In the year 1914 on Christmas Day,
On the Western front the guns all died away.
And lying in the mud on bags of sand
We heard the German sing from No Man's Land.
He had a tenor voice so clear and true;
The words were strange, but every note we knew.
A-soaring o'er the living, dead and damned,
That soldier sang of peace from No Man's Land.
Oh, Silent night, no cannons roar.
A King is born of peace for ever more,
All's calm, all's bright, all brothers hand in hand,
A Soldier's song of peace from No Man's Land.
They slowly left their trenches, we left ours.
Beneath tin hats the smiles bloomed like wild flowers.
With photos, cigarettes and flasks of wine,
We made a soldier's peace on that front line.
Their singer was a lad of twenty-one;
We begged another song before the dawn,
And sitting amid carnage, death and fear,
He sang again the song all longed to hear.
Oh, Silent night, no cannons roar.
A King is born of peace for ever more,
All's calm, all's bright, all brothers hand in hand,
A Soldier's song of peace from No Man's Land.
In the morning all the guns roared in the rain,
And they killed us and we killed them again
With bayonet, bomb and bullet, gas and flame
And neither them nor us at at all to blame.
There was heavy fighting all throughout that day.
For one night's peace we bitterly did pay.
That night they charged, we fought them hand to hand
And I shot the lad who sang from No Man's Land.
Oh, Silent night, no cannons roar,
A king is born of peace for ever more.
All's calm, all's bright, all brothers hand in hand,
A soldier's song of peace from No Man's Land.
O Silent night, Holy night,
And his ghostly voice still rings
As the young dead soldier sings
Where the Captains and the Kings
Built No Man's Land.
On the Western front the guns all died away.
And lying in the mud on bags of sand
We heard the German sing from No Man's Land.
He had a tenor voice so clear and true;
The words were strange, but every note we knew.
A-soaring o'er the living, dead and damned,
That soldier sang of peace from No Man's Land.
Oh, Silent night, no cannons roar.
A King is born of peace for ever more,
All's calm, all's bright, all brothers hand in hand,
A Soldier's song of peace from No Man's Land.
They slowly left their trenches, we left ours.
Beneath tin hats the smiles bloomed like wild flowers.
With photos, cigarettes and flasks of wine,
We made a soldier's peace on that front line.
Their singer was a lad of twenty-one;
We begged another song before the dawn,
And sitting amid carnage, death and fear,
He sang again the song all longed to hear.
Oh, Silent night, no cannons roar.
A King is born of peace for ever more,
All's calm, all's bright, all brothers hand in hand,
A Soldier's song of peace from No Man's Land.
In the morning all the guns roared in the rain,
And they killed us and we killed them again
With bayonet, bomb and bullet, gas and flame
And neither them nor us at at all to blame.
There was heavy fighting all throughout that day.
For one night's peace we bitterly did pay.
That night they charged, we fought them hand to hand
And I shot the lad who sang from No Man's Land.
Oh, Silent night, no cannons roar,
A king is born of peace for ever more.
All's calm, all's bright, all brothers hand in hand,
A soldier's song of peace from No Man's Land.
O Silent night, Holy night,
And his ghostly voice still rings
As the young dead soldier sings
Where the Captains and the Kings
Built No Man's Land.
Contributed by Alessandro - 2008/11/20 - 09:42
Sulla famosa "Tregua di Natale" del 1914 è stato anche fatto un film nel 2006: "Joyeux Noël", di Christian Carion.
Non l'ho visto. Non so se sia un buon film. Alcune foto di scena mi lasciano perplesso: i soldati sfoggiano tutti divise troppo pulite ed impeccabili per essere appena usciti dal fango delle trincee...
Non l'ho visto. Non so se sia un buon film. Alcune foto di scena mi lasciano perplesso: i soldati sfoggiano tutti divise troppo pulite ed impeccabili per essere appena usciti dal fango delle trincee...
Alessandro - 2008/11/20 - 11:04
Piuttosto, sulla carneficina della Grande Guerra, si vedano due capolavori molto meno conosciuti di "Orizzonti di gloria" di Stanley Kubrick: "La vita e nient'altro" (1989) e "Capitan Conan" (1996), entrambi del maestro francese Bertrand Tavernier...
"La vie et rien d'autre"
Ottobre, 1920. Due anni dopo la fine della guerra il comandante Dellaplane dirige una sezione incaricata di dare un nome alle migliaia di soldati francesi dispersi sui campi di battaglia. Nella zona dove lavora convergono numerosi famigliari di militari dispersi, che sperano di aver qualche notizia sui loro cari, mentre le autorità militari francesi stanno riesumando alcune bare per celebrare la cerimonia della scelta del Milite Ignoto. Un giorno arriva Irène, una signora dell'alta borghesia, che cerca il marito disperso con la speranza che possa trovarsi in uno dei tanti ospedali militari in stato di amnesia. Fa la conoscenza di Alice, una giovane maestra che, come lei, vive nell'attesa di poter ricongiungersi con il fidanzato disperso. Dopo un'iniziale tensione, i rapporti tra Irène e Dellaplane si approfondiscono e tra i due nasce qualcosa di molto simile all'amore. La donna vorrebbe che l'ufficiale le confessasse il suo sentimento, ma questo indugia frenato dalla differenza d'età. Intanto Dellaplane scopre che Irène e Alice stanno cercando lo stesso uomo e che la prima non è realmente innamorata del marito, ma è lì per volontà del suocero industriale, che durante la guerra era in affari con i tedeschi. Due anni dopo Dellaplane scrive ad Irène, che nel frattempo si è trasferita in America, confessandole il suo amore ed invitandola a tornare. [...]
"Capitaine Conan"
Nel settembre del 1918, durante la prima guerra mondiale, l'esercito francese ottiene una decisiva vittoria e la resa della Bulgaria. A distinguersi in quella battaglia sono gli uomini, tutti ex galeotti, comandati dal capitano Conan. Firmato l'armistizio, gli uomini di Conan, di stanza a Bucarest, si abbandonano a violenze e saccheggi. Viene inviato ad indagare sull'accaduto il tenente Norbert, buon amico di Conan. L'amicizia fra i due viene messa a dura prova dai risultati dell'indagine. [...]
"La vie et rien d'autre"
Ottobre, 1920. Due anni dopo la fine della guerra il comandante Dellaplane dirige una sezione incaricata di dare un nome alle migliaia di soldati francesi dispersi sui campi di battaglia. Nella zona dove lavora convergono numerosi famigliari di militari dispersi, che sperano di aver qualche notizia sui loro cari, mentre le autorità militari francesi stanno riesumando alcune bare per celebrare la cerimonia della scelta del Milite Ignoto. Un giorno arriva Irène, una signora dell'alta borghesia, che cerca il marito disperso con la speranza che possa trovarsi in uno dei tanti ospedali militari in stato di amnesia. Fa la conoscenza di Alice, una giovane maestra che, come lei, vive nell'attesa di poter ricongiungersi con il fidanzato disperso. Dopo un'iniziale tensione, i rapporti tra Irène e Dellaplane si approfondiscono e tra i due nasce qualcosa di molto simile all'amore. La donna vorrebbe che l'ufficiale le confessasse il suo sentimento, ma questo indugia frenato dalla differenza d'età. Intanto Dellaplane scopre che Irène e Alice stanno cercando lo stesso uomo e che la prima non è realmente innamorata del marito, ma è lì per volontà del suocero industriale, che durante la guerra era in affari con i tedeschi. Due anni dopo Dellaplane scrive ad Irène, che nel frattempo si è trasferita in America, confessandole il suo amore ed invitandola a tornare. [...]
"Capitaine Conan"
Nel settembre del 1918, durante la prima guerra mondiale, l'esercito francese ottiene una decisiva vittoria e la resa della Bulgaria. A distinguersi in quella battaglia sono gli uomini, tutti ex galeotti, comandati dal capitano Conan. Firmato l'armistizio, gli uomini di Conan, di stanza a Bucarest, si abbandonano a violenze e saccheggi. Viene inviato ad indagare sull'accaduto il tenente Norbert, buon amico di Conan. L'amicizia fra i due viene messa a dura prova dai risultati dell'indagine. [...]
Alessandro - 2008/11/20 - 13:10
D.B. della provincia di Salerno, anni 33, decoratore, coniugato, censurato, caporalmaggiore del 129° fanteria; condannato a 1 anno di reclusione militare; C.M. della provincia di Avellino, anni 24, contadino, censurato, coniugato, caporale del 129° fanteria, condannato a 1 anno e 1 mese di reclusione militare; M.E. della provincia di Arezzo, anni 23, celibe, già condannato per rifiuto di obbedienza, soldato del 129° fanteria, condannato complessivamente a 8 anni di reclusione.
La notte tra il 19 e il 20 dicembre un plotone della sesta compagnia del 129° fanteria rilevava da una trincea di monte Zebio un reparto del 130° fanteria. La neve era così abbondante che aveva coperto le feritoie e impediva di far fuoco. Fu proposto di scavare gradinate sulla neve per poter salire sopra le trincee e costruirvi degli appostamenti per i tiratori. Durante i lavori il caporalmaggiore D.B. ebbe vaghezza di salire col caporale C.M. sopra le nostre trincee da dove si vedevano gli austriaci scoperti dalla cintola in su che spalavano neve. Gli austriaci rivolsero parole non comprese perché in tedesco, facendo cenni di saluto. Sopraggiunto il M.E. che fu in Germania a lavorare e là ebbe a fidanzarsi, iniziò una conversazione che portò ad una specie d’intesa reciproca di non molestare i lavori. Di qui uno scambio di cortesie e di saluti specie nell’occasione della festa di Natale, tanto che dalla trincea nemica veniva alzato un gran cartellone con su scritto in tedesco “Buon Natale” e vennero successivamente gettate sigarette che vennero raccolte dal C.M. e ricambiate con pane”.
Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
La notte tra il 19 e il 20 dicembre un plotone della sesta compagnia del 129° fanteria rilevava da una trincea di monte Zebio un reparto del 130° fanteria. La neve era così abbondante che aveva coperto le feritoie e impediva di far fuoco. Fu proposto di scavare gradinate sulla neve per poter salire sopra le trincee e costruirvi degli appostamenti per i tiratori. Durante i lavori il caporalmaggiore D.B. ebbe vaghezza di salire col caporale C.M. sopra le nostre trincee da dove si vedevano gli austriaci scoperti dalla cintola in su che spalavano neve. Gli austriaci rivolsero parole non comprese perché in tedesco, facendo cenni di saluto. Sopraggiunto il M.E. che fu in Germania a lavorare e là ebbe a fidanzarsi, iniziò una conversazione che portò ad una specie d’intesa reciproca di non molestare i lavori. Di qui uno scambio di cortesie e di saluti specie nell’occasione della festa di Natale, tanto che dalla trincea nemica veniva alzato un gran cartellone con su scritto in tedesco “Buon Natale” e vennero successivamente gettate sigarette che vennero raccolte dal C.M. e ricambiate con pane”.
Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
Alessandro - 2009/2/5 - 13:22
This piece was written by Cormac MacConnell, Mickey MacConnell's brother.
Michael - 2014/8/27 - 01:02
Altopiano dei Sette Comuni, 1916: "rubato segone al nemico".
Una storia da raccontare, una lapide da vedere.
Una storia da raccontare, una lapide da vedere.
Francesco Brazzale - 2014/10/2 - 23:17
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Album "Joined Up Writing"
Lyrics and music by Cormac MacConnell.
Un episodio, quello della fraternità fra soldati nemici durante il Natale del 1914, che ha ispirato molte canzoni...
Si veda anche Christmas 1914 di Mike Harding
Trovata su Mudcat.