C'era un bel sol che bruciava gli orti,
c'era un bel sole e asciugava i morti...
e io ridevo, e io piangevo
perché t'avevo trovato; trovato te
Appuntamento alle sette e un quarto;
ma, dopo un'ora, ci arriva un altro
Poteva dirlo, dirmelo prima
che non voleva venire da me
Chissà se è vero, chissà se è vero
che l'è partì per andare soldato?
Chissà se è vero, chissà se è vero
che insieme agli anni va via anche l'amor?
'Rivò un bel dì che era l'otto di agosto,
con la cravatta colore rosso.
Chissà perché, che io mi ero illusa
che mi volesse parlare d'amor
Va via la luna, van via le stelle;
mi mandò insieme i miei bei capelli.
Mi disse: "...un bacio; un bacio ancora,
perché domani mi tocca partir"
Chissà se è vero, chissà se è vero
che gli è toccato partire oltremare?
Chissà se è vero, chissà se è vero
che insieme agli anni va via anche l'amor?
(coro: "Chissà se è vero, chissà se è vero ...")
che l'è partì per andar soldato?
(coro: "Chissà se è vero, chissà se è vero ...")
che insieme agli anni va via anche l'amor?
c'era un bel sole e asciugava i morti...
e io ridevo, e io piangevo
perché t'avevo trovato; trovato te
Appuntamento alle sette e un quarto;
ma, dopo un'ora, ci arriva un altro
Poteva dirlo, dirmelo prima
che non voleva venire da me
Chissà se è vero, chissà se è vero
che l'è partì per andare soldato?
Chissà se è vero, chissà se è vero
che insieme agli anni va via anche l'amor?
'Rivò un bel dì che era l'otto di agosto,
con la cravatta colore rosso.
Chissà perché, che io mi ero illusa
che mi volesse parlare d'amor
Va via la luna, van via le stelle;
mi mandò insieme i miei bei capelli.
Mi disse: "...un bacio; un bacio ancora,
perché domani mi tocca partir"
Chissà se è vero, chissà se è vero
che gli è toccato partire oltremare?
Chissà se è vero, chissà se è vero
che insieme agli anni va via anche l'amor?
(coro: "Chissà se è vero, chissà se è vero ...")
che l'è partì per andar soldato?
(coro: "Chissà se è vero, chissà se è vero ...")
che insieme agli anni va via anche l'amor?
envoyé par Alberta Beccaro - Venezia - 10/1/2008 - 02:24
Langue: italien
Questo invece è il testo contenuto nel booklet del CD "Milano 3.6.2005":
CHISSA' SE È VERO (1966)
C'era un bel sole che bruciava gli orti
c'era un bel sole che asciugava i morti
e io ridevo
e io piangevo perchè t'avevo trovato, trovato te
Appuntamento alle 7 e un quarto
ma dopo un'ora ci arriva un altro
poteva dirlo, dirmelo prima che non poteva venire da me
Chissà se è vero
Chissà se è vero
che ha dovuto partire soldato
Chissà se è vero
Chissà se è vero
che insieme agli anni va via anche l'amore
Arrivò un bel dì che era l'otto di agosto
con la cravatta colore rosso
chissà perchè io mi ero illusa che mi volesse parlare d'amore
Va via la luna
va via le stelle;
mi mandò insieme i miei bei capelli
mi disse un bacio, un bacio ancora perchè domani mi tocca partire
Chissà se è vero
Chissà se è vero che ha dovuto partire oltremare
Chissà se è vero
chissà se è vero che insieme agli anni va via anche l'amore
che insieme agli anni va via anche l'amore
C'era un bel sole che bruciava gli orti
c'era un bel sole che asciugava i morti
e io ridevo
e io piangevo perchè t'avevo trovato, trovato te
Appuntamento alle 7 e un quarto
ma dopo un'ora ci arriva un altro
poteva dirlo, dirmelo prima che non poteva venire da me
Chissà se è vero
Chissà se è vero
che ha dovuto partire soldato
Chissà se è vero
Chissà se è vero
che insieme agli anni va via anche l'amore
Arrivò un bel dì che era l'otto di agosto
con la cravatta colore rosso
chissà perchè io mi ero illusa che mi volesse parlare d'amore
Va via la luna
va via le stelle;
mi mandò insieme i miei bei capelli
mi disse un bacio, un bacio ancora perchè domani mi tocca partire
Chissà se è vero
Chissà se è vero che ha dovuto partire oltremare
Chissà se è vero
chissà se è vero che insieme agli anni va via anche l'amore
che insieme agli anni va via anche l'amore
envoyé par Alberta Beccaro - 10/1/2008 - 02:32
Il brano "Chissà se è vero" è solo da poco reperibile su supporto CD nella sua versione originale anni Sessanta; per la precisione è contenuto in una peculiare compilation della Warner, uscita nel 2005 ed intitolata "Le più belle canzoni di Enzo Jannacci", contenente solo brani dello Jannacci antecedente al grande successo popolare ottenuto nel 1968 con "Vengo anch'io, no tu no":
Alberta Beccaro - Venezia - 16/1/2008 - 13:09
Eseguita verso la fine del 2011 da Cristiano De André (voce e chitarra con l'accompagnamento alla fisarmonica di Paolo Jannacci) nel corso di un programma-tributo ideato e condotto da Fabio Fazio al quale partecipò, sia pure solo nel finale, anche un già molto provato e sofferente Enzo Jannacci.
Alberta Beccaro - Venezia - 5/6/2018 - 15:46
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Testo di Enzo Jannacci
Musica di Enzo Jannacci
dall'album "Sei minuti all'alba"
Cantata anche da Milva nell'album "La Rossa" (1980) in cui tutte le canzoni erano scritte da Jannacci.
Anzi a mio avviso quest'album costituisce la pietra miliare vera - pur se non ancora baciata dal successo popolare e commerciale, che arriverà due anni dopo - del decennio jannacciano dei Sessanta, così come il sublime LP "Quelli che ...", nove anni più tardi (lui pure mai ristampato su CD), marchierà per sempre inmaniera indelebile il decennio jannacciano dei Settanta.
C'è qui dentro non poca guerra, dunque, ed arriva pure subito, con la stessa "Sei minuti all'alba" e con "Soldato Nencini", che aprono il disco.
Al tempo stesso, però - oltre ad alcuni divertissements esilaranti, tipici del più tipico Jannacci "giullare arguto" - qui dentro emergono con forza anche certi delicati ritratti femminili, come la protagonista di "Dona che te durmivet" o la massaia sensibile ed impietosita - unica fra tutti i passanti indifferenti - di "E io ho visto un uomo".
Infine c'è una canzone più breve e più diafana, a prima vista, rispetto a certi sostanziosi pezzi da novanta sopra nominati; eppure sa riunire in sè, con forza espressiva notevole, quelle due anime così diverse: "Chissà se è vero" (con un io narrante al femminile ... ma miracolosamente non stride affatto che sia l'uomo Jannacci a cantarla) è infatti, ad un tempo, un'evocativa canzone di guerra - bastano pochi tocchi di pennello per respirarla, la guerra, con quel "sole che asciugava i morti" - ed un delicato ritratto di donna.
E' stata ripresa e ricantata - con il nuovo arrangiamento di Paolo Jannacci - di recente nell'album "Milano 3.6.2005".
Questa è una canzone in lingua italiana, non in dialetto, pur se - nell'originale del 1966 ed ancor più nelle versioni recenti, in studio e dal vivo - qualche breve espressione in milanese, qui o là, ci scappa ... :-)
Nello stesso booklet di "Milano 3.6.2005" (pur recante un testo interamente scritto in italiano) si legge "chissà se è vero/che ha dovuto partire soldato" e "chissà se è vero/che ha dovuto partire oltremare", ma poi si ascolta "chissà se è vero/che gh'è tucà di partire soldato" e "chissà se è vero/che gh'è tucà di partire oltremare" ...;-)
(Alberta Beccaro)