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L'attentato ad Adinolfi

Anonymous
Language: Italian



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[2023 ?]

"Il 7 maggio 2012 Roberto Adinolfi, importante esponente dell'industria di morte, cadeva, ferito, ai piedi di Alfredo Cospito e Nicola Gai, anarchici rivoluzionari. Questa canzone vuole umilmente ricordare l'evento." Video YouTube



Con queste scarne parole viene presentato questo “canto popolare” sul commento al relativo video YouTube. Il testo si trova anche su Rivoluzione Anarchica. Il canto presenta la stessa struttura strofica della Ballata del Pinelli, ma la melodia appare differente; ad ogni modo può essere agevolmente cantato anche sulla melodia della più nota canzone, nonostante qualche forzatura metrica ("vindìce", "atomìco"). Il contributore è, ovviamente, anonimo. Ricordiamo che, per il ferimento di Adinolfi (dirigente della Ansaldo Nucleare), l’anarchico Alfredo Cospito (Pescara, 14 luglio 1967) è stato condannato in ultima analisi e definitivamente a 23 anni di carcere, da scontare in regime di 41-bis (misura contro la quale Cospito ha sostenuto, dall’ottobre del 2022, uno sciopero della fame; la misura del 41-bis è stata poi confermata). Nicola Gai, condannato in primo grado a 9 anni di reclusione, è stato scarcerato nel novembre del 2020. Per Alfredo Cospito si è messa in moto una campagna di sensibilizzazione e di lotta che tuttora perdura, nonostante l’assoluto “silenzio stampa” che è calato sulla vicenda.

Non è mia intenzione fare alcun tipo di distinguo o pietire giustificazioni per l’inserimento di questa canzone, sebbene sia ipotizzabile che farà storcere il naso a qualcuno. In questo sito sono presenti fior di canzoni su Gaetano Bresci e sul suo regicidio, su Ravachol...dico che, in fondo, è facile inserire canzoni su figure ed eventi oramai lontani nel tempo, facendo appello alla “storia” e alla “testimonianza” (nonché alla “memoria”). Meno facile farlo su figure ed eventi dell’attualità, e magari con qualcuno che marcisce attualmente in galera in un regime che, in sostanza e con qualche poco “gadget” in più, non è molto dissimile dall’ergastolo di Santo Stefano in cui Bresci fu rinchiuso e dove fu suicidato. Ringrazio quindi l’anonimo contributore che ha voluto inviare questo canto dove non viene scordato Alfredo Cospito. Se qualcuno, poi, vorrà fare le proprie considerazioni sulla “violenza” e su altre cose del genere, sarà ovviamente libero di farlo in questa pagina (ed in altre, se lo desidera).



Il canto (che, per sua natura, va nel percorso sulle Galere) è, anche nel linguaggio scelto (volutamente aulico e arcaico), un autentico canto anarchico del primo ‘900. Solo che le vicende di cui si occupa sono accadute pochi anni fa. Da tenerne conto. Parecchio conto. Non ho visto assolutamente nessun motivo perché questo canto non potesse trovare spazio in questo sito; tutt’altro. Per quanto possa farsene, cioè non molto, ribadisco la mia solidarietà al prigioniero Alfredo Cospito: “noi siamo gente che finisce male, galera od ospedale” (e, non di rado, anche la tomba). Non desidero farlo anonimamente, e mi firmo con nome e cognome [Riccardo Venturi].

NB. Segnaliamo nel sito un'altra canzone su Alfredo Cospito: Canzone per Alfredo Cospito di Marco Chiavistrelli

In una splendida mattina di maggio
Dalla casa sua usciva Adinolfi
Gambizzato veniva sul posto
Da una mano vindìce e crucial.

L'uomo mite padre di famiglia
Urlò ai barbari "so chi vi manda
Certo spuria genìa v'appartiene"
Chissà cosa voleva insinuar.

I malfatti autor di tragedia
Furon tosto a settembre scovati
E finanche con lena arrestati
Dichiararon la loro cagion.

Terroristi ci dite e briganti
Ma nessuno noi abbiamo ammazzato
Quanto sangue ha invece versato
L'atomìco progresso social?

L'Adinolfi non ha la coscienza
E si sfama con pena degli altri
Lui sorride e come lui tanti
Dicono di essere brave person.

Il ferito che non era grave
Sorrideva sulla carozzella
Questa faccia di bronzo e di guerra
Resta ancora al suo posto d'onor.

L'atto semplice, puro e verace
Verso il radioattivo sciamano
Gli anarchisti hanno rivendicato
E galera per essi arrivò

E tu popolo che ancora rispetti
Questi boia mercanti di morte
Quando verrà la crudele sorte
Sarà tardi per l'insurrezion.

Perchè Stato Industrie e Veleni
Son da sempre i nostri oppressori
Con gli eserciti e con le catene
Ruban l'aria la terra ed il sol!

2025/9/23 - 15:43




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