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Phil Ochs
Language: English


Phil Ochs

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Lyrics and Music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Album di registrazione / Recording Album:
"Songs for Broadside" (or "Phil Ochs Sings For Broadside") [1976]

broadsideAvevamo, con mille rimpianti, “chiuso” la sezione dedicata a Phil Ochs con il suo disperato testamento, No More Songs; evidentemente non avevamo tenuto conto della vitalità del grande Phil, e soprattutto delle canzoni che non aveva mai inserito negli album in studio. L'album “Songs for Broadside”, noto anche come “Phil Ochs sings for Broadside” o “Broadside Ballads”, era il decimo volume di canzoni pubblicato dalla rivista “Broadside Magazine”, che raccoglieva testi composti per la libera circolazione (nella tradizione anglosassone, il “Broadside” è il “foglio volante” su cui venivano stampate canzoni e ballate cronachistiche, in vendita per pochi soldi nelle strade; una tradizione presente anche in Italia e in altri paesi). All'inizio Phil Ochs aveva sperato di poter contribuire con un unico concerto, ma quando il materiale presentato alla rivista si rivelò troppo esiguo per un album completo, e privo di molte delle sue canzoni più note, le canzoni vennero sparpagliate per vari numeri. Solo nel 1976, poco dopo il suicidio di Phil Ochs, “Broadside Magazine” fece uscire un album intero contenente canzoni scritte tra il 1965 e il 1973. “United Fruit” è una di queste, ed è tuttora disponibile solo da questa raccolta.[CCG/AWS Staff]

Songs For Broadside, alternatively known as Broadside Ballads, Vol. 10, was a 1976 compilation of songs that Phil Ochs had recorded for Broadside Magazine as demonstration recordings or at benefit shows for them. Initially, Ochs had hoped for the magazine to release one single concert, but when the material he presented to them came up far too short for a full LP and not featuring several of his best and well-known numbers, he suggested they splice on whatever they desired. The result was this album, which featured tracks recorded between about 1965 and about 1973.

Nine songs that appeared on his second, third and fourth albums are supplemented by three tracks that had up to that point never appeared on any Ochs album, two of them, "United Fruit" and "On Her Hand A Golden Ring" only available on this compilation (the third, "What Are You Fighting For", later appeared on the 2000 compilation The Early Years.) - en.wikipedia


banfruitChiquita, la banana 10 e sangue - Questa canzone di Phil Ochs è dedicata alla celebre multinazionale United Fruit Company, che attualmente, sfruttando il suo marchio più famoso nel mondo, si chiama Chiquita Brands International. Avete letto bene: proprio lei, la Chiquita, la “banana 10 e lode”. La bella, buona, nutriente banana che date ai vostri bambini. Poi, magari, mentre la addentate chiedetevi come mai è nata l'espressione “Repubbliche delle banane” per indicare tutta una serie di stati dell'America centrale e meridionale, dove la coltura della banana è una delle principali ricchezze. Ricchezze, naturalmente, del tutto nelle mani delle multinazionali della frutta (oltre alla Chiquita, basterà nominare la Dole e la Del Monte). Paesi interi che sono stati asserviti, e in qualche caso ancora lo sono, agli interessi delle multinazionali, che hanno a loro piacimento instaurato “governi amici” rovesciandone altri “nemici”, messo su guerre e guerricciole (si veda a tale proposito qui per sapere quante ce ne sono state...), sostenuto dittature sanguinarie, eccetera, eccetera, eccetera. Chissà, magari qualcuno si ricorderà anche di un vecchio film di tale Allan Stewart Königsberg, più noto come Woody Allen, un film di quando il regista ancora non si era dedicato alle sue introspezioni psicanalitiche (che personalmente trovo noiosissime) e si dedicava invece a terribili e magnifiche satire: Il dittatore dello stato libero di Bananas. Sempre 'ste banane 10 e lode, insomma. Credete che tutto sia cambiato, adesso? Leggete allora, ad esempio, qui:

La Chiquita Brands è stata condannata al pagamento di 25 milioni di dollari, a seguito di patteggiamento, per aver illecitamente finanziato dei gruppi paramilitari colombiani di estrema destra.
 
La magistratura federale Usa ha disposto che la Chiquita Brands, leader mondiale nel mercato delle banane, risponda legalmente per aver finanziato, attraverso il pagamento di un pizzo mensile, gli squadroni della morte delle Auc, potente formazione militare che si contende con i guerriglieri delle Farc il controllo di parte del territorio colombiano.
 
Il caso Chiquita va inquadrato in una situazione più generale relativa alla Colombia e che risale ai primi anni ’90 quando, nella regione dell’Uraba, al confine con  Panama e dove la multinazionale possedeva le sue piantagioni, cominciarono a verificarsi una serie di massacri di contadini, effettuati da gruppi paramilitari di destra. La maggioranza dei casi di torture e massacri sono stati realizzati perché i contadini venivano considerati alleati o simpatizzanti di gruppi di sinistra. Dal 1997 al 2004 la Chiquita ha pagato almeno 1 milione e 700 mila dollari per avvalersi della protezione delle Auc (Autodefensa Unidas de Colombia), gruppo paramilitare di destra. I dirigenti della Chiquita affermano che agendo in questa maniera hanno garantito per diversi anni la tranquillità dei lavoratori e delle loro famiglie. Tali pagamenti infrangono le severe leggi nordamericane sul finanziamento di gruppi terroristici, irrigidite dopo l’attacco alle Torri Gemelle nel 2001. I dirigenti della multinazionale hanno ammesso che fino al 2001 il pizzo veniva sborsato sotto forma di donazione alla Fondazione Convivir, organizzazione creata dal capo storico delle Auc, Carlos Castaño, per finanziare le attività militari del gruppo. A partire dall’11 settembre il governo statunitense ha inserito la AUC nella lista delle organizzazioni terroriste e questo cambiamento legislativo ha  obbligato la multinazionale a proseguire i pagamenti in modo nascosto.
 
Nel 2003 la compagnia dichiara la propria responsabilità ai funzionari del Dipartimento di Giustizia Usa ma si giustifica spiegando di essere stata obbligata a pagare per proteggere l’incolumità dei propri dipendenti. Ma in cosa consisteva la “protezione” pagata a caro prezzo? Secondo il sindacato dei lavoratori del settore anche nel periodo del pagamento non sono mai cessati omicidi e violenze nei confronti dei contadini e soprattutto di sindacalisti. Semmai, afferma il sindacato, il pagamento alle Auc prevedeva, oltre alla protezione delle installazioni, anche l’eliminazione fisica di quei sindacalisti che protestavano troppo. Nella zona dell’Uraba a partire dal 1994 sarebbero stati uccisi più di seicento affiliati e simpatizzanti del sindacato.
 
Ma dopo il danno c’è sempre la beffa. La multa di 25 milioni di dollari, per altro una cifra per nulla preoccupante per la Chiquita, sarà versata nelle casse del governo statunitense invece di risarcire le vittime dei paramilitari. In effetti i lavoratori della Chiquita che hanno perso familiari o sono stati coinvolti in fatti di sangue, stanno ora valutando di denunciare la multinazionale per la sua partecipazione ai fatti.
Adesso la Chiquita sarà ancora consideta una banana da 10 e lode?
And the fruit boats ride on the waves,
And the crew will dream of returning
Back to the Florida waters,
For the work of unloading onto the trains.

And the ships will dance by the shore,
With fruit from Venezuela, Brazil and Costa Rica,
But the fruit from the island of Cuba
Is carried no more.

And on the decks it will lay,
Picked by the hands of the peons
At the lowest possible wages,
While the profits are made by the strangers
From far away.

Now some will pick the fruit of the vine
While others will go to the mountain
And eat the fruit of the hillside
And learn the way of the rifle,
Wait for the time.

Alianza dollars are spent
To raise the towering buildings
For the weary bones of the workers
So they will be strong in the morning
To go back again.

Oh the companies keep a sharp eye
And pay their respects to the army
To watch for the hot-blooded leaders
And be prepared for the junta
To crush them like flies.

So heavy the price that they pay
As daily the fruit it is stolen
Over the blue Caribbean
But the lengthening shadow of Cuba
Will hinder the way.

And the fruit boats ride on the waves,
And the crew will dream of returning
Back to the Florida waters,
For the work of unloading onto the trains.

Contributed by Riccardo Venturi - 2008/9/30 - 18:32



Language: Italian

Versione italiana di Riccardo Venturi
30 settembre 2008
E le bananiere navigano sulle onde,
l'equipaggio starà sognando di tornare
nelle acque della Florida
per il lavoro di scarico sui treni.

E le navi danzeranno sottoriva,
con frutta dal Venezuela, dal Brasile, dalla Costa Rica,
ma la frutta dall'isola di Cuba
no, quella non la portano più.

La metteranno sui moli,
raccolta dalle mani dei peones
pagati il meno possibile
mentre i profitti li fanno gli stranieri
che vengono da lontano.

Ora qualcuno starà cogliendo l'uva
mentre altri andranno su in montagna
e mangeranno il frutto della Sierra
imparando come si fa col fucile,
aspettatevelo.

I dollari dell'Alianza* sono spesi
per tirar su i casermoni
per le ossa stanche dei lavoratori
così, al mattino, saranno in forma
e torneranno.

Le multinazionali stanno all'erta
e omaggiano l'esercito
perché tenga a bada quei capi esagitati
e stia pronto a farli schiacciare
come mosche dalla giunta militare.

È altissimo il prezzo che pagano,
mentre ogni giorno la frutta viene rubata
e portata via sull'azzurro Mar dei Caraibi,
ma l'ombra di Cuba si allunga
e sbarrerà loro la strada.

E le bananiere navigano sulle onde,
l'equipaggio starà sognando di tornare
nelle acque della Florida
per il lavoro di scarico sui treni.

*L' “Alleanza per il Progreso”, messa su dagli USA nei paesi latinoamericani per cercare di contrastare la spinta rivoluzionaria cubana.

2008/9/30 - 19:50




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