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O cara moglie

Ivan Della Mea
Langue: italien


Ivan Della Mea

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[1965]
Omicron-Della Mea
lapiccolaragione
Musica di G. Salviucci Marini
Dischi del Sole 208
Dischi del Sole 205
Dischi del Sole mc/5
In album con "La piccola ragione d'allegria"

corteotorino


La più famosa canzone di Ivan della Mea era fino ad oggi rimasta assente da questa raccolta, probabilmente perché ancora non esisteva un suo specifico topic. Ce l'ha, ora, con il percorso sull'emigrazione e sulla guerra del lavoro. Ce l'ha per l'immagine che vedete sopra, il corteo di 25.000 lavoratori dopo il rogo al treno di laminazione della ThyssenKrupp di Torino, il 6 dicembre 2007, che in quel momento era costato la vita a quattro operai. Oggi, 5 gennaio 2008, sappiamo che le vittime sono state sette. Tutti gli operai che si trovavano lì. Non ne è sopravvissuto nessuno.

Sono tutti quanti, ora, a gridare e berciare perché bisogna fare qualcosa. Ma sentiteli. Dopo che in Italia, ogni anno, sul lavoro muoiono 1500 persone. Notizie di tutti i giorni, prima e dopo la ThyssenKrupp. Notizie da guerra, come sempre. E allora, ecco questa canzone. Che vogliamo dedicare stavolta non ai morti, ché non sanno che farsene, ma ai vivi. La vogliamo dedicare a chi, alla guerra del lavoro, ci deve andare tutti i giorni non sapendo se tornerà la sera a casa. La vogliamo dedicare, ma non è soltanto una dedica. Una dedica serve a ben poco.

E' una vecchia canzone, questa, che è stata un simbolo di lotta in un momento in cui la si faceva sul serio. In cui con il padrone non si concertava. In cui si picchettava. In cui i diritti venivano presi. Ieri, ai funerali dell'ultimo operaio della ThyssenKrupp, qualcuno ha pensato di prendere a calci la corona di fiori inviata dalla dirigenza dell'azienda, e di farla rotolare dalle scale del cimitero; dovrebbe essere un gesto dal significato chiaro. Dovrebbe essere un gesto da interpretare nel suo vero valore. Dovrebbe essere un gesto che non dovrebbe restare soltanto tale.

Meglio allora riproporre, ricordare, rileggere, ricantare questa vecchia canzone che qualcuno avrebbe voluto seppellita in un'epoca. Epoca questa canzone non ne ha. E' canzone di oggi, se si intende ancora lottare, e lottare per vivere. Semplicemente per vivere. Lotta dura senza paura. Non sono parole che vanno mai in pensione, queste. [RV]
O cara moglie stasera ti prego
di' a mio figlio che vada a dormire
perché le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.

Proprio stamane là sul lavoro
con il sorriso del capo sezione
mi è arrivata la liquidazione,
mi han licenziato senza pietà.

E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro e della libertà.

Quando la lotta è di tutti e per tutti
il tuo padrone vedrai cederà,
se invece vince è perché i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.

Questo si è visto davanti ai cancelli,
noi si chiamava i compagni alla lotta
ecco il padrone fa un cenno una mossa
e un dopo l'altro cominciano a entrar.

O cara moglie dovevi vederli
venire avanti curvati e piegati
noi a gridare: Crumiri venduti!,
e loro dritti senza guardar.

Quei poveretti facevano pena
ma dietro a loro là sul portone
rideva allegro il porco padrone,
li ho maledetti senza pietà.

O cara moglie io prima ho sbagliato,
di' a mio figlio che venga a sentire
che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà,

Che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà.

envoyé par Riccardo Venturi - 5/1/2008 - 22:19




Langue: français

Version française – MA CHÈRE FEMME – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – O Cara Moglie – Ivan della Mea – 1965


La plus fameuse chanson d' Ivan della Mea ...
… D'époque, cette chanson n'en a pas. C'est une chanson d'aujourd'hui, si on entend encore lutter et lutter pour vivre. Simplement vivre. Une lutte dure sans peur. Ce sont des paroles que l'on ne met pas en pension, jamais, celles-là. [R.V.]
MA CHÈRE FEMME

Ma chère femme, ce soir, je te prie
Dis à mon fils qu'il aille dormir
Car les choses que je dois dire
Ne sont pas des choses qu'il doit entendre

Ce matin, là, au travail
Avec le sourire du chef de section
M'est arrivée ma liquidation
Ils m'ont licencié sans pitié.

La raison est que j'ai fait la grève
Pour la défense de nos droits,
Pour la défense de mon syndicat,
De mon travail et de la liberté.

Quand la lutte est de tous pour tous
Ton patron , tu verras, cèdera
Quand au contraire, il vainc, c'est parce que les jaunes
Lui donnent la force qu'il n'a pas.

On l'a bien vu devant les grilles
Nous on appelait les camarades à la lutte
Et soudain le patron fait un signe, un geste
Et l'un après l'autre, ils commencent à entrer

Ma chère femme, tu devrais les voir
Avancer tout courbés, tout pliés
Nous, on criait : Jaunes, vendus !
Et eux, passaient tout droit sans regarder.

Ces malheureux faisaient peine
Mais derrière eux, là sur le portail
Ce porc de patron riait tout joyeux
Je les ai maudits sans pitié.

Ma chère femme, je me suis trompé
Dis à mon fils qu'il vienne écouter
Car il doit comprendre ce que veut dire
Lutter pour la liberté.

Car il doit comprendre ce que veut dire
Lutter pour la liberté.

envoyé par Marco Valdo M.I. - 10/4/2010 - 22:47




Langue: grec moderne

Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Ρικάρντος Βεντούρης
11-05-2017 03:17
ΑΓΑΠΗΤΗ ΜΟΥ ΓΥΝΑΙΚΑ

Αγαπητή μου γυναίκα σε παρακαλώ,
πες του παιδιού μας να πάει για ύπνο
γιατί αυτά που 'χω να πω απόψε,
δεν πρέπει να τ' ακούσει αυτός.

Σήμερα το πρωί καθώς δούλευα,
με το χαμόγελο του τμηματάρχη
μου έχουν πει πως με διώχνουν
και μ' απολύουν χωρίς έλεος.

Είν' η αιτία γιατί έχω απεργήσει
να προστατεύω τα δικαίωματά μας,
να προστατεύω το συνδικάτο μου,
την εργασία μου και τη λευτεριά.

Αν όλοι μας αγωνιζόμαστε γι' όλους,
το αφεντικό σου θα ενδώσει, θα δεις,
μα θα νικήσει αν οι απεργοσπάστες
του δίνουν τη δύναμη που δεν έχει.

Αυτό το είδαμε μπροστά στα κάγκελα
καθώς καλούσαμ' όλους στον αγώνα,
να το αφεντικό που τους γνέφει να μπουν
κι αυτοί αρχίζουν να μπουν στοιχηδόν.

Γυναίκα μου, να τους είχες δει
που μπαίνανε με σκυμμένο το κεφάλι,
κι εμείς που τους φωνάζαμε, Πουλημένοι!
Κι αυτοί που μπαίνανε χωρις να κοιτάξουν.

Πόσο μας έθλιβαν αυτοί οι καημένοι,
μα πίσω από τους, κοντά στο κάγκελο
το αφεντικό πως πετούσε απ' τη χαρά,
τους καταριόμουνα χωρίς έλεος.

Γυναίκα μου, πριν έκανα λάθος,
πες του παιδιού μας να 'ρθει ν' ακούσει,
να καταλάβει καλά τί σημαίνει
ο αγώνας για τη λευτεριά.

Να καταλάβει καλά τί σημαίνει
ο αγώνας για τη λευτεριά.

11/5/2017 - 03:18


Il folk italiano piange la scomparsa di Ivan Della Mea

idmDeceduto a Milano uno dei più grandi interpreti della canzone popolare e di protesta. Dal 1996 dirigeva l’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino. Nelle sue canzoni le ribellioni e le lotte sociali degli ultimi 50 anni.

Si è spento all'età di 69 anni, all'ospedale San Paolo di Milano, il cantautore, poeta, scrittore e grande appassionato di culture popolari Ivan Della Mea.

Nato a Lucca, ma presto trasferitosi nel capoluogo lombardo, Della Mea è stato, insieme a Gianni Bosio, tra i fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano, con cui ha portato avanti negli anni un’intensa attività di spettacoli, dischi, ma anche di ricerca. Le sue prime incisioni fanno parte del disco “Canti e inni socialisti”, prodotto nel 1962 per il 70° anniversario della fondazione del Partito Socialista Italiano.

La sua produzione discografica si articola in alcuni di 45 giri come "O cara moglie" e in diversi 33 giri come “Ballate della grande e della piccola violenza” del 1962, “La mia vita ormai” e “Ho letto sul giornale”. Il primo LP “Io so che un giorno” del 1966; a seguire “Il rosso è diventato giallo” del 1969, “Se qualcuno ti fa morto” 1972, “La balorda” 1972 (successivamente ripresentata da Felice Andreasi ed amcuni anni dopo da Monica Vitti) con la celebre “Ballata per Ciriaco Saldutto”, dedicata allo studente torinese vissuto in borgo San Donato e morto suicida dopo essere stato bocciato. Tra le produzioni più recenti “Ho male all'orologio” CD per "il manifesto" 1997 e “La Cantagranda - forse walzer” del 2000.

Le ultime canzoni di Ivan Della Mea si fanno notare anche per il composito e spesso insolito e del tutto particolare impasto linguistico nel quale il milanese continua a recitare una parte privilegiata (come nel pezzo Sciàmbola, eseguito da Claudio Cormio).

Le sue tappe artistiche non sono solo rappresentate solo dai dischi a suo nome, ma anche e soprattutto dalla sua presenza attiva agli spettacoli organizzati dal Nuovo Canzoniere Italiano. Il 20 maggio 1996 succede allo scomparso Franco Coggiola nella direzione dell'Istituto Ernesto De Martino, con sede a Sesto Fiorentino.

A lui è dedicato, riprendendo il titolo di una delle sue canzoni più note, “A quel omm”, un recente documentario di Isabella Ciarchi. Una lunga intervista inframmezzata ad altre ad amici e conoscenti, per costruire il ritratto di un artista, di un intellettuale e soprattutto di un uomo.

CCG/AWS Staff - 14/6/2009 - 13:52


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Cisco dal vivo vol. 2


Versione di Marino Severini

dq82 - 3/9/2016 - 15:17


Alessio Lega canta Ivan Della Mea (2021)

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Dq82 - 12/11/2021 - 12:43


Ciao, quella che si sente non è la versione originale. Ivan Della Mea la pubblicò in origine su un 45 giri nel 1966; il testo è identico ma l'arrangiamento è diverso. Mi sono riversato il 45 giri su mp3, ma no so come allegarvelo, se mi mandate una mail potrei spedirvelo

Vito Vita - 11/5/2023 - 02:11




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