Cantiamo una canzone di pura verità
Il povero in prigione il ricco in libertà
Il povero in prigione il ricco in libertà
In questo mondo tristo il ricco ha gran piacer
Il povero è mal visto nessun lo può veder
Il povero è mal visto nessun lo può veder
Il ricco vive e gode e sta’ allegramente
Il povero si rode e vive nel tormento
Il povero si rode e vive nel tormento
Il ricco in allegria e sempre va così
Il povero in agonia e muore tutti i dì !
Il povero in agonia e muore tutti i dì !
Il ricco al refetorio a bevere e mangiare
Il povero al purgatorio misero a tribolar
Il povero al purgatorio misero a tribolar
Il ricco a passeggiare andarsi a divertir
Il povero a sudare con lagrime e sospir
Il ricco a la frescura con donne a solazzar;
Il povero in tortura nei campi a lavorar
Il ricco che signora ha buoni marenghin. ;
Il povero che lavora è privo d’un quattrin.
Fra il misero mortale si vede praticar,
Un’ingiustizia eguale giammai si può trovar.
Il ricco signorando buon vino e buon cappon
Il povero lavorando un po’ di polenton.
E la polenta sazia il povero con piacer
E anche somma grazie di ben poterne aver
Il ricco è onorato perché possiede il pan
Il povero sprezzato e canta come un can
E pur il poverello dovrebbe aver l’onor
Perché lui solo è quello che sparge gran sudor
Se non fosse il mendico che tende a lavorar
Come farebbe il ricco ricchezze a cumular ?
Se il ricco ha dei tesori e ha dei marenghin,
Gli ha dai gran sudori che sparge il poverin.
Il povero lui stenta con tanto lavorar
Non ha tanta polenta potersi satollar
Il povero col lavoro ne cava pan per sé
Ricava gran tesoro e da ricchezze ai Re
L’artista e il contadino lor son due compagnon
Che dan il buon destino a tutti sti riccon
Il ricco si fa forte e vuole comandar
Ma quando vien la morte finisce di parlar
Finisce il suo gran vanto finisce il suo agir
E giù nel Campo Santo il ricco va a morir
Se vuoi vedere il vanto che han sti gran riccon
Andiam al Campo Santo e lì vedrem chi son
Il ricco ha gran desio di farsi superior
Eppur in faccia a Dio siam tutti peccator.
E siam tutti mortali e questo si può dir
Che siam tutti eguali al nascere e morir
Iddio ci crea tutti l’istinto natural
E dona a belli e brutti un’anima immortal
Ci mette in questo mondo con nostra libertà
Perché operiam a fondo la santa carità.
Il povero in mala sorte gli tocca a tribolar
Ma poi dopo la morte finisce di penar.
Perché chi è tribolato nel mondo con dolor
Verrà ben più premiato in cielo col Signor
Coraggio, o poveretti pazienza nel soffrir
Che anche certi preti ci fanno un male agir
Se muore un signorino gli fanno gran funzion
Se muore un poverino si lascia in abbandon
E poi van predicando la Fede ed il Vangel
E van tutti insegnando che siam tutti fratel ?
Ogni anima immortale in faccia al Creator
Non ha sostanza eguale a quella del Signor.
Morendo un poveretto perché non può pagar
Si lascia il meschinetto così a disonorar !
Che dite, Sacerdoti, di questo maltrattar,
Vi sembra essere devoti e giusti nell’operar ?
All’orché voi sarete il faccia al Creator
Cosa risponderete di questo vostro error.
Il Giudice Eterno a voi si volterà
E tutti giù all’inferno egli vi manderà
Sarete ben costretti di stare in dannazion
Perche ai poveretti gli fate distinzion.
Il povero in prigione il ricco in libertà
Il povero in prigione il ricco in libertà
In questo mondo tristo il ricco ha gran piacer
Il povero è mal visto nessun lo può veder
Il povero è mal visto nessun lo può veder
Il ricco vive e gode e sta’ allegramente
Il povero si rode e vive nel tormento
Il povero si rode e vive nel tormento
Il ricco in allegria e sempre va così
Il povero in agonia e muore tutti i dì !
Il povero in agonia e muore tutti i dì !
Il ricco al refetorio a bevere e mangiare
Il povero al purgatorio misero a tribolar
Il povero al purgatorio misero a tribolar
Il ricco a passeggiare andarsi a divertir
Il povero a sudare con lagrime e sospir
Il ricco a la frescura con donne a solazzar;
Il povero in tortura nei campi a lavorar
Il ricco che signora ha buoni marenghin. ;
Il povero che lavora è privo d’un quattrin.
Fra il misero mortale si vede praticar,
Un’ingiustizia eguale giammai si può trovar.
Il ricco signorando buon vino e buon cappon
Il povero lavorando un po’ di polenton.
E la polenta sazia il povero con piacer
E anche somma grazie di ben poterne aver
Il ricco è onorato perché possiede il pan
Il povero sprezzato e canta come un can
E pur il poverello dovrebbe aver l’onor
Perché lui solo è quello che sparge gran sudor
Se non fosse il mendico che tende a lavorar
Come farebbe il ricco ricchezze a cumular ?
Se il ricco ha dei tesori e ha dei marenghin,
Gli ha dai gran sudori che sparge il poverin.
Il povero lui stenta con tanto lavorar
Non ha tanta polenta potersi satollar
Il povero col lavoro ne cava pan per sé
Ricava gran tesoro e da ricchezze ai Re
L’artista e il contadino lor son due compagnon
Che dan il buon destino a tutti sti riccon
Il ricco si fa forte e vuole comandar
Ma quando vien la morte finisce di parlar
Finisce il suo gran vanto finisce il suo agir
E giù nel Campo Santo il ricco va a morir
Se vuoi vedere il vanto che han sti gran riccon
Andiam al Campo Santo e lì vedrem chi son
Il ricco ha gran desio di farsi superior
Eppur in faccia a Dio siam tutti peccator.
E siam tutti mortali e questo si può dir
Che siam tutti eguali al nascere e morir
Iddio ci crea tutti l’istinto natural
E dona a belli e brutti un’anima immortal
Ci mette in questo mondo con nostra libertà
Perché operiam a fondo la santa carità.
Il povero in mala sorte gli tocca a tribolar
Ma poi dopo la morte finisce di penar.
Perché chi è tribolato nel mondo con dolor
Verrà ben più premiato in cielo col Signor
Coraggio, o poveretti pazienza nel soffrir
Che anche certi preti ci fanno un male agir
Se muore un signorino gli fanno gran funzion
Se muore un poverino si lascia in abbandon
E poi van predicando la Fede ed il Vangel
E van tutti insegnando che siam tutti fratel ?
Ogni anima immortale in faccia al Creator
Non ha sostanza eguale a quella del Signor.
Morendo un poveretto perché non può pagar
Si lascia il meschinetto così a disonorar !
Che dite, Sacerdoti, di questo maltrattar,
Vi sembra essere devoti e giusti nell’operar ?
All’orché voi sarete il faccia al Creator
Cosa risponderete di questo vostro error.
Il Giudice Eterno a voi si volterà
E tutti giù all’inferno egli vi manderà
Sarete ben costretti di stare in dannazion
Perche ai poveretti gli fate distinzion.
envoyé par Alessandro - 23/1/2009 - 10:08
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Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano. Una di queste, catalogata al n. 75, l'ho trovata molto belle e divertente... Inizia con il verso "Cantiamo una canzone di pura verità" e se la prende - ed è cosa buona e giusta - con i ricchi ed i preti, affamatori del popolo...