Ora che son diventato tuo amante
Maddalena io debbo lasciarti
La tua sirena s’ è messa ad urlare
Mi porta lontano e non posso amarti
E se lo specchio non mi chiama “Uomo”
Un uomo per primo è chi tiene il denaro
Il denaro da sempre si fa col fucile
Per questo un uomo si farà col fucile
Meglio che farsi morire in paese
Magari al “Bar del Lercio” al corso
Ingravidare la prima che passa
Che ti dice “Ti amo”
E ti si da con poco
E se la vita è una rosa che punge
Io voglio rubarla quand’ è ancora in fiore
Sia pure di sangue bagnare le mani
Non importa di chi
Non importa di quali.
Quindi mia cara non mi faccio fregare
Ho muscoli forti, coraggio e vent’ anni
E una “Democrazia” da “difendere” e “esportare”
A me importa poco l’ importante è che paghi
Perché se lo specchio non mi chiama “uomo”
Un uomo per primo è chi tiene un lavoro
E la guerra è un futuro sul quale investire
Per questo un “Uomo” si farà col fucile.
E ora che è tardi e mi spingo sul bordo
A vedere l’ abisso che mi aspetta domani
C’è solo il disordine in un posto oltre il mare
Un alzabandiera, una divisa da indossare
Patria, famiglia Gesu’ Cristo salvatore
Vi lascio alla prossima trasmissione
Ho poco tempo per contemplarvi
Un libro di Lussu per addormentarmi.
Maddalena io debbo lasciarti
La tua sirena s’ è messa ad urlare
Mi porta lontano e non posso amarti
E se lo specchio non mi chiama “Uomo”
Un uomo per primo è chi tiene il denaro
Il denaro da sempre si fa col fucile
Per questo un uomo si farà col fucile
Meglio che farsi morire in paese
Magari al “Bar del Lercio” al corso
Ingravidare la prima che passa
Che ti dice “Ti amo”
E ti si da con poco
E se la vita è una rosa che punge
Io voglio rubarla quand’ è ancora in fiore
Sia pure di sangue bagnare le mani
Non importa di chi
Non importa di quali.
Quindi mia cara non mi faccio fregare
Ho muscoli forti, coraggio e vent’ anni
E una “Democrazia” da “difendere” e “esportare”
A me importa poco l’ importante è che paghi
Perché se lo specchio non mi chiama “uomo”
Un uomo per primo è chi tiene un lavoro
E la guerra è un futuro sul quale investire
Per questo un “Uomo” si farà col fucile.
E ora che è tardi e mi spingo sul bordo
A vedere l’ abisso che mi aspetta domani
C’è solo il disordine in un posto oltre il mare
Un alzabandiera, una divisa da indossare
Patria, famiglia Gesu’ Cristo salvatore
Vi lascio alla prossima trasmissione
Ho poco tempo per contemplarvi
Un libro di Lussu per addormentarmi.
envoyé par adriana - 19/4/2008 - 12:14
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Opera da due soldi
I Figli di Iubal si confrontano questa volta con il pilastro della letteratura sarda “Un anno sull’ altipiano”, dello scrittore, politico e intellettuale Emilio Lussu. Si affidano invece all’“Opera da tre soldi” di Weill e Brecht per trarre ispirazione nella struttura teatrale della loro, questa volta, “Opera da due soldi” . Un confronto che è in realtà un pretesto per parlare del presente, con una critica neanche tanto velata alle guerre contemporanee, attraverso la storia di un ragazzo sardo che, come tanti, per fuggire alla disoccupazione si arruola nell’Esercito e parte a fare una guerra che non gli appartiene. Il giovane, addormentandosi col testo di Lussu tra le mani, scoprirà, in sogno, che quel passato narrato e criticato sotto le righe dallo scrittore Armungiano non differisce poi tanto dal suo presente.
Testo e musica: Carlo Doneddu