Belli quegli anni che mi passano ancora davanti,
imprendibili come ramarri
che fuggono rapidi appena li guardi,
belli quegli anni.
belli quegli anni dal sapore agrodolce di frutta,
non ancora matura è la buccia
che scivola liscia senza staccarsi,
belli quegli anni.
Si fanno largo tra i miei pensieri
gli slogan scanditi e smerciati come contrabbandieri
nei corridoi delle scuole occupate dalle emozioni
di chi si preparava all'avvento di improbabili rivoluzioni.
Duri quegli anni con la gente a gonfiare le piazze,
inneggiando alla lotta di classe
al sole che sorge a oriente, scaldando coi raggi,
duri quegli anni.
Duri quegli anni di metallo pregiato pesante,
sull'asfalto tinto di sangue
e un fumo acre intriso di inganni,
duri quegli anni.
E anche se non era più il 68,
così come me l'ha raccontato Dani il Rosso,
nell'immaginazione al potere credevamo in tanti,
più di quelli che alla molotov si abbandonavano stanchi.
Dolci quegli anni, dolci come la prima volta,
sulla sabbia una risposta che l'onda
cancella per poi ritirarsi,
dolci quegli anni.
Dolci quegli anni che accarezzo senza rimpianti,
nelle cene di classe o al bar con gli amici
che fanno commenti irridenti,
dolci quegli anni.
Ma è un esercizio che in fondo non serve a niente,
snidare i ricordi dai recessi della mente,
per riportare a galla quello che ero
in un mondo sfocato in bianco e nero.
Belli quegli anni, davvero belli quegli anni,
belli quegli anni, davvero belli quegli anni,
vorrei avere vent'anni.
imprendibili come ramarri
che fuggono rapidi appena li guardi,
belli quegli anni.
belli quegli anni dal sapore agrodolce di frutta,
non ancora matura è la buccia
che scivola liscia senza staccarsi,
belli quegli anni.
Si fanno largo tra i miei pensieri
gli slogan scanditi e smerciati come contrabbandieri
nei corridoi delle scuole occupate dalle emozioni
di chi si preparava all'avvento di improbabili rivoluzioni.
Duri quegli anni con la gente a gonfiare le piazze,
inneggiando alla lotta di classe
al sole che sorge a oriente, scaldando coi raggi,
duri quegli anni.
Duri quegli anni di metallo pregiato pesante,
sull'asfalto tinto di sangue
e un fumo acre intriso di inganni,
duri quegli anni.
E anche se non era più il 68,
così come me l'ha raccontato Dani il Rosso,
nell'immaginazione al potere credevamo in tanti,
più di quelli che alla molotov si abbandonavano stanchi.
Dolci quegli anni, dolci come la prima volta,
sulla sabbia una risposta che l'onda
cancella per poi ritirarsi,
dolci quegli anni.
Dolci quegli anni che accarezzo senza rimpianti,
nelle cene di classe o al bar con gli amici
che fanno commenti irridenti,
dolci quegli anni.
Ma è un esercizio che in fondo non serve a niente,
snidare i ricordi dai recessi della mente,
per riportare a galla quello che ero
in un mondo sfocato in bianco e nero.
Belli quegli anni, davvero belli quegli anni,
belli quegli anni, davvero belli quegli anni,
vorrei avere vent'anni.
envoyé par Dq82 - 3/7/2025 - 12:45
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