I am a dying worker ant
crushed by all the weight of hierarchy
(and) while we’re dying down here
queens and kings fly above with their wings
some of us got wings
some of us don’t
whatever your dreams
you might not get what you want
I am a dying worker ant
left for dead within the factory
with the machines still running
those are beasts no worker alone can kill
we went on strike for dozens of weeks
many ants came back ‘cause they were too hungry
while kings and queens were busy laughing
‘cause they had too many leaves to eat
some of us got wings
some of us don’t
whatever your dreams
you might not get what you want
our antmill is rotten
from top to bottom
we got to change this world
from top to bottom
so if you feel like an ant
sing along man
YOU'RE NOT AN ANT
crushed by all the weight of hierarchy
(and) while we’re dying down here
queens and kings fly above with their wings
some of us got wings
some of us don’t
whatever your dreams
you might not get what you want
I am a dying worker ant
left for dead within the factory
with the machines still running
those are beasts no worker alone can kill
we went on strike for dozens of weeks
many ants came back ‘cause they were too hungry
while kings and queens were busy laughing
‘cause they had too many leaves to eat
some of us got wings
some of us don’t
whatever your dreams
you might not get what you want
our antmill is rotten
from top to bottom
we got to change this world
from top to bottom
so if you feel like an ant
sing along man
YOU'RE NOT AN ANT
envoyé par CCG/AWS Staff - 16/12/2008 - 01:07
Langue: italien
Versione italiana di Riccardo Venturi, 16 dicembre 2008
Italian version by Riccardo Venturi, December 16, 2008
Italian version by Riccardo Venturi, December 16, 2008
IL SOCIODETERMINISMO E LE FORMICHE
Sono una formica operaia morente
schiacchiata da tutto il peso della gerarchia
(e) mentre stiamo morendo, quaggiù,
le regine e i re svolazzano lassù con le loro ali
alcune di noi hanno le ali
alcune di noi non ce le hanno
quali che siano i tuoi sogni
potresti non avere ciò che vuoi
Sono una formica operaia morente
lasciata lì come morta in fabbrica
con le macchine ancora in funzione
quelle sono bestie, nessun operaio può ammazzare da solo
abbiamo scioperato dozzine di settimane
tante formiche sono tornate al lavoro per fame
mentre i re e le regine se ne stavano a sghignazzare
perché avevano troppe foglie da mangiare
alcune di noi hanno le ali
alcune di noi non ce le hanno
quali che siano i tuoi sogni
potresti non avere ciò che vuoi
il nostro formicaio è marcio
da cima a fondo
dobbiamo cambiare questo mondo
da cima a fondo
e allora, se ti senti una formica,
comincia a cantare, uomo:
TU NON SEI UNA FORMICA.
Sono una formica operaia morente
schiacchiata da tutto il peso della gerarchia
(e) mentre stiamo morendo, quaggiù,
le regine e i re svolazzano lassù con le loro ali
alcune di noi hanno le ali
alcune di noi non ce le hanno
quali che siano i tuoi sogni
potresti non avere ciò che vuoi
Sono una formica operaia morente
lasciata lì come morta in fabbrica
con le macchine ancora in funzione
quelle sono bestie, nessun operaio può ammazzare da solo
abbiamo scioperato dozzine di settimane
tante formiche sono tornate al lavoro per fame
mentre i re e le regine se ne stavano a sghignazzare
perché avevano troppe foglie da mangiare
alcune di noi hanno le ali
alcune di noi non ce le hanno
quali che siano i tuoi sogni
potresti non avere ciò che vuoi
il nostro formicaio è marcio
da cima a fondo
dobbiamo cambiare questo mondo
da cima a fondo
e allora, se ti senti una formica,
comincia a cantare, uomo:
TU NON SEI UNA FORMICA.
×
Su un viadotto sopra un'autostrada svizzera, non lontano da Berna, dev'essere passato qualcuno che conosce questa canzone, o che se l'è addirittura immaginata prima che fosse scritta. Ha preso, quel qualcuno, un barattolo di vernice; e, sporgendosi non so come dal ponte, ha tracciato sul fianco del viadotto un'enorme scritta che dice:
Così va tra le formiche, insetti altamente lodati in ogni favoletta & operetta “morale” per la loro gerarchia, per la loro “operosità” eccetera eccetera. Ci vorrebbero, infatti, come tante formichine operaie, i re e le regine con le ali; ci vorrebbero a morire in fabbrica, e dobbiamo dire che ci riescono benissimo. Ed è tempo allora di cominciare a vivere i nostri sogni, perché, appunto, sono i sogni ciò che ci distinguono dalle formiche. Saranno i sogni, che qualcuno chiama “utopie”, a salvarci.
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