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אוי, איר נארישע ציוניסטן

T. S. Lakhman
Language: Yiddish


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(Daniel Kahn & The Painted Bird)


Oy, ir narishe tsionistn
[1931]

narisg


Nel 1931, l’etnomusicologo ebreo sovietico (ed egli stesso autore di canzoni in yiddish), Moisej Beregovskij raccolse a Kiev una canzone cantata, e con tutta probabilità composta, da un imbianchino, tale T. S. Lakhman. Una canzone antisionista in lingua yiddish, nella quale si dava ai fautori del sionismo tout court degli imbecilli, raccomandando invece agli ebrei di restarsene dov’erano, in Russia, e di lottare per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. La canzone è divenuta un vero e proprio inno antisionista “dall’interno”. Tradotta e cantata in inglese da Daniel Kahn (musicista klezmer di Detroit) e in russo da Psoy Korolenko (Псой Короленко); nell’album "The Unternationale” del 2008. Proponiamo qui prima il testo esclusivamente in Yiddish (con trascrizione), ed in apposita sezione la versione multilingue.

La canzone, quale che ne sia la vera origine, deve essere ovviamente contestualizzata anche se la tentazione di riportarla ai tempi presenti è, ovviamente, forte (un po’ ciò che, in fondo, hanno fatto Daniel Kahn e Psoy Korolenko con la loro versione multilingue). Si tratta di una canzone che riflette una situazione del tutto interna all’ebraismo dell’Europa Orientale (Polonia, Russia) negli ultimi anni del XIX secolo e nella prima metà del XX, dopo la rivoluzione d’Ottobre e prima della guerra e dello sterminio. E’ una canzone sindacale sull’opposizione della classe lavoratrice ebraica alle “utopie sioniste” che già permeavano la vasta società ebraica e il Bund. L’opposizione al sionismo è un’opposizione di classe e lo si vede chiaramente da questi pochi versi. All’interno dell’ebraismo, una forte opposizione al sionismo è sempre esistita, e non cessa di esistere tuttora nonostante sia stata generalmente messa a tacere da Israele e dalle sue potenti lobbies sparse per il mondo. In questo senso, la canzone può avere qualche valore “attuale”, ricordandoci che la società ebraica è tutt’altro che granitica e monolitica come vorrebbero farci credere i nazisti come Benjamin Nethanyahu.

Nazista, non soltanto per il genocidio cui sta sottoponendo i Palestinesi a Gaza; nazista anche perché Nethanyahu sta condannando alla distruzione anche Israele stessa, riuscendo laddove non era riuscito neppure Hitler. Questo il risultato del sionismo, così come di tutti i nazionalismi di stampo ottocentesco e tardoromantico (questo, in fondo, il sionismo è). Il “ritorno a Sion” e lo “stato ebraico” come forma di autodistruzione, la quale, naturalmente, trascina con sé l’annientamento di altri popoli. Né più e né meno di quanto ha fatto il nazismo, altra forma di nazionalismo tardoromantico. Qualcuno ci aveva già visto chiaro, ben prima della Shoah. Per motivi, certo, da contestualizzare storicamente, ma con parole non fraintendibili: meglio sarebbe stato lottare e andare a lavorare, per imparare il buon senso. Un buon senso che prediceva tutta la serie di rovine che i nazionalismi hanno prodotto, da ogni parte. Nethanyahu e i suoi sodali non dovrebbero essere accusati di genocidio soltanto per quello perpetrato nei confronti dei Palestinesi e dei Gazawi: lo dovrebbe anche essere per l’autogenocidio nei confronti del suo stesso popolo. Accusa tutto il mondo di essere “antisemita”, quando il primo vero, autentico antisemita è lui.

Tornando alla nostra canzoncina del 1931, vanno specificate alcune ultime cose. Nel caso specifico, abbiamo voluto accompagnarne il testo, oltre che da una trascrizione, anche da una traduzione italiana assolutamente letterale. Questo perché le versioni in inglese e in russo eseguite nel 2008 da Daniel Kahn e Psoy Korolenko se ne allontanano un po’, con alcuni “adattamenti” (ma qui rimando all’apposita sezione). Ad esempio, la contestualizzazione epocale si vede bene dal fatto che, nella canzone, si invita esplicitamente a starsene “in Russia”. Una parola sul termine seykhl del testo originale: termine di origine ebraica (שׂכל ), non semplice da rendere. In origine semplicemente “saggezza”, oppure “prudenza”, indica propriamente la “saggezza degli anziani”, la loro “logica” ancestrale tipicamente ebraica. Da qui la traduzione con “mentalità”, non sempre vista come positiva e, anzi, spesso gretta e ristretta. Il vero “buon senso”, espresso con la medesima parola, dovrebbe essere imparato “presso un lavoratore”. Un “buon senso” che prefigura una mentalità e una coscienza di classe, lontana dai “sionismi” e dalle utopie nazionalistiche. [RV]
אוי, איר נארישע ציוניסטן [1] [2]
מיט אַיער נאַרישן סײכל
איר מעגט דאָכ גײן צו דעם אַרבעטער
און לערנען בײַ אים סײכל!
איר מעגט דאָכ גײן צו דעם אַרבעטער
און לערנען בײַ אים סײכל!

איר װילט אונדז פֿירן קײן יְרוּשָׁלַיִם!
מיר זאָלן דאָרט גאָלאָדאַיען
מיר װעלן בעסער זײַן אין רוסנלאַנד,
מיר װעלן זיך באַפֿרייַען!
מיר װעלן בעסער זײַן אין רוסנלאַנד,
מיר װעלן זיך באַפֿרייַען!
[1] Oy, ihr narishe tsionistn
Mit ayer narishn seykhl
Ihr mag dokh geyn tsu dem arbeter
Un lernen bay im seykhl!
Ihr mag dokh geyn tsu dem arbeter
Un lernen bay im seykhl!

Ihr vilt undz forn keyn Yerushalayim!
Mir zaln dortn golodayen
Mir viln beser zayn in Rusnland
Mir veln zikh bafrayen!
Mir viln beser zayn in Rusnland
Mir veln zikh bafrayen!

[2] Traduzione italiana (RV 9-6-2025):

Voialtri, stupidi sionisti
Con la vostra mentalità da imbecilli,
Dovreste piuttosto andare da un lavoratore
E imparare da lui il buon senso!
Dovreste piuttosto andare da un lavoratore
E imparare da lui il buon senso!

Volete riportarci a Gerusalemme,
Così ci moriremo!
Faremmo meglio a starcene in Russia
E così ci libereremo!
Faremmo meglio a starcene in Russia
E così ci libereremo!

Contributed by Riccardo Venturi - 2025/6/9 - 09:17



Language: Yiddish (eng;rus)

La versione multilingue (Yiddish, inglese, russo) cantata da Daniel Kahn e Psoy Korolenko
Multilingual version (Yiddish, English, Russian) sung by Daniel Kahn and Psoy Korolenko

theunterna


Poiché, notoriamente, tutti sanno l’inglese, mi ritengo dispensato dal fornire una traduzione italiana del testo cantato da Daniel Kahn; il quale, però, si è preso qualche “libertà di adattamento” piuttosto interessante. In primis i “little Zionists” dei quali non v’è traccia nell’originale (dove ci sono soltanto gli tsionistn). Qui, Daniel Kahn, sembra aver trasfuso lo Sprachgeist dello yiddish in inglese: ha fatto un diminutivo, in questo caso di valore spregiativo (come il nostro “fascistelli”): “sionistelli”, tsionistlekh. Un colpo di genio da parte di chi ha evidentemente lo yiddish come lingua materna. Nel testo originale, come già accennato, si invita a starsene “in Russia”, ovvero nella Russia del 1931, faro della Rivoluzione mondiale e dell’emancipazione dei lavoratori; ce n’era ben donde, nonostante tutta la massa di ebrei che avevano contribuito al successo della Revolucija si preparassero a fare in generale una pessima e stalinista fine. Nella traduzione inglese, Daniel Kahn ha pensato bene di sostituire la Russia con “la diaspora”. Meglio starsene nella diaspora, magari non facendo come parecchi ebrei russi emigrati in Israele dopo la fine dell’URSS, i quali formano non di rado lo “zoccolo duro” degli ultranazionalisti israeliani. Nel caso della versione russa di Psoy Korolenko do invece una traduzione. Nella quale, addirittura, si retrocede nel tempo: qui si combatte contro lo Zar! [RV] [RV]
Oy, ihr narishe tsionistn
Mit ayer narishn seykhl
Ihr mag dokh geyn tsu dem arbeter
Un lernen bay im seykhl!
Ihr mag dokh geyn tsu dem arbeter
Un lernen bay im seykhl!

Ihr vilt undz forn keyn Yerushalayim!
Mir zaln dortn golodayen
Mir viln beser zayn in Rusnland
Mir veln zikh bafrayen!
Mir viln beser zayn in Rusnland
Mir veln zikh bafrayen!

Oh, you foolish little Zionists
With your utopian mentality
You'd better go down to the factory
And learn the worker's reality!
You'd better go down to the factory
And learn the worker's reality!

You want to take us to Jerusalem
So we can die as a nation
We'd rather stay in the diaspora
And fight for our liberation!
We'd rather stay in the diaspora
And fight for our liberation!

Глупенькие сионисты, [1]
Вы такие утописты.
Вы бы лучше шли в рабочие
Или в трубочисты.
Вы бы лучше шли в рабочие
Или в трубочисты.

В Иерушалаим
Идти за вами не желаем,
Мы в Poссии останемся —
Бороться с Hиколаем!
Мы в России останемся —
Бороться с Hиколаем!
[1] Traduzione italiana (RV 09-06-2025)

Sionisti stupidelli,
Siete degli utopisti!
Fareste meglio a diventare operai
O spazzacamini!
Fareste meglio a diventare operai
O spazzacamini!

A Gerusalemme
Noi non vogliamo seguirvi,
Noialtri resteremo in Russia
A combattere Nicola!
Noialtri resteremo in Russia
A combattere Nicola!

Contributed by Riccardo Venturi - 2025/6/9 - 09:37




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