuolo".
* Il gamelan è un'orchestra di strumenti musicali di origine indonesiana che comprende metallofoni, xilofoni, tamburi e gong; può comprendere anche flauti di bambù, strumenti a corda e la voce. Tradizionalmente, il termine "gamelan" è usato in riferimento più al gruppo di strumenti che lo formano, che ai suonatori di questi stessi strumenti. Un gamelan è un'entità i cui strumenti sono costruiti e intonati per suonare insieme – strumenti di gamelan diversi non sono intercambiabili. La parola "gamelan" deriva probabilmente dalla parola giavanese "gamel", che significa "percuotere con un mazzuolo".
Contributed by Andreina Lombardi Bom - 2009/3/26 - 19:08
Language: English
English version by Riccardo Venturi
March 26, 2009
March 26, 2009
FRIGHTENED WHITE MAN
I saw Turks on the Schelde,
Moroccans in the city of Ghent
and I heard at Brussels market
Algerians with a stranger accent
I saw Chinese in Cologne,
skinny guys from Pakistan,
I saw Indian Sikhs in London
wearing a big turban
I saw naked Amazonian indios,
I saw Crees from Northern Canada,
Deda came from Lumumbashi,
a princess from Black Africa
I saw Bantus in a cafeteria,
I saw Tutsis on the streetcar,
I saw Zulus dancing and jumping
and drumming on their tam tams
I saw Egyptian sailors
in the harbor of Rotterdam
I saw Portuguese Jews
in hidden corners of Amsterdam
I saw Incas in Oostende,
Chileans on Bruges main square
where played a Gypsy band
of a people without a fatherland
All the children of Mother Earth
with charangos and gamelans
scream and sing at our doors
So open your doors, frightened white man
open your doors, frightened white man
open your door, frightened white man
I saw Turks on the Schelde,
Moroccans in the city of Ghent
and I heard at Brussels market
Algerians with a stranger accent
I saw Chinese in Cologne,
skinny guys from Pakistan,
I saw Indian Sikhs in London
wearing a big turban
I saw naked Amazonian indios,
I saw Crees from Northern Canada,
Deda came from Lumumbashi,
a princess from Black Africa
I saw Bantus in a cafeteria,
I saw Tutsis on the streetcar,
I saw Zulus dancing and jumping
and drumming on their tam tams
I saw Egyptian sailors
in the harbor of Rotterdam
I saw Portuguese Jews
in hidden corners of Amsterdam
I saw Incas in Oostende,
Chileans on Bruges main square
where played a Gypsy band
of a people without a fatherland
All the children of Mother Earth
with charangos and gamelans
scream and sing at our doors
So open your doors, frightened white man
open your doors, frightened white man
open your door, frightened white man
Caro italiano xenofobo
da Carmilla on line
di Alessandra Daniele
Diamo un'occhiata a qualcuna delle notizie della settimana?
Il governo ha approvato il nuovo piano casa per l’incentivazione dell’edilizia, ma Berlusconi non intende usufruirne per ampliare le sue sette ville. Completamente piastrellata, sarà l’intera Sardegna a diventare l’ottava.
Un nuovo slogan per il PD: ”Non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi”. Infatti ce l’avete nel culo.
Il Papa in Africa: “no alla stregoneria”. Finalmente un po’ d’autocritica.
Questo però è solo il contorno, il piatto forte sono sempre loro:
Le cinque W del giornalismo italiano:
Who? – Uno straniero, meglio se rumeno, romeno, rameno, rimeno, o remeno.
What? – Qualcosa di efferato, che riguardi morte, sesso, e YouTube, in quest’ordine.
When? – Ieri notte, mentre gli italiani dormivano innocenti ed ignari.
Where? – Un posto dal nome buffo e facile da ricordare, che sappia di periferia e provincia , e possa trasformarsi in un’epitome del fattaccio: Castrugno, Busghella, Forlate, Gnolovo...
Why? – Perché gli stranieri sono cattivi.
Caro italiano xenofobo,
tu odi gli stranieri, vero?
Ma non proprio tutti gli stranieri.
Gli americani per esempio ti stanno simpatici, e dei finlandesi o dei belgi non te ne frega niente.
Tu odi certi stranieri.
Tu odi gli slavi, gli africani, gli indiani, i cinesi, e tutti i musulmani, arabi, e non.
Beh, io non ho nessuna intenzione di ripeterti per l'ennesima volta che questo non si fa, che sei cattivo, che devi smettere di prendertela con le minoranze, perché è una cosaccia incivile, eccetera eccetera.
Io ritengo invece che tu debba sapere una cosa importante per ciò che ritieni il tuo bene supremo: la tua sicurezza.
Quelle con cui te la stai prendendo, quelle contro cui i tuoi leader di riferimento continuano ad aizzarti, in realtà non sono affatto minoranze.
Sì, i piccoli gruppi che si trovano in Italia lo sono, ma quei gruppi sono soltanto la punta della coda della tigre.
Sei sicuro che ti convenga continuare a saltarci sopra urlando?
Al mondo ci sono più di un miliardo di musulmani;
più di un miliardo di cinesi;
più di un miliardo di indiani;
quasi un miliardo di africani;
e quasi mezzo miliardo di slavi.
Gli italiani sono 60 milioni scarsi, e non la pensano neanche tutti come te.
E quelli che ti dicono di pensarla come te, alle brutte potrebbero cambiare idea, e mollarti.
A cominciare dai tuoi leaders.
Forse tu pensi che comunque al tuo fianco ci resteranno i simpatici americani.
Allora c'è un'altra cosa sulla quale dovresti riflettere.
Il presidente dei simpatici americani è nero.
Suo padre era africano.
Suo nonno era musulmano.
E tutti i suoi pagherò ce li hanno i cinesi.
Ciao caro italiano xenofobo,
dormi bene stanotte.
da Carmilla on line
di Alessandra Daniele
Diamo un'occhiata a qualcuna delle notizie della settimana?
Il governo ha approvato il nuovo piano casa per l’incentivazione dell’edilizia, ma Berlusconi non intende usufruirne per ampliare le sue sette ville. Completamente piastrellata, sarà l’intera Sardegna a diventare l’ottava.
Un nuovo slogan per il PD: ”Non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi”. Infatti ce l’avete nel culo.
Il Papa in Africa: “no alla stregoneria”. Finalmente un po’ d’autocritica.
Questo però è solo il contorno, il piatto forte sono sempre loro:
Le cinque W del giornalismo italiano:
Who? – Uno straniero, meglio se rumeno, romeno, rameno, rimeno, o remeno.
What? – Qualcosa di efferato, che riguardi morte, sesso, e YouTube, in quest’ordine.
When? – Ieri notte, mentre gli italiani dormivano innocenti ed ignari.
Where? – Un posto dal nome buffo e facile da ricordare, che sappia di periferia e provincia , e possa trasformarsi in un’epitome del fattaccio: Castrugno, Busghella, Forlate, Gnolovo...
Why? – Perché gli stranieri sono cattivi.
Caro italiano xenofobo,
tu odi gli stranieri, vero?
Ma non proprio tutti gli stranieri.
Gli americani per esempio ti stanno simpatici, e dei finlandesi o dei belgi non te ne frega niente.
Tu odi certi stranieri.
Tu odi gli slavi, gli africani, gli indiani, i cinesi, e tutti i musulmani, arabi, e non.
Beh, io non ho nessuna intenzione di ripeterti per l'ennesima volta che questo non si fa, che sei cattivo, che devi smettere di prendertela con le minoranze, perché è una cosaccia incivile, eccetera eccetera.
Io ritengo invece che tu debba sapere una cosa importante per ciò che ritieni il tuo bene supremo: la tua sicurezza.
Quelle con cui te la stai prendendo, quelle contro cui i tuoi leader di riferimento continuano ad aizzarti, in realtà non sono affatto minoranze.
Sì, i piccoli gruppi che si trovano in Italia lo sono, ma quei gruppi sono soltanto la punta della coda della tigre.
Sei sicuro che ti convenga continuare a saltarci sopra urlando?
Al mondo ci sono più di un miliardo di musulmani;
più di un miliardo di cinesi;
più di un miliardo di indiani;
quasi un miliardo di africani;
e quasi mezzo miliardo di slavi.
Gli italiani sono 60 milioni scarsi, e non la pensano neanche tutti come te.
E quelli che ti dicono di pensarla come te, alle brutte potrebbero cambiare idea, e mollarti.
A cominciare dai tuoi leaders.
Forse tu pensi che comunque al tuo fianco ci resteranno i simpatici americani.
Allora c'è un'altra cosa sulla quale dovresti riflettere.
Il presidente dei simpatici americani è nero.
Suo padre era africano.
Suo nonno era musulmano.
E tutti i suoi pagherò ce li hanno i cinesi.
Ciao caro italiano xenofobo,
dormi bene stanotte.
daniela -k.d.- - 2009/3/26 - 19:30
Carissima Andreina,
Prima di tutto grazie per il tuo intervento; come puoi vedere sulla pagina, ho tolto la mia traduzione sostituendola direttamente con la tua (e correggendo di conseguenza anche la versione inglese che avevo fatto a suo tempo: chiaramente si era "portata dietro" gli errori).
Pur essendo anche il sottoscritto un traduttore di mestiere, dovendo occuparmi in questo sito di un numero di lingue che viaggia sulla ventina, qualche errore scappa forzatamente. Mi ricordo di uno "mitico", quando tradussi l'inglese "Marine" con "marinaio", non essendomi accorto che indicava invece il "marine", insomma il singolare dei Marines :-)
E' sicuramente una grossa fortuna poter contare, prima o poi, su qualcuno come te che legge le canzoni tradotte su questo sito e vi interviene con la propria competenza. Uno degli scopi di questo sito è proprio quello di fornire la maggiore esattezza testuale possibile, e questo non potrebbe accadere senza la collaborazione di tutti.
Tra l'altro, avendo tradotto in questo sito altre canzoni dal neerlandese, se vuoi intervenire anche su queste sarai sempre la benvenuta.
Grazie ancora di cuore e a risentirci presto! [RV]
Prima di tutto grazie per il tuo intervento; come puoi vedere sulla pagina, ho tolto la mia traduzione sostituendola direttamente con la tua (e correggendo di conseguenza anche la versione inglese che avevo fatto a suo tempo: chiaramente si era "portata dietro" gli errori).
Pur essendo anche il sottoscritto un traduttore di mestiere, dovendo occuparmi in questo sito di un numero di lingue che viaggia sulla ventina, qualche errore scappa forzatamente. Mi ricordo di uno "mitico", quando tradussi l'inglese "Marine" con "marinaio", non essendomi accorto che indicava invece il "marine", insomma il singolare dei Marines :-)
E' sicuramente una grossa fortuna poter contare, prima o poi, su qualcuno come te che legge le canzoni tradotte su questo sito e vi interviene con la propria competenza. Uno degli scopi di questo sito è proprio quello di fornire la maggiore esattezza testuale possibile, e questo non potrebbe accadere senza la collaborazione di tutti.
Tra l'altro, avendo tradotto in questo sito altre canzoni dal neerlandese, se vuoi intervenire anche su queste sarai sempre la benvenuta.
Grazie ancora di cuore e a risentirci presto! [RV]
Riccardo Venturi - 2009/6/10 - 22:12
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Lyrics and music by Willem Vermandere
Tekst en muziek van Willem Vermandere
Testo e musica di Willem Vermandere
Album: Help mij (1994)
Willem Vermandere, già una "vecchia conoscenza" di questo sito, è con tutta probabilità il maggior cantautore vivente belga in lingua neerlandese, o fiamminga che dir si voglia. Questa sua vetriolica e antirazzista canzone la inserì nel suo album Help mij ("Aiutami"), del 1993; ma la aveva composta e già cantata l'anno prima. Con i risultati che andiamo a raccontare.
L'11 luglio 1992 si stava svolgendo sul Grote Markt, o Grand'Place di Bruxelles, un concerto al quale Vermandere era stato invitato; l'11 luglio è festa nazionale in Belgio. Era il periodo in cui si stava facendo conoscere e si rafforzava il "Vlaams Blok", il "Blocco Fiammingo" di destra e razzista che attualmente è partito di maggioranza -o poco ci manca- nelle Fiandre. Non appena Vermandere iniziò a cantare Bange blanke man, irruppero in piazza degli attivisti del Vlaams Blok per impedirgli di cantare, prima urlando slogan del tipo eigen volk eerst! ("prima il proprio popolo!"), poi con bordate di fischi e infine lanciandogli direttamente petardi accesi addosso, sul palco.
Vermandere non si lasciò intimidire, terminò la canzone letteralmente urlandola e infine si limitò ad un piccolo commento: "Ieri contro gli immigrati, oggi contro chi la pensa diversamente, domani contro..." (non disse volutamente contro chi, ma si capiva benissimo). Il giorno dopo, il "portavoce" del Vlaams Blok, Roeland Raas, dichiarò che "la presenza di Willem Vermandere era una provocazione e che il partito non aveva nessuna colpa"...
Beh, ce n'è abbastanza per dare a questa canzone tutto il rilievo che merita. [CCG/AWS Staff]