Senti com'è sinfonica
la notte, Monica
(il primo amore
di tutta Santa Monica).
Sono per te i traccianti
le stelle fulminanti
questo è il nostro concerto
il mio "tiè" nel deserto.
E meglio bombardare
che fottere, honey.
Non mi dimenticare,
I feel so lonely.
Dei duemila bottoni
che maneggio
nessuno è tuo. Solfeggio
"Blowin' in the wind" sul sax
(ho fatto il sessantotto)
ma ho spento il fax
per non sapere
chi è rimasto sotto.
Suonala ancora, Sam,
prima del ramadan
qualcosa di orecchiabile
sotto l'impermeabile.
"Happy Birthday", ricordi?
"signor presidente",
una bionda, tre accordi
un peccato innocente:
nessuno chiese niente.
Perché lui si e io no?
Perché le Pilgrim Mothers
si sono rivoltate
contro di noi Blues Brothers?
Cosa mi manca, Monica?
Guarda che filarmonica
illumina l'Eufrate.
Altro che sesso-gate!
Punire un dittatore
è un'esperienza hard-core.
Voglio vedere adesso
le volpi del Congresso
chiamare fallocratiche
le bombe democratiche.
Questo è il nostro D-Day
del resto me ne frego
ma cantami "Happy Birthday"
almeno tu, ti prego.
la notte, Monica
(il primo amore
di tutta Santa Monica).
Sono per te i traccianti
le stelle fulminanti
questo è il nostro concerto
il mio "tiè" nel deserto.
E meglio bombardare
che fottere, honey.
Non mi dimenticare,
I feel so lonely.
Dei duemila bottoni
che maneggio
nessuno è tuo. Solfeggio
"Blowin' in the wind" sul sax
(ho fatto il sessantotto)
ma ho spento il fax
per non sapere
chi è rimasto sotto.
Suonala ancora, Sam,
prima del ramadan
qualcosa di orecchiabile
sotto l'impermeabile.
"Happy Birthday", ricordi?
"signor presidente",
una bionda, tre accordi
un peccato innocente:
nessuno chiese niente.
Perché lui si e io no?
Perché le Pilgrim Mothers
si sono rivoltate
contro di noi Blues Brothers?
Cosa mi manca, Monica?
Guarda che filarmonica
illumina l'Eufrate.
Altro che sesso-gate!
Punire un dittatore
è un'esperienza hard-core.
Voglio vedere adesso
le volpi del Congresso
chiamare fallocratiche
le bombe democratiche.
Questo è il nostro D-Day
del resto me ne frego
ma cantami "Happy Birthday"
almeno tu, ti prego.
Contributed by Riccardo Venturi
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Le "Canzoni politiche" di Michele Serra (Feltrinelli, 2000) non hanno finora mai trovato nessuna musica; ma restano canzoni, anzi un vero canzoniere politico come una volta, sparato sulla faccia cretina e arrogante dell'Italia.
"Mi è spesso capitato, scrivendo, di sghignazzare o commuovermi nel giro di mezza frase appena. Non vedo perché il lettore, che è tra l'altro molto più rilassato di me, non possa farlo con uguale elasticità d'animo e di sguardo."
(Michele Serra)