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Ronda o non ronda

Don Fulvio Capitani
Langue: italien


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(Riccardo Scocciante)


[2009]
Testo di Don Fulvio Capitani
da cantarsi sull'aria di Bomba o non bomba di Antonello Venditti.

ronde


Sulle « ronde », ultima trovata dell'italico genio, il perfido Riccardo Scocciante aveva già messo gli occhi per una piccola rielaborazione; ma stavolta è stato battuto sul tempo nientepopodimeno che da don Fulvio Capitani, altrettanto perfido parroco di campagna, che dello Scocciante è del resto fraterno amico (come dire: Dio li fa e poi li accopp[i]a). Ve lo sareste mai immaginato, il bieco mangiapreti al fosforo amico di un parroco, oppure il parroco amico del bieco mangiapreti al fosforo? Eppure è così: il di-vin disegno dell'amicizia va ben oltre qualche lieve divergenza di vedute su questa o quella cosa. E sia pure: che a suo tempo ci abbia messo lo zampino il buon Guccini che li fe' incontrare su un glorioso e defunto newsgroup, oppure il buon Dio che -presumiamo- è superiore a tutte 'ste umane diatribe, poco importa; ognuno la veda come gli pare. Quel che conta è la sostanza. E' ad esempio sostanziale sbeffeggiare sin dall'inizio 'ste ronde del kaiser, cosa che don Fulvio ha fatto con indubbia maestria sfruttando una vecchia canzone di Venditti. Su sua autorizzazione, riprendiamo il tutto dal blog di don Fulvio. [CCG/AWS Staff]
Partirono in due ed erano abbastanza
un pianoforte una chitarra e molta fantasia
e fu a Pontida che si formò la prima ronda
tra una festa e una taragna di periferia

E ronda o non ronda
noi arriveremo a Roma, malgrado voi

A Sasso Marconi incontrammo una ragazza
che viveva sdraiata sull'orlo di una piazza
noi le dicemmo vieni dolce sarà la strada
lei sfogliò il fiore e poi ci disse no

Ma ronda o non ronda
noi arriveremo a Roma, malgrado voi

A Roncobilaccio ci venne incontro un vecchio
lo sguardo profondo e un fazzoletto verde al collo
ci disse ragazzi in campana qui non vi lasceranno andare
hanno chiamato la polizia a cavallo

Ma ronda o non ronda
noi arriveremo a Roma, malgrado voi

A Firenze dormimmo da un intellettuale
la faccia giusta e tutto quanto il resto
ci disse no, compagni, amici, io disapprovo il passo
manca l'analisi e poi non c' ho l'elmetto

Ma ronda o non ronda
noi arriveremo a Roma, malgrado te

A Orvieto poi ci fu l'apoteosi
il sindaco, la banda e le bandiere in mano
ci dissero l'autostrada è bloccata e non vi lasceranno passare
ma sia ben chiaro che noi, noi siamo tutti con voi

E ronda o non ronda voi arriverete a Roma,
malgrado noi

Parlamentammo a lungo e poi ci fu un discorso
il capitano disse va bene e così sia
e la fanfara poi intonò le prime note
e ci trovammo proprio in faccia a Porta Pia

E ronda o non ronda
noi arriveremo a Roma, malgrado voi

La gente ci amava, e questo è l'importante
regalammo cioccolata e sigarette vere
bevemmo poi del vino rosso dalle mani unite
e finalmente ci fecero rondare

E ronda o non ronda
noi siamo arrivati a Roma, insieme a voi.

envoyé par CCG/AWS Staff - 24/2/2009 - 17:36


Alè, ci risiamo... no comment.

Paramilitari pronti alle ronde

La G.N.I. - Guardia Nazionale Italiana (Onlus!?!)... dove ho già visto quelle divise?

Se dovessi davvero incontrare per strada 'sti pinguini, giuro che mi trasferisco sulle isole Lofoten...

Alessandro - 15/5/2009 - 08:59


"La G.N.I. cerca veri Italiani Nazionalisti e Patrioti, gente che sappia portare degnamente e con orgoglio l'uniforme, e per tutto ciò che essa rappresenta servire la nostra terra ed il popolo Italiano, con regolare mandato e in piena legalità."

Le CCG/AWS respingono, disdegnano, disprezzano & mandano in cùlo "itagliani", nazionalismi, patriottismi (e anche le patrie) e tutte 'ste bande di segaioli & cialtroni che farebbero senz'altro meglio, sull'esempio di tanti simpatici pensionati, a andare a guardare mattinate intere i cantieri dove c'è la gente che lavora.

Vuoi andare alle Lofoten, Alessandro? No, no, bisogna stare qui. Non solo a protestare, se necessario, ma anche e soprattutto a pigliarli costantemente, sistematicamente, scientificamente per il culo. Mi aspetto in questo una tua fattiva collaborazione, assieme a quella di tutti. Bisognerà pur cominciare un po' a sfruttare i nostri centomila e passa accessi mensili!

Riccardo Venturi - 15/5/2009 - 09:47


Cazzo, Riccardo, hanno la sede nazionale a Torino! Che gente dimmerda in 'sta grigia città! (guarda invece che carine le Lofoten!)

NB. La foto delle Lofoten inserita da Alessandro non si carica. Abbiamo quindi pensato di mettere qui un'altra foto delle Lofoten, quella di una donna e di una ragazzina, mamma e figlia. Ma sì, in fondo tutto il mondo è bello :-PP [RV]

lofotiane

Alessandro - 15/5/2009 - 10:14


Io di ronde conoscevo questa

Silva - 15/5/2009 - 10:24


Vedo già il titolo: "Tango (o Fango?) delle ronde nere"

Vedo già i credits: "Parole di Riccardo Scocciante, sull'aria del 'Tango delle capinere' di Bixio Cherubini (1928)"

Vai, o prode Scocciante! Facci ridere! Falli neri!

Alessandro - 15/5/2009 - 10:42


Carinissime le Lofoten, però ti devo avvertire che quella foto è stata presa nell'unica giornata di sole a partire dal 1928 o giù di lì. Come dire...sensibile come sono al clima mediterraneo, sono disposto anche a pupparmi le ronde per un po'; tanto, prima o poi, fanno "puff" così come sono arrivate. Nel frattempo, noi li si piglia per il kiùlo :-)

NB. Non conoscendo i tuoi gusti in fatti di luoghi, ma essendo piuttosto avvezzo ai paesi del Nord, ti dico che la domenica da quelle parti la si passa in attività divertentissime quali il tedio più cosmico o il suicidio; perché, invece, non passarla rovesciando dalle finestre catinellate di piscio addosso ai rondajoli...?

E se proprio isola dev'essere, ti invito a passare qualche giorno all'Elba; altro che casettine di legno colorate! Poi vedrai che ti passa immediatamente la voglia delle Lofoten! :-)

Isola d'Elba: la piazzetta del Poggio, comune di Marciana.
Isola d'Elba: la piazzetta del Poggio, comune di Marciana.


NB. Sotto l'archetto al centro della foto, il qui presente e un'altra amministratrice abbiamo lungamente coccolato un "gatto pubblico" del posto :-P

Riccardo Venturi - 15/5/2009 - 12:34


Ora che ci penso...o meglio, mentre stamani leggevo delle Lofoten di Alessandro, mi si è messa in azione la memoria. Dove l'avevo letto delle Lofoten? Poi all'improvviso me ne sono ricordato: negli esercizi del "Teach Yourself Modern Greek", un manualetto di greco moderno che ho da 25 anni, scritto da tale S.A. Sofroniou per la collana "Teach Yourself Books". L'esercizio di traduzione n° 64 è una poesia di Nikos Kavvadias (Νίκος Καββαδίας, 1910-1975) dedicata a un marinaio delle Lofoten, il pilota Nagel. Beh, mi piace riportare qui questa poesia, scritta in greco su un marinaio giramondo di isole norvegesi, cui prende una crisi fatale di nostalgia...:-) L'autore, Nikos Kavvadias, fu realmente un marinaio giramondo, e sin dalla nascita: era infatti nato "leggermente" lontano dall'Ellade, a Harbin in Manciuria (ora nella Repubblica Popolare Cinese). (PS Credo tra l'altro che la poesia sia stata poi musicata da Tanos Mikroutsikos, ma qui attendo l'intervento di GPT...)

Ὁ πιλότος Νάγκελ

Ὁ Νάγκελ Χάρμπορ, Νορβηγὸς πιλότος στὸ Κολόμπο
ἅμα ἔδινε κανονικὴ πορεία στὰ καράβια
ποὺ φεῦγαν γιὰ τοὺς ἄγνωστους καὶ μακρινοὺς λιμένες
κατέβαινε στὴ βάρκα του βαρύς, συλλογισμένος,
μὲ τὰ χοντρὰ τὰ χέρια του στὸ στῆθος σταυρωμένα,
καπνίζοντας ἕνα παλιὸ χωμάτινο τσιμπούκι
καὶ σὲ μιὰ γλώσσα βορινὴ σιγὰ μονολογώντας
ἔφευγε μόλις χάνονταν ὁλότελα τὰ πλοῖα.

Ὁ Νάγκελ Χάρμπορ, πλοίαρχος μὲ φορτηγὰ καράβια,
ἀφοῦ τὸν κόσμο γύρισεν ὁλόκληρο, μιὰ μέρα
κουράστηκε κι'ἀπόμεινε πιλότος στὸ Κολόμπο.
Μὰ πάντα συλλογίζονταν τὴ μακρινὴ του χώρα
καὶ τὰ νησιὰ ποὖναι γεμάτα θρύλους, τὰ Λοφοῦτεν.
Καὶ κάποια μέρα ἐπέθανε στὴ πιλοτίνα μέσα
ξάφνου σὰν ξεπροβόδισε τὸ στήμερ τάνκ Φιόρτ Φόλτεν
ὅπου ἔφευγε καπνίζοντας γιὰ τὰ νησιὰ Λοφοῦτεν.

Il pilota Nagel

Nagel Harbor, pilota norvegese a Colombo,
dopo aver rimorchiato le navi che partivano
per porti lontanissimi e sconosciuti,
si metteva nella sua barca, serio e pensoso,
con le grosse braccia incrociate sul petto
a fumare la sua vecchia pipa d'argilla.
Borbottava fra sé e sé, in una lingua nordica,
di partire non appena le navi sarebbero scomparse.

Nagel Harbor, capitano mercantile di lungo corso,
aveva viaggiato in lungo e in largo per il mondo;
ma un giorno s'era stancato, e era rimasto a Colombo
a fare il pilota di rimorchiatori, sempre pensando
al suo paese lontano e alle isole delle leggende, le Lofoten.
Ma un giorno morì sul suo rimorchiatore,
all'improvviso, dopo aver visto il cargo Fjord Folden
salpare fumando per le isole Lofoten.

Riccardo Venturi - 15/5/2009 - 16:57


Arrivano le controronde e si chiamano «Rondini»

Gruppi di volontari pronti all’azione contro la politica del governo. A Firenze, la provocazione di sinistra e ambientalisti

Giurano che saranno i primi a iscriversi all’albo delle ronde quando la legge sarà approvata. Ma, appena espletato il dovere istituzionale, immediatamente e «con grande determinazione» chiederanno i finanziamenti go­vernativi per ripagarsi le divise (per ora magliette colorate) e le spese sostenute per sorvegliare. «Non gli extracomunitari legali o illegali, ma chi li sfrutta, li mal­tratta, li usa come fazzoletti di carta e poi li getta nel cestino del­la spazzatura sociale», annuncia­no loro.

LE RONDINI - Loro sono le «Rondini», ovve­ro le «contro ronde», gruppi di volontari che stanno nascendo in Toscana. Insegnanti, studenti, professionisti, operai, impiegati. E politici, soprattutto dell’area della sinistra radicale e ambienta­­lista, che hanno capovolto l’idea del centrodestra e da essa hanno preso nuovi spunti. L’idea, «una provocazione co­struttiva », è venuta a Fabio Rog­giolani, vulcanico consigliere re­gionale dei Verdi e presidente della commissione Sanità della Regione. Un giro di telefonate, un paio di riunioni, l’adesione dei presidenti di Legambiente e dell’Arci toscane, Piero Baronti e Vincenzo Striano (quest’ultimo a titolo personale), di associazioni di volontariato ed ecologiste e poi via alla sperimentazione, con tanto di logo e magliette pre­stampate. «Il battesimo la prossima setti­mana a Firenze — dice Roggiola­ni — con un primo gruppo di una decina di volontari. Primi obiettivi i cantieri edili. Andremo lì a sorvegliare, a vedere se questi ragazzi che arrivano dai paesi più poveri sono sfruttati e li aiutere­mo a superare i problemi, dare­mo loro consigli utili e anche assi­stenza legale. E denunceremo gli sfruttatori. Poi controlleremo pu­re il tasso di razzismo in città e se ci sono pericoli di raid». Alla prima uscita ci sarà anche Alessia Petraglia, capogruppo in consiglio regionale di Sinistra de­mocratica. «Sarà un grande piace­re aiutare questi ragazzi — spiega — ma soprattutto dimostrare alla gente come sia vergognoso il de­creto sulla sicurezza del governo Berlusconi. Una legge a senso uni­co, che ignora e avversa un eserci­to di extracomunitari utilissimo al nostro Paese. Persone ogni giorno sfruttate, pagate al nero, schiavizzate, offese e maltrattate. Noi andiamo a difendere, in mo­do non violento ovviamente, que­sti nostri amici e controlliamo che nessuno si approfitti di loro. E questo a noi sembra un atto di civiltà».

IL PRIMO DI UNA LUNGA LISTA - Il gruppo fiorentino sarà solo il primo. Ne seguiranno altri in To­scana. Mario Lupi, livornese, ca­pogruppo dei Verdi in consiglio regionale, sta pensando a Livor­no. «Anche in questa città, civile e tollerante, c’è bisogno di dare una mano ai più debo­li — spiega —. Il no­stro motto è 'no al razzismo e allo sfrut­tamento'. Cerchere­mo di onorarlo». All’organizzazione pisana ci pensa An­drea Cheli di Tuttam­biente: «All’ombra della Torre pendente sono nate due ordi­nanze infelici: quella contro l’uso dei borso­ni nel centro storico e il rimpatrio assistito con bonus fi­nale. Cercheremo di realizzare un archivio con le segnalazioni di so­prusi e illegalità dei confronti de­gli immigrati, regolari e non, e ci batteremo per leggi più giuste». Subito dopo Pisa, sono previsti gruppi a Lucca, Massa Carrara, Arezzo e Siena. E poi, magari, si spera di esportare l’idea in altre parti d’Italia. Una prima uscita sperimentale a Firenze ha già dato esiti inspera­ti. Davanti ai cantieri gli extraco­munitari hanno fraternizzato con le «Rondini» e hanno chiesto di farne parte.

Marco Gasperetti
28 maggio 2009

CCG/AWS Staff - 28/5/2009 - 18:24




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