En t’écrivant ces mots j’frémis
Par tout mon être,
Quand tu les liras j’aurais mis
L’nez à la f’nêtre
J’suis réveillé, depuis minuit,
Ma pauv’ Toinette,
J’entends comme une espèce de bruit,
A la Roquette.
L’Président n’aura pas voulu
Signer ma grâce,
Sans dout’ que ça y aura déplu
Que j’me la casse
Si l’on graciait à chaque coup
Ca s’rait trop chouette,
D’temps en temps faut qu’on coupe un cou,
A la Roquette.
Là-haut, l’soleil blanchit les cieux,
La nuit s’achève,
I’s vont arriver, ces messieurs,
V’là l’jour qui s’lève.
Maint’nant j’entends, distinctement,
L’peuple en goguette,
Qui chante su’ l’air de « L’enterr’ment »,
A la Roquette.
Tout ça, vois-tu, ça n’me fait rien,
C’qui m’paralyse
C’est qu’i faut qu’on coupe, avant l’mien,
L’col de ma ch’mise
En pensant au froid des ciseaux,
A la toilette,
J’ai peur d’avoir froid dans les os,
A la Roquette.
Aussi j’vas raidir pour marcher,
Sans qu’ ça m’émeuve,
C’est pas moi que j’voulais flancher
Devant la veuve
J’veux pas qu’on dise que j’ai eu l’trac
De la lunette,
Avant d’éternuer dans l’sac
A la Roquette.
Par tout mon être,
Quand tu les liras j’aurais mis
L’nez à la f’nêtre
J’suis réveillé, depuis minuit,
Ma pauv’ Toinette,
J’entends comme une espèce de bruit,
A la Roquette.
L’Président n’aura pas voulu
Signer ma grâce,
Sans dout’ que ça y aura déplu
Que j’me la casse
Si l’on graciait à chaque coup
Ca s’rait trop chouette,
D’temps en temps faut qu’on coupe un cou,
A la Roquette.
Là-haut, l’soleil blanchit les cieux,
La nuit s’achève,
I’s vont arriver, ces messieurs,
V’là l’jour qui s’lève.
Maint’nant j’entends, distinctement,
L’peuple en goguette,
Qui chante su’ l’air de « L’enterr’ment »,
A la Roquette.
Tout ça, vois-tu, ça n’me fait rien,
C’qui m’paralyse
C’est qu’i faut qu’on coupe, avant l’mien,
L’col de ma ch’mise
En pensant au froid des ciseaux,
A la toilette,
J’ai peur d’avoir froid dans les os,
A la Roquette.
Aussi j’vas raidir pour marcher,
Sans qu’ ça m’émeuve,
C’est pas moi que j’voulais flancher
Devant la veuve
J’veux pas qu’on dise que j’ai eu l’trac
De la lunette,
Avant d’éternuer dans l’sac
A la Roquette.
envoyé par CCG/AWS Staff - 10/11/2008 - 16:26
Langue: italien
Versione italiana di Alessio Lega
Da "Canta che non ti passa - Storie e canzoni di autori in rivolta francesi, ispanici e slavi", Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2008, p.24
Da "Canta che non ti passa - Storie e canzoni di autori in rivolta francesi, ispanici e slavi", Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2008, p.24
ALLA ROQUETTE
Scrivendoti queste parole, tremo con tutto il mio essere,
Quando le leggerai avrò poggiato il naso alla finestra.
Mi sveglio verso mezzanotte, povera 'Toinette,
Sentendo una sorta di scatto alla Roquette.
Il presidente non ha voluto firmare la grazia,
Senza dubbio gli sarebbe spiaciuto che la facessi franca.
Se si graziasse troppo spesso sarebbe comodo!
Bisogna tagliare una testa ogni tanto alla Roquette.
Lassù il sole candeggia le nubi, la notte muore,
Presto arriveranno quei signori, col sole che sale.
Sento che la gente ebbra di gioia si prepara
A cantare il mio funerale alla Roquette.
Tutto questo non è niente, ciò che mi terrorizza
E' che taglieranno, prima del mio, il collo della camicia.
Pensando al freddo delle forbici, alla toilette,
Ho paura di avere un brivido nelle ossa alla Roquette.
Per non tradire le mie emozioni avvicinandomi alla ghigliottina
Mi penserò come un estraneo che non esita davanti alla Vedova.
Che non dicano che ho avuto il panico della mannaia
Prima di starnutire nel sacco, alla Roquette.
Scrivendoti queste parole, tremo con tutto il mio essere,
Quando le leggerai avrò poggiato il naso alla finestra.
Mi sveglio verso mezzanotte, povera 'Toinette,
Sentendo una sorta di scatto alla Roquette.
Il presidente non ha voluto firmare la grazia,
Senza dubbio gli sarebbe spiaciuto che la facessi franca.
Se si graziasse troppo spesso sarebbe comodo!
Bisogna tagliare una testa ogni tanto alla Roquette.
Lassù il sole candeggia le nubi, la notte muore,
Presto arriveranno quei signori, col sole che sale.
Sento che la gente ebbra di gioia si prepara
A cantare il mio funerale alla Roquette.
Tutto questo non è niente, ciò che mi terrorizza
E' che taglieranno, prima del mio, il collo della camicia.
Pensando al freddo delle forbici, alla toilette,
Ho paura di avere un brivido nelle ossa alla Roquette.
Per non tradire le mie emozioni avvicinandomi alla ghigliottina
Mi penserò come un estraneo che non esita davanti alla Vedova.
Che non dicano che ho avuto il panico della mannaia
Prima di starnutire nel sacco, alla Roquette.
envoyé par CCG/AWS Staff - 10/11/2008 - 16:49
L'espressione "À la Roquette" per indicare la ghigliottina - e poi in seguito la sezione del carcere destinata ai condannati a morte - deriva da fatto che sotto il "regno" del boia Jean-François Heidenreich. per 50 anni (fino al 1911), La Veuve fu custodita in via rue de la Folie-Regnault, a due passi dalla prigione della Roquette.
Sempre pronta ad abbracciare il suo prossimo sposo....
(fr.wikipedia)
Sempre pronta ad abbracciare il suo prossimo sposo....
(fr.wikipedia)
Bart Pestalozzi - 6/9/2010 - 14:05
... e le esecuzioni avvenivano per strada, davanti all'ingresso della prigione della Roquette.
Bart Pestalozzi - 6/9/2010 - 15:31
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Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Recueil/Raccolta: Dans la rue, chansons et monologues 1889-1895, vol.2
La Roquette, nelle carceri francesi, è il nome gergale del "braccio della morte"; e questa canzone di Bruant ci porta proprio in uno di questi tristi luoghi, in compagnia di un condannato a morte che attende l'esecuzione. Una vera e propria requisitoria contro la ghigliottina che, dal momento della sua pubblicazione, non ha cessato -come tante altre canzoni di Bruant- di entrare nel repertorio di artisti libertari di ogni genere. Noi qui vogliamo ricordare una corale, La Canaille du Midi di Saint-Amant, presso Tolosa, che la ha nel repertorio. [CCG/AWS Staff]