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Cometa Rossa

AreA
Langue: grec moderne


AreA

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Esecuzione dal vivo del brano "Cometa Rossa", tratta dall'album live "Are(a)zione" del 1975.
(adriana)

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[1974]
Album: "Caution radiation area"
Testo e musica di Demetrio Stratos
Lyrics and music by Demetrio Stratos
Λόγια και μουσική από τον Δημἠτριο Στράτο
areacaution

Il testo greco di Cometa rossa nella grafia di Demetrio Stratos.
Il testo greco di Cometa rossa nella grafia di Demetrio Stratos.

Cuci le labbra ai poeti e apri la mia bocca!

Cometa Rossa è uno dei brani più “semplici” degli Area, ciò nonostante è di gran lunga uno dei più rappresentativi del gruppo. Semplice nella simmetria delle parti: apertura con tastiera synth (dal suono man mano più “lunare”) orientaleggiante che calamita tutti gli altri strumenti in un crescendo e un’accelerazione tipici del progressive. All’improvviso il suono si placa, rallenta e lascia spazio a pochi accordi di organo (sorretto dal basso e con minima intrusione di chitarra), diffusi, che contribuiscono a creare un’atmosfera riccamente evocativa, in palese contrasto con il suono spaziale della prima parte. È qui che si compie il miracolo: Stratos comincia a cantare nello splendido isolamento della voce in uno spazio atemporale. Il canto è in greco e davvero sembra che il maestro della voce diventi un demiurgo, un punto nel quale il suono si condensa per poi essere emesso in una verticalità e profondità che collega cielo e terra ad un tempo. Nella splendida partitura per (quasi) sola voce è possibile apprezzare lo “strumento” di Stratos, in un’esecuzione da brividi che annulla qualsiasi melodia per far posto ad un grumo di articolazioni foniche che hanno del miracoloso. La tecnica di Stratos è impareggiabile, e non ostacola il godimento che se ne può trarre nell’ascolto. Nonostante l’atonalità cercata, la disposizione frammentata del canto, il tutto risulta avvolgente (nonché sconvolgente).

Il brano è l’apertura dell’album Caution Radiation Area, secondo della band, ma in questo caso ho optato per l’ascolto della versione dal vivo al Parco Lambro del ’75, confluito poi nel lavoro live Area(A)zione.

Appena poche note sul testo, la cui chiarità rende superflui i commenti. Farò qualche cenno ai sottotesti presenti (intrecciati alla musica, poiché il testo in questo caso è scritto per la musica e non può essere letto come un corpo autonomo e separato).*

La Cometa Rossa, simbolo del comunismo, è ibridata da riferimenti cristologici (l’incipit orientaleggiante della tastiera synth evocherebbe giustappunto l’avvento da Oriente della Cometa). Tuttavia lo spirito libertario e assolutamente adogmatico non tarda ad emergere dalle parole. I profeti che annuncerebbero la venuta di un’epoca migliore, tramite un uomo, sono latori fin da subito di un destino ineluttabile che imbriglia la scelta individuale del singolo essere umano. Da ciò l’esortazione alla cometa: “cuci la bocca ai profeti” e l’opposto “apri le mie labbra”. Allo stesso modo, un comunismo di stampo sovietico, rigido e monolitico, risulterebbe distante dal credo della canzone, non riconducibile a schemi precostituiti. “Lascia che sia io a trovare la libertà” è anche un monito che oggi andrebbe rimarcato, un invito a diffidare da quel “regime della visibilità” che crea falsi profeti (si veda un articolo apparso tempo fa su Dissidenze).

* Si legga questo passo di Northrop Frye: «la distinzione tra i generi è basata, in letteratura, sul radicale della presentazione. Le parole possono essere recitate di fronte ad uno spettatore, dette a un ascoltatore, cantate o declamate, scritte per un lettore […] il genere è determinato dal tipo di rapporto stabilito tra il poeta e il suo pubblico». N. Frye, Anatomy of Criticism, Princeton University Press, 1957; Anatomia della critica, [trad. di P. Rosa-Clot e S. Stratta] Einaudi, Torino, 2000, p. 328.
Ἄνοιξε χείλι μοι*, ἄνοιξε,
γλικά** νά τραγουδήσω.
Ἄνοιξε τήν καρδιά.
Κομήτη κλεῖσε
τό στόμα στούς ποιητές.
Κομήτη κλεῖσε
τό στόμα καί φύγε.
Ἄνοιξε τά μάτια στνή ἐλευτερία.
Note Testuali
di Riccardo Venturi

Efstratios Dimitriou, noto come Demetrio Stratos.
Efstratios Dimitriou, noto come Demetrio Stratos.


Il “semplice testo” di Demetrio Stratos offre in poche righe un mondo sul quale è bene dire qualche parola. Innanzitutto, dev'essere ricordato che Efstratios Dimitriou (Εὐστράτιος Δημητρίου), questo il suo vero nome, era un greco alessandrino, come Costantino Kavafis; a Alessandria d'Egitto Stratos era nato il 22 aprile 1945 e vi passò i primi tredici anni di vita. Non si trasferì in Italia che nel 1962; ma restò per sempre un alessandrino, sentendosi “come un facchino in un albergo internazionale”, in grado di vivere l'esperienza dei viaggiatori e di assistere al traffico di culture in quel Mediterraneo ricco di diverse etnie e di intense pratiche musicali.

La provenienza alessandrina sembra riflettersi anche nel greco usato da Stratos in questo componimento, che, esattamente come quello di Kavafis, è un greco assai particolare, ricco di forme arcaiche frammiste a quelle volgari più ardite e dalla grafia non sempre conseguente e corrispondente a quella ufficiale della lingua greca moderna. In questo pur breve testo ce ne sono alcuni esempi che sembrano davvero riportare a Kavafis:
*
Forma di dativo classico non più in uso nel greco moderno standard (ma lo è in alcuni dialetti); nella lingua normale è generalmente sostituita dalla forma di genitivo μου: άνοιξε μου τα χείλια, o άνοιξε μου το χείλι. Uso per questi esempi il “sistema monotonico” adottato ufficialmente dal 1982; ma il testo di Stratos, anteriore, presenta ancora gli spiriti e gli accenti classici del “sistema politonico semplificato” (nel quale era stato eliminato l'accento grave). Nella pagina da cui il testo è stato ripreso il testo è trascritto con alcune scorrettezze che abbiamo qui emendato.

** La grafia γλικά al posto di γλυκά (avverbio di modo derivato dall'aggettivo γλυκός “dolce”, per il greco classico γλυκύς) fa parte di quelle incertezze ortografiche che ancora attanagliano il greco moderno. La pronuncia è assolutamente identica: [γli:'ka].

envoyé par ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! - 1/3/2009 - 12:34




Langue: italien

Traduzione italiana di Demetrio Stratos
Apri le mie labbra, aprile
dolcemente.
Aiuta il mio cuore.
Cometa cuci
la bocca ai profeti.
Cometa chiudi la bocca e
vattene via.
Lascia che sia io a trovare
la libertà.

envoyé par ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! - 1/3/2009 - 12:35




Langue: italien

Traduzione letterale del testo greco
di Riccardo Venturi, 3 marzo 2009

La "traduzione" di Demetrio Stratos è in realtà una sorta di riscrittura che non corrisponde esattamente in tutti i punti al testo greco. Questo è ciò che alla lettera significa:
COMETA ROSSA

Aprimi le labbra, aprile
dolcemente affinché io canti.
Apri il cuore.
Cometa, chiudi
la bocca ai poeti.
Cometa, chiudi
la bocca e vattene via.
Apri gli occhi alla libertà.

3/3/2009 - 22:39




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