http://www.myspace.com/delittoperfetto
Il paradiso è uno,è qui ora
Vivi più inteso che puoi, vivi qui ora
Gridalo, ANARCHIA, non mi dire qual'è la via
nelle macerie grida ancora UTOPIA.
Cerco una luce bianca, nessuno può negarmela, qualcuno può negarla, ma non riesce mai a fermarla
è l'anarchia libertà nella terza via
ti sporchi la bocca se mi parli di semplice utopia
intanto è mattina e l'umanità cammina
di scatola in scatola, di vetrina in vetrina e continua
la società di delude?
la propietà è un diritto esclusivo quindi esclude
cosi il recinto si chiude
Fucili in spalla per la spagna del '36
se Malatesta fosse vivo lo seguirei
ragazzi al fronte esausti
contano i viveri rimasti
in trincea come antipasti per libri di storia falsi
Il paradiso è uno,è qui ora
Vivi più inteso che puoi, vivi qui ora
Gridalo, ANARCHIA, non mi dire qual'è la via
nelle macerie vive ancora UTOPIA.
Gridalo, ANARCHIA, non mi dire qual'è la via
nelle macerie vive ancora UTOPIA.
Vivi più inteso che puoi, vivi qui ora
Gridalo, ANARCHIA, non mi dire qual'è la via
nelle macerie grida ancora UTOPIA.
Cerco una luce bianca, nessuno può negarmela, qualcuno può negarla, ma non riesce mai a fermarla
è l'anarchia libertà nella terza via
ti sporchi la bocca se mi parli di semplice utopia
intanto è mattina e l'umanità cammina
di scatola in scatola, di vetrina in vetrina e continua
la società di delude?
la propietà è un diritto esclusivo quindi esclude
cosi il recinto si chiude
Fucili in spalla per la spagna del '36
se Malatesta fosse vivo lo seguirei
ragazzi al fronte esausti
contano i viveri rimasti
in trincea come antipasti per libri di storia falsi
Il paradiso è uno,è qui ora
Vivi più inteso che puoi, vivi qui ora
Gridalo, ANARCHIA, non mi dire qual'è la via
nelle macerie vive ancora UTOPIA.
Gridalo, ANARCHIA, non mi dire qual'è la via
nelle macerie vive ancora UTOPIA.
Contributed by SILVIA - 2009/2/1 - 15:34
UN ALTRO DISSIDENTE BIELORUSSO, L’OTTAVO DAL 2022, MUORE IN CARCERE
Gianni Sartori
La notizia è stata diffusa dal Centro di Diritti Umani Viasna (Pravaabarončy cėntr “Vjasna") il 22 maggio: un altro dissidente bielorusso, Valiantsin Shtermer di 61 anni, è morto nel carcere della città di Shklow (conosciuto come molto duro) dove era rinchiuso per aver insultato il presidente Alexander Lukashenko e aver criticato la guerra della Russia in Ucraina (come è noto Lukashenko ha consentito alla Russia di inviare truppe in Ucraina dalla Bielorussia e ne ospita testate nucleari).
Al momento non si conoscono la data e le circostanze esatte del decesso.
Classificato come “estremista” e “terrorista”, Shtermer era stato condannato a cinque anni nell’ottobre 2023.
Nel 2022 la Bielorussia veniva attraversata da manifestazioni di protesta per le elezioni che avevano concesso a Lukashenko un sesto mandato.
Violentemente represse, migliaia di persone (si parla di oltre sessantamila) vennero arrestate dalla polizia.
Circa centomila fuggirono all’estero per non venir imprigionati.
Con Shtermer sono almeno otto i prigionieri politici morti in carcere da allora.
Sempre secondo Viasna, attualmente i prigionieri politici sono circa 1200. Tra loro il premio Nobel per la Pace e membro di Viasna Ales' Viktaravič Bjaljacki.
Dietro le sbarre dal 2011, Ales' Bjaljacki è stato dichiarato prigioniero di coscienza da Amnesty International.
Recentemente le autorità bielorusse avevano rimesso in libertà alcuni dissidenti (tra cui qualche cittadino statunitense), ma Shtermer e Bjaljacki non erano tra questi.
Nonostante Shtermer (a causa di una emorragia cerebrale) parlasse con difficoltà, si muovesse a fatica e recentemente fosse rimasto ferito a una mano senza venir curato.
Secondo l’Onu, in Bielorussia ci sono almeno sette prigionieri politici con gravi infermità e un’altra ottantina che soffrono di malattie croniche o acute. In pessime condizioni detentive, sottoposti a maltrattamenti e senza adeguate cure e assistenza medica.
Preoccupanti soprattutto le condizioni di Viktoria Kulsha, prigioniera di 43 anni in sciopero della fame dalla fine del mese scorso.
Nel 2021 nello stesso carcere di Shklow era deceduto un altro dissidente, Vitold Ashurok.
Gianni Sartori
Gianni Sartori
La notizia è stata diffusa dal Centro di Diritti Umani Viasna (Pravaabarončy cėntr “Vjasna") il 22 maggio: un altro dissidente bielorusso, Valiantsin Shtermer di 61 anni, è morto nel carcere della città di Shklow (conosciuto come molto duro) dove era rinchiuso per aver insultato il presidente Alexander Lukashenko e aver criticato la guerra della Russia in Ucraina (come è noto Lukashenko ha consentito alla Russia di inviare truppe in Ucraina dalla Bielorussia e ne ospita testate nucleari).
Al momento non si conoscono la data e le circostanze esatte del decesso.
Classificato come “estremista” e “terrorista”, Shtermer era stato condannato a cinque anni nell’ottobre 2023.
Nel 2022 la Bielorussia veniva attraversata da manifestazioni di protesta per le elezioni che avevano concesso a Lukashenko un sesto mandato.
Violentemente represse, migliaia di persone (si parla di oltre sessantamila) vennero arrestate dalla polizia.
Circa centomila fuggirono all’estero per non venir imprigionati.
Con Shtermer sono almeno otto i prigionieri politici morti in carcere da allora.
Sempre secondo Viasna, attualmente i prigionieri politici sono circa 1200. Tra loro il premio Nobel per la Pace e membro di Viasna Ales' Viktaravič Bjaljacki.
Dietro le sbarre dal 2011, Ales' Bjaljacki è stato dichiarato prigioniero di coscienza da Amnesty International.
Recentemente le autorità bielorusse avevano rimesso in libertà alcuni dissidenti (tra cui qualche cittadino statunitense), ma Shtermer e Bjaljacki non erano tra questi.
Nonostante Shtermer (a causa di una emorragia cerebrale) parlasse con difficoltà, si muovesse a fatica e recentemente fosse rimasto ferito a una mano senza venir curato.
Secondo l’Onu, in Bielorussia ci sono almeno sette prigionieri politici con gravi infermità e un’altra ottantina che soffrono di malattie croniche o acute. In pessime condizioni detentive, sottoposti a maltrattamenti e senza adeguate cure e assistenza medica.
Preoccupanti soprattutto le condizioni di Viktoria Kulsha, prigioniera di 43 anni in sciopero della fame dalla fine del mese scorso.
Nel 2021 nello stesso carcere di Shklow era deceduto un altro dissidente, Vitold Ashurok.
Gianni Sartori
Gianni Sartori - 2025/5/23 - 20:27
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