So che se fossi pazzo e dopo internato
approfitterei di un momento di lucidità.
Lasciate il mio delirio mio unico martirio
che faccia fuori meglio un dottore, sì un dottore.
Credo che ci guadagnerei come gli agitati
in cella finalmente, lasciato in pace
tutto tace.
approfitterei di un momento di lucidità.
Lasciate il mio delirio mio unico martirio
che faccia fuori meglio un dottore, sì un dottore.
Credo che ci guadagnerei come gli agitati
in cella finalmente, lasciato in pace
tutto tace.
Contributed by ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità - 2009/2/23 - 01:39
Détective - Le più belle pagine
a cura di Renato Poletti
Lì vi trovate stralci per l'amica Violette.
P.S.: ho preso la trascrizione dritto dall'album... ma Demetrio canta "Credo CHE ci guadagnerei" e non come sta scritto... uhm.
a cura di Renato Poletti
Lì vi trovate stralci per l'amica Violette.
P.S.: ho preso la trascrizione dritto dall'album... ma Demetrio canta "Credo CHE ci guadagnerei" e non come sta scritto... uhm.
ΔΙΩRAMA Poco Ligio all'Ufficialità! - 2009/2/24 - 14:14
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Mon amie Violette
Interpretata anche da Elio e le Storie Tese
Nella copertina dell'album "1978 gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano":
"Voici enfin dévoilée par un autre elle-même inviolable la personalité inconnue de Violette Noziéres meurtriére comme on est peintre."
(Ecco finalmente svelata da un'altra se stessa /inviolabile /la personalità sconosciuta /poetica /di Violette Noziéres assassina come /uno è pittore.)
Così scriveva Guy Rosey (1) su la Revolution Surréaliste (1933) a sostegno di un'affermazione di André Masson: "Bisogna farsi un'idea fisica della Rivoluzione", rimarcando il tema della rivolta, tanto caro ai surrealisti, da volerlo ravvisare emblematicamente anche in questo clamoroso fatto di cronaca che vide appunto la Noziéres nella parte funesta dell'assassina. Un piccolo libro di poesie uscito nello stesso anno a Bruxelles per le edizioni di Nicolas Flamel, dedicato a Violette Noziéres, con testi di Breton, Eluard, René Char, Dalì, Max Ernst e Giacometti, ratifica questa difesa della parricida contro le sue "vittime", un gesto, a ben guardare, ancora più clamoroso dell'episodio criminale in sé.
Se è vero che, al contrario dei preti, degli studenti e dei poliziotti, la donna è l'essere più universalmente adulato, allora c'è ancora tempo per difendere l'eroe negativo dai suoi interessati recuperatori, scrive Breton (2): "Devant ton sexe ailé comme une fleur des Catacombes / étudiants viellards journalistes pourris faux révolutionnaires / pretres juges / Avocat branlants / Ils savent bien que toute hiérarchie finit là".
(Davanti al tuo sesso alato come un fiore delle Catacombe / Studenti vegliardi giornalisti venduti falsi rivoluzionari / preti giudici / Avvocati traballanti / San bene che là ogni gerarchia finisce).
note:
1) J.F. Dupuis (Raoul Vaneigem), Controstoria del surrealismo, Roma, 1978. p.56
2) André Breton, Poesie, Torino 1977. p.89
(fr: Aidez-nous à traduire le titre et la préface!)