Lentamente affonda il buon umore
mentre s’incaglia nel mare
Qualcuno urla “affonda la Rosso”
e qualcuno affonda senza urlare
e Ilaria lo sa che non può tornare
e Miran lo sa che non deve tornare
In quel mare scuro e profondo
che la gente chiama disperazione
rimane la voce di un padre una madre e poca illusione
e Ilaria lo sa che non deve tornare
e Miran lo sa che non può tornare
Tante parole disperse nel vento
profumi d'Africa e lo strazio del pianto
voci confuse negli anni passati
false visioni in verbali ingialliti
e Ilaria lo sa che ora deve morire
e Miran lo sa che ora deve morire
E a chi raccontare dell’inquinamento
delle armi, dei soldi e dell’insabbiamento
a gente che conta e sembrano normali
la faccia da uomini e il cuore d’animali
e Ilaria lo sa che ora deve morire
e Miran lo sa che ora deve morire
Perché non è un uomo a cambiare la storia
la gente si sa che ha poca memoria
rimane la voce rimangono i torti
a Ilaria e a Miran gli eroi morti ...
a Ilaria e a Miran gli eroi morti ...
a Ilaria e a Miran gli eroi morti ...
mentre s’incaglia nel mare
Qualcuno urla “affonda la Rosso”
e qualcuno affonda senza urlare
e Ilaria lo sa che non può tornare
e Miran lo sa che non deve tornare
In quel mare scuro e profondo
che la gente chiama disperazione
rimane la voce di un padre una madre e poca illusione
e Ilaria lo sa che non deve tornare
e Miran lo sa che non può tornare
Tante parole disperse nel vento
profumi d'Africa e lo strazio del pianto
voci confuse negli anni passati
false visioni in verbali ingialliti
e Ilaria lo sa che ora deve morire
e Miran lo sa che ora deve morire
E a chi raccontare dell’inquinamento
delle armi, dei soldi e dell’insabbiamento
a gente che conta e sembrano normali
la faccia da uomini e il cuore d’animali
e Ilaria lo sa che ora deve morire
e Miran lo sa che ora deve morire
Perché non è un uomo a cambiare la storia
la gente si sa che ha poca memoria
rimane la voce rimangono i torti
a Ilaria e a Miran gli eroi morti ...
a Ilaria e a Miran gli eroi morti ...
a Ilaria e a Miran gli eroi morti ...
envoyé par AlessioBlve - 30/11/2008 - 21:15
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Io so perché Ilaria e Miran sono stati uccisi. Dopo 20 anni di indagini inutili e faticose, di menzogne, depistaggi, sparizioni, altre morti sospette, ho bisogno solo di conoscere i nomi dei mandanti di quel duplice omicidio. Non li voglio vedere dietro le sbarre. Mi basta guardarli in faccia". Armi per rifiuti. Tossici, chimici, nucleari. Ogni schifezza che si produceva nel mondo - e si ricicla in Italia - da sotterrare in zone desertiche della Somalia. In cambio, carichi di armamenti moderni e sofisticati provenienti dai paesi dell'ex blocco sovietico che il nostro paese forniva ai signori della guerra. Non solo nella nostra ex colonia ma in tutti i paesi del Corno d'Africa. "Ilaria", ci dice la signora Luciana Alpi, la madre della giornalista del Tg3 della Rai uccisa a Mogadiscio il 20 marzo del 1994 assieme all'operatore Miran Hrovatin, "stava indagando su questo enorme scandalo. Lo aveva detto ad alcune persone di cui si fidava. Con la dovuta cautela imposta dall'argomento". Giovedì prossimo saranno passati 20 anni. La vergogna criminale della Terra dei fuochi era ancora lontana dall'essere scoperta. Ma dopo tutto quello che si è visto e saputo, con i guasti economici e ambientali inflitti a una regione come la Campania, il movente di un omicidio ancora oscuro non è poi così assurdo. Anzi.
Repubblica.it
Ilaria (ResistenzaLibera)
Reporter (Pooh)
Ilaria (Milo Brugnara)
Mal d'Africa (Ilaria, Miran e i sentieri delle banane) (Scraps Orchestra)
La Rosso (Alessio Blve)
Inverno a Mogadiscio (Alberto Amboni)
Dialogo di guerra (Alessandro Ducoli)