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Tri Yann: De Nivôse en Frimaire

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Langue: français


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Tri Yann, De Nivôse en Frimaire.


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[1990]
Paroles de Jean-Louis Jossic
Musique de Jean Chocun
Teso di Jean-Louis Jossic
Musica di Jean Chocun
Album: Le Pélégrin (Tri Yann)

calendrier

Se questa deliziosa canzone dei « Tre Giovanni » ancora non era stata inserita negli « Extra », era soltanto perché non ero mai riuscito a trovarne il testo in rete; ora che ci sono riuscito, ve la presento in tutto il suo splendore. Proviene da un album strano, « Le Pélégrin », un concept che racconta lo squinternato viaggio di Ian, un pellegrino irlandese a Santiago de Compostela. In che epoca siamo? Non si sa. Antico e moderno si mescolano in un pot-pourri che ricorda decisamente da vicino tutta la produzione artistica del gruppo di Nantes, ed anche il loro modo di andare in scena -decisamente pittoresco. Un pellegrinaggio a uno dei luoghi più santi della cristianità, anzi il pellegrinaggio per eccellenza con tutto il suo corollario di vie francìgene, di ostelli, di chiese e di altri paraphernalia (e, per due anni, su un pezzo di una delle tante vie francìgene ho abitato, a Monteriggioni); il pellegrinaggio che fece, nel Medioevo, incontrare tutta l'Europa. Cosa fanno i Tri Yann, con una delle loro più tipiche trovate? In una delle canzoni che chiudono l'album pellegrino, gli fanno cantare una canzone dove vengono usati i nomi del calendario rivoluzionario francese. Una canzone che parla della natura e delle sue stagioni, una canzone dolcemente pagana. Come si fa a non amarli, mi chiedo?

Non credo che esista un'altra canzone moderna in cui vengono nominati e utilizzati i nomi del calendario rivoluzionario. Nomi poetici e sognanti, per un calendario che si basava sull'alternarsi delle stagioni e dei prodotti della terra. Un calendario pienamente pagano, e autenticamente pagano: via i santi, via tutte le chiese, e largo alla natura. Un calendario civile, repubblicano, e un calendario anche di allegria e di gioia di vivere. Ho sempre nutrito verso di esso una passione smodata, tanto da averlo « adottato » per mio conto ormai da tempo; e altro non aspettavo che rendergli omaggio con questa canzone. Perché il qui presente Riccardo Venturi, per l'anagrafe nato il 25 settembre 1963, è in realtà nato il giorno dello Zafferano, Duodì 2 vendemmiaio dell'anno CLXXII. Sappiatelo. Come sarà bene tenere a mente che dal calendario rivoluzionario proviene il Germinale.

Firenze, Toscana, addì Panis, Primidì 11 termidoro dell'anno CCXV.
Où Ian traverse les saisons où lui sont contés les heurs et malheurs des
Coquillards sur la route de Saint-Jacques…


Si l’hiver au château trouve nobiesse au chaud,
Le bourgeois dans close litière,
Il jette en chemin au failli pélégrin,
Misère, gelure et malandrins.

Si Nivôse en froidure présage fruits bien mûrs,
Neuve paille aux toits des chaumières,
Pluviôse au balcon, Germinal aux tisons,
Si maigres flocons, maigres chapons.

Printemps en courroux finira doux, tout doux ;
Le coucou chassera loups et renards.

Si Germinal est frais, si Floréal est chaud,
Il y aura du foin pour tes chevaux,
Floréal pluvieux, Prairial trop venteux,
Feront le paysan disetteux.

Soleil en été gorge caves et greniers,
Messidor vaut pour maîtres et pour valets.

Fructidor en pluie fera verger rempli
Si soleil vient à point dorer le fruit.
Vendanges dans joie feront l’hiver moins froid,
Vendémiaire est dit-on sorcier du vin.

Si Brumaire est de glace, la vermine trépasse
Et l’automne se meurt en Frimaire,
Reviennent au chemin du failli pélégrin
Misère, gelure et malandrins.

envoyé par Riccardo Venturi - 28/7/2008 - 23:56




Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
11 termidoro 215
DI NEVOSO IN FRIMAIO

Ove Ian attraversa le stagioni in cui gli sono raccontati gioie
e dolori dei Coquillards sul cammino di Santiago...


Se l'inverno al castello trova la nobiltà al caldo
E il borghese in un comodo letto,
Getta sul cammino del povero pellegrino
Miseria, gelate e briganti.

Se un Nevoso freddo è presagio di frutti ben maturi
E di paglia nuova sul tetto delle capanne,
Se a Piovoso sei al balcone, a Germinale sarai col tizzone,
Se nevica poco ci sarà magro cappone.

Una primavera corrucciata finirà assai dolcemente;
Il cuculo scaccerà via i lupi e le volpi.

Se Germinale è fresco, se Fiorile è caldo
Ci sarà fieno per i tuoi cavalli,
Ma un Fiorile piovoso e un Pratile troppo ventoso
Getteranno il contadino nella carestia.

Il sole estivo ricolma cantine e granai,
Messidoro è per i padroni e per i servi.

Se piove a Fruttidoro si riempirà il verziere,
Se il sole viene al giusto punto a dorare i frutti.
Un'allegra vendemmia renderà meno freddo l'inverno,
Vendemmiaio, si dice, è il mago del vino.

Se Brumaio è gelato gli insetti nocivi muoiono
E l'autunno muore in Frimaio,
E tornano sul cammino del povero pellegrino
Miseria, gelate e briganti.

29/7/2008 - 00:39




Langue: anglais

English version by Riccardo Venturi
February 25, 2009.

There is no proper English name for the months of the French Republican calendar; the names used here were invented by people to mock the French calendar. Nevertheless, they're good names and why shouldn't we use them? [RV]
SLIPPY THROUGH FREEZY

In which Ian passes through the seasons when he has been told
of joys and sorrows suffered by Coquillards on their way to Santiago


If the gentlemen stay so well heated and lay
in their castles and beds in winter,
the poor pilgrim, he finds always on his way
poverty, hard frost and outlaws.

A cold Slippy forebodes juicy and well ripe fruits
and fresh straw on the roof of the huts,
and if you can stay in Drippy outside,
Showery will be cold: few snow, few food.

A cloudy spring will end with sweet sun,
the cuckoo will chase wolves and foxes away

If Showery is cool, if Flowery is hot
there'll be enough hay for your horses,
but a rainy Flowery and a windy Bowery
will cause the peasant a long famine.

The summer sun fills cellars and barns up,
Wheaty is both for masters and servants

If it rains in Sweety, the orchard will flourish
when the sun comes right to ripen the fruits,
a merry grape harvest makes winter less cold,
Wheezy is called the wizard of wine.

If frost comes in Sneezy, all the bad bugs die
and autumn dies out in Freezy,
the pilgrim will find again on his way
poverty, hard frost and outlaws.

25/2/2009 - 05:11


Volete scaricare un programma che converte automaticamente la vostra data di nascita e ogni data che volete nel calendario repubblicano francese? Abbandonate pure il calendario di santamadrechiesa e passate tranquillamente a Brumaire! (con istruzioni in francese, inglese e tedesco) Potete, se volete, anche impostarlo sul vostro desktop.

Intanto, se non li sapete, imparatevi i nomi dei mesi in francese e in italiano:

Autunno (Rima in aire in francese, in aio in italiano):

  • Vendemmiaio (Vendémiaire) (22 settembre ~ 21 ottobre)
  • Brumaio (Brumaire) (22 ottobre ~ 20 novembre)
  • Frimaio (Frimaire) (21 novembre ~ 20 dicembre)


  • Inverno (Rima in ôse in francese, in oso in italiano):

  • Nevoso (Nivôse) (21 dicembre ~ 19 gennaio)
  • Piovoso (Pluviôse) (20 gennaio ~ 18 febbraio)
  • Ventoso (Ventôse) (19 febbraio ~ 20 marzo)


  • Primavera (Rima in al in francese, in ile in italiano -tranne "Germinale")

  • Germinale (Germinal) (21 marzo ~ 19 aprile)
  • Fiorile (Floréal) (20 aprile ~ 19 maggio)
  • Pratile (Prairial) (20 maggio ~ 18 giugno)

    Estate (Rima in idor in francese, in idoro in italiano)

  • Messidoro (Messidor) (19 giugno ~ 18 luglio)
  • Termidoro (Thermidor) (19 luglio ~ 17 agosto)
  • Fruttidoro (Fructidor) (18 agosto ~ 16 settembre)



  • Salut et fraternité, citoyens!

    Riccardo Venturi - 29/7/2008 - 00:20


    Ma non fu quella rivoluzione a instaurare per la prima volta nella storia la "leva obbligatoria di massa" ???

    Chouan
    (Chouan)

    Senz'altro sì. Proprio contro la coscrizione obbligatoria, è bene ricordarlo senza peli sulla lingua, scoppiò la rivolta lealista in Vandea. Così come dalla Rivoluzione francese è nato, ad esempio, uno dei canti di guerra più famosi della storia, ovverossia la Marsigliese. Il discorso sarebbe ovviamente lungo, anzi lunghissimo; sia sulla Rivoluzione, che sull'ancien Régime ed altre decine e decine di cose. Continuiamo però imperterritamente a credere che i princìpi del 1789 restino validi, e che siano stati alla base di tutto quel che è venuto dopo; ma, del resto, qui dentro di canzoni contro la leva obbligatoria di massa instaurata dalla Rivoluzione e proseguita da Napoleone, ne abbiamo a bizzeffe. Basta andare a cercarle. Saluti! [RV]

    29/7/2008 - 22:27


    In che epoca siamo? Non si sa!

    E invece credo proprio che il viaggio abbia luogo negli anni Novanta perchè Ian incontra un "casco blu" dell'ONU che gli racconta della guerra a Sarajevo "La geste de Sarajevo".

    In un'altra canzone Ian vola su un ultraleggero, "L'Ulm merveilleux", quindi non siamo certamente nel medioevo :-)

    Jessica Attene - 26/7/2012 - 21:04


    Riccardo, tra l'altro, una curiosità: in certe parti del testo il brano seguente a questo "A matine à la télé" richiama alcune parole di "Les 7 jours de mai" dei Malicorne, brano d'apertura di "Le Bestiaire" disco tra l'altro, assolutamente assente dal sito, l'ultimo che fecero in ambito folk e in cui come fa intendere chiaramente il titolo la fanno da protagonisti gli Animali con le loro valenze simboliche e la loro magia. Mi sovviene adesso che all'epoca assistetti a un loro concerto a Milano, al Teatro Cristallo, era autunno e appunto presentavano questo disco. Erano in sette, vestiti di bianco, probabilmente per offrire una nuova identità di gruppo e presentarsi tutti allo stesso livello, dei membri originali non erano rimasti che Gabriel e Marie, curioso era che invece vennero accusati di fare setta, in Spagna addirittura in una conferenza stampa un giornalista chiese loro se appartenessero ad una qualche organizzazione segreta e simpaticamente Olivier Zdrzalik rispose che in quel caso sicuramente non l'avrebbero mai rivelato.....Ovviamente era passato il tempo dei capolavori e il rock era prepotentemente entrato nel loro suono, ma a me parve lo stesso molto emozionante, ma allora avevo poco più che vent'anni e passavo tutto il tempo a Milano perchè ero innamoratissimo di una ballerina di danza contemporanea e proprio dietro al Duomo, c'era la Librairie Française dove trovavo meraviglie inimmaginabilli come i testi di Brel. E infatti chi l'avrebbe mai detto che più di venti anni dopo proprio Gabriel Yacoub avrebbe cantato per me ed altre dieci persone a Verona "Regarde bien petit" di Jacques Brel.

    Flavio Poltronieri - 20/5/2017 - 14:34




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