Non credere, America, che ti possa perdonare
Perché sei approdata sulla luna.
Non per i tre fanciulli mostruosamente alati,
Bimbi che mossero i primi passi
Su quel deserto
Ove solo il silenzio di Dio
Fino a ieri regnava inviolato,
E il vento della creazione ancora danzava
Nella libertà delle origini.
Non per quei fanciulli amati,
Nostra carne e speranza
Nella cui faretra tra infiniti
“Brain-tools” di sconfinata potenza
E perfino in mezzo alle molte leccornie
Tu pensavi di nascondere il cianuro:
Non per essi
Ma per te, America!
E mentre nel volo incredibile, sì,
Il mondo intero era fisso al cielo buio,
Tutti gli occhi degli indiani uccisi
Brillavano lucidamente coscienti
Dai vetrini dei tuoi mille apparecchi,
O America, prima nazione del genocidio.
Non credere, America, che possa dimenticare
La tua malizia di animale bianco
Di novella apocalisse:
Io sono la voce di Nagasaki e Hiroshima,
E se ora quei fanciulli tornano
Con le scarpe sporche di luna
Un’altra cenere geme
Sotto i piedi della tua potenza.
Non credere, America, che possa dimenticare
Gli interminabili salmi di schiavi
Le cui lacrime hanno gonfiato i tuoi fiumi.
Tu sai conquistare la luna,
Ma il cuore del tuo fratello negro
E' più profondo del cielo,
E' più lontano della luna:
Io sono la voce di Martin Luther King
Che tu, America, hai ucciso,
– Il migliore uomo fiorito
Nella tua landa di grattacieli.
Non credere, America, che possa dimenticare
L’avidità dei tuoi businessmen,
O paese del vitello d’oro
E della “prostituzione proibita”,
(Aerei portano i tuoi falchi
Dalle penne profumate
Nel villaggio delle donne oltre il confine,
E così tutta è pulita e bianca
La facciata della tua casa):
Io sono la voce informale degli slums
Di Ciudad Juàrez e di Acapulco e di Sao Paolo,
Sono un campesino che i tuoi gorilla
Non hanno ancora ucciso,
Spremuto succo della terra.
Non credere, America, che possa dimenticare
Le tue preghiere e il tuo giuramento
Sul libro sacro di Dio:
Così nulla è più salvo,
E Cristo ora per l’oceano dei poveri
E' incredibilmente bianco,
Sigillo purissimo sui tuoi forzieri;
E nessuno, nessuno di questi affamati
Può sperare ancora nella Sua parola.
Non credere, America, che possa lodarti
Io stesso bianco, fratello tuo
Di John e di Bob, altri figli uccisi da te
Perché non si facesse giustizia.
Non credere, America, che possa dimenticare
I quindici anni di feroce guerra,
Ugualmente feroce che le guerre
Della cristiana Europa.
Ora che l’Europa non è più cristiana
E non pensa ad altre guerre,
E' dunque tuo retaggio la guerra
Ora che sei il solo continente cristiano?
Io sono la voce di uno dei molti bonzi
Bruciati sulla piazza a Saigon.
Perché sei approdata sulla luna.
Non per i tre fanciulli mostruosamente alati,
Bimbi che mossero i primi passi
Su quel deserto
Ove solo il silenzio di Dio
Fino a ieri regnava inviolato,
E il vento della creazione ancora danzava
Nella libertà delle origini.
Non per quei fanciulli amati,
Nostra carne e speranza
Nella cui faretra tra infiniti
“Brain-tools” di sconfinata potenza
E perfino in mezzo alle molte leccornie
Tu pensavi di nascondere il cianuro:
Non per essi
Ma per te, America!
E mentre nel volo incredibile, sì,
Il mondo intero era fisso al cielo buio,
Tutti gli occhi degli indiani uccisi
Brillavano lucidamente coscienti
Dai vetrini dei tuoi mille apparecchi,
O America, prima nazione del genocidio.
Non credere, America, che possa dimenticare
La tua malizia di animale bianco
Di novella apocalisse:
Io sono la voce di Nagasaki e Hiroshima,
E se ora quei fanciulli tornano
Con le scarpe sporche di luna
Un’altra cenere geme
Sotto i piedi della tua potenza.
Non credere, America, che possa dimenticare
Gli interminabili salmi di schiavi
Le cui lacrime hanno gonfiato i tuoi fiumi.
Tu sai conquistare la luna,
Ma il cuore del tuo fratello negro
E' più profondo del cielo,
E' più lontano della luna:
Io sono la voce di Martin Luther King
Che tu, America, hai ucciso,
– Il migliore uomo fiorito
Nella tua landa di grattacieli.
Non credere, America, che possa dimenticare
L’avidità dei tuoi businessmen,
O paese del vitello d’oro
E della “prostituzione proibita”,
(Aerei portano i tuoi falchi
Dalle penne profumate
Nel villaggio delle donne oltre il confine,
E così tutta è pulita e bianca
La facciata della tua casa):
Io sono la voce informale degli slums
Di Ciudad Juàrez e di Acapulco e di Sao Paolo,
Sono un campesino che i tuoi gorilla
Non hanno ancora ucciso,
Spremuto succo della terra.
Non credere, America, che possa dimenticare
Le tue preghiere e il tuo giuramento
Sul libro sacro di Dio:
Così nulla è più salvo,
E Cristo ora per l’oceano dei poveri
E' incredibilmente bianco,
Sigillo purissimo sui tuoi forzieri;
E nessuno, nessuno di questi affamati
Può sperare ancora nella Sua parola.
Non credere, America, che possa lodarti
Io stesso bianco, fratello tuo
Di John e di Bob, altri figli uccisi da te
Perché non si facesse giustizia.
Non credere, America, che possa dimenticare
I quindici anni di feroce guerra,
Ugualmente feroce che le guerre
Della cristiana Europa.
Ora che l’Europa non è più cristiana
E non pensa ad altre guerre,
E' dunque tuo retaggio la guerra
Ora che sei il solo continente cristiano?
Io sono la voce di uno dei molti bonzi
Bruciati sulla piazza a Saigon.
Contributed by Pluck - 2025/9/6 - 07:05
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(elegia per il 21 luglio 1969)
in "Il sesto angelo. Poesie scelte - prima e dopo il 1968". Introduzione di Angelo Romanò, Collana Oscar poesia, Mondadori, 1976. - Fonte : MondoCrea
Il mondo dei creativi
Da admin | Mar 1, 2003 | P. David Maria Turoldo (1916-1992)
Come è attuale la voce di David.infatti è stato un profeta!